Waves: abbiamo incontrato al MWC 2019 chi sta dietro le tecnologie audio di grandi brand
L'udito è uno dei nostri sensi più primordiali, sviluppato per la nostra sopravvivenza: 'Se vedi un predatore è già troppo tardi, per sopravvivere devi averlo sentito prima'. Questa una delle frasi che ho scambiato con Tomer Elbaz di Waves. La lista dei partner con cui Waves collabora (anche con il marchio Maxx) è veramente ampia e comprende Google, Intel, Qualcomm, ARM, LG, Realtek, Cambride Audio, Denon, Hisense, 1More, HyperX Audeze e Fitbit.
di Roberto Colombo pubblicata il 06 Marzo 2019, alle 12:41 nel canale Audio VideoAudezeWaves
C'è grande interesse attorno alle nuove tecnologie audio, lo dicevo anche in uno dei miei pezzi di riassunto del CES 2019. L'udito è uno dei nostri sensi più primordiali, sviluppato per la nostra sopravvivenza: 'Se vedi un predatore è già troppo tardi, per sopravvivere devi averlo sentito prima'. Questa una delle frasi che ho scambiato con Tomer Elbaz di Waves.
È un nome che a molti potrebbe risultare poco familiare. Lo era anche per me, salvo un lontano campanello che si è messo a suonare nel mio cervello quando ho ricevuto una mail relativa a un possibile incontro al Mobile World Congress 2019 di Barcellona, a cui ho risposto in modo affermativo. Campanello che è risultato essere sensato perché effettivamente in qualche neurone avevo immagazzinato l'informazione: Waves è l'azienda dietro la tecnologia utilizzata da Audeze per le sue cuffie Mobius. Ho incontrato le cuffie Audeze Mobius al CES 2019 di Las Vegas, dove in una demo ho potuto apprezzare le grandi potenzialità della tecnologia che le governa.
Per chi non lo ricordasse, Audeze è un marchio statunitense che ha saputo costruirsi un'ottima fama tra gli audiofili grazie a prodotti di alta gamma caratterizzati dall'utilizzo di diaframmi magnetico-planari. Nel caso delle Mobius siamo di fronte a un prodotto che si stacca completamente dal resto della gamma: si tratta di cuffie sempre basate su diaframmi magnetici planari da 100mm e risposta in frequenza che va da 10 Hz a 50 KHz, ma indirizzate al pubblico dei videogiocatori, oltre che caratterizzate da un prezzo molto più accessibile rispetto alla serie LCD.
La particolarità delle Audeze Mobius è quella di sfruttare la tecnologia Waves NX per offrire audio posizionale che segue i movimenti della testa. In pratica la posizione degli oggetti sonori all'interno dello spazio surround non varia al muoversi della testa, così come avviene nella realtà. Un suono che arriva da ore 6, ci sembrerà arrivare da ore 7 se ruotiamo leggermente la testa verso sinistra, rimanendo così virtualmente fermo nello spazio.
Due gli utilizzi principali di questa tecnologia, da un lato emulare l'esperienza surround dei sistemi casalinghi a più altoparlanti, dall'altro offrire maggiore precisione nella rilevazione della posizione dei suoni (e quindi degli avversari) nell'utilizzo in videogiochi. La funzione di head tracking è disponibile su PC e Mac utilizzando l'apposito programma fornito con le cuffie, sia con connnessione USB sia in modalità wireless via Bluetooth 5.0.
L'incontro con Tober Elbaz di Waves mi ha permesso di vedere dal vivo il primo prodotto WNX7000, agli albori della tecnologia, uno scatolotto connesso via wireless da montare sull'archetto delle cuffie, per rendere posizionale ogni tipo di cuffia (anche quelle in-ear se si indossa un cerchietto). Waves arriva infatti dal mercato professionale e sviluppa soluzioni audio per gli studi di registrazione e per quelli di montaggio e mixing, anche del mercato cinematografico.
Con la tecnologia Waves NX è possibile da un lato sfruttare l'audio posizionale su ogni tipo di cuffia (ogni tecnico del suono ha la sua preferita) nelle fasi di montaggio (ad esempio dei film), ma anche simulare le condizioni in cui la musica mixata potrebbe essere ascoltata. Un artista può così verificare come verrà ascoltato il suo pezzo in un salotto, in cucina o in sale da concerto.
Waves è però anche dietro le quinte di esperienze audio molto più comuni. Se avete un portatile Dell o Acer sicuramente vi sarete imbattuti nella suite di controllo Maxx Audio: essa nasce da Waves. Una delle principali occupazioni di Waves è stata negli anni anche l'ottimizzazione dell'audio di diversi sistemi, tra cui i portatili. Riuscire a tirare fuori un suono 'ascoltabile' dai piccoli altoparlanti posti in portatili, display e TV a schermo piatto è infatti un compito arduo e praticamente impossibile se non si applicano tecniche di digital processing sui flussi audio.
La lista dei partner con cui Waves collabora (anche con il marchio Maxx) è veramente ampia e comprende nomi come Google, Intel, Qualcomm, ARM, LG, Realtek, Cambride Audio, Denon, Hisense, 1More, HyperX e Fitbit. Se ad esempio prendete un paio di auricolari Bluetooth Fitbit Flyer, per ascoltare la musica direttamente dagli smartwatch come Ionic e Versa, vedrete sulla scatola il marchio Waves. Le collaborazioni non sono attive solo per quando riguarda l'audio in uscita, ma anche per quello che concerne la sua captazione tramite i microfoni. Questo un tema caldissimo visto la grande diffusione degli home smart speaker, che devono essere in grado di rilevare e distinguere i comandi vocale all'interno del difficile ambiente della casa. Discorso simile per quanto riguarda l'utilizzo in auto.
Tra le demo molto interessanti che ho avuto modo di provare al MWC 2019 durante l'incontro con Waves ce n'è una con risvolti molto quotidiani. Avete presente quelle conference call in cui due o più voci si sovrappongono? Se il sistema associa a esse una precisa posizione virtuale nello spazio (magari collegata alla posizione degli avatar delle persone o del riquadro della videochiamata) è molto più semplice distinguere parole e frasi, anche se gli interlocutori parlano uno sopra l'altro.
Dal CES 2019 e dal successivo MWC 2019 emerge chiaramente che il settore audio sta sperimentando un interessante periodo di evoluzione e l'audio posizionale sia al centro delle ricerche di molte aziende. Nel mio articolo di riassunto dal CES di Las Vegas vi ho raccontato delle proposte che hanno messo (o stanno per mettere) sul piatto Creative e Sony, oltre a tutto quello che si sta muovendo nel mondo dell'auto, con player come Harman (azienda di proprietà di Samsung).
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