Netflix in cerca di traduttori per le proprie serie TV: 500 dollari a puntata. Ecco come candidarsi
HERMES è la nuova piattaforma di Netflix che permette a chiunque di candidarsi come possibile traduttore delle serie TV o dei film trasmessi in streaming sul portale. Per ogni minuto l'azienda pagherà 12 dollari. Ecco come candidarsi.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 04 Aprile 2017, alle 18:21 nel canale Audio VideoNetflix
56 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoecco finalmente spiegata la traduzione "c'è del ghiaccio nel tuo computer" di neuromante ICE = Intrusion Countermeasures Electronics
non è detto che vada non-tradotto...
se in inglese i.c.e. evoca anche ghiaccio può anche essere gergo da iniziati
e magari fa pure la battuta giocando sul doppiosenso.
l'importante è che ci sia un senso ed una coerenza, o magari una nota, o magari corsivo.
"I got the point" = ho preso il punto.
"he kick'd the bucket" = ha dato un calcio al secchio..
in qualche serie del tipo "come è fatto" avevo sentito parlare di raffreddamento a "idrogeno liquido"... peccato fosse azoto (nitrogen).
simile per silicon>silicone che invece è silicio
Per quanto riguarda il compenso, la cifra riportata nelle tabelle non è ciò che effettivamente viene corrisposto al traduttore, ma comprende anche il controllo qualità ed altre spese.
L'ho girato ai miei amici nippofili, con 26$ ora dal giapponese all'Italiano speriamo di sfamarne qualcuno
Comunque non esiste interprete che non chieda quale tipo di lavoro debba affrontare. Di conseguenza ci si prepara sull'argomento e si fanno ricerche estensive. Quando si comincia lo studio delle lingue è un azzardo. Si può essere molto bravi, ma c'è un limite innato con il quale ci si scontra prima o poi, e non si può prevedere in anticipo. Oltre quella soglia, ogni miglioramento va sudato.
Peccato, qualche anno fa mi ci sarei tuffato
Ovvio, Topo Gigio (che nel frattempo è passato dalla Rai a Netflix) nel caso dell'italiano.
Il vero problema secondo me è questo: che alla fine non controllerà veramente bene le traduzioni proprio nessuno e verranno fuori tante emerite porcherie.
Io non credo: una certa scrematura viene già fuori se non si arriva ad un certo punteggio su 100.
Io ho incontrato vari traduttori italiani in certi gruppi di fansubber (alcuni anche da asianworld, sono vari anni che seguo drama jappo/south korea con sub eng) che sono piuttosto bravi, anche perché con l'esperienza certi modi di dire anglosassoni ti vengono trasparenti in un nano-secondo.
Poi, tecnicamente parlando (nella specifica sottotitolazione e precise convenzioni varie), anche lì hanno notevole esperienza.
Tentare non costa assolutamente nulla.
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