Bowers&Wilkins PX7: le noise cancelling inglesi, ora più confortevoli
Seconda incarnazione delle cuffie a cancellazione attiva del rumore dello storico marchio inglese Bowers&Wilkins, le PX7 offrono Adaptive Active Noise Cancellation, un'estetica accattivante e una qualità audio molto interessante, a condizione però di trovare il giusto posizionamento sulle orecchi
di Roberto Colombo pubblicato il 05 Marzo 2020 nel canale Audio VideoBowers & Wilkins
Bowers&Wilkins PX7: il silenzio parla inglese
Il segmento delle cuffie noise cancelling è certamente tra quelli che negli ultimi tempi hanno visto il maggiore interesse da parte del pubblico. Complici alcuni fattori, le cuffie con cancellazione attiva del rumore sono divenute un prodotto di massa, uscendo dalla nicchia in cui erano prima relegate. Tra questi fattori possiamo annoverare i prezzi più accessibili, l'interesse generato da alcuni prodotti di primo piano (Apple, Sony e altri), la crescita del mercato delle cuffie wireless Bluetooth, di cui spesso le cuffie noise cancelling fanno parte.
In questo segmento vediamo convergere l'interesse di diversi tipi di attori: dai marchi storici dell'audio di qualità che cercano di espandere la propria base clienti, ai marchi della telefonia che cercano di affermarsi anche nel campo degli accessori, con nel mezzo una ampia gamma di produttori più generalisti o che da tempo si dedicano ai prodotti dell'elettronica di consumo.
Appartiene alla prima categoria il marchio inglese Bowers&Wilkins, nato negli anni '60 nella cittadina costiera di Worthing, nel sud dell’Inghilterra, con la produzione di diffusori. Dopo anni di esperienza nel campo delle casse, nel 2010 B&W si è lanciata anche nel campo delle cuffie, a partire dalle P5 e con prodotti molto interessanti come le wireless P7 e le cablate P9 Signature, di cui trovate la nostra recensione a questo indirizzo. In questo segmento sono una pietra miliare le Bowers & Wilkins PX, le prime cuffie wireless Bluetooth del produttore britannico a integrare tecnologie noise cancelling.
Un prodotto, le B&W PX, molto interessante e decisamente accattivante dal punto di vista estetico, ma non privo di peccati di gioventù, come avevamo raccontato nella nostra recensione "Bowers&Wilkins PX, le prime Noise Cancelling del marchio inglese". Nell'autunno dello scorso anno il marchio inglese ha deciso di ampliare la sua gamma, con il lancio dei modelli PX5 e PX7, entrambi dotati di Adaptive Active Noise Cancellation, ma caratterizzati da caratteristiche differenti, che ricalcano quelle dei prodotti a cui concettualmente si ispirano. PX5 sono più compatte e sovraurali, PX7 più grandi e circumaurali. Abbiamo avuto a disposizione da Audiogamma, distributore italiano per i prodotti del marchio britannico, un campione di Bowers&Wilkins PX7 per qualche tempo, ed ecco a voi le nostre impressioni.
Si tratta naturalmente di cuffie pensate per la mobilità e aprendo la scatola si nota subito che Bowers&Wilkins ha corretto uno dei difetti del modello precedente: la custodia morbida è stata sostituita da una custodia rigida, con finitura in tessuto. Per chi viaggia e spesso si trova a buttare di fretta le cuffie nello zaino per correre a prendere l'aereo è sicuramente un miglioramento non da poco e offre una protezione decisamente maggiore alle cuffie. Nella custodia una piccola tasca permette di portare sempre con sé il cavo USB-A/C per la ricarica e quello jack 3,5mm/3,5mm per la connessione in modalità cablata ai dispositivi di riproduzione.
L'impostazione delle cuffie è la stessa delle PX, con archetto semirigido imbottito, staffe allungabili a regolazione continua, senza scatti, supporto dei padiglioni a doppia curvatura con un solo punto si aggancio snodato con questi ultimi, finitura esterna dei padiglioni in tessuto e cuscinetti in pelle. A livello estetico la scelta stilistica è decisamente più minimalistica, con la zona che ospita i driver ora a filo dei padiglioni in tessuto, staffe in resina e senza cromature. Rispetto al modello Soft Gold delle PX, queste PX7, sia in livrea Argento sia nella colorazione Grigio Spazio, risultano molto meno appariscenti.
A livello ergonomico B&W ha fatto un buon lavoro per migliorare la comodità delle cuffie, che sulle prime PX risultava un punto critico. I padiglioni ora sono molto più confortevoli e scompare la sensazione di fastidio che davano le PX, a causa di dimensioni ridotte e insufficiente imbottitura dei cuscinetti. Migliorata l'imbottitura anche della fascia che appoggia sul capo, anche se senza raggiungere ancora la sufficienza: in questo punto indossando le cuffie dopo qualche tempo comincia ad avvertirsi un certo fastidio, soprattutto se la regolazione delle staffe è fatta per ottenere la massima stabilità in testa. Insomma, il lavoro è stato completato solo a metà: considerando che le dirette concorrenti, le Sony WH-1000XM3 nella loro terza incarnazione hanno raggiunto un livello di comodità pari a quello del riferimento del settore, le Bose QC35 II. Le cuffie pesano 310 grammi, facendo fermare la bilancia 55 grammi più in là delle concorrenti di casa Sony, ma risparmiando 25 grammi rispetto al modello precedente.
Per queste cuffie B&W ha messo in campo i driver dinamici più grandi della sua gamma, da 43,6 mm, contro i 40mm utilizzati prima sui modelli di punta. I dati tecnici parlano di una risposta in frequenze da 10Hz a 30kHz, mentre le precedenti PX si fermavano a 20kHz. Questa infornata di cuffie Bluetooth 5.0 Bowers & Wilkins è stata la prima serie di prodotti a supportate il nuovo codec Bluetooth aptX Adaptive (accanto ad aptX Classic e HD e ai codec SBC e AAC) che mira a unire i benefici delle versioni HD e Low-Latency, con un solo profilo adattivo in base all'ambiente RF circostante e al tipo di contenuto in riproduzione, con bassa latenza e supporto allo streaming Hi-Res a 24 bit. La connessione Bluetooth ha dimostrato di essere stabile in tutte le condizioni d'uso. L'autonomia dichiarata è di 30 ore, con la possibilità di ricarica rapida che in un quarto d'ora regala 5 ore di ascolto.
Le cuffie dispongono anche di un ingresso jack da 3,5mm, ma come già successo sul modello PX, non sono utilizzabili in modalità passiva. In altri termini, le cuffie funzionano solo da accese (è sempre il DAC interno a pilotare i driver), mentre da spente non riproducono nessuno suono. Altre cuffie, come le WH-1000 di Sony possono essere invece utilizzate anche in modalità passiva, ascoltando musica anche a batteria scarica, naturalmente senza beneficiare delle tecnologie di cancellazione del rumore. Fino a qualche tempo questo fatto avrebbe potuto rappresentare un problema, ma l'elevata autonomia e la possibilità di essere utilizzate durante la ricarica (anche in mobilità tramite powerbank) limitano l'entità degli effetti negativi. Inoltre le cuffie possono essere utilizzate anche via USB-C, sia connesse al PC, sia agli smartphone, sfruttando la connessione anche per l'alimentazione. Con la connessione USB le cuffie supportano flussi audio fino a 24bit/96KHz.
Come sul modello precedente troviamo anche su PX7 sensori di prossimità nei padiglioni che fermano la riproduzione musicale quando le cuffie vengono tolte e la riavviano quando vengono nuovamente indossate, una funzione sempre benvenuta in questo tipo di apparecchi, che in mobilità vedono spesso qualche metti/togli per svariate ragioni. Rispetto al modello precedente è migliorata l'interfaccia: ora il pulsante dedicato al noise cancelling permette di navigare all'interno dei diversi profili (High, Low, Auto, OFF) e la pressione prolungata attiva la trasmissione dei suoni ambientali all'interno delle cuffie, ad esempio per scambiare due parole con un collega o con hostess e stewart sull'aereo. In modo molto peculiare, attivare il Pass-Through rimuove il flusso audio dalle cuffie, senza però fermare la riproduzione. Probabilmente la filosofia è quella che se si vogliono sentire i rumori esterni non serve avere in sottofondo la musica: sarebbe però utile che la riproduzione dei brani venisse fermata.
Le tecnologie di cancellazione del rumore Adaptive Active Noise Cancellation è decisamente efficace, forse non ai livelli raggiunti dalle WH-1000M3 di Sony, ma molto superiore ai prodotti di pochi anni fa. I viaggi in treno e aereo diventano di colpo molto più confortevoli, con l'eliminazione sia dei suoni più ripetitivi a frequenza fissa, come quelli dei motori del treno e dell'aereo o il brusio della gente in una sala d'aspetto, sia quelli più casuali, come le voci di chi siede vicino, trolley in passaggio, carrelli e simili. Il passaggio tra ON/OFF delle tecnologie noise cancelling ha un impatto appena percepibile sul suono, senza una degradazione evidente sulla qualità.
Quando si parla di marchi come Bowers & Wilkins, le aspettative in merito alla resa audio sono sempre molto alte. Se nella recensione delle PX non mi ero detto del tutto convinto, devo dire che le PX7 hanno fatto anche sotto questo punto di vista un bel passo avanti, ma con un 'MA'. Al primo ascolto non mi hanno convinto e hanno non hanno convinto nessuno dei colleghi a cui ho chiesto un consulto. Tempi di rodaggio a parte ho poi scoperto che la resa audio è influenzata in modo elevatissimo dal posizionamento delle cuffie. Se le si indossa in modo classico, con l'orecchio al centro del padiglione offrono un suono ovattato, con bassi eccessivi e medi e alti confusi. Basta però spingere indietro i padiglioni e portare il trago al limite del cuscinetto anteriore, in modo da allineare perfettamente il centro dell'altoparlante al canale uditivo esterno per sentire un cambiamento molto profondo. In questa configurazione la resa sonora è decisamente più elevata e sopra la media del settore delle cuffie noise cancelling. Bassi ben strutturati e sufficientemente 'punchy' accompagnati da vocalità dotate di grande presenza e da un dettaglio sugli alti che non ci si aspetterebbe da cuffie deputate all'uso in mobilità. È esperienza abbastanza comune con diversi modelli di cuffie, in particolare con quelli con driver dinamici inclinati (come queste PX, ma anche molti modelli Sennheiser), ma non mi è mai capitato che fosse così evidente. Probabilmente la struttura assorbente dei padiglioni, studiata per massimizzare l'isolamento passivo dai suoni esterni, porta all'estremo questo effetto. C'è da sottolineare che la posizione che per il sottoscritto funziona meglio dal punto di vista della resa audio non è la più comoda e naturale, con una certa pressione del cuscinetto nei pressi del trago. Nel video potete visualizzare meglio la leggera, ma importante dal punto di vista della resa sonora, differenza nel posizionamento delle cuffie.
La differenza nella resa audio vale però la piccola scomodità. Come detto trovato il giusto posizionamento le Bowers & Wilkins PX7 sono cuffie davvero godibili, con una dinamica difficile da trovare nel settore delle ANC. Per il gusto di alcuni i bassi potrebbero essere eccessivi e un po' scomposti, ma è un fatto che si avverte soprattutto nell'uso in contesti tranquilli, mentre in scenari di utilizzo in mobilità, con molti rumori di fondo e il noise cancelling al lavoro per contenerli il profilo sonoro delle cuffie risulta molto godibile. D'altra parte è quello lo scenario in cui devono dare il meglio e se non sono cuffie perfette per l'ascolto casalingo, si tratta di un difetto perdonabile e per altro condiviso, in molti casi in misura anche più evidente, con tutte le cuffie ANC. Discorso simile per quando riguarda la scena sonora e il posizionamento degli strumenti, abbastanza compressi: si percepisce chiaramente che il suono risuona nelle cuffie vicino alle orecchie, senza l'impressione di un suono più esteso nello spazio.
Le cuffie integrano due microfoni per gestire le chiamate telefoniche con cancellazione dei rumori di sottofondo dalla voce e quattro microfoni deputati invece a eliminare i rumori esterni dall'ascolto. Il supporto alle chiamate telefoniche è nella media del settore: si possono effettuare chiamate in mobilità senza problemi e sostenere una conversazione in modo fluido, con una buona qualità della nostra voce all'altro capo della telefonata. A livello di interfaccia le cuffie offrono diversi tasti. Sul retro del padiglione sinistro troviamo il tasto per la gestione del noise cancelling e della reintroduzione dei rumori esterni. Sul retro del padiglione destro abbiamo invece il comando di accensione, che serve anche per forzare l'accoppiamento Bluetooth e poi una serie di tre tasti con quello centrale in rilievo. I due più esterni sono deputati alla regolazione del volume, mentre quello centrale è multifunzione. Un tocco avvia e ferma la riproduzione musicale, due tocchi veloci mandano avanti di una traccia e tre fanno saltare indietro a quella precedente. La pressione prolungata attiva l'assistente vocale.
APP
ANC
Suoni Natura
Bowers & Wilkins ha lavorato anche sull'app, rendondola più fruibile. Da essa è possibile selezionare il profilo di cancellazione del rumore e regolare il livello di trasmissione all'interno delle cuffie dei suoni esterni. Dalla seconda schermata è possibile gestire le connessioni Bluetooth: interessante notare come le cuffie possono essere connesse a due dispositivi contemporaneamente. Ad esempio è possibile utilizzarle in modalità wireless per ascoltare l'audio dal portatile e rispondere direttamente da esse alle chiamate in arrivo sul telefono, senza dover effettuare nessuna operazione aggiuntiva. La terza schermata è una novità da non molto introdotta e offre una selezione di suoni della natura, per le sessioni di relax, magari durante i lunghi viaggi aerei quando si vogliono utilizzare le cuffie per attenuare i rumori esterni durante il sonno, ma senza riprodurre brani musicali. A qualcuno potrebbe sembrare inutile, ma diverse persone potrebbero apprezzare di non dover utilizzare un'app di terze parti per questa funzione. L'ultima schermata permette di regolare la sensibilità del sensore di prossimità, di attivare o meno le indicazioni vocali su connessione e stato della batteria, selezionare l'intervallo prima dello stand-by automatico in caso di non utilizzo e di aggiornare il firmware. In tutte le schermate in alto è visibile lo stato di carica della batteria delle cuffie, funzionalità utile e introdotta con uno degli aggiornamenti firmware dell'app.
Le cuffie sono in vendita con un prezzo di listino di 399 €, ma sono già disponibili con uno street price di qualche decina di euro inferiore. Le vecchie PX sono invece posizionate ora a circa 270 Euro, prezzo che spesso raggiungono in offerta anche le Sony WH-1000XM3 e le Bose QuietComfort 35 II. Le concorrenti forse vincono ancora sulle Bowers & Wilkins per comodità e per efficacia nella cancellazione del rumore, ma con un suono un po' più piatto, dalla loro le PX7 hanno un'estetica più accattivante, l'esclusività del marchio inglese e un suono (con il giusto posizionamento sulle orecchie) che sa essere più coinvolgente e piacevole.
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4 Commenti
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Questa tecnologia è ottima per causare incidenti stradali per gente che non sente l'arrivo dei veicoli o i richiami di altre persone, senza contare poi in casa o in ufficio se suona qualche allarme o se qualcuno chiede aiuto.
E il tutto per .... ascoltare la robaccia in formato ultra compresso su spotify e per giunta con una firma sono tutt'altro che dettagliata a causa dell'hyper enfasi sui bassi.
Cuffie aperte ? Sia mai ! Vade retro !
E il tutto per .... ascoltare la robaccia in formato ultra compresso su spotify e per giunta con una firma sono tutt'altro che dettagliata a causa dell'hyper enfasi sui bassi.
Cuffie aperte ? Sia mai ! Vade retro !
D'altra parte le cuffie aperte sono sicuramente un ottimo modo per farsi odiare in biblioteca.
Sarò sincero, non pensavo che in che per studiare fosse necessario ascoltare la musica.
Certo che non è necessario. Lo faccio per piacere e perché mi aiuta a concentrarmi, specie quando c'è troppa gente che parla in biblioteca. Non te lo dico perché sento il bisogno di giustificarmi, naturalmente, ma solo per farti presente che spesso gli esseri umani fanno anche cose non necessarie. Sai, se gli esseri umani facessero solo cose "necessarie" ci preoccuperemmo solo di respirare, mangiare e dormire, la musica non esisterebbe e sicuramente nemmeno il computer o il telefono dal quale scrivi i tuoi commenti (che, te lo garantisco, non sono necessari nemmeno loro).
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