DECT ULE: nuovo standard per l'interoperabilità tra i dispositivi Smart Home

DECT ULE: nuovo standard per l'interoperabilità tra i dispositivi Smart Home

In ambito domotico, il sovraccarico di una moltitudine di dispositivi ha generato problemi di interoperabilità, tra le altre cose obbligando l’utente ad impiegare dozzine di app sul proprio smartphone per accedere e gestire ogni singolo attuatore o sensore

di pubblicata il , alle 09:31 nel canale Casa
ULE Alliance
 

Il mercato dei dispositivi per la domotica è in forte crescita, come sottolinea la ULE Alliance, focalizzandosi sulla gestione energetica e sulla sorveglianza. Anche prodotti come sensori per l’umidità, sensori per porte e finestre, sensori di movimento, fumo o anidride carbonica, termostati, prese intelligenti e telefoni cordless DECT si moltiplicano a grande velocità nelle abitazioni. La diffusione di un così alto numero di dispositivi differenti ha generato problemi di interoperabilità, complicando la gestione della casa o dell’ufficio domotizzato.

Per affrontare questi problemi, la ULE Alliance ha sviluppato il protocollo HAN FUN che, se implementato nelle stazioni base e nei vari nodi, consente ad una singola stazione di gestire i dispositivi di diversi produttori.

ULE Alliance

"I dispositivi compatibili con lo standard DECT-ULE / HAN FAN sono a prova di futuro, interoperabili, estremamente efficienti dal punto di vista energetico (molti nodi sono operativi per anni con una singola batteria AAA) e presentano una curva di apprendimento minima" si legge in un interessante documento diffuso dalla ULE Alliance.

"Tutti conoscono il DECT nella sua forma elementare di stazione base DECT a sè stante corredata da uno o più telefoni cordless. Qualora un router (p.es. FRITZ!Box di AVM o i router Lantiq ora Intel oppure i router Speedport forniti da Deutsche Telekom alla clientela tedesca) integri una stazione base DECT (CAT-iq), permette ai dispositivi domotici di utilizzare la linea Internet (xDSL, fibra o LTE) per la trasmissione di dati via IP. Grazie a queste implementazioni, i dispositivi DECT ULE sono connessi a Internet e sono controllati da un cordless DECT o dal router, rendendo questa una delle reti più semplici da installare per fruire della domotica a bassissimo consumo energetico. Anche la portata del segnale DECT ULE non ha nulla da invidiare alla concorrenza. Con distanze di fino a 70 m nell’abitazione e oltre 300 m all’esterno, offre connettività a qualunque sensore di controllo domotico, per la sicurezza o il monitoraggio ambientale, nella stragrande maggioranza degli scenari d’uso domestici. Il protocollo garantisce altresì una bassa latenza, consentento il collegamento di un attuatore alla base, l’invio di un segnale e la disconnessione in meno di 50 millisecondi. I nodi si avviano e comunicano solo se attivati, come nel caso di un contatto magnetico per il monitoraggio dell’apertura della porta qualora essa venga aperta. Anche questo contribuisce al risparmio energetico".

"Per coloro che prestano maggior attenzione alle vulnerabilità di cui sono spesso affetti i dispositivi IoT, il protocollo DECT ULE usa una cifratura AES da 128 bit per tutelare la trasmissione dei dati, sebbene non sia necessario, dato che tale scambio di informazioni ha luogo su una frequenza dedicata e protetta (1900 MHz), che non disturba né deve condividere, né è soggetta alle interferenze dovute a wifi, Bluetooth o altre frequenze usate per scambiare dati".

1 Commenti
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mikedepetris09 Dicembre 2017, 14:25 #1

Esiste già un bridge per KONNEX - KNX?

Ho da 10 anni la domotica di Vimar ByMe e mi piacerebbe poter integrare moduli più economici.

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