Sonos Roam: ecco in anteprima come suona lo speaker portatile impermeabile

Il marchio statunitense Sonos si è costruito una solida reputazione in patria prima e sui mercati mondiali poi facendo leva su alcuni punti cardine: da un lato la qualità audio, dall'altra la facilità di installazione. Possono queste caratteristiche essere alla base anche di un altoparlante portatile? Per rispondere a questa domanda Sonos ha presentato nei giorni scorsi il suo nuovo Sonos Roam, prodotto che abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima.

Sonos: da Move a Roam

Sonos aveva fatto un primo passo verso la portabilità con il suo Sonos Move, il primo altoparlante della casa statunitense a porter lasciare la presa elettrica, muoversi per casa e anche uscire da essa, sia per le caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici, sia per la presenza della connettività Bluetooth a bordo. Sonos Move è però 'trasportabile' più che realmente portatile: peso e dimensioni non lo rendono il tipo di altoparlante che ci si porterebbe nello zaino per un pic-nic.

Sonos Roam, invece, vuole proprio incarnare questo tipo di prodotto, utile per portare l'esperienza Sonos con sé ovunque. Sonos Roam non teme le intemperie quando è fuori casa e grazie alla certificazione IP67 è impermeabile all'acqua. Piccolo e leggero (pesa circa 430 grammi) trova spazio facilmente in uno zaino o in una borsa, inoltre la finitura in silicone delle estremità lo rende anche resistente alle cadute. Nonostante le dimensioni compatte, integra una batteria da 18 Wh che permette un'autonomia di circa 10 ore di funzionamento.

Sonos Roam integra un tweeter e un mid-woofer, pilotati da 2 amplificatori digitali classe H, che vengono gestiti in modo differente a seconda della posizione dell'altoparlante: se è in piedi l'emissione del suono è più frontale, se è disteso il DSP si occupa di fornire un suono maggiormente avvolgente. La resa sonora è davvero ottima per le dimensioni dell'oggetto: certamente non è paragonabile per ampiezza con quella del fratello Sonos Move, ma messa a confronto con un altoparlante Bluetooth di simili dimensioni (Come JBL Flip 4) offre una qualità sonora maggiore. I bassi sono abbastanza potenti, ma non coprono il resto della gamma (come invece spesso accade con questi speaker portatili): medi e alti sono ben presenti e anche la presentazione della scena sonora non è troppo compressa o confusa.

Punto di forza di Sonos Roam è la funzione Auto TruePlay, che ottimizza automaticamente il suono, sia in base alla posizione dell'altoparlante, sia in base alle caratteristiche dell'ambiente, sia esso una stanza o un luogo aperto. La funzione TruePlay ottimizza la resa, ma è sempre possibile agire tramite l'app Sonos S2 sui parametri come Loudness, alti e bassi per personalizzare il suono e adattarlo alle proprie esigenze.

L'installazione è certamente uno dei punti cardine di questo altoparlante connesso. È davvero facilissima: una volta acceso Sonos Roam viene rilevato automaticamente dall'app e può essere inserito nel sistema Sonos casalingo tramite alcuni passi guidati, davvero facili e veloci. La connessione al Wi-Fi avviene senza dover inserire nessuna password e anche l'accoppiamento Bluetooth avviene in modo rapido. Particolarità di questo dispositivo è quella di permettere una connessione simultanea Wi-Fi/Bluetooth, in modo da poter passare da una all'altra in modo rapido, ad esempio se si esce in giardino e si finisce fuori dalla portata del W-Fi.

Gli ingegneri Sonos hanno poi studiato una modalità davvero facile per poter passare da una cassa all'altra o per poter inviare il flusso sonoro da Roam a tutto il sistema di casa. La pressione prolungata, a seconda della durata, del tasto play/pause permette infatti due cose: trasferire la musica da un Sonos a un altro oppure accoppiare due dispositivi per la riproduzione congiunta. In questo modo se si sta ascoltando musica in sala, magari da una soundbar Sonos ARC e si vuole andare a fare la doccia continuando l'ascolto, basta avvicinare Roam, premere il pulsante e trasferire immediatamente la riproduzione dalla soundbar all'altoparlante, senza dover passare dall'app. Oppure arrivando sul terrazzo con Roam accoppiare quest'ultimo a un Move, sempre con la pressione prolungata, per un ascolto a più dispositivi. Due Roam sono anche accoppiabili per creare una coppia stereo.

La modalità è effettivamente molto semplice, ma essendo solo la lunghezza della pressione del tasto (con emissione di un primo e di un secondo suono rilevati dai microfoni dei Sonos più vicini) la discriminante tra il passaggio di flusso e l'accoppiamento, non sempre si ottiene il risultato voluto: forse sarebbe stato meglio prevedere due modalità maggiormente diversificate per facilitare l'esperienza, magari sfruttando la pressione di tasti diversi oppure utilizzando per una la pressione prolungata e per l'altra una combinazione di pressioni. C'è da dire che il pulsante Play/Pause è già utilizzato per avanzare di traccia (doppia pressione) e tornare alla traccia precedente (tripla pressione). In ogni caso, una volta imparato a gestire i comandi, la possibilità di evitare di passare dall'app sullo smartphone è comoda in diverse situazioni, ad esempio quando si hanno le mani sporche o bagnate.

La certificazione IP67 permette di utilizzare Roam anche in queste condizioni senza problemi, visto che ne certifica il funzionamento in immersione per mezz'ora fino a un metro di profondità e quindi anche la possibilità di sciacquarlo sotto l'acqua senza problemi o di portarlo a bordo vasca senza patemi. Inoltre, rispetto a diversi altoparlanti Bluetooth, la porta USB-C è esposta e impermeabile, quindi non richiede di essere richiusa da sportelli in gomma per il mantenimento dell'impermeabilità del prodotto: lo sportello di chiusura è spesso il punto debole dei prodotti a prova d'acqua. Parlando di porta USB-C, Sonos Roam è anche ricaricabile senza fili tramite una basetta opzionale con aggancio magnetico e con i dispositivi compatibili con la tecnologia di ricarica wireless Qi.

Sonos Roam porta a bordo microfoni in assetto far-field con beamforming: ciò permette l'utilizzo degli assistenti vocali (Amazon Alexa o Assistente Google oppure Apple Siri), ancora una volta per semplificare la vita e minimizzare i passaggi dall'app, anche per la ricerca della musica da riprodurre.

A chi si indirizza Sonos Roam? Partiamo dal prezzo: Sonos Roam sarà disponibile dal 20 aprile su sonos.com e presso i rivenditori al prezzo di 179 €. Si tratta quindi di un prodotto con prezzi abbastanza in linea con quelli della concorrenza di un certo blasone (abbiamo recentemente parlato di JBL Charge 5, proposto al medesimo prezzo di listino) che può contare sul nome e sul design Sonos. Ne ho parlato alla presentazione con EJ Fitzpatrick, Product Manager di Sonos: sicuramente in primis il target del prodotto è quello di quelli che sono già clienti Sonos e vogliono avere un'alternativa da portare anche fuori casa, ma con la stessa esperienza utente di casa Sonos e con la stessa qualità audio. Dall'altro il rapporto peso/potenza, la presenza di Alexa e degli altri assistenti vocali a bordo, le funzioni avanzate come Auto TruePlay potrebbero attirare l'attenzione di chi è alla ricerca di un altoparlante Bluetooth dalla buona resa sonora e per essi Roam potrebbe rappresentare il gradino d'ingresso nel mondo Sonos. In questo senso Roam ha certamente una platea molto più grande rispetto a Move e possiamo dire che sia un prodotto decisamente azzeccato.

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