Netflix non ha paura di Disney+ e Apple TV+: la streaming war ha inizio
Netflix ha pubblicato i risultati dell'ultimo periodo del 2019, indicando una buona crescita nonostante l'arrivo dei nuovi competitor sul mercato. Qualche dubbio rimane, però, per il prossimo trimestre
di Nino Grasso pubblicata il 22 Gennaio 2020, alle 14:41 nel canale Audio VideoNetflix
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoin teoria Apple TV+ doveva fare questo, usando i "canali".
in pratica da una sola app avresti potuto accedere ai contenuti di altri "fornitori".
al momento in italia credo sia supportata solo StarZ, mentre altri (tipo Netflix) avevano subito messo in chiaro di non essere interessati.
non so se negli USA altri servizi si sono aggiunti o meno.
semplice.
nel caso della musica, Spotify è stato il primo operatore a fornire un catalogo estremamente vasto ad un costo più che ragionevole. poi con Spotify molti si dividono il family o lo usano gratuitamente (altri, piratando) cosa che non so dire se si possa fare con Tidal o altre compagnie.
sull'utilità di ascoltare musica FLAC dalle casse dei pc o dal cellulare, strumenti di ascolto per il 98% delle persone, possiamo poi discuterne (o meglio no, non cambia nulla).
sulla formula pay per view non credo proprio che sarà di chissà quale aiuto. gli abbonamenti Netflix costano 10 euro al mese, o anche qui nella maggior parte dei casi 4 euro dividendoseli come fanno quasi tutti. cosa pensi di poter acquistare per 4 euro in pay per view? ce ne sono già di servizi: google play e chili ad esempio, che io uso talvolta perchè hanno un catalogo molto più interessante. ma che successo hanno questi servizi? molto scarso perchè le persone vogliono pagare a forfeit e non per ogni utilizzo del servizio, indipendentemente dalla qualità dei prodotti.
se vogliono spendere 5 euro per un film, in genere vanno direttamente al cinema, che costa di più ma garantisce un'esperienza diversa.
Semplicemente la massa come in tutte le cose non ha pretese a livello qualitativo, anzi la parola "qualità" non sà nemmeno cosa sia.
Non a caso ad avere successo non sono solamente i servizi audio in streaming in formati compressi, ma anche quello video anni luce dalla qualità BR, i giochi scalati su console a bassi fps e giocati col pad o le fotografie con il telefonino o le ristorazioni a basso costo o addirittura i fast food e così via ....
Nel caso specifico di Spotify e/o Apple Music la qualità audio è paragonabile a quella di un semplice e patetico MP3 da 256/320kbs di bitrate, ma è anche vero che la gente che usa quel tipo di servizi non dispone di dispositivi idonee per godersi appieno i file in formato losseless, come Qobaz in primis ( il riferimento ) e poi Tidal e molti non hanno nemmeno l'ovvia percezione.
Senza contare che non per tutti i brani esistono registrazioni di livello.
Tutti parlano di "vasti cataloghi" su Spotify e poi finiscono per ascoltare tutti brani commerciali o comunque sia famosi e diffusi anche negli altri servizi, quindi veramente un arrampicarsi sugli specchi.
Se parliamo di 5€ ci rivolgiamo solamente un cinema di basso livello con film proiettati a bassa risoluzione e soprattutto con qualità audio paragonabile ad una riproduzione in una grotta con bassi ultra rimbombanti che non lasciano spazio alcuni al dettaglio audio ( firma sonora che può piacere solo ad un profano, ossia la tipica utenza di massa ).
In pratica uno di quei cinema in cui vai più per passare una serata assieme ad amici che per godersi realmente un film.
Non a caso ad avere successo non sono solamente i servizi audio in streaming in formati compressi, ma anche quello video anni luce dalla qualità BR, i giochi scalati su console a bassi fps e giocati col pad o le fotografie con il telefonino o le ristorazioni a basso costo o addirittura i fast food e così via ....
Nel caso specifico di Spotify e/o Apple Music la qualità audio è paragonabile a quella di un semplice e patetico MP3 da 256/320kbs di bitrate, ma è anche vero che la gente che usa quel tipo di servizi non dispone di dispositivi idonee per godersi appieno i file in formato losseless, come Qobaz in primis ( il riferimento ) e poi Tidal e molti non hanno nemmeno l'ovvia percezione.
Senza contare che non per tutti i brani esistono registrazioni di livello.
Tutti parlano di "vasti cataloghi" su Spotify e poi finiscono per ascoltare tutti brani commerciali o comunque sia famosi e diffusi anche negli altri servizi, quindi veramente un arrampicarsi sugli specchi.
Se parliamo di 5€ ci rivolgiamo solamente un cinema di basso livello con film proiettati a bassa risoluzione e soprattutto con qualità audio paragonabile ad una riproduzione in una grotta con bassi ultra rimbombanti che non lasciano spazio alcuni al dettaglio audio ( firma sonora che può piacere solo ad un profano, ossia la tipica utenza di massa ).
In pratica uno di quei cinema in cui vai più per passare una serata assieme ad amici che per godersi realmente un film.
a parte che con le offerte, tra card, mercoledì, lunedì, ecc anche ai cinema multisala si può pagare tranquillamente meno (l'altro giorno ho visto JoJo Rabbit a 6 euro in un multisala di Roma con tutti i crismi). basta informarsi un pò.
e comunque ho scritto "costa di più", intendendo che una persona orientata a spendere per vedere un film, a quel punto compie l'esperienza diversa e va al cinema. pure dovesse costare 10 euro a capa.
la musica ormai il 99% delle persone la ascoltano in mp3 da ormai 20 anni, e proprio per questo nella maggior parte dei casi della musica commerciale è già prodotta avendo già in mente il flusso di dati e i dispositivi di riproduzione che verranno usati dagli ascoltatori. come d'altronde una volta in molti ascoltavano musica in radio o su sterei orripilanti e nessuno faceva tutte queste seghe mentali...
i cataloghi e la funzionalità dell'interfaccia hanno aiutato Spotify a prendere una posizione dominante, a quel punto non c'è più motivo di cambiare per l'utenza.
la mu
sica ormai il 99% delle persone la ascoltano in mp3 da ormai 20 anni, e proprio per questo nella maggior parte dei casi della musica commerciale è già prodotta avendo già in mente il flusso di dati e i dispositivi di riproduzione che verranno usati dagli ascoltatori. come d'altronde una volta in molti ascoltavano musica in radio o su sterei orripilanti e nessuno faceva tutte queste seghe mentali...
i cataloghi e la funzionalità dell'interfaccia hanno aiutato Spotify a prendere una posizione dominante, a quel punto non c'è più motivo di cambiare per l'utenza.
Sicuramente se ascolti roba commerciale, per altri generi non è affatto così.
Se stai cercando di far passare il messaggio che i formati non compressi non offrono di più stai sbagliando di netto.
Semplicemente si rivolgono a differente utenza, che la musica non la ascoltano tanto per tenere occupate le orecchie.
A parte che dover sboarsare dei soldi per tracce paragonabili ai normali mp3 che si trovano gratuitamente in rete mi fa semplicemente ridere.
Come se la gente ascoltasse centinaia di migliaia di brani di ogni genere .... bè altrettanta percentuale non dispone di una cultura musicale profonda, ma solamente superficiale e ascolta i brani commerciali in voga nel momento ( Rovazzi, Fedez, young signorino, mamud, Jax e porcherie simili oppure classici pop, rock, hiphop americani ), quindi non prendiamoci in giro.
Ma non solo sulla musica, bensì [B][U]su tutto[/U][/B].
Sicuramente se ascolti roba commerciale, per altri generi non è affatto così.
Se stai cercando di far passare il messaggio che i formati non compressi non offrono di più stai sbagliando di netto.
Semplicemente si rivolgono a differente utenza, che la musica non la ascoltano tanto per tenere occupate le orecchie.
A parte che dover sboarsare dei soldi per tracce paragonabili ai normali mp3 che si trovano gratuitamente in rete mi fa semplicemente ridere.
Hai iniziato il discorso così e poi mi ricadi nei super vastissimi cataloghi ?
Come se la gente ascoltasse centinaia di migliaia di brani di ogni genere .... bè altrettanta percentuale non dispone di una cultura musicale profonda, ma solamente superficiale e ascolta i brani commerciali in voga nel momento ( Rovazzi, Fedez, young signorino, mamud, Jax e porcherie simili oppure classici pop, rock, hiphop americani ), quindi non prendiamoci in giro.
Non esageriamo, le interfacce degli altri servizi non sono comprensibili all'utente ? Sono tutte quante intuibili e banali.
Semplicemente la maggior parte, ossia la massa si accontenta, non ho mai affermato il contrario.
Ma non solo sulla musica, bensì [B][U]su tutto[/U][/B].
Un vecchio adagio diceva più o meno così: "L'ottimo è nemico del buono".
Sicuramente non bisogna mai accontentarsi di migliorarsi nella vita in ogni ambito, ma attenzione che il limite superiore tende sempre a spostarsi più in là.
Sicuramente non bisogna mai accontentarsi di migliorarsi nella vita in ogni ambito, ma attenzione che il limite superiore tende sempre a spostarsi più in là.
Il punto è che nei recenti anni il tutto è peggiorato, anche se meno male ci sono ancora quelli che resistono e ricordano di mettere in atto sane abitudini: archivi in base flac con audio proveniente da classiche specifiche cd redbook e ovviamente da release cd post-mixaggio che non hanno massacrato la dinamica come invece fatto negli ultimi anni da edizioni rimasterizzate in piena era "loudness war".
Avendo queste basi, poi ti generi tutti i lossy che ti pare (opus e aac apple/fraunhofer tra tutti) quando c'è necessità di usare device portabili.
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