Gli italiani sempre più interessati ai prodotti di smart home
Migliorare la propria abitazione grazie a dispositivi intelligenti: la propensione degli italiani è ben superiore a quanto si possa pensare, come indicato da una ricerca commissionata da Netatmo specifica per la nostra nazione
di Paolo Corsini pubblicata il 26 Maggio 2021, alle 14:31 nel canale CasaNetatmo
Parlando di dispositivi di smart home si tende a pensare che i consumatori italiani non siano al passo di quelli di altre nazioni europee. Così non è, come emerso da una indagine commissionata da Netatmo in occasione dei propri 10 anni di vita. L'azienda francese, dal 2018 parte del gruppo Legrand del quale Bticinoè la capofila in Italia, è specializzata nello sviluppo di soluzioni di smart home che arricchiscono e migliorano l'abitazione.
L'indagine di mercato, condotta negli ultimi 2 mesi in collaborazione con la società di ricerche di mercato Dynata su un bacino di oltre 1.000 intervistati, evidenzia come 2 italiani su 3 siano in possesso di almeno un prodotto di smart home nella propria abitazione: solo il 4% degli intervistati, di età compresa tra 25 e 55 anni, non sa cosa siano i prodotti per la smart home.
I 64% degli italiani possiede pertanto almeno un prodotto di smart home, con questa ripartizione tra le varie categorie:
- assistente vocale: 62%
- illuminazione: 44%
- eletrodomestici: 42%
- sicurezza: 41%
- riscaldamento: 35%
- qualità dell'aria: 25%
- esterno e giardinaggio: 18%
Interessante inoltre evidenziare, anche qui al contrario di quanto ci si potrebbe attendere, come vi sia una certa uniformità geografica tra coloro che possiedono dispositivi di smart home. Quelli che risiedono al centro ne possiedono uno al 69%, dato che scende al 65% nel nord ovest, al 64% al sud e isole e al 58% nel nord est.
Chi sceglie di non acquistare un prodotto smart home lo fa per motivazioni che possono essere molto diverse. Il 36% afferma di non aver bisogno di prodotti smart, mentre il 40% dichiara che uno dei principali deterrenti riguarda il costo. Circa un quarto degli intervistati non sceglie prodotti smart perché preoccupato per la propria privacy e perché teme che i propri dati personali possano essere violati da attacchi informatici. Solo il 6%, infine, è frenato da un problema legato all’installazione
Il 77% degli intervistati ha dichiarato di voler acquistare un prodotto di smart home nel corso del 2021: oltre un quarto di essi è interessato ad un elettrodomestico e altrettanti ad uno per l'illuminazione. Attenzione anche alle categorie della sicurezza, della qualità dell'aria e della gestione del riscaldamento.
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer avere una casa smart non devi per forza rinunciare ad avere un "Luogo privato". Al posto di usare servizi basati sul cloud puoi fare girare tutto in locale su un server tipo home assistant. Io lo utilizzo da poco ma devo dire che è molto potente e gira su un raspberry pi. Incredibile la quantità di oggetti che può essere resa smart e le automazioni che puoi farci girare sopra. Sono arrivato a saturare metà del pool di indirizzi della rete privata, di sto passo fra qualche anno devo ampliare la subnet
Non vedo come automatizzare casa per le cose che non si e' mai sentito la necessità di automatizzare o rendere che so' controllabili da remoto, possa migliorare la qualita' di vita in un' abitazione. Il robot che pulisce casa? Il riscaldamento che si accende da solo mentre si torna da lavoro? Assistenti che ci dicono l'importantissimo meteo? Boh sarà un mio limite. "Cui prodest?" Imho dubito il consumatore.
Se uno ha già tutte queste cose, perchè no?
Banalmente ti dico l'ultima automazione che ho creato:
Quanto premo il tasto sulla serratura smart e in seguito chiudo la porta si inserisce la chiusura della serratura, si spengono tutte le luci eventualmente accese, si chiudono le serrande motorizzate, si inserisce l'allarme, si apre il portone e si tiene il cancello aperto 5 minuti.
Tempo impiegato = 1 Secondo
Prima dovevo fare tutto a mano, e ti assicuro che con 2 figli piccoli che scorrazzano per casa e premono pulsanti ci volevano 10 minuti abbondanti per sincerarsi che tutto fosse spento e chiuso prima di uscire di casa
Banalmente ti dico l'ultima automazione che ho creato:
Quanto premo il tasto sulla serratura smart e in seguito chiudo la porta si inserisce la chiusura della serratura, si spengono tutte le luci eventualmente accese, si chiudono le serrande motorizzate, si inserisce l'allarme, si apre il portone e si tiene il cancello aperto 5 minuti.
Tempo impiegato = 1 Secondo
Prima dovevo fare tutto a mano, e ti assicuro che con 2 figli piccoli che scorrazzano per casa e premono pulsanti ci volevano 10 minuti abbondanti per sincerarsi che tutto fosse spento e chiuso prima di uscire di casa
Se uno ha tutte quelle cose e ammesso che abbia il frigo sempre pieno e una salute buona, puo' essere che non abbia semplicemente bisogno di altro no? O la modernità ci convince che se non si compra qualcosa non si puo' essere contenti?
Se si parla di automazione "fai da te" in stile Arduino/Raspberry simil-PLC posso anche capire il lato tecnico appassionante di scegliere cosa possa esser utile automatizzare ma lo capisco per certe cose limitate non per tutto.
A chiudere casa, luce, gas, serrande non solo non ci vuole certo un mese ma e' anche un esercizio mentale che serve a ricordare cio' che si e' chiuso e cio' che non si e' chiuso senza dare per scontato che un'automazione lo abbia fatto (ammesso di aver previsto delle logiche per eventuali blocchi nell'automazione, blocchi che magari in certi contesti elettromeccanici potrebbero che so' surriscaldare motori o creare conseguenze inaspettate che non ci si augura).
Es. viene da pensare alle stufe a pellet che si accendono a tempo o da remoto.. per quanto la comodità sembra utile in realtà se una persona e' a 100 km da casa, si fida davvero che da remoto una stufa si metta in funzione per quanto quella a pellet sia presumibilmente piu' sicura di una standard? L'idea di essere a 100 km e un fuoco si deve mettere in moto da solo perche' quando si arriva si vuole il calduccio in casa (es. cosi' campato per aria) sono quelle cose che proprio non concepisco.
Poi come dicevo non si considera il fattore "abitudine" e la sua importanza. Se esco di casa la prima cosa che penso e' se ho svolto quelle abitudini nel chiudere le cose necessarie e per di piu' staccare tutto cio' che non serve sotto tensione perche' esperienza vuole che niente dovrebbe rimanere acceso se non l'indispensabile, figuriamoci se si lasciano trasformatori attaccati alla corrente e si va in vacanza..
Io sono molto restio ad acquistare un sistema serio senza la sicurezza di un supporto a lungo termine, con possibilità di aggiungere/sostituire negli anni con terminali compatibili con l'impianto, senza dover rigare tutto da capo quando la maggior parte dell'impianto funziona bene.
Del resto la casa è qualcosa che ci si tiene a lungo di norma, e non mi va di buttare soldi in qualcosa che non abbia la stessa longevità.
@marcram
Suppongo che sia il 62% di quel 64% che possiede almeno un prodotto "smart home".
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