Logigram, un giradischi completamente analogico nato in Italia

Logigram, un giradischi completamente analogico nato in Italia

Logigram è il nome scelto dalla startup italiana DEFOSS per il suo primo prodotto, un giradischi completamente analogico. Avviata una campagna Kickstarter per raccogliere i fondi per avviare la produzione, c'è tempo fino al 11 gennaio

di pubblicata il , alle 17:21 nel canale Audio Video
 
48 Commenti
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misterx06 Gennaio 2018, 17:28 #41
Originariamente inviato da: gsorrentino
No. La sua immutabilità e pari a quella del supporto che lo contiene.

E attualmente i supporti più resistenti sono pietra e carta.

Testo su pietra: 20.000 anni stimati --> 4000 anni (verificati)
Testo su papiro: 10.000 anni stimati --> 2300 (verificati)
Testo su pergamena: 5.000 anni stimati --> 1300 anni (verificati)
Pellicola fotografica: 500 anni stimati --> 170 (verificati)
Disco analogico: 1000 anni stimati --> 130 (verificati)
Dischetti e nastri magnetici: da 10 a 30 anni (stimati e verificati)
CD: 100 anni stimati -->30 circa (verificati ma con riserva)

Prendiamo ad esempio il CD. Ogni informazione è scritta in blocchi di dati che hanno alla fine un numero di bit aggiuntivi per la correzione dell'errore di lettura.
Si perché il laser può avere un problema a leggere qualche bit e la correzione di errore permette di rimettere le cose a posto...ma fino ad un certo punto.
Perché all'aumentare degli errori di lettura sul blocco ci vorrebbero più bit di correzione.

Lo stesso succede per tutti i supporti (HD, SSD, TAPE, etc.) ma con alcune differenze sull'uso che se ne fa.

Riprendiamo il famoso CD di cui sopra:

Se è un CD di datii ed un blocco risulterà illeggibile per troppi errori, il computer darà errore. Mancando una informazione il file non sarà più utilizzabile e quindi è meglio fermare tutto per prendere provvedimenti.

Se invece è un CD musicale, allora il lettore prenderà dei provvedimenti in modo da arginare il problema perché sentire un brano con un piccolo difetto è meglio che fermare tutto.

Se però faccio una copia del CD musicale, otterrò un qualcosa che ha degli errori rispetto a quello originale.

Quindi: "L'immutabilità di un brano digitale e pari a quella del supporto che lo contiene."
Regola valida per tutti i supporti...Dalla pietra in poi.


non intendevo in termini di conservazioen dell'informazione, ma solo qualitativi a breve termine. Se riguardo delle vecchie diapositive dopo 20 anni queste sono ingiallite, il digitale rimane sempre quello.

Comunque, molto interessante la tua esposizione.
gsorrentino06 Gennaio 2018, 18:01 #42
Originariamente inviato da: Antonio23
peccato che messa cosi' non voglia dire assolutamente nulla. facciamo la stessa statistica per bit di informazione salvato su ognuno di questi supporti, e vediamo come cambiano...


No, concetto sbagliato. La durata non può essere rapportata alla densità.

Scrivere un bit su un CD, un campo magnetico su un nastro, una lettera su un pezzo di carta, un ideogramma su un papiro o un cuneo (scrittura cuneiforme) su una pietra è equivalente.

A parità di buona conservazione (supporto inscatolato conservato in cantina a temperatura controllata).
Se scrivo 10 bit su di un CD riscrivibile molto probabilmente li perdo entro 15 anni (i primi riscrivibili usciti hanno perso i dati entro 5-7 anni).
Se gli stessi bit li scrivo su una pietra (sottoforma di tacche o di buchi) saranno leggibili fra più di 1000 anni.

La quantità di informazione che possono contenere non cambia la durata del supporto.
Ovvero se faccio un CD grosso come un masso, entrerà molta più roba di un normale CD, ma sempre quello durerà.
\_Davide_/07 Gennaio 2018, 15:19 #43
Discorso molto interessante quanto insensato: se come me avete tot. HDD che ogni 5-6 anni rimpiazzate con una copia la qualità non verrà persa, nemmeno per un bit, nonostante possano essere accesi h. 24

Prova a riprodurre un vinile per 5-6 anni h.24 e poi a farne una copia

La differenza di cui parlavamo resta nel fatto che il digitale ha tecniche di correzione, spostamento di settori, etc. che nei vinili non esistono, e nel fatto che la copia di un digitale sarà identica al primo, avendo solo "0" ed "1", mentre la copia di un vinile non potrà mai mantenere fedeltà

Ha senso guardare quanto durano i dati su un CD o su una pietra, ma si deve guardare la pratica: penso che la raccolta di musica della maggiorparte di persone, in buona qualità, non superi 1 TB di dati, in digitale. Questo significa che per mantenerla a vita, con i costi odierni, si spenderebbero circa 50€ (HDD) ogni 5 anni per ogni copia, ovvero un costo di 10€ all'anno che può essere definito per quanto mi riguarda trascurabile.
È inutile parlare di informazioni scritte sulla pietra, visto che questo non potrà mai essere messo in pratica, e contando sul fatto che non se ne avrebbe comunque la certezza matematica (un evento naturale la potrebbe distruggere, così come ogni altra cosa)
Pernove08 Gennaio 2018, 10:08 #44
Domanda: le ultime 2 pagine di commenti cosa centrano col setup di lettura analogico illustrato nell'articolo?
Domanda 2: tutti quelli che hanno criticato hanno mai ascoltato DAL VIVO i Berliner piuttosto che i Wiener o la nostrana orchestra di Santa Cecilia?!?
In ogni caso si possono ottenere prestazioni egrege sia in analogico sia in digitale, sia a valvole sia a transistor, così come si possono fare delle grandissime ciofeche sia in analogico sia in digitale, sia a valvole sia a transistor. Non è (solo) la tecnologia che fa la qualità di un prodotto ma sono progetto e realizzazione nel loro insieme.
\_Davide_/08 Gennaio 2018, 11:56 #45
Originariamente inviato da: Pernove
1) Domanda: le ultime 2 pagine di commenti cosa centrano col setup di lettura analogico illustrato nell'articolo?
2) Domanda 2: tutti quelli che hanno criticato hanno mai ascoltato DAL VIVO i Berliner piuttosto che i Wiener o la nostrana orchestra di Santa Cecilia?!?


1) C'entrano con il discorso in quanto giustificano il fatto che nessuno di noi "critici" nei confronti dei giradischi spenderebbe mai quella cifra per tale aggeggio

2) Uhm no, mai sentiti quei tre in particolare, ma non vedo cosa c'entrino con registrazione e riproduzione, visto che ognuno può ascoltare ciò che vuole ed avrà gusti diversi.

Infatti, nessuno qui ha detto che il vinile abbia un brutto suono. Ognuno ha i suoi gusti e di certo l'equalizzazione che piace a me farebbe pena a chiunque di voi. Il discorso è che ormai si sbaglia a ricercare l'alta fedeltà nei vinili, quindi se è questo il vostro obiettivo puntate al digitale!
Altrimenti, se il Logigram si integra perfettamente con il vostro arredamento, a voi piacciono i vinili e cercate un prodotto dalle prestazioni non scadenti sicuramente può avere un senso anche lui

La soluzione a questa famosissima diatriba è semplice: sul piano teorico il digitale è migliore mentre sul piano pratico si tratta solamente di gusti: qualcuno preferisce il vinile e qualcun'altro il digitale
oatmeal08 Gennaio 2018, 12:42 #46
Originariamente inviato da: Pernove
Domanda: le ultime 2 pagine di commenti cosa centrano col setup di lettura analogico illustrato nell'articolo?
Domanda 2: tutti quelli che hanno criticato hanno mai ascoltato DAL VIVO i Berliner piuttosto che i Wiener o la nostrana orchestra di Santa Cecilia?!?
In ogni caso si possono ottenere prestazioni egrege sia in analogico sia in digitale, sia a valvole sia a transistor, così come si possono fare delle grandissime ciofeche sia in analogico sia in digitale, sia a valvole sia a transistor. Non è (solo) la tecnologia che fa la qualità di un prodotto ma sono progetto e realizzazione nel loro insieme.


assolutamente d'accordo ma qui, come in altri lidi quando si parla di hi-fi, se non hai almeno l'orecchio assoluto non sei nessuno
gsorrentino15 Gennaio 2018, 01:09 #47
Originariamente inviato da: Antonio23
da un altro punto di vista, un supporto come il CD, rispetto alla pietra, ti permette di avere una espansione di banda per ospitare la codifica di canale, ordini di grandezza superiore. tale codifica, ti permette di allungare il tempo di vita del dispositivo, in quanto continuera' a funzionare anche quando il rumore sul canale (in questo caso, il decadimento della superficie), sara' intenso, mentre in analogico (la pietra) la decodifica degradera' piu' velocemente e in maniera "direttamente proporzionale" con il SNR, e.g. con il decadimento.


E' qui il punto. Il CD soffre di problematiche che piano piano fanno sfumare il contenuto, esattamente come la pietra che piano piano si corrode.
Il problema è che se metti un cd su un tavolo e accanto una pietra, dopo 100 anni il cd sarà totalmente corroso nonostante i sistemi di correzione, la pietra no. Quindi dal punto "SNR" la pietra subisce meno degradazioni del CD nel tempo e l'informazione rimane leggibile.

Tanto per capirsi, se la stele di Rosetta fosse stata scritta su un supporto simile al cd non sarebbe mai arrivata a noi...

L'errore è pensare che ci sia più possibilità di avere informazioni in un tipo di supporto.

Faccio un esempio: Voglio conservare il mio biglietto da visita. Lo posso immaginare (e creare) come se fosse un QR-CODE. Ora prendo i bit del QR-code e li scrivo in un CD. Per evitare perdita di dati, oltre ai bit di CRC del CD, scrivo l'informazione più volte (diciamo 100) e in più sessioni (se fosse una sola sessione sarebbe più facile perdere i dati) e, per migliorare la cosa ne faccio 5 copie del CD. Mi trovo ad avere 500 copie della stessa informazione.

Ora gli stessi bit li scrivo come fori su una pietra piatta rettangolare. Anche qui ne faccio altre 499.

Per ultimo li scrivo anche su schede perforate di cartoncino. Anche qui faccio altri 499 gruppi di schede.

Poi conservo tutto in un caveau

Mi trovo quindi ad avere dentro al caveau 5 CD, 4-5 Kg di cartoncino e diversi Kg di pietra.

Dopo 500 anni aprono il caveau. Lasciando perdere il fatto che in 500 anni potrebbero non capire come rileggere i dati, pur essendo simile il metodo di lettura per tutti e tre i supporti (buche nel CD, buchi sulla carta e fori sulla pietra), il risultato sarebbe:

CD totalmente illeggibili, carta e pietra ancora leggibili in grande quantità.

Per fare un'altro esempio in una cellula possiamo scrivere (utilizzando il DNA) svariati GB di informazioni, con una densità che qualsiasi supporto si sogna. Peccato che la sua durata sarebbe molto bassa e quindi sarebbe necessario una continua opera di copia (che infatti le cellule fanno) per conservare l'informazione. Inoltre tale sistema è più soggetto alle interferenze che possono far risultare la copia errata/illeggibile.
gsorrentino15 Gennaio 2018, 01:21 #48
Originariamente inviato da: \_Davide_/
... ma si deve guardare la pratica: penso che la raccolta di musica della maggiorparte di persone, in buona qualità, non superi 1 TB di dati, in digitale. Questo significa che per mantenerla a vita, con i costi odierni, si spenderebbero circa 50€ (HDD) ogni 5 anni per ogni copia, ovvero un costo di 10€ all'anno che può essere definito per quanto mi riguarda trascurabile....


In realtà il disco si può rompere. Quindi per sicurezza ne devi avere almeno un secondo. Questo fa si che i costi raddoppino.E se uno dei due supporti sarà molto usato, l'altro stando fermo non è che sia proprio al sicuro. E va ancora bene che in 5 anni gli standard di collegamento pur cambiando sono rimasti compatibili, altrimenti rischieresti di dover cambiare prima i dischi (un po quello che è successo con il passaggio PATA-SATA).

Poi è ovvio che è quello che viene fatto e che non è economicamente valido l'utilizzo della pietra...ma se si potesse scrivere con un laser all'interno del vetro come su di un DVD o un BR, il supporto sarebbe fragile da una parte (se casca, se viene colpito, etc.) ma avrebbe una durata di diversi millenni con una densità superiore a quella di un BR (e questo ne spiega l'utilizzo in molti film di fantascienza sotto forma di cristalli).

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