Direttiva Case Green: 5,5 milioni di edifici in Italia dovranno essere ristrutturati
La Direttiva Case Green è stata appena approvata dal Parlamento Europeo e subito si fanno i conti su ciò che dovrà cambiare.
di Rosario Grasso pubblicata il 13 Marzo 2024, alle 14:01 nel canale Casa
224 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoStare in una casa in classe F significa essere veramente un masochista.
Salvo situazioni di disagio socio-economico enormi hai già fatto lavori di miglioramento in autonomia.
Per tornare al tuo esempio un operaio medio vive già in un immobile migliore della classe F anche perché se sei in classe F significa che sostanzialmente d'inverno stai al freddo pur spendendo una fucilata di gas. Ti costa realmente meno ristrutturare che tirare avanti in una classe energetica del genere.
Classe F al limite dell'abitabilità? Da quale pianeta arrivi?
Io ho abitato in classe G quando ero in affitto poi ho comprato una classe B.
Ti svelo un segreto: anche in classe G sono sopravvissuto... e non ho speso una fucilata di gas. Non ti dico il segreto però perché ti vedo molto convinto.
[I]Abbiamo passato l'intero inverno con accesi mediamente due termosifoni su sei e neppure tutti i giorni, per massimo due ore la sera, senza soffrire. [/I]Baciato dal sole nei mesi freddi, risparmiato nei mesi caldi, questo appartamento è stato ristrutturato adottando una planimetria di rara intelligenza.
Quindi, per ora ... mi disinteresso della cosa e mi godo l'immobile così com'è. Ma me ne ricorderò al momento del voto !
C'è da dire che con gli inverni degli ultimi anni, specie chi abita in pianura e a maggiora ragione da Roma in giù, i riscaldamenti si usano poco. Chiaro, se si è fra quelle persone che "sotto i 21°C ho freddo" magari si ma la gente normale, quella che può stare a 19 gradi senza lamentarsi, può vivere con poco riscaldamento nelle condizioni che ho detto prima. Questo anche senza essere in case in A4.
Le classi G+F+E+D arrivano quasi al 90%...
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Aggiungo anche che in Italia ci sono pochissimi APE in relazione agli edifici esistenti, quindi la situazione non è chiara (disponibile circa il 13% degli APE di TUTTE le unità abitative...).
Se prendi Milano anche in zone centrali vengono tranquillamente venduti edifici in penultima/ultima classe energetica a prezzi oltre i 4000 euro /metro quadro.
Anche le zone periferiche di case in classe energetica bassa le paghi oltre i 3000 eur/m2.
Conta sempre la posizione piu' che la cosidetta "classe energetica".
Il problema è che appena imponi o anche solo incentivi (come con l'assurdo 110%) interventi di ristrutturazione/riqulificazione, senza un'attenta pianificazione statale (perchè non partire ad esempio dall'immenso patrimonio pubblico, penso alle scuole) ti ritrovi con un'eplosione dei prezzi di materiale/posa tale da rendere insostenibile economicamente la ristrutturazione di milioni di edifici in pochi anni.
Lo capiranno a Bruxelles o servirà un cambio della commissione e del parlamento, tra qualche mese?
Ti faccio un esempio semplice sulle auto. Una auto appena uscita dal concessionario teoricamente inquina X. Però poi X non è un dato reale perché dipende da come guidi, da quanto ti piace andar veloce, dalle condizioni climatiche e da una infinità di variabili che nessuno nemmeno il più potente calcolatore del mondo potrebbe monitorare continuamente senza contare poi variabili quali tizio ha modificato la centralina piuttosto che il FAP ecc... ecc...
Qualsiasi statistica in tal senso quindi è semplicemente una approssimazione, una stima basata su quello che si pensa possa essere un dato realistico ma è al tempo stesso intrinsecamente fallace perché io posso pensare che le auto incidono 10 e te 20 e nessuno dei due potrà mai produrre qualcosa di realmente concreto e certo per dimostrare chi ha ragione.
Anche i dati forniti da enti ufficiali sono tutte stime e approssimazioni quindi quello che chiedi è letteralmente impossibile e se qualcuno ti fornisse dei numeri semplicemente lo farebbe per tirare l'acqua al suo mulino perché ripeto è impensabile avere un dato puntuale.
Questo è ancora più impossibile. Ad oggi non c'è nessuno che possa dirti se anche per magia eliminassimo la fonte X di CO2 che effetti avrebbe e se e quando vedremmo delle differenze. Esistono dei modelli sia chiaro ma si parla di modelli che sono poco attendibili almeno ad oggi senza contare che il dato che chiedi è influenzato da dinamiche planetarie e quindi anche da fonti di inquinamento di cui non potrai mai avere il dato. Quindi magari te diminuisci di X ma nel frattempo in Australia aumentano di Y. Questo tipo di dati li puoi fare solo su fenomeni locali o laddove hai il totale controllo dei dati. Su fenomeni planetari e dove non potrai mai avere un controllo dei dati è tutta fuffa.
Non sono esattamente d'accordo perchè i consumi di combustibile si conoscono si potrebbero ricavare dei dati, chiaramente è difficile, oneroso e richiede tempo. Quello che mi chiedo è:
1. Gli studi sono stati fatti ma per qualche motivo non li divulgano
2. Evitano gli studi perchè i risultati, potrebbero andare contro a determinate scelte politiche.
Ne io ne tu abbiamo le capacità per farli ma il fatto che noi siamo impossibilitati è molto lontano dal dire che un entità statale o gruppo di stati sia a corto di soldi e risorse per farlo. È ovvio che qui, su di un forum per noi è impossibile farlo, il dubbio lecito è che si evitino questi studi per paura dei risultati.
L'alternativa sarebbe? Perché alla fine in questo modo il messaggio che passa non vorrei dirtelo ma è quello di "allora non facciamo niente".
Assolutamente sbagliato, si potrebbe prima di tutto passare per un'attività di consapevolezza dove si fa comprendere alle persone i vantaggi di stili di vita diversi.
Modificare lo stile di vita ha un costo bassissimo in termini economici e un vantaggio significativo. Penso al consumo dell'acqua ma anche a come si tratta la cosa pubblica. Ogni danno al pubblico non solo è un danno economico ma anche ambientale.
A mio avviso si dovrebbe partire da li.
La mia era ovviamente una provocazione. Il problema è che tu parli di speranza, quando si parla di soldi e quindi anche della vita delle persone prendere delle decisioni sulla speranza mi sembra pericoloso.
Queste scelte porteranno molte famiglie e piccole aziende sul lastrico, vorrei poter monitorare i tassi di suicidi e in generale vittime della povertà che arriverà.
Questi dati che, invece, sono prevedibili devono essere messi sul piatto quando si prende una decisione di questo tipo.
Mi rallegra il tuo ottimismo, tuttavia dubito che chi sia nella sala dei bottoni abbia davvero dato importanza a queste domande, visto l'attuale grado di corruzione a tutti i livelli.
Vedo video dall'indonesia dove distruggono ecosistemi interi per estrarre le terre rare, ecosistemi naturali (sardegna) distrutti dall'installazione senza ratio di centrali fotovoltaiche.
Ripeto il dubbio che si utilizzi una giusta causa per fare business è legittimo e soprattutto il dubbio più grande è che alla fine neanche si raggiunga il risultato.
Concludo, qualcosa è ovvio che si deve fare tuttavia tra educazione civica, trattati internazionali, rinnovare il parco auto (anche con auto a combustione ma a basse emissioni) sarebbe stato estremamente più sensato, forse complesso.
E se queste cose le notiamo noi che siamo pinco pallini qualsiasi figurati la gente che sa...
Non ho detto che essere proprietari è un male. Essere proprietari SENZA UN ADEGUATO REDDITO è un male. Così come lo direi per qualsiasi bene che comporta dei costi quando i redditi che hai non sono adeguati a quei costi.
1. Gli studi sono stati fatti ma per qualche motivo non li divulgano
2. Evitano gli studi perchè i risultati, potrebbero andare contro a determinate scelte politiche.
Di studi ne trovi a decine se vuoi. Escludendo quelli chiaramente fatti da cialtroni e prendendo in esame solo quelli che hanno un metodo scientifico valutabile ti ritrovi dati fortemente contraddittori che a seconda di quello che vuoi confermare puoi dire bianco o nero a convenienza.
Questo ti ribadisco perché ad oggi anche il sistema che suggerisci è profondamente inefficiente e parziale. Oggi vendi (numeri piccoli per comodità 10litri di gasolio che potrebbero per assurdo rimanere quasi totalmente nel serbatoio, essere bruciati tutti in un giorno oppure nel tempo, bruciati in un motore efficiente che si avvicina molto ai dati di fabbrica o in un motore inefficiente che ormai inquina di più di quello che era originariamente.
Ecco perché sostanzialmente a seconda di come imposti lo studio avrai dati profondamente diversi. Per farti un esempio se cambi di un 1% quella che stimi essere l'efficienza media del parco auto hai una differenza di emissioni di tonnellate e l'1% è un niente su un motore termico che per sua natura non ha un rendimento costante.
Credimi, se a oggi esistesse una università o una nazione che potesse produrre un tale studio con un metodo scientifico tale da essere riconosciuto dalla comunità internazionale allora lo sapremmo da un pezzo. Al di là del singolo studio avrebbero creato un metodo scientifico rivoluzionario.
Bellissimo, se trovi un modo per realizzarlo io sono disposto pure a finanziarti. Ad oggi non si è riusciti a far prendere consapevolezza alle masse nemmeno su cose palesi quale il fumo, o l'alcool o peggio ancora alcool e guida e mille altre cose di civiltà per alcuni ovvi ma per molti no. Ti stimo anche solo per il fatto di avere speranza che una tale cosa sia fattibile.
A mio avviso si dovrebbe partire da li.
Ripeto, hai la mia stima per l'educazione che dimostri ma temo di essere molto più anziano di te e purtroppo sono abbastanza sicuro che potresti avere miliardi a disposizione per campagne mediatiche, nelle scuole ed ovunque ti venga in mente senza raggiungere sostanziali cambiamenti.
Concordo, ma purtroppo ci sono momenti in cui devi prendere decisioni senza dati determinanti. Pensa che al di là di questo discorso il 90% del mio lavoro è decidere laddove non esiste un dato certo per decidere.
Questi dati che, invece, sono prevedibili devono essere messi sul piatto quando si prende una decisione di questo tipo.
È inevitabile a prescindere dalle normative green. Se vuoi prendila come una cavolata ma scriviti questa previsione:
nei prossimi anni ci sarà in maniera ancora più marcata di ora una sostanziale chiusura di piccole attività, contemporaneamente il patrimonio immobiliare si concentrerà in relativamente meno soggetti e in un primo momento la GdO avrà un aumento del giro d'affari successivamente gradualmente andrà in crisi anche la GdO a favore dell'emergere di megacorporation multinazionali. Se dai un occhio alla finanza mondiale tale processo è già evidente e ci sono un pugno di holding che sostanzialmente coprono i bisogni di una fascia talmente ampia di popolazione che ormai credere nella micro-impresa è come credere che scommettendo al casinò fai un buon investimento.
Questa è pura e semplice speculazione... salvo che riesci a trovare un sistema che funzioni ma che non è basato sul denaro non c'è modo di fermarla.
Indubbiamente è una delle possibilità, se vuoi ti aggiungo che non la ritengo nemmeno una di quelle poco probabili.
Il punto è quando un reddito precedentemente adeguato a sostenere i costi di un'abitazione non diventa piu' tale in virtu' di norme successive imposte per legge.
Voglio dire: se gli infissi a causa del 110% sono raddoppiati di prezzo è colpa del proprietario o forse è colpa di uno stato che con un incentivo esagerato ha spiazzato il mercato rendendo proibitivo ristrutturare casa senza incentivi?
Va benissimo ristrutturare (CON CRITERIO) ma se imponi in pochi anni milioni di ristrutturazioni cosa vuoi che succeda?
Prezzi alle stelle, ditte improvvisate e tutto quanto il corollario visto con il 110.
Questa è una vecchia storia...nel frattempo il processo sarà un enorme distruttore di valore perchè porterà alla svalutazione del stock immobiliare attuale che è per lo più vecchio.
Sostanzialmente uno dei più grandi scippi della storia.
Come non essere d'accordo...!
Ti sorprenderesti di quanta gente milionaria e intendo letteralmente eh, vive in condizioni che fatiscenti non rende l'idea.
Detto ciò ribadisco che continuiamo a ragionare col presupposto che essere proprietari sia una sorta di diritto. Non è così. Essere proprietari è prima di tutto un COSTO e se quel costo non lo puoi sostenere in una economia sana smetti di essere proprietario. In Italia siamo l'ottava economia mondiale per PIL (dati 2019) ma abbiamo il 75% delle famiglie proprietarie di immobili per fare un paragone la Germania che è 4° come PIL ha poco più del 50% delle famiglie proprietarie di immobili.
Questo significa che in Italia abbiamo tantissimi casi dove si compra un immobile a prescindere anche quando non si hanno né le risorse economiche né reddituali per mantenerlo. Si compra perché ormai c'è questo imprinting di comprare per forza oppure l'annosa leggenda "eh ma l'affitto mi costa di più".
Se non l'abbozziamo di voler vivere al di sopra della reale capacità di reddito la nostra economia perderà sempre più posizioni in classifica e andremo verso il baratro e queste abitudini malsane come investire per forza nella prima casa che ribadisco e non mi stancherò mai di dire NON è un investimento sensato ma un COSTO finiremo per pentircene amaramente.
Ah sia chiaro tutto questo non è che lo dico io che non conto una ceppa... se vi documentate presso la fonte che preferite troverete ambia documentazione di come e perché quello che ho scritto non fa funzionare in maniera sana un'economia.
Conti alla mano, chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso al 0,7%, in questo momento sta pagando una rata inferiore a chi è in affitto.
E chi paga l'affitto non ha garanzie che possa rimanere nella casa che ama per i prossimi 30 anni e non ha garanzie che pagherà sempre 600€/mensili di affitto. Se non hai i soldi per pagarti un mutuo (spesso inferiore a quello di un affitto) non li hai nemmeno per l'affitto.
Il proprietario di una casa secondo te dopo che ha coibentato il tetto, fatto il cappotto ecc ecc ti lascia dentro sempre per la stessa cifra?
Anche sta cosa che conviene stare in affitto è diventata una barzelletta. Se trovi la casa giusta e trovi il momento giusto per fare un mutuo, alla lunga conviene sempre comprare piuttosto che buttare soldi in affitto.
In affitto magari ci metti gente nella casa che erediti. Così hai nuove entrate per farci manutenzione e non mandare tutto in rovina.
Vuoi dire che il 75% degli Italiani è stupido ad aver comprato casa?
Molti ne hanno addirittura due. E quelle che non usano le danno in mano alle agenzie come case di villeggiatura.
Ah...In Baviera dove vado spesso in vacanza, è normale andare in abitazioni dove sotto ci abita la 60enne con figli ormai via di casa e sopra ci vai tu per una settimana con vasca idromassaggio annessa.
Idem in Danimarca, Norvegia, dove attaccano un pezzo al capanno degli atrezzi in giardino che diventa una confortevole Hytter per chi passa da quelle parti e procede verso nord. Mi sa tanto che noi Italiani siamo gli ultimi ad avere il fiuto per il turismo e le seconde case.
Preferiamo farle marcire...
secondo me dovresti prima ancora chiederti: anche senza questa legge quanti dei proprietari di immobili ad oggi hanno un reddito adeguato all'immobile di cui sono proprietari?
Perché secondo me il vero problema è a monte di questa normativa e non a valle.
Di entrambi perché se da una parte lo stato ha dato tanto e quindi ha causato un movimento inflattivo dall'altra il proprietario non dovendo pagare di tasca sua ha pensato bene di fregarsene dei prezzi e prendere per buono chi gli faceva i lavori più comodamente e nel minor tempo.
Attenzione che quella era una anomalia determinata da un momento finanziario. Anomalia che pagheremo collettivamente a carissimo prezzo. Non è da prendere ad esempio. I tassi normali per le nostre economie sono quelli attuali e quindi tra un 3% e un 3,5% di TAN su un orizzonte tra 20 e 30 anni.
Scusami ma non puoi considerare il tutto in questo modo altrimenti confermi la mia tesi. Se sei proprietario non hai come costo la rata del mutuo e STOP ma tutti i costi dell'immobile e quindi dovresti spalmare sui costi mensili oltre alla rata del mutuo l'ammortamento di tutte le opere di straordinaria manutenzione. Per farti un esempio se hai finanziato l'80% dell'immobile e la rata finale è 600€ dovresti accantonarne 600(rata)+300 ammortamento. I 900€ risultanti non dovrebbero superare il 33% del netto dei redditi familiari. In questo modo e solo in questo hai coperto interamente il costo reale della sola casa. In tale calcolo dovresti poi includere anche il costo degli altri beni quali ad esempio l'auto con spese correnti e ammortamento e così via.
Morale della favola? Potrei mettere la mano sul fuoco che su 100 famiglie italiane il 99% (forse il 99,9999%) non ha un piano finanziario, non accantona niente a parte i costi correnti e in caso di imprevisto se va bene ricorre al credito rischiando una spirale negativa.
Anche sta cosa che conviene stare in affitto è diventata una barzelletta. Se trovi la casa giusta e trovi il momento giusto per fare un mutuo, alla lunga conviene sempre comprare piuttosto che buttare soldi in affitto.
Hai detto poco... considera anche solo "momento giusto" e quante volte questo momento avviene realmente. Se veramente tutti aspettassero anche solo il momento giusto sostanzialmente ci sarebbero forse il 20% delle attuali compravendite.
Vuoi dire che il 75% degli Italiani è stupido ad aver comprato casa?
non sta a me giudicare l'intelligenza. Io ti posso dire che di quel 75% di italiani forse il 2% è finanziariamente consapevole. Se poi questo sia indice o meno di intelligenza non sta a me dirlo.
Scusami ma questo è tutt'altro discorso perché qua diventa una rendita se fatto bene e quindi il mattone diventa un investimento. Un discorso che terrei ben staccato dalla prima casa.
In Italia abbiamo milioni di abitazioni in classe energetica bassa semplicemente perchè abbiamo una tradizione costruttiva che non prevede ogni due per tre la demolizione e la ricostruzione di edifici.
Se imponi costi ai proprietari in nome di un'ideologia "verde" con costi fuori misura, vuoi per la collettività (vedere 110% grazie al quale abbiamo coibentato case con materiale plastico di scarso valore strapagandolo a beneficio di produttori e imprese edili) vuoi per il privato è chiaro che attacchi direttamente il diritto alla proprietà.
In cambio non si sa bene di cosa (fanatismo?), poi.
Che poi in germania hanno meno case di proprietà non perchè non convenga comprarsi una casa invece di pagare l'affitto, ma per una serie di ragioni storiche:
https://www.idealista.it/news/immob...sto-di-una-casa
Alla fine se puoi permetterti una casa (o un mutuo per) conviene rispetto all'affitto, a meno che tu non sia in continuo spostamento per lavoro. Se con il fine di fare carriera cambio sempre azienda ogni tot anni in giro per la regione / la nazione se non il mondo è ovvio che mi convenga affittare, diversamente se voglio stare stabile per sempre in una zona conviene comprare casa, poche cazzate. Poi certo investire nel mattone non è intelligente rispetto ad altre forme di investimento, ma per investimento si intende dalla seconda casa in poi.
Non credo sia così, il caso fortemente preponderante, per non dire quasi unico, durante il 110, è stato che l'Impresa e i Tecnici facevano il prezzo, se ti andava bene era così, se non ti andava bene vai pure da un altro, e anche se ti va bene non è detto che te lo faccia se il lavoro è scomodo e\o lungo e\o complicato.
conosco anche qualcuno che ha provato a negoziare senza accettare le imposizioni del fornitore, alcuni alla fine hanno dovuto accettare, altri i lavori li faranno appena il prossimo governo dei "bigliori" elaborerà una cagata simile .
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