Mini ma completi: i nuovi Shelly Gen4 arrivano con monitoraggio energetico integrato

Shelly amplia la propria offerta per la smart home con la nuova serie Gen4, composta da quattro dispositivi compatti e versatili. I modelli introducono il supporto multiprotocollo – Wi-Fi, Bluetooth, Zigbee e Matter – e integrano nuove funzioni di monitoraggio energetic
di Roberto Colombo pubblicata il 21 Maggio 2025, alle 13:01 nel canale CasaShelly
38 Commenti
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La novità è il protocollo di trasmissione, non certo l'avere il monitoraggio energetico...
Al contrario tuo, io ho tutto WiFi e mi trovo benissimo.
By(t)e
Non dubito...è che non mi piace che gli aggeggi di domotica accedano come gli pare a internet. Per questo ho home assitant e uso lo zigbee.
Poi il cloud di shelley era a pagamento se non ricordo male.
Lo zigbee è un protocollo interessante perchè ogni nodo alimentato fa da repeater, quindi se devi coprire case con diversi muri e piani torna comodo.
Pian piano i si stanno bruciando tutti.
I primi tre li ho sostituiti con quelli della serie successiva, poi mi sono rotto le scatole e man mano che si bruciano li sostituisco con i vecchi relé che avevo rimosso, che non sono domotici ma almeno sono eterni (ormai solo 3 luci su 6 e 3 tapparelle su 4 sono domotiche).
Il piano base è gratuito, c'è poi la possibilità di passare al premium a pagamento:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Quella funzione ce l'hanno anche gli Shelly, almeno dalla generazione 3 (non è una rete mesh, ma ogni dispositivo può funzionare da access point estendendo la portata).
Pian piano i si stanno bruciando tutti.
Aiuto...quali modelli si sono bruciati esattamente?
Stabili così e così. Ho uno Shelly 1 Mini Gen3 che perdeva la connessione per diverse ore durante la giornata nonostante il segnale wifi fosse piuttosto forte. Dopo vari aggiornamenti di firmware adesso per qualche mese sembra andare, speriamo...
Poi il cloud di shelley era a pagamento se non ricordo male.
Lo zigbee è un protocollo interessante perchè ogni nodo alimentato fa da repeater, quindi se devi coprire case con diversi muri e piani torna comodo.
Tutta la roba domotica è bloccata a livello router, figurati se la faccio uscire su internet. Il discorso sul wifi è lungo, se ti interessa ti spiego la mia scelta.
Ah, anche io ovviamente uso Home Assistant.
Pian piano i si stanno bruciando tutti.
I primi tre li ho sostituiti con quelli della serie successiva, poi mi sono rotto le scatole e man mano che si bruciano li sostituisco con i vecchi relé che avevo rimosso, che non sono domotici ma almeno sono eterni (ormai solo 3 luci su 6 e 3 tapparelle su 4 sono domotiche).
A me soprattutto le lampade, si rompono dopo poco (Bulb Vintage, se non ricordo male). Me l'hanno sostituite, ma continuavano a rompersi. Quindi mai più prese.
Anche diversi schelly 1PM hanno iniziato a resettarsi se andava via la corrente. Ma avevano anche parecchi anni, devo dire.
A me non si disconnettono praticamente mai anche con segnale -80. Probabile che quel relè avesse qualche problema. Cmq il fatto che sia migliorato con l'upgrade di firmware è un'ulteriore dimostrazione dell'eccellente supporto.
Come detto, l'unico difetto che gli trovo è il costo eccessivo: 15€ per un mini-relè per un punto luce quando trovi dei relè tuya a 2-3€, troppa differenza.
Non parliamo poi dei moduli DIN...
By(t)e
Ah, anche io ovviamente uso Home Assistant.
Volentieri.
Cerco di riassumere, ma non sarò breve.
In sostanza, quando ho cominciato il mio percorso domotico (si parla del 2018) c'erano WiFi, BT e Zigbee/ZWave.
BT e i protocolli Z avevano (e hanno) bisogno di gateway, ma lo standard era un po' quello che era e non sempre c'era piena compatibilità. Anche i gateway spesso scazzavano con i dispositivi e anche lato Home Assistant c'era parecchia confusione e parecchi bug. Per fare un esempio per Zigbee il gateway "consigliato" era una chiavetta USB modificata in casa da un tizio che permetteva di collegare una 30ina di dispositivi. Non mi dava molta fiducia.
D'altra parte il WiFi aveva la stessa copertura di ZigBee (entrambi a 2.4GHz), era più compatibile, era aperto (al contrario di ZWave), non aveva bisogno di gateway e, soprattutto, non era un'altra cosa da studiare, un altro punto critico che poteva incasinarmi il sistema (considera che per me era un mondo nuovo: HomeAssistant, container, VENV, YAML, MQTT, ecc...
Il punto debole, ovviamente, era la copertura WiFi: non essendo un protocollo mesh, ogni dispositivo doveva collegarsi al router o ad un AP. In ogni caso, anche lato sicurezza, avendo Home Assistant come gateway per la domotica, potevo bloccarli sul router e non sarebbero mai usciti.
La mia considerazione (all'epoca come ora) è però questa: ormai vogliamo la copertura WiFi ovunque, quindi preferisco spendere acquistando qualche AP in più piuttosto che un gateway che poi magari si rompe o si rivela insufficiente. Così oltre a collegare i device domotici ho pure una eccellente copertura wifi in ogni angolo della casa.
Altra considerazione era sullo scopo che avevo all'epoca: volevo controllare i consumi ed i carichi (tant'è che ho scritto un package per HA che negli anni è notevolmente evoluto ed apprezzato, modestamente), quindi pochi device. Dover comprare un gateway e poi magari aver problemi di segnale mi scocciava molto (perché bella la rete mesh ma se hai pochi dispositivi l'idea va un po a farsi benedire).
Il contro più noioso sono i dispositivi a batteria (sensori di accesso a porte e finestre): ho preso vari modelli Tuya ma funzionano male, sono poco affidabili e la durata della batteria è di 2-3 mesi (con quelle ricaricabili). Altro contro è il consumo leggermente maggiore: avevo fatto delle ricerche e, se non ricordo male, si parla di 0,4W di differenza tra WiFi e Zigbee (o ZWave, non ricordo) per device. Ai miei conti si parla di una decina di € l'anno in maggiori consumi.
Lato rete invece non ho problemi: i dispositivi domotici sono tutti sulla 2.4GHz, mentre quelli che hanno bisogno di banda sono sulla 5Ghz. Il router (un vecchio FritzBoz 7490 comprato usato a 30€) regge tranquillamente il centinaio abbondante di device che ho adesso. Non essendo in mesh, se una lampada o un relè si scollega o si rompe, quelli che erano collegati a lui non vanno giù (non che succeda sempre, eh, essendo in mesh è difficile).
Certo, con così tanti device e le conoscenze che ho oggi, la scelta non sarebbe così scontata.
Ma comunque il WiFi ha i suoi vantaggi: con la ristrutturazione che ho fatto in casa, ho una copertura ancora migliore, tutti i relè hanno almeno -70dB, in sia in casa che in giardino, con 100€ di spesa in Access Point (tutti collegati in ETH al router).
By(t)e
In sostanza, quando ho cominciato il mio percorso domotico (si parla del 2018) c'erano WiFi, BT e Zigbee/ZWave.
BT e i protocolli Z avevano (e hanno) bisogno di gateway, ma lo standard era un po' quello che era e non sempre c'era piena compatibilità. Anche i gateway spesso scazzavano con i dispositivi e anche lato Home Assistant c'era parecchia confusione e parecchi bug. Per fare un esempio per Zigbee il gateway "consigliato" era una chiavetta USB modificata in casa da un tizio che permetteva di collegare una 30ina di dispositivi. Non mi dava molta fiducia.
Un po' di cose sono cambiate ovviamente. Intanto l'uscita del protocollo zigbee 3.0 ha reso tutto più solido e compatibile. Non era raro che ci fossero alcuni produttori che usassero un proprio "dialetto" zigbee che rendeva il pairing e la stabilità di rete problematica ( aquara)
Il coordinatore ( il gateway) puo' reggere direttamente da 32 a 50 end point direttamente, a seconda del chip utilizzato, e fino 200 devices tramite router perchè è una rete mesh.
Il grande vantaggio di zigbee è che puoi usare sensori (end point) a batteria, mentre il wifi ti costringe ad avere l'alimentazione dove vuoi mettere il sensore.
Questo permette di usare dei sensori economici. Io per esempio per l'attivazione delle luci uso dei sensori di Ikea da 7 euro e le batterie durano 8 mesi / 1 anno e sono le classiche stilo.
Cambiare un gateway non è un costo apprezzabile i più completi sono sui 40 euro, ma credo di aver preso quello che uso per 20 euro ( classico sonoff)
Zigbee usa come repeater un qualsiasi dispositivo alimentato, puo' essere una lampadina o uno switch.
Poi ritengo che la separazione complete sia una cosa positiva, un po' per ragioni di sicurezza, un po' per ragioni di saturazione.
Il grande vantaggio di zigbee è che puoi usare sensori (end point) a batteria, mentre il wifi ti costringe ad avere l'alimentazione dove vuoi mettere il sensore.
Questo permette di usare dei sensori economici. Io per esempio per l'attivazione delle luci uso dei sensori di Ikea da 7 euro e le batterie durano 8 mesi / 1 anno e sono le classiche stilo.
Cambiare un gateway non è un costo apprezzabile i più completi sono sui 40 euro, ma credo di aver preso quello che uso per 20 euro ( classico sonoff)
Zigbee usa come repeater un qualsiasi dispositivo alimentato, puo' essere una lampadina o uno switch.
Considerazioni valide (che ho già accennato nel mio lungo post).
Come detto, la mia scelta era basata sullo stato dell'arte all'epoca, molto fortunatamente è cambiato. Però la soluzione WiFi è valida ancora oggi.
Riguardo i sensori, in effetti anche quelli di temperatura possono essere un problema, ma alla fine risolsi con degli ESP8266 in ogni camera alimentati da USB. Che all'inizio è stata un po' una rottura, ma poi è tornato comodo perché ho potuto aggiungere al sensore anche i LED IR per controllare le VMC.
Come detto sono tutti bloccati a livello routing, a dirla tutta sono anche su una differente classe IP, rispetto ai device di rete e altri dispositivi. Certo, non è una VLAN, ma se ho un dispositivo compromesso nella rete a quel punto ho problemi ben più gravi...
Quanto alla saturazione, come ti dicevo non ci sono problemi: i dispositivi domotici fanno ben poco traffico ed anche un vetusto router come il mio regge il numero alla grande (è anche vero che sono distribuiti su 4 AP+Router, però
By(t)e
Come detto, la mia scelta era basata sullo stato dell'arte all'epoca, molto fortunatamente è cambiato. Però la soluzione WiFi è valida ancora oggi.
Riguardo i sensori, in effetti anche quelli di temperatura possono essere un problema, ma alla fine risolsi con degli ESP8266 in ogni camera alimentati da USB. Che all'inizio è stata un po' una rottura, ma poi è tornato comodo perché ho potuto aggiungere al sensore anche i LED IR per controllare le VMC.
Dipende molto dalla scenario d'uso.
Lo zigbee va bene per sensori che vanno a batteria perchè passare l'alimentazione spesso non è fattibile. Dove si puo' passare le alimenazioni puo' andare bene anche il wifi. Magari perchè si vuole un particolare sensore o device che funziona solo in wifi.
Credo che su reti di certe dimensioni sia naturale usarli entrambi.
Di fatto io ho anche uno switch wifi in giardino che è fuori portata per la rete zigbee perchè da quel lato non ho nodi mentre ci arriva il wifi.
Per questo penso che questi switch di shelley alla fine siano dei precursori: usi l'uno o l'altro a seconda delle necessità.
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