Sonos Sub Mini: il subwoofer perfetto per l'appartamento (e i vicini ringraziano)
Se non avete mai comprato un subwoofer per paura delle liti coi vicini, il nuovo Sonos Sub Mini potrebbe fare per voi. Il design sigillato a doppio woofer contrapposto elimina del tutto le vibrazioni spurie e offre bassi corposi e puliti, anche a volumi da appartamento
di Roberto Colombo pubblicata il 04 Ottobre 2022, alle 16:42 nel canale Audio Videosonos
Chi abita in appartamento e vuole godere al meglio del proprio impianto audio generalmente ha un problema. I vicini. Giustamente, chi sta dall'altra parte del muro del nostro salotto (oppure al di sopra del nostro soffitto o al di sotto del nostro pavimento) potrebbe non voler sentire il vibrar dei timpani della nostra sinfonia preferita, il rumore dei motori di un F14 durante la visione di Top Gun oppure il battere della cassa se ci siamo dati alla musica da party.
Per queste ragioni personalmente sono sempre stato un po' restio ad aggiungere al mio sistema audio casalingo un subwoofer, per non creare quelle vibrazioni che spesso è più facile che si trasmettano alla casa del vicino. Oltre alla 'botta' del cono d'aria che esce dal subwoofer, spesso quest'ultimo crea qualche risonanza con gli oggetti di casa o con il pavimento stesso, con il risultato di trasmettere vibrazioni oltre lo spazio della stanza in cui il sistema audio è posizionato.
Sonos Sub Mini: il subwoofer molto 'composto'
Mi ha stupito molto, invece, da questo punto di vista il nuovo Sonos Sub Mini, subwoofer che fa leva su un design sigillato a doppio driver contrapposto per garantire un'ottima riproduzione delle tonalità più basse, senza però creare vibrazioni indesiderate. Il concetto è lo stesso del fratello maggiore che, però, per dimensioni e costo non è accessibile a tutti.
Abbandonando il design squadrato e optando per una forma cilindrica, i tecnici Sonos sono riusciti a rendere Sub Mini non solo più piccolo, ma anche più facile da posizionare all'interno di piccoli appartamenti. Nonostante le dimensioni più contenute, anche il nuovo Sonos Sub Mini raggiunge i 25 Hz del fratello maggiore.
Sonos Ray con Sub Mini
Il nuovo Sub Mini viene indicato come perfetto compagno delle soundbar più piccole, come Sonos Ray e Beam, ma non disdegna nemmeno il setup in accoppiata a Sonos Arc. Rispetto ad alcuni sistemi costituiti da soundbar e subwoofer wireless, Sub Mini non si limita ad aggiungere vibrazioni in basso, ma la sua presenza è in grado di far rendere al meglio tutto il sistema.
In perfetto stile Sonos, l'aggiunta del nuovo elemento al sistema è semplice e immediata: basta collegare alla presa elettrica Sub Mini, aprire l'app Sonos S2 e seguire le istruzioni per la connessione. Teoricamente il compito dell'utente potrebbe essere finito qui, in quanto il sistema Sonos gestisce il bilanciamento dei vari elementi in modo autonomo e automatico. Ad esempio zittisce da solo il subwoofer se si attiva la modalità notte per la visione di film a tarda sera.
Calibrazione Trueplay: sempre e solo per utenti Apple
Chi è utente iOS, su iPhone o iPad, ha la possibilità di migliorare la resa complessiva dell'impianto tramite la calibrazione Trueplay, chi invece è utente Android, come il sottoscritto, o ruba un iPhone a un parente o a un amico o accende un cero a San Sonos pregando che prima o poi trovi una soluzione per permettere a tutti di effettuare la calibrazione automatica. Contando che gli utenti Sonos probabilmente si sono affidati al marchio americano anche per le soluzioni da mobilità, come Move e Roam, che sono dotate di microfono, una soluzione potrebbe passare da essi.
Oltre alla calibrazione, dall'app è poi possibile regolare il suono secondo il proprio gusto personale, agendo su alti e bassi e sul comando Loudness.
Abbiamo provato Sonos Sub sia in accoppiata con la piccola Sonos Ray, sia con la top di gamma Sonos Arc, rimanendo decisamente soddisfatti in entrambi i casi. Come già detto, il sistema Sonos, nel momento in cui viene aggiunto il subwoofer, regola automaticamente il bilanciamento delle frequenze liberando le soundbar dal gravoso compito di riprodurre anche le frequenze più basse e liberando potenza per i medi e gli alti.
Il risultato è che entrambe le soundbar suonano molto meglio dopo l'aggiunta del subwoofer. Paradossalmente anche un sistema completo con sourround composto da una soundbar Sonos Arc e da due Sonos One guadagna molto dall'aggiunta del piccolo subwoofer. La potenza di Sub Mini, rispetto a Sonos Sub (Gen 3), è ampiamente sufficiente per accompagnare anche Sonos Arc fino a volumi 'da condominio' mentre per stanze molto grandi e volumi sostenuti probabilmente la scelta migliore resta il subwoofer di dimensioni maggiori.
Il prezzo è più piccolo, ma non è 'Mini'
Come sempre la pecca in casa Sonos resta il prezzo di acquisto, fissato in 499 euro al pubblico. Si tratta dello stesso prezzo della soundbar Beam (Gen 2) e di ben 200 euro in più rispetto Ray. Molto probabilmente chi ha speso 299 euro per Sonos Ray difficilmente ne spenderà 499 per aggiungere il subwoofer. La spesa potrebbe essere un po' tirata anche per chi ha speso la stessa cifra per Beam.
Sub Mini diventa invece un'opzione molto interessante per gli utenti Sonos Arc che utilizzano la soundbar in appartamento o in locali non troppo grandi: costa meno rispetto a Sonos Sub e fino a volumi anche abbastanza consistenti fa sentire il suo apporto in modo molto positivo. In ogni caso sul sito Sonos sono disponibili dei bundle: ad esempio Ray+Mini e Beam+Mini sono proposti in accoppiata con uno sconto di 40 e 50 euro, rispettivamente.
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1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'unico criterio di scelta sembrerebbe il prezzo...
Si dice che raggiungono i 25Hz ma senza darne livello e relativa distorsione...tutti device audio li raggiungono ma la effettiva differenza è nel raggiungerli a -5dB o -70dB...
E via così...solo lettura volantino...
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