TEAC presenta TN 280 e TN 180: quando il vinile incontra il Bluetooth

TEAC presenta TN 280 e TN 180: quando il vinile incontra il Bluetooth

TEAC coniuga vecchio e nuovo con i suoi due ultimi giradischi, il TN 280 e il TN 180. Entrambi sono dotati di connettività Bluetooth, all'estremo opposto dei vinili che riproducono

di pubblicata il , alle 15:21 nel canale Audio Video
Teac
 
38 Commenti
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Ginopilot18 Ottobre 2018, 08:14 #31
Originariamente inviato da: il_CBR
Prendiamo un sistema audio monomarca McIntosh, uno Yamaha ed un altro Linn e ascoltiamo su ognuno lo stesso CD.
Conclusione: 3 risultati (interpretazioni) differenti, eppure trattasi di tre marchi di indiscussa fama e di una sorgente digitale.
Nessun impianto audio, diverso da quello utilizzato per la registrazione, offrirà l'esatta rappresentazione di una traccia audio, piuttosto ci si avvicinerà offrendo la propria interpretazione.

La diatriba analogico-digitale ha poco senso di esistere se non per offrire spunto di discussioni tra fazioni.
Personalmente utilizzo il vinile unicamente per l'esperienza di ascolto che mi offre, che ritengo superiore a quella offerta dal lettore CD o dall'ascolto in cuffia (e non parlo di "suono caldo", leggi distorto, o degli scricchiolii che, orrore, si ritiene insiti nel disco nero, bensì di riproduzioni corpose, fisiche e dettagliate). Preciso però che il risultato che ottengo oggi e che mi fa prediligere il 33giri è frutto di anni di affinamenti durante i quali non sono mancate le delusioni che sistemi come questo Teac sono giocoforza limitati ad offrire.


E' frutto anche di tanta suggestione. Non ci sono fazioni, non c'e' alcuna diatriba. Cio' che offre il vinile puo' piacere di piu', il gusto e' soggettivo, ma non puo' riprodurre piu' fedelmente un evento rispetto al digitale. Anche perche', oltre i limiti fisici inderogabili, il flusso di produzione oggi e' tutto digitale. Il senso del vinile è l'ascolto dello specifico prodotto in quanto irripetibile.
the_joe18 Ottobre 2018, 08:40 #32
Originariamente inviato da: il_CBR
Prendiamo un sistema audio monomarca McIntosh, uno Yamaha ed un altro Linn e ascoltiamo su ognuno lo stesso CD.
Conclusione: 3 risultati (interpretazioni) differenti, eppure trattasi di tre marchi di indiscussa fama e di una sorgente digitale.
Nessun impianto audio, diverso da quello utilizzato per la registrazione, offrirà l'esatta rappresentazione di una traccia audio, piuttosto ci si avvicinerà offrendo la propria interpretazione.

La diatriba analogico-digitale ha poco senso di esistere se non per offrire spunto di discussioni tra fazioni.
Personalmente utilizzo il vinile unicamente per l'esperienza di ascolto che mi offre, che ritengo superiore a quella offerta dal lettore CD o dall'ascolto in cuffia (e non parlo di "suono caldo", leggi distorto, o degli scricchiolii che, orrore, si ritiene insiti nel disco nero, bensì di riproduzioni corpose, fisiche e dettagliate). Preciso però che il risultato che ottengo oggi e che mi fa prediligere il 33giri è frutto di anni di affinamenti durante i quali non sono mancate le delusioni che sistemi come questo Teac sono giocoforza limitati ad offrire.

Se ascoltiamo i 3 impianti con gli stessi diffusori nutro seri dubbi sul fatto che si possano cogliere differenze significative, naturalmente in ascolto cieco.
Per il suono più pieno e palle varie sono convinto che o non hai ascoltato sorgenti digitali degne o è che ti piacciono di più i limiti del vinile e de gustibus....

Anche a me piace come suonano i miei amplificatorini in classe A, ma se li metto al banco di misura vengono distrutti, hanno un suono ricco e pastoso, ma è frutto della distorsione armonica.
Ginopilot18 Ottobre 2018, 08:47 #33
Originariamente inviato da: the_joe
Se ascoltiamo i 3 impianti con gli stessi diffusori nutro seri dubbi sul fatto che si possano cogliere differenze significative, naturalmente in ascolto cieco.
Per il suono più pieno e palle varie sono convinto che o non hai ascoltato sorgenti digitali degne o è che ti piacciono di più i limiti del vinile e de gustibus....

Anche a me piace come suonano i miei amplificatorini in classe A, ma se li metto al banco di misura vengono distrutti, hanno un suono ricco e pastoso, ma è frutto della distorsione armonica.


Sostanzialmente quoto. La migliore riproduzione di un evento oggi non puo' che passare per il digitale. Non ha alcun senso comprare oggi un vinile prodotto da una catena digitale.
Invece per quanto riguarda il discorso perdita qualita' con il digitale, e' sufficiente fare un banale esperimento. Si prende un vinile e se ne registra il contenuto con strumenti professionali. Si riproduce il contenuto del vinile, con lo stesso giradischi usato per registrarlo, e della copia digitale, con le stesse apparecchiature. Nessuno e' in grado di cogliere la differenza, neanche uno strumento.
the_joe18 Ottobre 2018, 09:40 #34
Originariamente inviato da: Ginopilot
Sostanzialmente quoto. La migliore riproduzione di un evento oggi non puo' che passare per il digitale. Non ha alcun senso comprare oggi un vinile prodotto da una catena digitale.
Invece per quanto riguarda il discorso perdita qualita' con il digitale, e' sufficiente fare un banale esperimento. Si prende un vinile e se ne registra il contenuto con strumenti professionali. Si riproduce il contenuto del vinile, con lo stesso giradischi usato per registrarlo, e della copia digitale, con le stesse apparecchiature. Nessuno e' in grado di cogliere la differenza, neanche uno strumento.


Poi vorrei aggiungere che la qualità delle registrazioni degli anni '80 guardacaso quando è nato il CD erano diventate qualcosa di scandaloso, il disco Nothing Like the Sun di Sting lo ricomprai 3 volte arrivando ad un compromesso con l'edizione canadese perchè quelle per il mercato italiano facevano schifo e anche oggi essendo nato da sorgente digitale, sul vinile rende meno che su CD che anche quella non è che brilli come qualità.
Nella foga di esaltare le qualità dei formati digitali, le registrazioni erano enfatizzate sugli acuti.
Di contro oggi tutti i dischi commerciali sono registrati con in mente l'ascolto con mezzi di fortuna (telefonini e cuffiette) e soffrono di una compressione abnorme per non mettere alla frusta i pochi watt e gli altoparlantini......
il_CBR18 Ottobre 2018, 13:05 #35
Originariamente inviato da: Ginopilot
E' frutto anche di tanta suggestione. Non ci sono fazioni, non c'e' alcuna diatriba. Cio' che offre il vinile puo' piacere di piu', il gusto e' soggettivo, ma non puo' riprodurre piu' fedelmente un evento rispetto al digitale. Anche perche', oltre i limiti fisici inderogabili, il flusso di produzione oggi e' tutto digitale. Il senso del vinile è l'ascolto dello specifico prodotto in quanto irripetibile.


Secondo me è soprattutto una questione di realizzazione dei master, dato che sulla superiorità del digitale nulla quaestio, e dell'hardware specifico in uso.
Esempio: il secondo ed il terzo disco dei Sigur Ros in CD sul mio impianto suona come "urlato", come compresso, le edizioni in vinile, invece, risulano molto più equilibrate e godibili. Altro esempio, il terzo e il quarto disco di Steven Wilson: ascoltati per mesi in .flac su Galaxy S9+ e cuffie decenti, una volta presi in vinile la sorpresa di ulteriori particolari mai notati prima, un soundstage enorme in tutte le dimensioni e nessun accenno di compressione.
Preciso che il mio lettore e il mio giraLP appartengono alla stessa fascia di prezzo (anche se per quanto riguarda il piatto bisogna aggiungere il prephono, sul quale peraltro ho speso più che per il gira stesso).


Originariamente inviato da: the_joe
Se ascoltiamo i 3 impianti con gli stessi diffusori nutro seri dubbi sul fatto che si possano cogliere differenze significative, naturalmente in ascolto cieco.
Per il suono più pieno e palle varie sono convinto che o non hai ascoltato sorgenti digitali degne o è che ti piacciono di più i limiti del vinile e de gustibus....

Anche a me piace come suonano i miei amplificatorini in classe A, ma se li metto al banco di misura vengono distrutti, hanno un suono ricco e pastoso, ma è frutto della distorsione armonica.


Ho citato marchi che producono diffusori apposta
Sorgenti digitali decenti ne ho ascoltate e ne posseggo, ma spesso il confronto tra stesso album su CD o LP vira a favore di quest'ultimo, come detto sopra...
Le misure daranno sempre vincitore il CD nella prova al banco, ma lo stesso disco spesso restituisce uno spettrogramma assai differente sul 33giri.
Hai avuto modo di ascoltare un set up analogico messo davvero a punto?


Originariamente inviato da: the_joe
Poi vorrei aggiungere che la qualità delle registrazioni degli anni '80 guardacaso quando è nato il CD erano diventate qualcosa di scandaloso, il disco Nothing Like the Sun di Sting lo ricomprai 3 volte arrivando ad un compromesso con l'edizione canadese perchè quelle per il mercato italiano facevano schifo e anche oggi essendo nato da sorgente digitale, sul vinile rende meno che su CD che anche quella non è che brilli come qualità.
Nella foga di esaltare le qualità dei formati digitali, le registrazioni erano enfatizzate sugli acuti.
Di contro oggi tutti i dischi commerciali sono registrati con in mente l'ascolto con mezzi di fortuna (telefonini e cuffiette) e soffrono di una compressione abnorme per non mettere alla frusta i pochi watt e gli altoparlantini......


Quoto al 100% l'ultima frase, del resto i produttori devono tener conto dell'hardware in uso nella maggior parte dei casi, ed ultimamente parliamo di minidiffusori portatili o cuffiette che devono sentirsi "bene" anche in metro/autobus.
Negli anni 80 andavano molto i radioloni portatili, assai limitati in gamma dinamica e ridicoli nel registro basso, e le registrazioni dovevano rendere al meglio su questi sistemi: va da sè che toccava limitare e ritoccare il suono per accontentare il pubblico.
Ginopilot18 Ottobre 2018, 14:13 #36
Originariamente inviato da: il_CBR
Secondo me è soprattutto una questione di realizzazione dei master, dato che sulla superiorità del digitale nulla quaestio, e dell'hardware specifico in uso.
Esempio: il secondo ed il terzo disco dei Sigur Ros in CD sul mio impianto suona come "urlato", come compresso, le edizioni in vinile, invece, risulano molto più equilibrate e godibili. Altro esempio, il terzo e il quarto disco di Steven Wilson: ascoltati per mesi in .flac su Galaxy S9+ e cuffie decenti, una volta presi in vinile la sorpresa di ulteriori particolari mai notati prima, un soundstage enorme in tutte le dimensioni e nessun accenno di compressione.
Preciso che il mio lettore e il mio giraLP appartengono alla stessa fascia di prezzo (anche se per quanto riguarda il piatto bisogna aggiungere il prephono, sul quale peraltro ho speso più che per il gira stesso).


Questo e' fuori discussione. Ma mentre nel caso del cd è solo il master, per il vinile conta anche la fase di stampa e ogni "prodotto" fa storia a se. Se sei un cultore del vinile, sta cosa la conosci perfettamente.
Per far suonare "meglio", si adatta la musica allo strumento che si presume sarà utilizzato per ascoltarla. Ma mentre per il vinile si presume l'utilizzo
di apparecchiature di buon livello, per il digitale sempre piu' spesso no, e si tende a "sparare" tutto in alto.
tallines18 Ottobre 2018, 14:23 #37
Originariamente inviato da: oatmeal
vabè, intanto che voi disquisite come al solito su ogni notizia di una Gira con Bluetooth mi ascolto Glenn Miller fine anni 60. Lo preferisco

Quoto In The Mood

Credevo che il famoso Teac costasse di più .

Tra i colori noce, nero o bianco.....preferisco il bianco o forse meglio il nero e/o il noce ?
the_joe18 Ottobre 2018, 14:23 #38
Originariamente inviato da: il_CBR
Secondo me è soprattutto una questione di realizzazione dei master, dato che sulla superiorità del digitale nulla quaestio, e dell'hardware specifico in uso.
Esempio: il secondo ed il terzo disco dei Sigur Ros in CD sul mio impianto suona come "urlato", come compresso, le edizioni in vinile, invece, risulano molto più equilibrate e godibili. Altro esempio, il terzo e il quarto disco di Steven Wilson: ascoltati per mesi in .flac su Galaxy S9+ e cuffie decenti, una volta presi in vinile la sorpresa di ulteriori particolari mai notati prima, un soundstage enorme in tutte le dimensioni e nessun accenno di compressione.
Preciso che il mio lettore e il mio giraLP appartengono alla stessa fascia di prezzo (anche se per quanto riguarda il piatto bisogna aggiungere il prephono, sul quale peraltro ho speso più che per il gira stesso).




Ho citato marchi che producono diffusori apposta
Sorgenti digitali decenti ne ho ascoltate e ne posseggo, ma spesso il confronto tra stesso album su CD o LP vira a favore di quest'ultimo, come detto sopra...
Le misure daranno sempre vincitore il CD nella prova al banco, ma lo stesso disco spesso restituisce uno spettrogramma assai differente sul 33giri.
Hai avuto modo di ascoltare un set up analogico messo davvero a punto?




Quoto al 100% l'ultima frase, del resto i produttori devono tener conto dell'hardware in uso nella maggior parte dei casi, ed ultimamente parliamo di minidiffusori portatili o cuffiette che devono sentirsi "bene" anche in metro/autobus.
Negli anni 80 andavano molto i radioloni portatili, assai limitati in gamma dinamica e ridicoli nel registro basso, e le registrazioni dovevano rendere al meglio su questi sistemi: va da sè che toccava limitare e ritoccare il suono per accontentare il pubblico.

Certo che ho ascoltato set-up con giradischi e componenti di alto livello, anche quello che ho io non è male e dico che se la stessa cura che si mette nel calibrare un giradischi fra scegliere la puntina, il peso di lettura, importo dell'antiskating, mettere un pressore centrale, mettere il giradischi su un tavolino degno, trovare un pre phono buono e tutto quello che dimentico, se la stessa cura si mette nello scegliere la catena di riproduzione digitale non ho dubbi su quale suonerà meglio.

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