Panasonic MX950, il primo mini LED di Panasonic

Panasonic MX950, il primo mini LED di Panasonic

La famiglia MX950, di cui abbiamo provato il modello da 65 pollici, rappresenta per Panasonic l'ingresso nel mondo mini LED e una proposta per la fascia alta del mercato. Meno costoso dell'OLED e non così lontano quanto a prestazioni...

di pubblicato il nel canale Audio Video
Panasonic
 

La tecnologia mini LED sta solleticando l'interesse del pubblico, specie per quanto riguarda i televisori di fascia alta e medio-alta, grazie alla possibilità di offrire un'esperienza di visione non particolarmente lontana dai televisori OLED ma con un costo d'acquisto meno proibitivo.

Come abbiamo già avuto modo di indicare in altre occasioni, si tratta di una tecnologia che fa uso di LED - diodi ad emssione luminosa - di dimensioni nell'ordine di poche centinaia di micron, andando a retroilluminare un pannello che viene realizzato con tecnologia a cristalli liquidi. La differenza con la tecnologia OLED, lo ricordiamo, è che in quest'ultima sono i singoli pixel ad essere fonte di emissione luminosa o, come qualche brand ama affermare, "autoilluminanti".

La tecnologia mini LED si porta dietro una serie di vantaggi, tra cui il principale è la possibilità di controllare in maniera maggiormente granulare l'emissione luminosa, cosa abbastanza impossibile con tradizionali tecnologie LED o FALD. Diretta conseguenza è quindi quella di poter ottenere picchi di luminanza più elevati (paragonabili o superiori ai display OLED), potendo appunto controllare la sua emissione in precise zone dello schermo. Da non trascurare anche l'assenza del problema del cosiddetto "burn-in", ovvero della persistenza delle immagini che può avvenire sia per via di elementi che restano fissi a schermo per lungo tempo, sia per elevati livelli di luminanza mantenuti per un periodo di tempo eccessivo: si tratta di un inconveniente a cui gli OLED possono andare incontro, ma che non tange le tecnologie mini LED.

Il rovescio della medaglia è rappresentato comunque dai costi, che seppur non al pari degli OLED sono ancora relativamente elevati e, soprattutto, il temuto effetto "blooming" e cioè la comparsa di aloni luminosi attorno ad elementi particolarmente "chiari" o luminosi quando rappresentati su un campo molto scuro o nero. Si tratta di un fenomeno più evidente con tv FALD tradizionali, e che la tecnologia mini LED può mitigare ma non estinguere del tutto.

Dopo aver analizzato in precedenza una soluzione TV mini LED, il top di gamma Hisense 55U8KQ spostiamo oggi la nostra attenzione su un altro esemplare basato sulla stessa tecnologia, ma di casa Panasonic, il modello TX-65MX950E che, inoltre, non fa uso di pannello QLED. Della casa giapponese avevamo già recensito, qualche settimana fa, un esemplare OLED della famiglia MZ1500, nel taglio da 55 pollici. Il televisore di cui vi proponiamo oggi la recensione è, come il nome di modello suggerisce, un esemplare con diagonale da 65 pollici. La serie MX950 rappresenta inoltre la prima proposta Panasonic per quanto riguarda la tecnologia mini LED e un ritorno ai LED anche per i TV di fascia alta, con il produttore giapponese che dal 2017 utilizza solo OLED per la fascia alta del mercato.

Panasonic TX-65MX650E, mini LED ed eleganza

Panasonic TX-65MX950E riesce a mantenere un aspetto tutto sommato "leggiadro" nonostante la diagonale di 65 pollici che già inizia ad essere abbastanza importante in quanto a ingombro e dimensioni percepite. A contribuire alla leggerezza nell'aspetto sono i due supporti a compasso, che slanciano il televisore e lo fanno apparire più esile di quanto in realtà non sia. Le linee sono pulite ed essenziali e permettono, proprio grazie all'assenza di particolari connotazioni estetiche, di inserire il televisore in armonia in qualsiasi ambiente. La cornice è particolarmente sottile e a differenza di altri televisori di casa Panasonic, in questo modello non troviamo la fascia inferiore degli altoparlanti, che sono collocati posteriormente.

Chiaramente la presenza dei due supporti impone un piano d'appoggio sufficientemente largo dal momento che i piedini sono distanziati tra loro di circa 118 centimetri: un aspetto non trascurabile, specie per chi magari è abituato ad avere a che fare con televisori con appoggio centrale.

Soffermandoci ancora sulle dimensioni, l'ingombro complessivo del televisore è di 145 centimetri in larghezza e 90 in altezza (supporti compresi). Lo spessore del televisore è di appena 7,1 centimetri, ma l'impronta dei piedini ha un'ampiezza di poco superiore i 30 centimetri. Infine il peso: la bilancia indica 24 chilogrammi per il corpo del televisore, che diventano 25 chilogrammi una volta montati i piedini. E' possibile installare a parete il televisore, impiegando un supporto VESA da 400 x 300 mm.

Sul retro del televisore si scorge la presenza di un woofer a rinforzo delle frequenze basse, collocato centralmente. Le porte di collegamento sono collocate invece lateralmente, a sinistra (destra, osservando il televisore frontalmente). Lungo un profilo a sbalzo troviamo, dall'alto verso il basso, lo slot Common Interface, il connettore mini-jack per le cuffie o il subwoofer esterno di un sistema audio ausliario, il connettore AV composito, il connettore ottico per l'audio digitale, una presa RJ-45 per collegamenti di rete cablati, tre porte HDMI (le prime due compatibili con segnali 4K a 120HZ), due prese USB appaiate e infine i connettori coassiali per trasmissioni satellitari e terrestri. Ci sono poi un'altra porta USB e una porta HDMI collocate in un'area "ribassata" del piano posteriore. Il connettore di alimentazione è invece situato sul lato opposto, quello destro (sinistro rispetto alla visione frontale).

Impostazione classica per il telecomando: come d'abitudine con le soluzioni Panasonic non si cede al minimalismo a tutti i costi, e troviamo quindi tutto ciò che ci si aspetterebbe di trovare in un dispositivo di questo genere. Pulsantiera numerica estesa, comandi di riproduzione dei contenuti in streaming, i pulsanti di accesso e navigazione ai menù (con una corona circolare ben controllabile anche solo al tatto) e cinque pulsanti di accesso rapido ai servizi di streaming (Netflix, RakutenTV, PrimeVideo, Disney+, YouTube) più uno per aprire il catalogo delle app installate. Sopra i pulsanti di accesso rapido si trovano anche quelli per la selezione diretta delle sorgenti. Il telecomando trasmette una buona robustezza e una piacevole sensazione tattile e si riscontra un'ottima risposta d'uso dei pulsanti. 

Il comparto audio prevede una configurazione 2.1 con un woofer posteriore, già visto in precedenza, da 20W e due altoparlanti da 15W l'uno, per una potenza complessiva di 50W. Il televisore TX-65MX950E supporta inoltre lo standard Dolby Atmos e la funzione Dynamic Theater Surround, oltre a mettere a disposizione diverse profili audio a seconda del tipo di contenuto in visione.

Panasonic TX-65MX650E, dobbiamo davvero rimpiangere l'OLED?

La suite Calman di Portrait Displays e le sonde i1 Pro e i1 Display di SpectraCal ci hanno come di consueto supportato nell'analisi della qualità d'immagine di questo televisore, per il quale abbiamo deciso di misurare il profilo Filmmaker che come spesso accade risulta quello più equilibrato e vicino ai desideri dell'appassionato di alta fedeltà.

Bilanciamento RGB

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker SDR
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

Curva di Gamma SDR

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker SDR
. Luminanza misurata
. Gamma standard 2.2
Rapporto di contrasto: 4,521 : 1
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker SDR
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.70997.40%97.40%
. DCI P3 D6571.80%71.80%
. Adobe RGB72.21%72.21%
. BT.202051.51%51.51%
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

DeltaE - Macbeth Color Checker

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker SDR
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

Il profilo Filmmaker, in modalità SDR, compie un lavoro egregio sotto tutti i punti di vista. La neutralità della scala di grigi è molto buona e la lieve divergenza sul rosso non ha di fatto effetti visibilmente percepibili sull'immagine. Il picco di luminanza è di 167 candele su metro quadro, a fronte di un rapporto di contrasto nativo di oltre 4500:1 e con una progressione tonale molto ben aderente alla curva di gamma canonica. Sul versante cromatico si registra un'estensione del triangolo di gamut leggerissimamente inferiore rispetto allo spazio colore REC BT.709, dovuta principalmente alla saturazione del blu, appena inferiore rispetto al riferimento. In ogni caso si tratta di nei davvero piccoli, e infatti la verifica della correttezza cromatica mostra un quadro eccellente, con un valor medio di DeltaE di pochissimo superiore ad 1, con molti campioni che si collocano tranquillamente sotto di esso. 

Bilanciamento RGB

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker HDR
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

Curva di Gamma HDR

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker HDR
. Luminanza misurata
. Gamma SMPTE2084 HDR
Rapporto di contrasto: ∞ : 1
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker HDR
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.70999.90%139.07%
. DCI P3 D6593.66%102.52%
. Adobe RGB91.93%103.09%
. BT.202073.50%73.55%
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

DeltaE - Macbeth Color Checker

Panasonic TX-65MX950E - Filmmaker HDR
Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

E il comportamento del profilo Filmmaker è di particolare pregio anche in modalità HDR. Sempre valida la neutralità dei grigi, questa volta con una leggera presenza di blu in eccesso rilevabile solo strumentalmente. Il picco di luminanza in HDR è di oltre 1300 candele su metro quadro, con un rapporto di contrasto infinito poiché le funzionalità di attenuazione locale del pannello Mini-LED riescono a spegnere l'area in cui viene riprodotto il nero (il rapporto di contrasto nativo è invece il medesimo rilevato in SDR). Piuttosto buono il triangolo di gamut, che va coprire lo spazio colore P3 del cinema digitale al 93%. Da questo quadro scaturisce una fedeltà cromatica di alto livello, con un DeltaE medio di 1,5.

Tutto ciò si traduce in una visione estremamente piacevole, come riscontrato anche all'osservazione dei nostri spezzoni di film di riferimento (Oblivion, Aquaman, Matrix Reloaded, Lucy, Death Wish): colori ricchi e brillanti, senza scadere nella sovrasaturazione e nell'effetto "fluo", e una resa degli incarnati molto naturale e credibile. Molto buona anche la ricchezza tonale, che non può competere ovviamente con quella di un OLED ma che si dimostra capace di ricreare scene dall'ottima resa chiaroscurale. Il tutto accompagnato da una elevata capacità di rendere anche i dettagli più fini delle scene, potendo cogliere elementi che con altri televisori potrebbero passare inosservati perché resi in maniera non corretta. Lo ricordiamo, Panasonic MX950 offre un ampio supporto ai contenuti HDR con la possibilità di sfruttare i formati HDR10+ Adaptive/HDR10/HLG/Dolby Vision IQ/HLG Foto.

Panasonic TX-65MX650E: il blooming c'è ma non (sempre) si vede

Ma l'aspetto più interessante è che il famigerato effetto blooming di cui abbiamo parlato in precedenza, e cioè gli aloni chiari attorno a zone particolarmente luminose rappresentate su un campo nero o scuro, risulta molto ben controllato quando il televisore è osservato frontalmente, senza concrete ricadute sull'esperienza di visione. Quando però l'angolo di visione viene variato ecco che gli aloni diventano via via più percepibili tanto più ci si sposta lateralmente. Lo abbiamo potuto sperimentare empiricamente con alcuni pattern di test (elementi bianchi di piccole e medie dimensioni su fondo completamente nero), che rappresentano situazioni in cui nell'utilizzo reale del televisore sono relativamente rare. Ma in una scena "media" di un qualsiasi film, serie TV o gioco (e negli spezzoni di riferimento di cui sopra) gli eventuali aloni saranno più difficilmente percepibili e spesso passeranno inosservati. Possiamo dire che osservando il televisore dalla sua distanza ottimale di visione, affiancati su un divano, gli aloni non sono di fatto di alcun disturbo all'immagine e che anzi la funzione di local dimming contribuisce ad arricchire la resa tonale dell'immagine.

La visione dei contenuti di riferimento è stata effettuata con lo stesso profilo Filmmaker che abbiamo usato per le rilevazioni strumentali. Se vogliamo chiamare in causa le capacità algoritmiche del processore HCX Pro AI sfruttando i profili IA dinamici, otteniamo un'immagine d'impatto ma un po' artificiosa, frutto prevalentemente dell'applicazione degli algoritmi di riduzione del rumore e per la fluidità del movimento, e dell'applicazione di una curva di gamma un po' troppo incisiva e saturazioni più cariche. Come sempre personalmente non avvertiamo la necessità di dover mettere mano a questi profili per migliorare l'esperienza di visione, ma riconosciamo anche che l'esperienza d'intrattenimento può essere una faccenda del tutto personale.

Le capacità AI del processore HCX Pro AI si estendono anche al comparto audio, con l'intelligenza artificiale che opera regolazioni e ottimizzazioni, in relazione al contenuto in esecuzione, per restituire la resa sonora più adeguata a ciò che si sta fruendo. Se la riproduzione in modalità standard ci è parsa ben bilanciata e capace di adattarsi con sufficienza a tutte le occasioni con una discreta resa timbrica e una buona presenza dovuta al woofer posteriore, in questo frangente meno convincenti risultano gli altri profili audio (Musica, Parlato, Stadio, AI automatica) che tendono ad essere sempre sbilanciati verso la fascia delle frequenze medie. Inoltre, e questo è l'aspetto un po' più in ombra di questo televisore,  risulta deludente la capacità di ricostruire una scena sonora dalla buona spazialità. Ovviamente non si cerca l'impossibile, trattandosi di un sistema 2.1, ma la riproduzione simulata di suoni che dovrebbero provenire dietro lo spettatore non riesce a convincere.

Per quanto riguarda il sistema smart home e le funzionalità gaming, il televisore è di fatto identico a quanto abbiamo potuto provare con l'analisi dell'esemplare da 55 pollici della serie MZ1500 (con tecnologia OLED): su questi aspetti non ci dilungheremo, rimandando il lettore alla recensione di TX-55MZ1500E pubblicata nelle scorse settimane. Segnaliamo solamente il valido risultato dell'analisi dell'input lag, che si attesta a 12 millisecondi a 60Hz e il fatto che nonostante la presenza di un pannello mini LED con tecnologie di local dimming, il televisore si comporta piuttosto bene in campo videoludico per quanto concerne la leggibilità delle aree scure dell'immagine, grazie anche ad una serie di accorgimenti che è possibile configurare tramite la Game Control Board, ma di questo parleremo meglio in un approfondimento dedicato in pubblicazione prossimamente.

La prima proposta Panasonic nel mondo mini LED emerge dalla nostra analisi come una soluzione molto ben riuscita, in particolare in questa declinazione da 65 pollici. Non sorprende che il produttore giapponese collochi la serie MX950 tra le sue linee destinate alla fascia alta del mercato, dal momento che la resa, sia essa strumentale o empirica, è davvero di gran pregio. Ovviamente è inevitabile condurre qualche paragone con la tecnologia regina della fascia alta del mercato, i pannelli OLED, ed è altrettanto inevitabile pensare che sia possibile ottenere la stessa ricchezza tonale che un pannello a base organica può garantire. Ma l'implementazione mini LED fatta da Panasonic funziona molto bene, con un valido controllo dell'attenuazione locale, un'ottima capacità di mascherare il blooming (visibile, però ad accentuate angolazioni laterali) e un carattere cromatico davvero di primo piano.

Se non si possono avere i neri profondi degli OLED in tutte le situazioni, di contro però si può ottenere una luminanza a pieno schermo che i pannelli a base organica ancora non sono in grado di esprimere. Tutto ciò si unisce alla ben nota capillarità di personalizzazione e regolazione offerta dai menu Panasonic, assieme alla completezza e versatilità di intrattenimento, dal cinema al videogioco. Unico neo, come già espresso in precedenza, il comparto audio: buono per quanto riguarda la timbrica e la presenza, un po' carente quanto a tridimensionalità.

Tutto ciò si coniuga con un prezzo di listino, per il modello da 65 pollici che abbiamo provato, di 1699 Euro (lo street price potrebbe essere facilmente inferiore): un esborso che non si fa a cuor leggero, ma che in relazione alla diagonale di cui stiamo parlando risulta molto ben commisurato, specie se confrontato con proposte OLED che richiedono di aggiungere, a parità di dimensioni, ancora qualche centinaia di euro in più. Il nostro suggerimento? Investiteli in un sistema audio dedicato, e non avrete nulla di cui pentirvi.

12 Commenti
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supertigrotto03 Novembre 2023, 18:14 #1
chissa poi perchè lo sviluppo dei sed e dei fed è sparito.....
io78bis05 Novembre 2023, 10:16 #2
Io mi domando perché ancora esista il telecomando fisico, un altro rifiuto di plastica di cui sicuramente si potrebbe fare a meno
::billo05 Novembre 2023, 16:35 #3
Nei film con barre nere sopra e sotto come si comporta? Il locale dimming non riesce a spegnere quelle zone completamente immagino...
marco_iol05 Novembre 2023, 17:53 #4
Originariamente inviato da: io78bis
Io mi domando perché ancora esista il telecomando fisico, un altro rifiuto di plastica di cui sicuramente si potrebbe fare a meno

Che soluzione si potrebbe adottare?
Zappz05 Novembre 2023, 21:15 #5
"di dimensioni nell'ordine di poche centinaia di micron"

Scrivere alcuni decimi di millimetro faceva meno figo?
[?]06 Novembre 2023, 08:54 #6
Originariamente inviato da: io78bis
Io mi domando perché ancora esista il telecomando fisico, un altro rifiuto di plastica di cui sicuramente si potrebbe fare a meno


Perché è il metodo più comodo e perché al mondo non ci sono solo smanettoni ma anche persone per esempio anziane.
Poi come fa ad essere "un problema" un telecomando che in media viene utilizzato per anni e anni mentre tutti i giorni vengono smaltiti contenitori di qualsiasi tipo contenenti cibo, detersivi ecc.
no_side_fx06 Novembre 2023, 12:13 #7
Originariamente inviato da: ::billo
Nei film con barre nere sopra e sotto come si comporta? Il locale dimming non riesce a spegnere quelle zone completamente immagino...


il mio samsung mini led le spegne totalmente presumo lo faccia senza problemi anche panasonic
Criminal Viper07 Novembre 2023, 14:37 #8
I mini LED non vanno confusi con i micro LED.

I mini LED sono LCD, ma nell'articolo non viene menzionato nemmeno una volta il termine LCD.
In pratica una recensione senza indicare cos'è realmente il prodotto.
no_side_fx07 Novembre 2023, 15:00 #9
Originariamente inviato da: Criminal Viper
I mini LED non vanno confusi con i micro LED.

I mini LED sono LCD, ma nell'articolo non viene menzionato nemmeno una volta il termine LCD.
In pratica una recensione senza indicare cos'è realmente il prodotto.


si va bene che non c'è scritto LCD ma è riportato ugualmente la stessa cosa magari leggere prima no?
"si tratta di una tecnologia che fa uso di LED - diodi ad emssione luminosa - di dimensioni nell'ordine di poche centinaia di micron, andando a retroilluminare un pannello che viene realizzato con tecnologia a cristalli liquidi."
::billo07 Novembre 2023, 17:01 #10
A confronto con l'Hisense ULED 55U8KQ quale sarebbe da preferire?

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