Sony scommette sui Mini LED (anche se per ora non abbandona l'OLED)

Sony scommette sui Mini LED (anche se per ora non abbandona l'OLED)

Sony ha creato un suo pannello Mini LED per la retroilluminazione, con nuovi driver sviluppati internamente, con maggiore controllo sui livelli di retroilluminazione: lo abbiamo visto dal vivo al CES di Las Vegas e sembra davvero interessante

di pubblicata il , alle 11:06 nel canale Audio Video
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Al CES di Las Vegas praticamente tutti i grandi produttori di TV hanno messo in mostra qualche prodotto basato su tecnologia OLED, che si tratti di un modello pronto per la commercializzazione nel 2024, come i nuovi TV con pannello MLA di seconda generazione LG e Panasonic e i nuovi QD-OLED antiriflesso di Samsung, o di prototipi delle tecnologie OLED ink-jet, come nel caso di TCL.

Sony invece, pur arrivando da anni in cui i suoi TV top di gamma si sono basati su tecnologia W-OLED e QD-OLED, ha voluto mostrare un cambiamento di rotta e nella sua classica 'Black Box' del CES (evento a porte chiuse per la stampa specializzata in cui mette in mostra le proprie novità e le mette a confronto con alcuni prodotti chiave della concorrenza) ha esposto solo prototipi dei suoi nuovi TV Mini LED.

Come già avvenuto negli anni scorsi, Sony non ha sfruttato il CES come vetrina per il lancio della nuova gamma TV, preferendo (giustamente a nostro parere) rimandare il lancio di tutta la gamma in un momento più ravvicinato a quello della commercializzazione. Capita infatti spesso che alcuni televisori annunciati e visti a Las Vegas arrivino sul mercato nel tardo autunno dell'anno, quando ormai risultano 'vecchi' agli occhi dei consumatori.

Sony scommette sui Mini LED (anche se per ora non abbandona l'OLED)

Mettiamo però subito un punto chiaro: sebbene la Black Box fosse incentrata solo sulla tecnologia Mini LED, ciò non significa che Sony abbandona le tecnologie OLED, che continueranno a essere presenti in gamma. Si tratta però di una dichiarazione d'intenti: Sony si vuole concentrare su tecnologie di cui ha un maggiore controllo, rispetto ai pannelli che semplicemente compra, calibra e monta sui propri TV.

Nel caso dei prototipi Mini LED che abbiamo visto all'opera, infatti, parliamo di un pannello di retroilluminazione completamente riprogettato da Sony, pensato per un controllo molto puntuale e preciso della retroilluminazione.

Per quello che abbiamo visto (ma ci è stato impossibile ottenere un riscontro fotografico), Sony ha creato un suo pannello Mini LED per la retroilluminazione, con nuovi driver sviluppati internamente, con maggiore controllo sui livelli di retroilluminazione.

Gli obiettivi degli ingegneri giapponesi erano principalmente due nella progettazione dei nuovi driver: da un lato l'ottenimento di un controllo molto fine delle singole zone, dall'altro la massima efficienza energetica.

Il PCB che abbiamo visto vedeva un driver ogni 6 Mini LED, con la possibilità di controllare il livello di luminanza su 22 bit. Per ottenere luminosità intermedie, è possibile accendere i LED a potenza inferiore e non semplicemente alla massima potenza per meno tempo come avviene in modo tradizionale: questo fatto dovrebbe garantire una maggiore efficienza energetica del sistema sfruttando la finestra in cui i LED hanno il maggiore rapporto corrente/emissione luminosa. Inoltre questo modo di pilotare i LED dovrebbe ridurre al minimo gli sfarfallii.

Sony ha creato un suo pannello Mini LED per la retroilluminazione, con nuovi driver sviluppati internamente, con maggiore controllo sui livelli di retroilluminazione

A destra il prototipo Mini LED Sony

Il lavoro fatto dai tecnici giapponesi ci è sembrato, anche solo su TV ancora in stadio prototipale, decisamente buono. L'impressione, che sarà poi da verificare quando ci saranno oi prodotti finali, è che, anche con un numero non elevatissimo di Mini LED (meno di alcuni TV cinesi visti recentemente), Sony riesca a raggiungere un controllo molto fine della retroilluminazione. Come potere vedere dalle poche foto che siamo riusciti a ottenere, nel prototipo a destra l'immagine in bianco e nero che fa da retroilluminazione del pannello LCD è molto più precisa e meno sfocata: anche senza il pannello LCD è possibile intuire facilmente il soggetto.

Il risultato, a prima vista - lo ripetiamo -, sembra davvero ottimo, con un contrasto elevato, un livello del nero molto profondo e, rispetto all'OLED, con un picco di luminosità davvero elevato. In più, anche a livello cromatico i prototipi hanno mostrato un comportamento interessante su due fronti: da un lato sul volume colore, dall'altro sulla fedeltà cromatica già in modalità standard, caratteristica che abbiamo lodato già sui prodotti più recenti di casa Sony, come il TV Sony BRAVIA XR A95L che abbiamo testato un paio di mesi fa.

La mossa di Sony effettivamente ha senso: il produttore giapponese vuole tornare ad avere il controllo dello sviluppo a 360° dei propri prodotti, per ritornare a proporre tecnologie proprietarie e potersi distinguere da chi semplicemente compra e monta pannelli di terze parti. La sfida è sicuramente grande, soprattutto dopo che in questi anni Sony ha saputo ritagliarsi un posto di rilievo nel mondo dei TV OLED, sia sfruttando i pannelli LG W-OLED, sia quelli QD-OLED di produzione Samsung.

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