Samsung Galaxy Buds+, audio true wireless di qualità e autonomia al top. La recensione

Samsung Galaxy Buds+, audio true wireless di qualità e autonomia al top. La recensione

Abbiamo avuto in prova per diversi giorni i nuovi auricolari true wireless di Samsung, e ne siamo rimasti ammaliati da qualità audio e autonomia. C'è, tuttavia, qualche mancanza che si fa sentire parecchio

di pubblicata il , alle 13:21 nel canale Audio Video
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I Samsung Galaxy Buds+ rinnovano la ricetta utilizzata dall'azienda con i Galaxy Buds senza strafare. Rispetto ad altri concorrenti, nel reame degli auricolari true wireless, spiccano alcune gravi mancanze: non abbiamo il supporto ad aptX, ad esempio, a favore di codec proprietari, e non c'è la cancellazione attiva del rumore presente su AirPods Pro , Huawei Freebuds 3 e Sony WF-1000XM3. C'è un vantaggio non da poco, però, che è il prezzo (ad esclusione delle Freebuds 3): gli auricolari "tws" di Samsung costano decisamente meno dei concorrenti di Apple e Sony, e vogliono offrire quello che agli utenti serve di più: qualità audio elevata e tanta autonomia.

Di norma un auricolare true wireless, completamente senza fili, dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: semplicità di configurazione, aggancio rapido, comodità nell'uso e una buona qualità audio sia nella riproduzione multimediale sia nelle conversazioni telefoniche. Possiamo anticiparvi che in tutte queste microcategorie i Galaxy Buds+ hanno risposto senza deludere.

Specifiche, prezzo e differenze con i Galaxy Buds

Gli auricolari true wireless di Samsung in versione "Plus" vengono proposti sul mercato ad un prezzo di listino di 169,00€, ma non è difficile trovarli intorno ai 150€. I Galaxy Buds standard sono più convenienti: il listino è di 149,00€, ma si trovano a 110€ circa ed esteticamente le differenze sono irrisorie. Sono abbastanza evidenti, però, le differenze sul piano tecnico: design a doppio driver sui Buds+ per una migliore qualità audio e autonomia più duratura, elementi che possono giustificare i circa 40€ di differenza esistenti fra i due modelli.

Quanta autonomia in più con i Galaxy Buds+? Secondo i dati ufficiali la variante tradizionale si ferma a circa 6 ore per ogni singola ricarica, mentre con il nuovo modelli ci si può spingere a un massimo di 11 ore ininterrotte per ogni singola carica (di ascolto in riproduzione multimediale, senza l'uso di microfoni), per un totale di 22 ore con la custodia di ricarica in dotazione. I Galaxy Buds+ inoltre implementano altoparlanti a due vie, ciascuna dedicata per alti e bassi e il supporto alla tecnologia di ricarica wireless Qi.

L'hardware e il suono sono stati ottimizzati in collaborazione con AKG, così come il sistema adattivo a tre microfoni (due esterni) che serve non solo a migliorare l'audio inviato nelle chiamate isolando la voce dai rumori di sottofondo, ma anche a migliorare l'autonomia ottimizzando la registrazione quando e quanto serve. Il sistema a doppio driver, usato per la prima volta sugli auricolari true wireless di Samsung, si compone di un tweeter per gli alti e un woofer per le frequenze medio-basse per rendere l'audio più chiaro in tutte le frequenze.

Vestibilità e design

La vestibilità è uno degli aspetti più delicati su un paio di auricolari true wireless, soprattutto per chi ha padiglioni auricolari troppo grandi o troppo piccoli. Così come succedeva sul modello predecessore, vedendo i Galaxy Buds+ il dubbio sorge spontaneo: sono stabili mentre li indosso? Abbiamo fatto varie prove e, possiamo dire che il design degli auricolari è estremamente ben fatto: durante l'uso i Galaxy Buds+ sono comodissimi, quasi a non sentirli, e non c'è rischio che cadano neanche con movimenti bruschi e ripetuti.

Nella confezione originale, di dimensioni molto piccole, troviamo un cavo USB Type-C / USB Type-A, tre set di inserti in-ear per le orecchie e tre set di supporti, in modo da offrire una soluzione stabile per tutti i tipi di orecchie. Ricordiamo che gli auricolari supportano anche la ricarica wireless: questo significa che possiamo appoggiare la custodia su una base di ricarica Qi o su uno smartphone Samsung Galaxy compatibile con il reverse charging perché si avvii la ricarica.

Il design è quello tipico dei Galaxy Buds: non abbiamo una parte sporgente, come su AirPods o Huawei Freebuds 3, ma solo un bussolotto da inserire - attraverso l'inserto in-ear - nella cavità auricolare. Sulla parte esterna abbiamo una superficie all'interno della quale possiamo impartire diversi comandi: con un tocco si avvia o si mette in pausa la riproduzione; con un doppio tocco si passa al brano successivo, si risponde a una chiamata in arrivo o la si termina; con un triplo tocco si torna al brano precedente; e con un tocco prolungato si esegue una funzione preimpostata a scelta dell'utente.

Gli auricolari vengono venduti naturalmente con la loro custodia di ricarica, una scatoletta di piccole dimensioni che possiamo riporre anche in tasche non enormi senza troppi problemi. La custodia può essere aperta anche con una sola mano, e la procedura di estrazione degli auricolari è semplicissima. Anche riporli è molto semplice grazie agli agganci magnetici, anche se i tradizionali auricolari alla AirPods si inseriscono un po' più facilmente nella loro sede.

Pairing, qualità del suono e autonomia

Gli auricolari true wireless devono disporre di un metodo di pairing rapido, ad esempio all'arrivo di una chiamata o in qualsiasi momento in cui ci servono e non possiamo neanche attendere un secondo in più. In tal senso i Galaxy Buds+ non deludono: il primo pairing è veloce, gli altri sono fulminei al pari degli AirPods Apple. Abbiamo provato i Galaxy Buds+ anche con dispositivi non Samsung, e l'abbinamento è sempre stato rapido e affidabile: nel tempo impiegato ad estrarli e a inserirli nelle cavità auricolari i Galaxy Buds+ sono già pronti per l'uso.

La qualità audio è buona, di certo non di stampo audiofilo, ma la musica può essere ascoltata con buone soddisfazioni. Non è altissimo il volume d'ascolto massimo, ma l'audio è bilanciato e comunque si sente senza problemi anche negli ambienti più rumorosi. I vari strumenti sono ben distinti fra di loro, con l'equalizzazione di base che predilige leggermente le tonalità alte offrendo un suono arioso e cristallino. I bassi ci sono, ma non dominano la scena musicale. Manca la cancellazione attiva del rumore, caratteristica che si fa sentire quando si è in giro ma che avrebbe fatto innalzare, e non poco, il prezzo.

Installando l'app Galaxy Wearable sul proprio dispositivo Android o Samsung Galaxy Watch sul proprio dispositivo iOS è possibile non solo accedere a tutte le funzioni delle due cuffiette, ma anche di impostare un'equalizzazione diversa da quella di fabbrica, che rimane comunque la più bilanciata a nostro avviso: gli amanti delle basse frequenze possono scegliere Bass boost, rendendo in genere più cupa l'intera risposta sonora, mentre abbiamo anche le equalizzazioni Delicato, Dinamico, Cristallino e Treble boost.

Attraverso l'app possiamo anche gestire le notifiche in arrivo, bloccare il touchpad, aggiornare il firmware e attivare la modalità Suono ambientale (o farlo in automatico durante le chiamate). Quest'ultima serve a registrare e riprodurre in tempo reale l'audio ambientale intorno a noi, in modo da sapere cosa succede nell'ambiente circostante durante la riproduzione musicale o in chiamata. Via app possiamo anche monitorare in ogni momento l'autonomia residua degli auricolari e della custodia, quando gli auricolari sono riposti in essa.

E l'autonomia? Quanto dichiarato da Samsung è vero, l'autonomia è il punto forte dei nuovi auricolari true wireless. Difficile parlarne perché è davvero ostico esaurire la carica degli auricolari in una giornata di uso, e riponendoli nella custodia si raddoppia l'autonomia. Li abbiamo usati per circa una settimana con ascolto musicale misto a diverse chiamate (di breve durata) e abbiamo caricato la custodia una sola volta (al momento in cui scriviamo il pezzo abbiamo circa il 50% dell'autonomia della custodia). Insomma, per un "power user" i Galaxy Buds sono davvero una grande comodità.

Considerazioni

I Samsung Galaxy Buds+ rappresentano un acquisto dedicato a chi ama la musica in mobilità senza impedimenti, una delle migliori rappresentazioni del concetto true wireless per smartphone e dispositivi Android o compatibili con il protocollo Bluetooth (5.0 o precedenti, sono tutti supportati). I punti di forza sono autonomia e qualità audio, insieme ad affidabilità e velocità nel pairing e semplicità d'uso nei comandi.

Se da una parte sono promossi a pieni voti in quanto a qualità del prodotto, dall'altra si storce un po' il naso per quanto concerne il prezzo: 169,00€ sono troppi a nostro avviso per un paio di auricolari true wireless senza cancellazione attiva del rumore. Risultano più convenienti oggi i Freebuds 3 di Huawei, anche se i Galaxy Buds+ si distinguono per design e comodità rappresentando in questi ambiti un punto di riferimento per l'intera categoria.

Da comprare, quindi, solo se il prezzo viene un po' appianato. Rispetto ai Galaxy Buds si migliorano tantissimo in fatto di autonomia e un po' in qualità del suono, tuttavia a nostro avviso oggi sono presenti sul mercato soluzioni più appetibili sul fronte del rapporto qualità-prezzo.

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