TV Samsung KS9000, connubio di forma e sostanza
Campionati Europei di calcio prima e Giochi Olimpici poi hanno portato, come di consueto avviene in occasioni di manifestazioni sportive amate dal pubblico più ampio, ad un vivace avvicendamento sul mercato dei televisori. Ampio “polliciaggio”, risoluzioni 4K, HDR e design accattivanti e seducenti sono le caratteristiche comuni delle nuove proposte di tutti i protagonisti del mercato, ciascuna delle quali declinata in modo estremamente personale a seconda di questo o quel produttore.
“Questo è IL TV” recita aggressivamente lo slogan usato da Samsung per promuovere la nuova famiglia di televisori SUHD (Super Ultra HD - dicitura con cui il colosso coreano indica i televisori 4K dotati di una serie di tecnologie da HDR a Quantum Dot, passando per Tizen OS) KS9000, presentata ad inizio anno ma disponibile da non molte settimane sul mercato, della quale abbiamo potuto assaggiare le caratteristiche mediante il modello da 55 pollici.
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Snoccioliamo immediatamente i dati di targa: Samsung KS9000 55’ è un televisore curvo dotato di pannello da 10 bit, con risoluzione effettiva di 3840 x 2160 pixel e raggio di curvatura di 4200r. Il pannello, capace secondo i dati dichiarati di una luminanza massima di fino a 1000nits (caratteristica fondamentale per potersi fregiare del logo HDR), è di tipo Vertical Alignment e realizzato inoltre con tecnologia Quantum Dot. Ricevitore DVB-T2, altoparlanti integrati in configurazione 4,1ch da 60W e interfaccia utente basata sul sistema operativo Tizen vanno a completare la carta d’identità di questo televisore.
L'estetica (non) è tutto
Ciò che colpisce, non appena estratto il televisore dall’imballaggio e dopo aver eseguito le operazioni di installazione del televisore sul suo supporto, è l’attenzione al design che l’azienda coreana ha avuto nella progettazione della serie KS9000. Del resto un televisore è anche (e per alcuni utenti soprattutto) un elemento d’arredo che spesso viene scelto più per le sue caratteristiche estetiche in loco di quelle tecnologiche. Samsung lo sa bene e da molti anni ormai aggiunge alla robustezza tecnologica dei propri prodotti anche una proporzionale attenzione all’estetica.
La società coreana ha pertanto progettato questa serie di televisori in maniera tale che anche una loro collocazione non a ridosso di un muro potesse consentire una organizzazione ordinata dei cablaggi e non rivelasse elementi poco gradevoli o antistetici. Il retro del televisore infatti non mostra alcuna vite di assemblaggio (che sono opportunamente nascoste grazie ad un sistema di incastro tra la base ed il braccio e da una placca cromata tra il braccio e il corpo del televisore) ed è realizzato con una particolare finitura zigrinata. Il piedistallo rappresenta un interessante elemento di design, strutturato in maniera tale che il televisore appare quasi sospeso in aria se osservato da alcune angolazioni. Le operazioni di installazione sono abbastanza agevoli: prima si monta il piedistallo con il braccio e poi si "appende" il televisore vero e proprio. La dimensione di 55 pollici richiede comunque almeno due persone per riuscire a maneggiare correttamente il dispositivo.
Anche la gestione delle porte di connessione è stata affrontata in maniera molto intelligente: la serie KS9000 prevede infatti la presenza di una unità esterna, chiamata Connect Box, che si collega al televisore tramite un singolo cavo. In questo modo tutte le possibili connessioni a sorgenti esterne avvengono tramite il box: un accorgimento che permette di mantere tutto ben ordinato alle spalle del televisore. Le connessioni disponibili prevedono 4 porte HDMI, 3 porte USB, una uscita Audio Digitale/Ottica e 1 connettore Ethernet, quest'ultimo presente sul retro del televisore.
Il design paga pegno all’ingombro: lo sviluppo in profondità del piedistallo, infatti, potrebbe rendere difficoltosa la collocazione del televisore qualora si disponesse di un mobile compatto posizionato vicino ad una parete. Il televisore, inoltre, non è orientabile nè inclinabile.
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Molto particolare l’impostazione del telecomando, che riunisce una progettualità votata al design e al minimalismo funzionale: sorprenderà trovarsi dinnanzi ad una unità sprovvista dei consueti tasti numerici e dei molti altri tasti che siamo abituati a vedere su un comune telecomando. Per questa unità Samsung ha scelto di inserire solamente i controlli del volume, il selettore avanti/indietro per i canali, un pad circolare per navigare tra i menu, e altri pochissimi tasti per funzioni specifiche come ad esempio quello per i comandi vocali. Tutte le altre operazioni sono demandate all’interfaccia utente del televisore che può essere navigata con il telecomando stesso. Interessante scelta, sebbene in taluni casi l’assenza del tastierino numerico si faccia fastidiosamente sentire.
Uno dei principali problemi di un pannello di tipo curvo (specie se di grandi dimensioni) può essere l’insorgenza di riflessi dovuta a fonti di luce esterne, come lampade o finestre anche posizionate non alle spalle degli spettatori. La curvatura infatti può arrivare a catturare e riflettere quelle fonti di luce che in un pannello piatto riuscirebbero a essere neutralizzate con un posizionamento accorto. Per cercare di ridurre quanto possibile questo inconveniente, Samsung ha usato un particolare trattamento del pannello, chiamato "Moth Eye", caratterizzato da una lavorazione a livello nanoscopico. Di fatto la superficie è costituita da numerosissime nano-collinette, che hanno l'effetto di assorbire una gran parte della radiazione luminosa incidente riflettendone solo una piccola porzione. Da quanto abbiamo potuto osservare empiricamente, la soluzione sembra fare un buon lavoro nel ridurre l’isorgenza di riflessi sullo schermo, a tutto vantaggio del comfort di visione.
Interfaccia agile e completa basata su Tizen OS
L’interfaccia utente del KS9000 è stata progettata per essere reattiva ai comandi dell’utente e poco invadente durante l'utilizzo del televisore. Una striscia nella parte bassa dello schermo permette di navigare tra le sezioni principali, dalla configurazione, agli ingressi fino alla parte smart TV dedicata ai servizi di streaming via Internet. La selezione viene poi sviluppata nella parte centrale dello schermo, lasciando comunque intravedere parte delle immagini della sorgente al momento in uso. Solamente l’accesso alle app quali Netflix o Infinity va, ovviamente, a riempire interamente lo schermo.
Durante l'utilizzo quotidiano del televisore l'accesso all'interfaccia avviene sempre in maniera molto reattiva, e molto intelligente si rivela la scelta di collocare le funzionalitò di più frequente accesso, le sorgenti e i servizi di streaming nella striscia visualizzata nella parte inferiore dello schermo. Anche il passaggio tra sorgenti differenti, o tra le varie schermate dell'interfaccia, avviene senza ritardi.
Molto completa la parte dedicata ai controlli per la regolazione dell’immagine, che permette di mettere mano a veramente tutti i parametri disponibili, una parte dei quali possono essere maneggiati adeguatamente e con cognizione di causa solo con l’ausilio di una sonda e di un software di calibrazione, in mancanza dei quali è consigliabile sfruttare i preset esistenti e definiti dalla casa madre. Le fasi iniziali di setup del televisore sono veramente rapide, e anche la configurazione della connettività avviene in maniera pressoché automatica, sia che si debba collegare il televisore ad una rete wireless, sia ad una rete cablata.
Colori vividi grazie ai Quantum Dot
I quantum dot sono dei piccoli cristalli semiconduttori in grado di emettere una radiazione elettromagnetica all’interno dello spettro del visibile quando vengono colpiti da elettroni o da fotoni. Fin qui nulla di particolarmente esoterico, se non che la dimensione dei quantum dot va direttamente ad influenzare la lunghezza d’onda della radiazione che emettono: in altre parole, quantum dot di dimensioni differenti, compresi in un intervallo tra 2nm e 6nm, emettono luce di colore differente.
All’interno di un pannello LCD (siamo sempre nel campo dei cari, vecchi, pannelli a cristalli liquidi) i quantum dot hanno lo scopo di migliorare la resa cromatica complessiva grazie ad una funzione di stabilizzazione ed ottimizzazione della luce emessa dall’unità di retroilluminazione che, in questo caso, è composta da un insieme di led bianchi.
Piccolo passo indietro: i pannelli LCD sono costituiti - semplificando - da due elementi che sono l’unità di retroilluminazione e il pannello vero e proprio, ovvero una matrice di pixel che funge da filtro cromatico. L’unità di retroilluminazione emana luce, i cristalli liquidi fungono da otturatori (lasciano o meno passare la luce) e la matrice di pixel filtra le componenti della luce per ricreare i colori a schermo. La qualità d'immagine che un televisore è in grado di esprimere dipende quindi da due elementi: l'efficacia del filtro cromatico e la purezza della luce emessa dall'unità di retroilluminazione.
Nei moderni pannelli LCD l'impiego di unità di retroilluminazione in grado di emettere luce bianca pura richiederebbe l'impiego di led blu, rossi e verdi imponendo costi di produzione elevati (circa tre volte tanto: tre led R-G-B al posto di un solo led bianco) che le società non sono disposte a sostenere se non solamente per pochi prodotti di fascia alta. Per contenere i costi, le unità di retroilluminazione vengono realizzate quindi con led bianchi, più economici ma che hanno il compromesso di emettere una luce ricca di dominanti blu poiché un led bianco altro non è che un led blu con uno strato di fosfori che converte parte della luce in verde e rossa che miscelata con quella blu orgina una luce "biancastra".
La possibilità di produrre quantum dot con economie di scala convenienti ha permesso di adottare un approccio differente. Vengono infatti usati direttamente led blu senza fosfori: la radiazione emessa va a colpire i quantum dot i quali, a seconda della loro dimensione, riemettono luce blu oppure luce verde o luce rossa di elevata purezza e precisione. Tutto ciò, combinato, produce una luce bianca stabile e molto pura, che va a semplificare ed avvantaggiare il lavoro della matrice di pixel che può filtrare i colori in maniera più accurata ed efficace.
Gamut e spazio colore
E proviamo subito ad approfondire la resa cromatica di questo televisore, analizzando il gamut con la consueta metodologia di test tramite la sonda Datacolor Spyder 5. Le misurazioni sono state effettuate impostando il televisore in modalità standard e disattivando tutte le eventuali regolazioni automatiche o adattive. Il televisore non è stato calibrato: le misure sono tutte effettuate "out of the box" per offrire un riscontro di ciò che qualsiasi utente può incontrare nell'acquisto di questo modello. E' inoltre bene sottolineare che la stragrande maggioranza dei televisori vengono utilizzati senza calibrazione, poiché questa pratica richiede sonde e strumenti specializzati.
La rilevazione del gamut sul pannello del televisore Samsung KS9000 55" mostra una situazione di tutto rispetto, con una copertura dello spazio colore sRGB del 100% che si estende oltre i confini arriva ad una copertura dello spazio colore Adobe RGB dell'86%: un risultato che ci assicura un'ottima saturazione dei colori, specie (come si vede chiaramente dal grafico) per i primari verde e rosso che sono "irrobustiti" proprio grazie alla tecnologia Quantum Dot. In questo caso vediamo che il punto di bianco è sensibilmente spostato verso tonalità fredde.
Risposta tonale e gradazioni di grigio
In una situazione ideale tutti i campioni della scala di grigio dovrebbero avere una temperatura colore di 6500K (considerata la temperatura colore del bianco "neutro") o, nel concreto, almeno sullo stesso livello strumentalmente rilevato della temperatura colore del punto di bianco (RGB input 100). In questo caso vediamo che la temperatura colore della scala di grigio è tutta spostata verso tinte che si fanno sempre più fredde procedendo dal nero al bianco. Comportamento già riscontrato nell'analisi del punto di bianco.
Luminosità e contrasto
Intensità | Luminosità | Nero | Rapporto di contrasto | Punto di bianco |
0% | 16,7 | 0,00 | 16660:1 | 0,282x - 0,296y |
25% | 139,2 | 0,01 | 9280:1 | 0,282x - 0,296y |
50% | 259,1 | 0,13 | 1980:1 | 0,282x - 0,296y |
75% | 356,6 | 0,18 | 2000:1 | 0,282x - 0,295y |
100% | 476,4 | 0,23 | 2030:1 | 0,283x - 0,298y |
Il pannello arriva ad una luminosità massima, in condizioni standard, di 476 candele su metro quadro che possono spingersi fino a oltre 1000 candele su metro quadro nel caso di riproduzione di contenuti HDR. Il rapporto di contrasto statico si attesta sul valore di 2000:1 in quella fascia di utilizzo più tipica di un televisore di questo tipo, ovvero con l'intensità dell'illuminazione al di sopra del 50%. La profondità del nero è molto convincente anche se l'OLED, certo, è tutt'altro pianeta.
Impostazioni OSD
Ogni televisore offre, di norma, vari preset tramite i quali è possibile regolare l'impostazione dell'immagine. Samsung KS9000 oltre all'impostazione d'immagine "Standard" con la quale abbiamo effettuato tutte le misure, offre anche le modalità "Freddo", "Caldo 1" e "Caldo 2".
Preset | Luminosità | Nero | Rapporto di contrasto | Punto di bianco (Rif: 0,313x - 0,329y) |
Standard | 471,1 | 0,22 | 2141:1 | 0,281x - 0,296y |
Freddo | 434,4 | 0,22 | 1974:1 | 0,276x - 0,287y |
Caldo 1 | 488,8 | 0,22 | 2221:1 | 0,287x - 0,312y |
Caldo 2 | 464,3 | 0,22 | 2110:1 | 0,302x - 0,334y |
Una rapida misura agli altri preset disponibili con il televisore mostra come l'impostazione più vicina ad una tinta neutrale sia quella "Caldo 2", come testimoniato dalle coordinate cromatiche del punto di bianco che sono quelle che più si avvicinano al riferimento.
Uniformità
L'uniformità di un pannello è uno dei parametri più interessanti specie quando si analizza un display di grandi dimensioni. Sfortunatamente si tratta di un aspetto complesso da rilevare e che può offrire solamente qualche indicazione di massima, in quanto determinato da numerose variabili che spesso non possono essere controllate e che non dipendono esclusivamente dalla bontà delle soluzioni tecnologiche adottate.
Al netto delle differenze tra le possibili tecnologie di retroilluminazione, uno degli elementi che più va a condizionare l'uniformità di un pannello è il suo assemblaggio: allineamenti non perfetti, pressioni non omogenee, eventuali (imprevedibili e non identificabili) stress o urti subiti durante il trasporto, l'imballaggio o l'installazione sono tutti piccoli aspetti che possono condizionare anche in maniera sensibile l'uniformità di un esemplare di monitor o televisore, e maggiore è la sua dimensione, più facilmente esso sarà prono all'influenza di queste variabili.
In altre parole, per quanto riguarda l'uniformità ogni singolo esemplare fa storia a sè. E' inoltre opportuno considerare che uniformità del bianco/grigio e uniformità del nero sono due aspetti che non sono in alcun modo correlati tra loro: le stesse caratteristiche fisiche e di assemblaggio possono avere effetti completamente diversi sui due parametri.
Luminosità 100%
Luminosità 83%
Luminosità 67%
Luminosità 50%
L'uniformità della luminosità è stata misurata apponendo la sonda su nove differenti aree dello schermo e variando la luminosità del pannello al 50%, 67%, 83% e 100% di intensità. In tutti i casi l'area dove la luminosità risulta più intensa è quella centrale (comportamento in realtà abbastanza normale per quasi tutti i televisori di grandi dimensioni), mentre si rileva una certa attenuazione nella fascia superiore e inferiore ed in particolare nell'angolo inferiore destro. Ovviamente le differenze sono via via meno marcate allo scendere dell'intensità della luminosità del pannello.
L'uniformità del nero è stata invece constatata in maniera percettiva osservando il televisore, con un'immagine nera, in un ambiente a bassa illuminazione ambientale. Nonostante la presenza di una sola striscia di led di illuminazione posta nella parte inferiore dello schermo e il pannello di tipo curvo (che potrebbe quindi generare tensioni e pressioni anomale in alcuni punti dello schermo) sono state riscontrate solamente piccoli aloni in prossimità dei bordi inferiore e laterale che risultano pressoché irrilevabili nell'uso normale del televisore, con immagini in movimento e illuminazioni e colori differenti. A luminosità massima la situazione si compromette velocemente, comportamento prevedibile per un LCD Edge con una sola fonte di illuminazione.
Fedeltà cromatica
Il valore di Delta E rappresenta la distanza tra due punti nello spazio colore Lab e fornisce un'utile indicazione per capire quanto un colore riprodotto a schermo sia fedele al colore definito dalla sorgente. E' bene tenere presente, a tal proposito, che un valore di Delta E compreso tra 0 e 1 rappresenta uno scostamento praticamente non percepibile ad occhio nudo e per alcuni colori particolari l'occhio umano non è capace di percepire variazioni di Delta E fino a 3. Sui 48 campioni misurati nel test, vediamo una media Delta E pari a 3: se osserviamo più nel dettaglio i risultati vediamo che in un caso il Delta E arriva fino a 9 ma nella stragrande maggioranza dei casi si colloca tra 0 e 5. Ci troviamo quindi dinnanzi ad un pannello che non si può definire perfettamente fedele, ma che all'atto pratico si comporta comunque molto bene: le piccole variazioni registrate, infatti, sono praticamente inavvertibili durante il normale utilizzo del televisore.
Considerazioni
Samsung ha compiuto un ottimo lavoro di progettazione con la serie KS9000, in particolare per quanto riguarda l’impostazione di design e di estetica del televisore facendo dimenticare quell’epoca in cui di bello da guardare c’era solo quanto mostrato a schermo. D’altra parte il televisore viene scelto da molti più come un elemento d’arredo che non per le sue qualità tecnologiche (per altro, qui, tutt’altro che ordinarie) e nella serie KS9000 Samsung ha saputo condensare sapientemente tutti e due gli aspetti.
Estetismi che pagano il prezzo dell’ingombro, con un piedistallo che può causare qualche grattacapo nel caso in cui il piano d’appoggio abbia un limitato sviluppo in profondità. E anche nel caso del telecomando, pur dinnanzi ad una soluzione interessante che probabilmente potrà essere sviluppata più adeguatamente nelle prossime generazioni di televisori, troviamo qualche limitazione imposta dall’assenza dei tasti numerici che in alcune circostanze rendono noiose le operazioni di immissione di caratteri. Certo, nel caso si preferisca utilizzare una tastiera Bluetooth come metodo d’immissione (Il KS9000 la supporta), il telecomando svolge egregiamente la sua funzione.
Dal punto di vista della resa a schermo siamo dinnanzi ad un pannello che sa il fatto suo, pur con alti e bassi, nelle varie situazioni in cui può trovarsi: la resa in Full HD è molto buona grazie ad un valido upscaler, i contenuti 4K sono eccelsi poiché permettono di sfruttare e spremere fino in fondo le caratteristiche tecniche di questo pannello, mentre la resa dei contenuti HDR soffre un poco per via della scelta di inserire una sola striscia di led di illuminazione nella parte bassa dello schermo, che rende meno efficaci le tecniche di attenuazione selettiva della luminosità (local dimming). Nel complesso il televisore si comporta bene in tutte le situazioni in cui si può trovare, offrendo una grande versatilità d’impiego.
Samsung lo definisce “IL TV”: lo è per la completezza di tutto ciò che può offrire, sebbene a livello puramente qualitativo si riscontra qualche piccola imperfezione.
E' bene tenere presente, infatti, che gli asettici dati che possono essere rilevati dalle misurazioni con la sonda devono essere interpretati e contestualizzati in riferimento al tipo di dispositivo con cui si ha a che fare. Se da un lato è vero che la qualità complessiva di questo pannello soffre di qualche piccola imperfezione, specie per quanto riguarda la fedeltà cromatica e l’omogeneità della retroilluminazione (quest’ultima condizionata dalla curvatura del pannello e dalla presenza di una sola fascia di led di retroilluminazione posti nella parte bassa del televisore), dall'altro è opportuno considerare che i punti deboli di questo televisore sono in realtà quelli che meno risultano evidenti all'occhio umano nelle condizioni di normale uso. Occhio umano che, invece, percepirà in maniera molto più significativa la saturazione dei colori che in questo televisore è veramente eccellente.
Due parole sulla resa audio: pur in uno spessore così ridotto i diffusori di questo televisore sono ben bilanciati, offrendo una buona scena sonora che ben si adatta alla varietà di contenuti che possono passare su di un televisore.
E' questo "IL TV"? Se osservassimo solamente le analisi strumentali possiamo tranquillamente dire che sul mercato sono presenti soluzioni capaci di lasciarsi alle spalle il pannello di questo Samsung KS9000 55". Ma la qualità di un televisore va considerata nel complesso di ciò che offre e in questo caso abbiamo a che fare con un prodotto di elevata completezza: un parco connessioni ampio, un'interfaccia utente agile, discreta ed esaustiva (specie per quanto riguarda i controlli avanzati di regolazione dell'immagine) e una qualità d'immagine molto molto buona, seppur non perfetta e immacolata. Ciò che manca è il 3D, ma sembra una scelta dettata da un mercato che ha oramai preso una decisione chiara per questo genere di intrattenimento. Prezzo di listino di 2499 Euro, che diventa un più invitante street price attorno ai 1900 Euro.
Cari lettori, quanto avete letto è il primo passo che la Redazione di Hardware Upgrade compie nel mondo dei televisori: come accade sempre all'avvio di un percorso, non tutto sarà perfetto e nemmeno abbiamo la pretesa che lo sia. Vi chiediamo un riscontro: ci sarà molto utile per correggere il tiro in corso d'opera e potervi fornire informazione e contenuti sempre più vicini al vostro desiderio.
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoper ora OLED è migliore nonostante i limiti..
Panello RETOLLIMINATO a quantum dot
perchè anni fa ci avevano promesso i panelli qdot tipo oledE' fuori mercato!
Con l'avvento degli oled lg questi tv non hanno più senso di esistere. Allo stesso prezzo si trova già in commercio il 55b6v (senza 3d) ma con un pannelo che è considerato lo stato dell'arte come qualità d'immagine. Basta una rapida ricerca su internet nei siti esteri più blasonati per capire che non c'è storia contro l'oled LG sebbene soffra ancora di difetti di gioventù.Se poi parliamo della serie E tipo il modello 55e6v ad esempio; è considerata la migliore tv al mondo! Insomma Samsung paga l'aver rimandato l'introduzione dell'oled puro. Anche se ad onor del vero, ha fatto una timida introduzione alcuni anni fa ma con scarsi risultati. E non dimentichiamoci che a breve arriveranno i cinesi..
un consiglio che secondo me può essere interessante: paragonare questi modelli LCD con la controparte OLED.
se bisogna fare recensioni tecniche, credo che bisogna anche valutare in che modo il prodotto (e la tecnologia che propone) possa essere conveniente o meno in relazione alle alternative sul mercato.
Passando a quel modello Samsung, personalmente non lo prenderei in considerazione in quella fascia di mercato.
Preferisco il già citato LG 55b6v a circa 2000 euro (visto che non m'interessa il 3D).
per il prodotto recensito, ok i colori ecc ma quelli si sa che samsung li spara sempre, importa invece molto di più il contrasto e quindi il nero.un confronto con lg sarebbe stato perfetto anche se penso fosse perso in partenza. io che ho un lg eg910 penso , ok non ha hdr, non ha 4k non ha altre amenità varie, ma quando guardo un film in alta definizione mi importa ben poco del resto.
considerando anche che tutte queste funzioni si useranno si e no la prima settimana per giustificare l'acquisto e poi mai più, quando invece gli oled vedi tutti i giorni la differenza
Sicuramente questo nuovo Samsung è il top per quanto riguarda un LCD, ma accanto a un OLED... Sfigura.
YT è pieno di video confronto...
Ah, il 3D su OLED LG 4K è passivo. Questo significa:
- occhiali dal costo irrisorio
- niente batterie
- leggerissimi
- niente mal di testa
E achi dice di non esser interessato al 3D, consiglio di provare in un centro commerciale, il 3D su un E6.
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