Novità per il benessere di casa e ufficio da Dyson, tra cui la lampada che mima la luce solare
Una lampada che mima perfettamente la luce esterna, un purificatore d'aria personale da scrivania o comodino e la nuova versione del mitico aspirapolvere wireless: ecco le novità presentate da Dyson durante il Fuorisalone di Milano. Viviamo molte ore chiusi in casa e ufficio e le soluzioni Dyson mirano a migliorare la qualità della nostra vita in queste situazioni
di Roberto Colombo pubblicata il 13 Aprile 2019, alle 10:01 nel canale CasaDyson
Le giornate del Fuorisalone di Milano sono state teatro di importanti annunci da parte di grossi marchi della tecnologia. Tra gli attori anche Dyson, che ha partecipato per la prima volta alla Design Week, con una presenza in grande stile, presso The Mall.
Una presenza che ha visto la presentazione di ben tra nuovi prodotti, tutti in qualche modo legati al benessere, sia esso legato alla vita casalinga o a quella lavorativa. La qualità dell'aria è uno degli aspetti fondamentali per l'uomo di oggi, che passa buona parte della sua giornata all'interno di quattro mura, in casa o in ufficio. Ma una buona aria non basta, serve che anche la luce sia di qualità: la migliore è quella offerta dal sole, ma anche in presenza di grandi finestre, spesso in casa non ne filtra abbastanza. La luce solare ricopre un ruolo fondamentale per la regolazione del nostro ritmo circadiano, il nostro orologio biologico: quando esso perde la giusta sincronizzazione stanchezza, insonnia e disturbi anche molto più gravi sono dietro l'angolo.
Per migliorare la qualità della vita indoor Dyson mette sul piatto una nuova versione del suo aspirapolvere wireless, un purificatore d'aria 'personale' e una lampada in grado di mimare perfettamente la luce del sole. Il primo è rappresentato dal nuovo aspirapolvere senza filo Dyson V11TM Absolute, rinnovato sia nelle componenti hardware, sia nell'interfaccia utente. Proprio quest'ultima è stata al centro di un grosso lavoro di revisione a partire da un dato: l'85% delle chiamate ai centri assistenza riguarda problemi che gli utenti possono risolvere da soli, seguendo semplici indicazioni. L'integrazione di un display grafico al posteriore ora permette non solo di avere un'indicazione molto più precisa, con un contatore a minuti e secondi, dell'autonomia rimasta, ma anche di visualizzare animazioni che aiutano a risolvere problemi come blocchi da grossi oggetti aspirati, intasamento del filtro o cattiva installazione di un degli accessori. Sempre con l'intento di semplificare la vita agli utenti, che spesso non sanno scegliere quale sia il modo d'uso più adatto nelle diverse situazioni, ora V11 mette a disposizione anche una modalità automatica che sfrutta i dati del sensore di carico installato sulla spazzola motorizzata per regolare autonomamente i giri del motore. Su pavimenti lisci, quando la spazzola gira senza fatica e non deve strappare particelle di polvere alle setole di un tappeto, il motore può girare al minimo, massimizzando così l'autonomia. Al contrario quando la resistenza alla rotazione offerta dalle setole di tappeti e moquette cresce, serve che il motore dia più potenza affinché la pulizia sia davvero efficace. Il motore è stato reso più potente e pari discorso vale per la batteria, con il risultato di un potere aspirante incrementato del 20%. Dyson V11 è disponibile in diversi kit con prezzi a partire da 599€.
In anni di ricerca nel campo degli aspirapolvere, Dyson ha accumulato grande esperienza nel campo della filtrazione e ha fatto dei purificatori d'aria una delle costole del suo business. Ora accanto ai purificatori da stanza nasce Dyson Pure Cool Me, pensato per essere il purificatore/ventilatore personale. Anche qui alla base del progetto c'è un ricerca che dice che tra differenti persone ci possono essere fino a 4 gradi di differenza nella percezione della temperatura di comfort. Ecco spiegato quindi il motivo del perché in casa e in ufficio è così difficile trovare una temperatura ambientale che vada bene per tutti. Pure Cool Me punta a creare invece un microclima personale, sia esso appoggiato sulla scrivania e sul comodino di fianco al letto, nel contempo agendo da purificatore tramite i suoi filtri HEPA e a carboni attivi.
La tecnologia di ventilazione senza pale a vista Dyson Core Flow è basata su due getti d’aria che convergono per creare un unico flusso concentrato e ad alta pressione che rinfresca e diffonde aria purificata in modo molto direzionale, con la possibilità di regolare in modo semplice con un dito l'inclinazione del flusso e scegliere anche per una modalità basculante sull'asse orizzontale. Dyson Pure Cool Me è proposto a 349€ di listino.
Dyson Lightcycle è il prodotto forse più interessante del lotto. Almeno, lo è per me, che negli ultimi anni presto molta attenzione al tema della 'luce blu' la sera e che utilizzo software come f.lux su PC e portatile (anche se ora Windows ha finalmente una funzionalità di protezione dalla luce blue integrata) e app o funzionalità simili sugli smartphone. La lampada LED è studiata per offrire un fascio luminoso uniforme e può emettere da 100 a 1.000 lux. La cosa più interessante è la possibilità di uniformare intensità e temperatura della luce a quella solare esterna in automatico. La lampada è connessa a un'app dalla quale si può specificare l'esatta nostra posizione.
Il microprocessore della lampada utilizzerà tale dato per calcolare intensità e temperatura colore del sole in quell'esatto momento di quel giorno dell'anno, offrendo così uniformità tra ambiente esterno e interno. Inoltre un sensore di luminosità ambientale interviene in caso di presenza di altre luci nell'ambiente o se vengono abbassate tapparelle o tirate tende. Dyson ha lavorato molto sui LED, dotandoli di un sistema di dissipazione del calore tramite heat pipe e garantisce un utilizzo della lampada per 8 ore al giorno per 60 anni. Particolare e decisamente in tema con la Design Week il sistema di regolazione della posizione della lampada, che è libera di ruotare a 360° senza vincoli. Tanta tecnologia però si paga: la lampada è in vendita nella versione da scrivania a 499€ e nella versione con piantana da terra a 749€.
34 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoConcordo che di tutto il lotto il prodotto 'luminoso' è quello più interessante.
Ma la questione è sempre quella:
" La lampada è connessa a un'app dalla quale si può specificare l'esatta nostra posizione."
Perchè mai dovrebbe servire una app per indicare longitudine e latitudine, dare la solita marea di consensi a trasmettere dati personali, trasmettere telemetria, .... a Dyson?
Basterebbe il solito pulsante 'Setup/Settings' per indicare i dati necessari ma... nel 2019 tutto deve andare con app, anche la carta igienica appesa vicino al water. Ma dai!
[B][U]Che se la tengano![/U][/B]
Ma li avete visti i prezzi ????
E solo per questo, non metterei quel prodotto - prezzi a parte - nemmeno in una lista di nozze.
Concordo che di tutto il lotto il prodotto 'luminoso' è quello più interessante.
Ma la questione è sempre quella:
" La lampada è connessa a un'app dalla quale si può specificare l'esatta nostra posizione."
Perchè mai dovrebbe servire una app per indicare longitudine e latitudine, dare la solita marea di consensi a trasmettere dati personali, trasmettere telemetria, .... a Dyson?
Basterebbe il solito pulsante 'Setup/Settings' per indicare i dati necessari ma... nel 2019 tutto deve andare con app, anche la carta igienica appesa vicino al water. Ma dai!
[B][U]Che se la tengano![/U][/B]
Il pulsante setup/settings sulla lampada? Poi come gliele dai le indicazioni? Metti anche schermo e pulsanti... già costa 700 euro, aggiungiamo altra roba e la facciamo costare ancora di più?
Poi onestamente, il fatto che Dyson sappia dove vivi sarebbe un problema perché? Mi faccio pochi problemi lo ammetto ma non ci arrivo... anche Amazon sa dove vivo, lo sa la banca, lo sa il mio amministratore di condominio, lo sanno i miei vicini di casa, lo sa il comune, lo sa l'ospedale, lo sa Google... il fatto che lo sappia anche Dyson che problema crea?
Fermo restando che 700 euro per una lampada sono follia pura.
E come funziona secondo te una sveglia da 10€ quando imposti hh:mm:ss , gg:mm:aaaa?
E ci punti pure un allarme o scegli il tipo di suoneria. Non è che serve un ingegnere aerospaziale per indicare 40° gradi nord, 20° est o i costi salgano alle stelle. Il resto dei parametri li metti nella EPROM per poi modulare la luce, esattamente come fa f.lux (che funziona anche senza internet collegato in tutte le sue impostazioni).
E non è il dove vivo... è il fatto che non posso scegliere poi di evitare chissà quanti permessi e dati vengono trasmessi con la app. E' l'ennesima app a cui dare una marea di consensi, oltre al fatto che dire alla app quando, se e come accendo ed uso la lampada sono affari miei non del gruppo di ricerca di Dyson.
Come consumatore voglio poter accedere ad un opt-out fin dall'inizio dell'uso del prodotto. E quindi comandi locali in manuale. (E magari non come certe situazioni in cui ti costringono prima a registrarti per poi fare un opt-out, ovvero presa per il c... )
Tecnicamente la app per il consumatore finale è solo un pretesto. E' utile solo a loro.
Come è un pretesto affittare biciclette con le app: il valore aggiunto sono proprio i dati trasmessi che poi servono in aggregato in termini di big data, non certo il business in sè per sè.
E non tiratemi fuori il solito "se non hai niente da nascondere, non hai nulla da temere"... per giustificare la raccolta dati di Dyson e la sua app.
Alcune riflessioni:
https://falkvinge.net/2012/07/19/sm...ulla-da-temere/
http://www.europinione.it/la-privac...ulla-da-temere/
Fosse per me fallirebbero miseramente, ma bravi loro che riescono a fare guadagni stellari.
Poi app o non app e privacy son completamente secondari.
Ma li avete visti i prezzi ????
Perchè se non hai l' app, non vivi più.......ma per cortesiaaaaaa
Questo è il tuo parere che rispetto ma non condivido.
E come funziona secondo te una sveglia da 10€ quando imposti hh:mm:ss , gg:mm:aaaa?
E ci punti pure un allarme o scegli il tipo di suoneria. Non è che serve un ingegnere aerospaziale per indicare 40° gradi nord, 20° est o i costi salgano alle stelle.
Certo, si può fare tutto a sto mondo. Ma questa lampada non ha lo schermo e non ha i pulsanti, ovvio che a loro non costerebbe nulla metterli... ma non li ha.
Come consumatore voglio poter accedere ad un opt-out fin dall'inizio dell'uso del prodotto. E quindi comandi locali in manuale. (E magari non come certe situazioni in cui ti costringono prima a registrarti per poi fare un opt-out, ovvero presa per il c... )
Tecnicamente la app per il consumatore finale è solo un pretesto. E' utile solo a loro.
Come è un pretesto affittare biciclette con le app: il valore aggiunto sono proprio i dati trasmessi che poi servono in aggregato in termini di big data, non certo il business in sè per sè.
E non tiratemi fuori il solito "se non hai niente da nascondere, non hai nulla da temere"... per giustificare la raccolta dati di Dyson e la sua app.
Alcune riflessioni:
https://falkvinge.net/2012/07/19/sm...ulla-da-temere/
http://www.europinione.it/la-privac...ulla-da-temere/
Mi se,bra tutto troppo allarmistico. O meglio, capisco il ragionamento e in parte lo condivido: non ho social, non sono registrato a migliaia di servizi che non uso mai, non mi arrivano decine di newsletter che non leggo neanche.
Ma c'è un limite a tutto. Capisco il non voler andare a pubblicare i fatti miei su faccialibro, capisco non condividere ogni cosa che succede su Instagram, non capisco questo terrore nelle piccole cose. Ho una lampada che comando con Google, Google sa quando accendo e quando spengo la lampada... ok, quindi? Cosa mai potrà spostare questa informazione nel mio tracciamento di dati? Chiedo perchè non capisco, giuro... ok la teoria del non voler essere schedati ma sono luci, cosa potrà mai cambiare se Google (o Dyson) sa quando accendo le luci?
A un certo punto secondo me bisogna guardare alla pratica.
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