Quali cuffie Bluetooth per l'audio lossless? Alcune delle migliori dal mondo audiofilo

Quali cuffie Bluetooth per l'audio lossless? Alcune delle migliori dal mondo audiofilo

I principali servizi di streaming musicale hanno lanciato l'accesso a brani lossless o ad alta risoluzione, ma manca la compatibilità con la maggior parte delle cuffie Bluetooth maggiormente note. Abbiamo dunque provato alcune cuffie Bluetooth pensate per gli audiofili, la cui qualità del suono è decisamente superiore. Ecco le nostre impressioni

di pubblicato il nel canale Audio Video
HiFiMAN
 

C'è aria di cambiamento nel mondo dello streaming musicale: Apple ha annunciato il supporto per i file lossless in Apple Music e Amazon ha comunicato che renderà gratuito l'accesso ai file in alta risoluzione, mentre Spotify dovrebbe introdurre a breve la propria offerta hi-fi. In tutto questo, però, le cuffie Bluetooth che supportano questi formati sono poche e nemmeno le AirPods Max di Apple, nonostante siano appena state annunciate, sono in grado di offrire questa compatibilità.

Abbiamo dunque preparato un elenco di alcuni prodotti poco noti al grande pubblico, ma pensati per non scendere a compromessi sulla qualità dell'audio. Si tratta di cuffie (e non solo) destinate agli audiofili, ma che chiunque può apprezzare per l'audio superiore che offrono. In attesa che il resto del mercato si adegui al nuovo standard, questi prodotti sono quanto di meglio si possa trovare se il fine esclusivo è quello di ottenere un suono di alta qualità.

Perché l'audio lossless? È possibile avere audio lossless con il Bluetooth?

Quando si parla di audio "lossless" si intende il fatto che la compressione che viene applicata al suono non ne elimina alcuna parte ed è quindi senza perdite di qualità ("lossless" significa, appunto, "senza perdita"). I codec come MP3, AAC e OGG eliminano infatti alcune frequenze per ridurre lo spazio occupato dai file, ma in questo modo compromettono la qualità del suono: spesso si possono sentire distorsioni, artefatti e perdita di dettaglio, in particolare nella fascia delle alte frequenze dove si trovano strumenti come i piatti della batteria. Avere a disposizione audio "lossless" significa dunque accedere a brani che hanno almeno la qualità del CD (16 bit, 44,1 kHz), che è da tempo lo standard minimo. Oggigiorno sono presenti anche formati a risoluzione più elevata, fino a 32 bit e 768 kHz.

La differenza in termini qualitativi tra un file compresso e un file lossless è facilmente udibile: gli strumenti sono più chiari e più dettagliati, c'è una maggiore estensione sia dei bassi che degli alti, c'è una maggiore distinzione tra le varie componenti del brano. Nel caso di file fortemente compressi, come nel caso degli MP3 a 128 kbps o a 192 kbps, la differenza rispetto a un FLAC in qualità CD è sostanziale e porta a non sentire numerosi elementi che rimangono nascosti. In altri casi, come quello degli MP3 a 320 kbps, le differenze sono più sottili e meno facilmente udibili, ma comunque presenti a un orecchio attento.

Contrariamente a quanto si possa comunemente pensare, è possibile avere audio lossless anche con un mezzo di trasmissione come il Bluetooth che, per sua natura, è limitato nella banda a disposizione. Per ottenere questo risultato, sia le cuffie che il dispositivo sorgente devono supportare un codec di alta qualità. Il codec LDAC di Sony mette a disposizione una banda di 990 kbps, mentre il codec LHDC HWA di Savitech è in grado di arrivare a 900 kbps. In entrambi i casi la banda è sufficiente a gestire brani con qualità equivalente ai file FLAC con risoluzione CD, ma è possibile spingersi anche più in alto usando opportuni algoritmi come è il caso per questi due codec, che supportano file con risoluzione pari a 96 kHz e 24 bit di profondità.

Cuffie Bluetooth che supportano l'audio lossless

Tutte le cuffie che elenchiamo di seguito supportano l'audio lossless tramite la connessione Bluetooth. Le abbiamo scelte per la loro dedizione assoluta verso la qualità del suono, pertanto altri aspetti non sono così curati come su altre cuffie: non aspettatevi di trovare compatibilità con assistenti vocali, cancellazione del rumore e così via, queste cuffie sono pensate esclusivamente per l'ascolto di musica. Abbiamo provato tutti i modelli elencati a eccezione delle Drop Panda.

HiFiMAN Deva

HiFiMAN Deva

Il mercato audiofilo sta seguendo un'evoluzione per certi versi simile a quella del mercato "di massa", con sempre più modelli che offrono anche connessioni Bluetooth. HiFiMAN ha lanciato le Deva, cuffie planari la cui peculiarità è quella di essere aperte: in più di un senso sono l'opposto delle AirPods Max, dato che non offrono alcun tipo di isolamento con l'esterno. L'obiettivo è raggiungere la massima qualità audio possibile, fatto che nel mondo delle cuffie di alta gamma è spesso sinonimo di cuffie aperte. Le Deva sono cuffie con cavo rimovibile che sfruttano un modulo Bluetooth esterno, il Bluemini, per ottenere la connettività senza fili e possono pertanto essere usate sia con che senza cavo.

Indipendentemente dal tipo di connessione scelto, le Deva hanno un suono caldo e avvolgente che raggiunge quel compromesso ideale tra l'accuratezza della riproduzione e il divertimento. Il dettaglio, la scena sonora e l'immagine sono decisamente migliori di quanto il prezzo (ufficialmente di 300$, poco più di 250€: il prezzo attuale in Italia è di 349€) lasci intendere.

La pecca principale è la qualità costruttiva, che lascia un po' a desiderare rispetto a controparti di altri marchi nel mercato audiofilo, ma dall'altro lato l'uso massiccio della plastica fa sì che il peso complessivo sia abbastanza contenuto (360 g) e questo, insieme ai cuscinetti morbidi sull'archetto e sui padiglioni, le rende confortevoli anche per lunghe sessioni d'ascolto.

L'aspetto interessante del Bluemini è che offre compatibilità con praticamente ogni tipo di codec a disposizione sul mercato: oltre a SBC, infatti, HiFiMAN ha incluso AAC, aptX, aptX HD, LDAC e HWA/LHDC. Il supporto a LDAC è integrato in tutti gli smartphone con Android 8 e successivi, dunque è possibile godere di musica in alta qualità anche senza un cavo in mezzo. Il microfono è di qualità bassa e le funzionalità sono ridotte all'osso, ma la priorità di HiFiMAN era quella di garantire la qualità del suono e da questo discendono poi tutte le scelte conseguenti.

Drop Panda

Drop Panda

Nate dalla collaborazione tra Drop e THX, le Panda sono cuffie che riprendono un driver planare storico: quello usato sula serie PM di Oppo, particolarmente apprezzata per il suo caratteristico tono caldo e avvolgente. La particolarità delle Panda sta nel fatto che coniugano un design moderno e "mainstream" con uno stadio di amplificazione di alto livello, certificato da THX e con una linearità estrema.

Si tratta di cuffie chiuse che ricalcano i casi d'uso di cuffie come le Sony WH-1000XM4, ma senza essere dotate di cancellazione attiva del rumore. In questo caso l'attrattiva è data dalla qualità del suono, che è il focus principale e che appare superiore rispetto alle alternative più diffuse.

I codec supportati includono SBC, AAC, aptX HD, aptX Adaptive e LDAC, a dimostrazione della vocazione audiofila di queste cuffie. Costano 399$ su drop.com.

HiFiMAN Ananda Bluetooth

HiFiMAN Ananda BT

Le Ananda Bluetooth sono identiche in tutto e per tutto al modello con cavo, incluso il prezzo di 999$. Si tratta dell'unico modello nato per essere totalmente senza fili della casa cinese e, quindi, l'unico a non prevedere l'aggiunta di un modulo esterno. Il risultato è esteticamente estremamente simile al modello cablato: l'unica differenza sta nell'assenza dei cavi che partono dai padiglioni. Si tratta di cuffie di dimensioni indubbiamente abbondanti e con un'estetica ben lontana da quella utilizzata dai marchi "mainstream", ma il contraltare di questa scelta è che il comfort è assicurato grazie ai padiglioni grandi e avvolgenti e alla fascia sospesa. La qualità costruttiva è, di nuovo, oggetto di critica dato che le cuffie sono realizzate con plastica che appare di qualità mediocre nonostante il prezzo piuttosto elevato.

Il suono, dall'altro lato, è il vero motivo per cui queste cuffie sono note: è brillante, vivido e vivace, con un'accentuazione dei toni medio-alti che dà maggiore mordente a chitarre elettriche e voci femminili senza però infrangere il delicato equilibrio complessivo delle parti che fa sì che qualunque strumento suoni bene. Il livello di dettaglio è notevole, così come lo è la separazione dei vari strumenti.

Di nuovo troviamo un'ampia gamma di codec a disposizione così da poter godere dell'alta qualità pur facendo a meno dei cavi (SBC, AAC, aptX, aptX HD, LDAC, LHDC HWA). Come sempre si parla di compromessi, ma in questo caso il bilanciamento va a favorire la qualità del suono a scapito degli altri parametri. Non ci sono infatti funzionalità avanzate o interazioni particolari con assistenti vocali, né comandi touch o altre cose simili. L'unica concessione alla funzionalità è il microfono che è possibile collegare tramite l'apposita presa jack: è posto su una sua asta e ha una qualità discreta.

Sono disponibili su eBay a poco più di 800€ (vendute direttamente da HiFiMAN).

HiFiMAN HE-R10P

HiFiMAN HE-R10

A sinistra: le HE-R10D. A destra: le HE-R10P.

Chi non volesse poi badare a spese può optare per le HiFiMAN HE-R10P. Modellate sulla base delle storiche Sony MDR-R10, considerate da molti come le migliori cuffie mai prodotte, le nuove HE-R10P usano la stessa forma dei padiglioni inserendo al loro interno, però, dei diffusori planari.

Il livello di dettaglio che HiFiMAN è riuscita a raggiungere è davvero ragguardevole e assimilabile a quello di alcune cuffie elettrostatiche, con in più però l'ottima linearità garantita dall'uso di diffusori planari (con una presenza a 20 Hz notevole) e una fisicità del suono più che buona. La curva di risposta privilegia in particolare i medio-alti, cosicché il suono appare vivace ed energico.

L'unica pecca è la qualità costruttiva: le HE-R10P utilizzano lo stesso archetto delle HE-400i 2020, ma se le prime costano 5.500$ di listino (e circa 5.500€ reali, su eBay), le seconde costano 169$, rendendo questa somiglianza molto poco lusinghiera nei confronti dell'ammiraglia della casa cinese. Le HE-R10P sono compatibili con il modulo Bluemini usato dalle Deva, motivo per cui le includiamo in questo elenco: non dispongono di cancellazione del rumore o di altre funzionalità avanzate, ma ci permettiamo di dire che sia difficile puntare più in alto nel mondo delle cuffie Bluetooth.

Per chi volesse contenere la propria spesa esiste anche il modello HE-R10D, la cui unica differenza rispetto alle HE-R10P è l'uso di un diffusore dinamico anziché planare. Anche il suono cambia e diventa molto più caldo e avvolgente, perdendo però in risoluzione. Il prezzo resta comunque tutt'altro che popolare, dato che è pari a 1.300$ (1.300€ se le acquistate da PlayStereo, distributore ufficiale per l'Italia).

Altre opzioni

Ci sono poi molte altre cuffie sul mercato in grado di offrire un'elevata qualità del suono: abbiamo provato le Sony WH-1000XM4 (~350€), le Cleer Flow II (~200€), le Bowers & Wilkins PX7 (~400€) e siamo rimasti molto soddisfatti, ma tutti questi modelli si rivelano inferiori rispetto a quelli che abbiamo proposto in termini di pura capacità di resa acustica e per questo non li abbiamo inclusi in questo articolo. Sono poi disponibili sul mercato ulteriori modelli destinati agli audiofili che non abbiamo, però, avuto occasione di provare direttamente.

Adattatori Bluetooth per usare qualunque cuffia con l'audio lossless

Se avete già delle cuffie con cavo, ma vorreste utilizzarle senza fili, c'è una soluzione parziale al problema: sono infatti disponibili degli adattatori che, una volta collegati alle vostre cuffie, si connettono poi al vostro dispositivo sorgente (smartphone, computer, ecc) usando il Bluetooth. In questo modo potete continuare a usare le cuffie che già avete, contenendo in più la spesa aggiuntiva per il passaggio al sistema senza fili.

Abbiamo provato diversi adattatori e quelli che più ci hanno colpito sono il Radsone EarStudio ES100 (a sinistra nell'immagine), lo Shanling UP4 (a destra) e lo Shanling UP2 (al centro).

Radsone EarStudio ES100

È stato il primo prodotto di questo genere a fornire compatibilità con codec ad alta qualità (aptX, aptX HD, LDAC, oltre a SBC e AAC) assieme a una potenza in uscita elevata (ben 300 mW a 16 Ω!). Può essere usato anche come scheda audio esterna se collegato tramite USB e fornisce un'uscita bilanciata tramite jack a 2,5 mm. A corredo è fornita un'applicazione con la quale è possibile sbizzarrirsi nella personalizzazione, dall'equalizzazione fino ai filtri del DAC. Costa circa 100€.

Shanling UP2 e UP4

Lo Shanling UP2 e l'UP4 ricalcano da vicino le orme dell'ES100 con un design più curato in alluminio e vetro. L'UP2 offre solo un'uscita classica con jack da 3,5 mm, mentre l'UP4 aggiunge anche un'uscita bilanciata da 2,5 mm. Supportano pressoché ogni codec Bluetooth esistente: SBC, AAC, aptX, aptX HD, aptX Low Latency, LDAC e LHDC. Anche in questo caso è possibile utilizzarli come schede audio esterne tramite cavo USB. I prezzi ufficiali sono di 79$ per l'UP2 e 99$ per l'UP4.

Altre opzioni

Per chi non volesse scendere a compromessi sono disponibili poi ulteriori soluzioni come l'iFi xDSD o l'iFi xCAN, DAC/amp portatili che erogano rispettivamente 500 mW e 1 W di potenza. Sono più grandi, ma offrono opzioni ulteriori come degli effetti per allargare la scena sonora o per aumentare i bassi. Il xCAN può poi essere usato come un amplificatore tradizionale, mentre il xDSD accetta anche segnali ottici in ingresso. L'aspetto di cui tenere conto è il prezzo, dato che è superiore ai 300€ in entrambi i casi.

42 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
nickname8827 Maggio 2021, 21:00 #1
Fa sempre ridere leggere commenti da profani o di gentaglia da bar in altri thread dove parlano di loseless e sputano giudizi sui vari servizi valutando però l'ascolto con prodotti come gli .... airpods

Avere a disposizione audio "lossless" significa dunque accedere a brani che hanno almeno la qualità del CD (16 bit, 44,1 kHz)

Hanno ridefinito ( al ribasso ) il termine loseless per poterlo usare nei servizi streaming per gli ascoltatori casuali del telefonino
Giusto per poter dare al possessore dell'iphone di turno l'illusione di essere un audiofilo.
Imbarazzante !
Ombra7728 Maggio 2021, 02:51 #2
L'audiophile nel mercato di massa sarà la nuova etichetta HD Ready.
Gli audiofili veri hanno non solo apparecchiature da decine di migliaia di euro ma anche orecchie allenate all'ascolto.
Credo che molti rimarranno delusi non avendo tale peculiare caratteristica.
AarnMunro28 Maggio 2021, 04:58 #3
...ed il miglior codec è ...il filo!
E non ho nemmeno problemi di batteria!
Goofy Goober28 Maggio 2021, 07:25 #4
Incredibile come il capitalismo riesca a distorcere la realtà, oggi il lossless si misura con la frequenza di campionamento e non più con il bitrate e il formato di compressione, e, oltrettutto, magicamente BISOGNA usare cuffie senza fili perchè quelle con cavo, non si sa come mai, non vanno più bene.

Con delle hifi in testa (stile quelle prese in esame qui) vorrei proprio capire cosa mai si metterà a fare uno che sta ascoltando da trovarsi impedimenti sostanziali nell'uso del cavo.

Originariamente inviato da: Ombra77
L'audiophile nel mercato di massa sarà la nuova etichetta HD Ready.
Gli audiofili veri hanno non solo apparecchiature da decine di migliaia di euro ma anche orecchie allenate all'ascolto.
Credo che molti rimarranno delusi non avendo tale peculiare caratteristica.


Secondo me non serve spendere l'equivalente di un'automobile per esser o meno un audiofilo, ma la differenza con chi vuole esser audiofilo e usare tutto senza fili, secondo me risiede principalmente nel fatto che se scimmiotti l'audiofilo e mentre ascolti con le cuffie fai attività diverse per le quali il cavo diventa "scomodo", allora non stai nemmeno ascoltando musica, stai facendo qualcosa mentre ascolti musica.
A mio parere un audiofilo quando ascolta della musica con i suoi dispositivi dedicati, ascolta e basta, non fa altro. Il filo non sa nemmeno che esiste.
aqua8428 Maggio 2021, 08:00 #5
Originariamente inviato da: Goofy Goober
Con delle hifi in testa (stile quelle prese in esame qui) vorrei proprio capire cosa mai si metterà a fare uno che sta ascoltando da trovarsi impedimenti sostanziali nell'uso del cavo.


Ma forse non é nemmeno “colpa” delle cuffie, ma dei nuovi dispositivi digitali che spesso NON hanno nemmeno la possibilità di collegare cuffie con cavo.

In ogni caso io credo che si sta facendo molta confusione e soprattutto si cerca dare una etichetta ad ogni cosa-persona e quella lo rappresenta al 100%, é invece sappiamo bene che non é così.

Sembra che, ad esempio, solo l Audiofilo é in grado di riconoscere un FLAC da un DAT, mentre quello che ascolta musica dall’ iPhone é chiaro che non può capire nulla…
Ognuno ha il proprio stile sia per quanto riguarda Cosa si ascolta e Come lo si ascolta.

Se ho la possibilitá di ascoltare della musica, in movimento, a qualitá migliore di quella che avevo prima ben venga.

Per decenni abbiamo tutti, o quasi, sentito la radio in macchina con la stazione che va e viene, disturbi… eppure nn é mai impazzito nessuno. Adesso con la DAB la differenza si sente, anche se non si é audiofili.
paolol6128 Maggio 2021, 09:39 #6
Se uno usa il BT e' solo per comodità , perché lo ascolti dal cellulare tenendolo in tasca mentre sei in giro e quindi non credo compri cuffie che costano cosi' tanto.
Se per contro uno vuole sentire bene la musica in cuffia usa il vecchio cavo con un bel sistema HIFI.
Sono due categorie di uso diverse, non capisco perche' dovrei prendere in esame delle cuffie cosi' costose per usarle tramite il BT con servizi tipo Spoti ??
Mi sfugge il senso di questo atricolo
Ombra7728 Maggio 2021, 10:27 #7
@Goofy Goober
esattamente, l'audiofilo si siede comodo e ascolta in silenzio, la concentrazione aumenta la sensibilità per i dettagli più fini.
Certo non serve per forza spendere cifre da automobile per un impianto stereo, ma questa nuova mania di declinare il termine "audiophile" su componenti di così bassa lega è semplicemente per lucrare su qualcosa che non si conosce. Oltretutto insegnando qualcosa di sbagliato perchè un qualsiasi impianto che possa anche solo definirsi audiophile ristretto al minimo è costituito almeno da 1 sorgente di qualità (sia esso il campionamento del file di partenza o il lettore vero e proprio) 2 DAC 3 CAVO (magari Ox free senza gli eccessi da.migliaia di euro) 4 Amplificatore 5 Cuffie di qualità.

Il trinomio apple/airpod/"lossless" è ben lontano da questo mondo senza necessariamente essere una cosa cattiva, ben venga ogni miglioramento a patto che non venga spacciato come qualcos'altro.

Non mi definisco tale, ho marginalmente approcciato questo mondo con un DAC Audioquest Cobalt e auricolari Shure SE846, ma è stato sufficiente per farmi saltare dalla sedia, non oso immaginare con sistemi più pregiati.
Slater9128 Maggio 2021, 11:48 #8
Originariamente inviato da: Goofy Goober
Incredibile come il capitalismo riesca a distorcere la realtà, oggi il lossless si misura con la frequenza di campionamento e non più con il bitrate e il formato di compressione, e, oltrettutto, magicamente BISOGNA usare cuffie senza fili perchè quelle con cavo, non si sa come mai, non vanno più bene.

Non ero stato avvisato del fatto che bisogna avere le cuffie senza cavo. Procederò a buttare le mie HiFiMAN Arya, Spirit Torino Radiante, Hyland Saturn e Meze 99 Classics. Mi sembra che l'unica distorsione, qui, stia nel fatto di voler leggere cose che nessuno ha mai scritto.

Originariamente inviato da: Goofy Goober
Con delle hifi in testa (stile quelle prese in esame qui) vorrei proprio capire cosa mai si metterà a fare uno che sta ascoltando da trovarsi impedimenti sostanziali nell'uso del cavo.

Secondo me non serve spendere l'equivalente di un'automobile per esser o meno un audiofilo, ma la differenza con chi vuole esser audiofilo e usare tutto senza fili, secondo me risiede principalmente nel fatto che se scimmiotti l'audiofilo e mentre ascolti con le cuffie fai attività diverse per le quali il cavo diventa "scomodo", allora non stai nemmeno ascoltando musica, stai facendo qualcosa mentre ascolti musica.
A mio parere un audiofilo quando ascolta della musica con i suoi dispositivi dedicati, ascolta e basta, non fa altro. Il filo non sa nemmeno che esiste.


Originariamente inviato da: paolol61
Se uno usa il BT e' solo per comodità , perché lo ascolti dal cellulare tenendolo in tasca mentre sei in giro e quindi non credo compri cuffie che costano cosi' tanto.
Se per contro uno vuole sentire bene la musica in cuffia usa il vecchio cavo con un bel sistema HIFI.
Sono due categorie di uso diverse, non capisco perche' dovrei prendere in esame delle cuffie cosi' costose per usarle tramite il BT con servizi tipo Spoti ??
Mi sfugge il senso di questo atricolo


Vi faccio un esempio pratico: il mio sistema hi-fi in salotto è a più di 2 metri dal divano. Se voglio mettermi sul divano ad ascoltare musica con le succitate cuffie, devo acquistare un cavo più lungo di 2 metri per ciascuna di loro, con una spesa complessiva non insignificante; anche usando una banale prolunga, comunque ottengo meno flessibilità senza significativi vantaggi. Con un adattatore Bluetooth, o con cuffie native Bluetooth, risolvo il problema senza particolari compromessi.

Originariamente inviato da: Ombra77
Certo non serve per forza spendere cifre da automobile per un impianto stereo, ma questa nuova mania di declinare il termine "audiophile" su componenti di così bassa lega è semplicemente per lucrare su qualcosa che non si conosce. Oltretutto insegnando qualcosa di sbagliato perchè un qualsiasi impianto che possa anche solo definirsi audiophile ristretto al minimo è costituito almeno da 1 sorgente di qualità (sia esso il campionamento del file di partenza o il lettore vero e proprio) 2 DAC 3 CAVO (magari Ox free senza gli eccessi da.migliaia di euro) 4 Amplificatore 5 Cuffie di qualità.

Non mi definisco tale, ho marginalmente approcciato questo mondo con un DAC Audioquest Cobalt e auricolari Shure SE846, ma è stato sufficiente per farmi saltare dalla sedia, non oso immaginare con sistemi più pregiati.

Non amo affatto il principio di autorità e chiedo scusa se ne faccio ricorso, ma io invece possiedo centinaia di cuffie e decine di DAC e amplificatori, ho partecipato a diversi eventi internazionali dedicati al mondo audio, ho contribuito a plasmare alcuni prodotti di discreto successo commerciale e, tra le altre cose, sono stato considerato bravo a sufficienza in quel che faccio da essere il terzo al mondo a recensire un sistema di cuffie che costa 20.000 sterline, prima di riviste del calibro di What Hi-Fi?. Mi permetto dunque di dire che quando leggo che voglio lucrare su qualcosa che non conosco, che insegno cose sbagliate e che ci sia un solo modo corretto per ascoltare musica in cuffia, rimango quantomeno perplesso.
C3r3al28 Maggio 2021, 11:55 #9
Originariamente inviato da: Goofy Goober
Incredibile come il capitalismo riesca a distorcere la realtà, oggi il lossless si misura con la frequenza di campionamento e non più con il bitrate e il formato di compressione, e, oltrettutto, magicamente BISOGNA usare cuffie senza fili perchè quelle con cavo, non si sa come mai, non vanno più bene.


Cosa che però l'articolo non ha detto da nessuna parte ...

Leggendo si capisce abbastanza bene:
"Contrariamente a quanto si possa comunemente pensare, è possibile avere audio lossless anche con un mezzo di trasmissione come il Bluetooth che, per sua natura, è limitato nella banda a disposizione.".

Per me vuol dire: dato che in parecchi strumenti moderni non c'è più il buco per il cavo delle cuffie (che resta la modalità migliore di trasporto dell'audio), dato che nel 2021 spesso si ascolta audio in mobilità, dato che il marketing vuole sempre a tutti i costi far spendere più soldi su nuovi prodotti e nicchie di mercato ...
Eccovi delle buone cuffie wireless BT che non sono le classiche Sony, Bose o Beats, che conoscono tutti ma che si fatica a far pagare più di 300/400 euro.
Benvenuti ai marchi più da "appassionato di audio" che spenderà volentieri 1000 euro per avere un prodotto di super-nicchia da ascoltare in palestra o nella metro, collegato al telefonino o al Fiio e fare l'alternativo melomane.
D'altra parte chi è nell'HiFi sa che non è un hobby per tutte le tasche e non parliamo di Schiit, Topping o ChiFi ... Qui si parla di cuffie con filo da migliaia di euro ... Una cuffia BT a 1000 euro è solamente uno sfizio per "loro".
Ombra7728 Maggio 2021, 12:03 #10
@Slater91 non parlavo assolutamente di te, mi riferivo alle politiche di marketing di Apple e alla scelta quasi ingannevole di terminologie.
Complimenti piuttusto per il tuo bagaglio di esperienza!

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^