VVC (H.266), il successore di HEVC per avere video 8K in streaming sugli smartphone
Il nuovo standard di codifica H.266 / Versatile Video Coding (VVC) offre una migliore compressione che riduce i dati richiesti a circa il 50% del bit rate rispetto allo standard H.265 / High Efficiency Video Coding (HEVC) precedente senza compromettere la qualità dell'immagine.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Luglio 2020, alle 09:01 nel canale Audio Video
48 Commenti
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Ovviamente, solo che negli anni i codec sono diventati piu efficienti, meno spazio per la stessa qualità o qualità maggiore a parità di spazio.
Vedi mp3>aac>opus, o per dirne un'altra mpeg2>divx (già dalla 3.11 alla 5.0 c'è stato un salto pazzesco)>h265
No, loro hanno fatto dichiarazioni più per profani, hanno fatto un sunto: il succo base è che migliorare/affinare le tecnologie/lossy vuol dire "miglior discernimento/granularità su cosa tenere e cosa scartare in funzione degli organi che natura ha dato all'essere umano; grossolanamente parlando, per esempio, l'aver capito a suo tempo, vhs e anche prima, che l'occhio è più sensibile alla variazione di luminosità che di cromia".
Stai dicendo cose ovvie, chi l'ha mai negato questo? Oggi giorno il miglior mp3 è generato da lame con opportune impostazioni, nonostante questo non potrà mai raggiungere medesima qualità, A PARITÀ DI BITRATE (e in alcuni casi anche avendo bitrate un po' superiori, soprattutto con certi campioni difficili un miglior mp3 a 256kbps non riesce a codificare correttamente rispetto ad un opus, per esempio, a 112kbps) rispetto ad altri lossy come ogg vorbis, certi aac (perché alcuni fanno cacare al quadrato) e opus (e il fu grande mpc). Su hydrogenaudio vi sono da tanti anni tutta una serie di blind listening test che lo confermano.
Quindi, riasssumendo, si tratta di avere MEDESIMA QUALITÀ A BITRATE INFERIORE o, girandola dall'altra parte, avere MIGLIORE QUALITÀ a PARITÀ DI BITRATE.
Questo vale sia per formati lossy destinati all'ottenere la trasparenza con le classiche specifiche del cd (redbook, 44100 campioni per secondo con una profondità di 16 bit), sia per formati lossy pensati per ottenere una più che decente qualità in trasmissioni radio, streaming, ecc, cioè stiamo parlando dai circa 80kbps in giù, quindi oggi giorno formati quali opus (questo è adatto per tutto), xHE-AAC (open source), AAC-HE(v2)
Mai sentito, ma vedo che è comunque un lossy per cui ripeto: perchè mp3/opus/lossy oggi? La mia libreria musicale "ridotta" (quella che tengo in auto, sulla moto, sullo smartphone), dove aggiungo solo i brani che intendo ascoltare ripetutamente nel tempo, è tutta in FLAC e ad oggi mi cuba meno di 10GB. Perchè mai dovrei andarmi a complicare la vita con un formato lossy? Posso capire se devo sfruttare una connessione scrausa od un player del mesozoico.
Dipende sempre da COME ascolti o vedi.
In uno smartphone magari non hai bisogno di vedere un film o una serie tv in 8k con chissà che grande qualità.
Non potresti mai apprezzarne seriamente le differenze.
tutto giusto (almeno fin dove ti ho seguito, sui codec audio mi sono perso ), però bisogna vedere se poi i codec mantengono le promesse. Ho sentito dire da più di uno che h265 non le mantiene del tutto. Magari invece 266 le migliora, ma da profano mpeg.x-1 > mpeg.x (h263?)> h264> h265> h266 > h26x mi pare strano che si possa dimezzare ogni volta il bitrate all’infinito senza danni.
Gli mp3 non ricordo più a quale bitrate diventavano veramente scarsi, ho detto 128 ma forse c’erano anche a meno, a 92kbps o addirittura 64 ma erano infami mi pare.
Tornando ai video 8k, sinceramente mi sembrano solo uno spreco, almeno per uso casalingo. A me già il 4k sul mio Lg 55 C9 mi paiono troppi, non voglio vedere i peli del naso di Jeremy Clarkson nei primi piani di Grand Tour.
Ti dico cosa fa la gente che sa quello che fa: tiene tutta la libreria musicale (audio proveniente da cd-audio e altri formati superiori) compressa nel lossless flac come BASE di partenza audio per generare al volo vari corrispondenti lossy (nel formato che più aggrada, visto che esiste un player portabile che fa questo nativamente e si cura anche del replaygain), lossy che possono servire da usare in apparecchi che non sono compatibili con flac o apparecchi più vecchi che hanno poca memoria per tenere molti file. I lossy vengono generati per questi utilizzi, poi li si può pure buttare (tanto si hanno le basi originali in flac).
tutto giusto (almeno fin dove ti ho seguito, sui codec audio mi sono perso ), però bisogna vedere se poi i codec mantengono le promesse.
Certo che le mantengono, altrimenti che senso ha fare per esempio i blind listening test per l'audio? Per il video poi esistono anche degli strumenti/indici di analisi strumentale che si avvicinano abbastanza all'esperienza "umana"
Quelli che hai sentito sono la massa, hanno le idee estremamente confuse e soprattutto non sanno usare gli appositi settaggi: ecco perché per esempio gli amatori che codificano (pirati in primis) forniscono risultati penosi, soprattutto nella ritenzione dettagli, anche se va detto che con x265 bisogna stare ben più attenti e testare di più rispetto al precedente x264.
Stra-ovvio, è un formato estremamente vecchio e soprattutto non certamente pensato per bitrate inferiori i 128/160kbps (e lame, ben impostato, batte bene tutte le altre implementazioni mp3, fraunhofer incluse).
Lascia perdere cosa dice la massa e vai solo su due lidi, ormai riferimenti da 20 anni, per farti una vera cultura (e magari partecipare ai test), hydrogenaudio per l'audio e doom9 per video, non per niente gli stessi sviluppatori dei vari codec vanno lì per testare/migliorare il proprio prodotto.
Aggiungo solo che ho letto altrove che il carico computazionale del nuovo codec è 10 volte il precedente , vorrei vedere che non mantenga le promesse!
Spero non ci vorranno chip dedicati grossi come una rtx2080ti
Quindi, le cose sono due: o mio padre ha uno strumento che misura lo spettro al posto del cervello, oppure... tra l'altro soffre da anni di acufene, che non aiuta di certo per il riconoscimento. Da quando mi ha chiesto di convertire tutta la sua discografia di CD in file audio, li ho convertiti tutti in formato FLAC per non avere perdite di alcun tipo.
Se hai orecchio, o comunque un minimo di VERO interesse per la qualità audio/video, la differenza tra un segnale lossy e uno lossness la avverti. Anche nell'attuale mondo tecnologico dove l'audio/video di qualità più infima che puoi trovare è anni luce meglio di qualunque cosa prodotta 20 anni fa.
Io, per dire, raccolgo file audio da... 25 anni, più o meno. All'epoca esisteva solo l'Mp3, e comunque la compatibilità estesa su qualunque dispositivo per certi formati, come il FLAC ma non solo, è relativamente recente. E per me quest'aspetto è sempre stato fondamentale, dato che ho ascoltato la mia musica nel tempo su diversi dispositivi (PC, iPhone, Android, stereo della macchina tramite chiavette, televisori, qualunque dispositivo che trovavo quando ero fuori casa); adesso è un problema quasi del tutto assente, ma fino a pochi anni fa no. Inoltre uno dei vantaggi dei formati lossy è lo spazio occupato: vero che oggi è un problema sempre meno sentito, ma un tempo no.
Io oggi come oggi userei tranquillamente sempre il formato FLAC, ma avrebbe senso convertire file audio che già di loro sono lossy?
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