Il lusso della musica: la nostra prova di Astell&Kern SP3000 e SE300, lettori multimediali fino a 5.000€
Abbiamo avuto l'opportunità di provare due dispositivi di Astell&Kern, il top di gamma SP3000 e il più "economico" SE300. Si tratta di lettori musicali portatili che non scendono a nessun compromesso in nome della qualità del suono
di Riccardo Robecchi pubblicata il 08 Marzo 2024, alle 11:41 nel canale Audio VideoAstell&Kern
Poter godere di un suono di alta qualità è un vero lusso: non solo per i costi ingenti che ciò comporta, ma anche perché richiede tempo e dedizione. L'evoluzione della tecnologia fa però sì che non sia più strettamente necessario avere un impianto stereo per poter apprezzare la musica con un'alta fedeltà; la presenza sul mercato di cuffie di altissimo livello e dell'elettronica altrettanto avanzata per accompagnarle fa sì che sia possibile ottenere un ascolto di livello elevatissimo anche in mobilità (o, in ogni caso, non necessariamente nel salotto di casa). Abbiamo provato due lettori multimediali che si posizionano in cima al mercato, l'Astell&Kern SP3000 e l'Astell&Kern SE300, per vedere come si comportino e cosa offrano.
Astell&Kern SP300 e SE300: a metà tra gioielli e lettori multimediali
Partiamo da un dato fondamentale che ci accompagnerà in tutta l'analisi: il prezzo dei due dispositivi, che è tutt'altro che popolare. Astell&Kern si posiziona sempre più come un marchio che guarda al mercato del lusso e i prezzi sono quindi una naturale conseguenza di ciò: sul mercato italiano l'SP3000 (in foto qui sopra) è proposto all'astronomica cifra di 4.999€, mentre l'SE300 (qui sotto) si ferma a "solo" 2.499€.
Visti tali prezzi, è lecito aspettarsi una lavorazione di livello eccellente e così in effetti è: entrambi i dispositivi sono assemblati con cura maniacale e con materiali di alta qualità. L'SP3000 è realizzato in acciaio 904L, lo stesso impiegato per la prima volta da Rolex quasi quarant'anni fa sui suoi orologi da sub per via della maggiore resistenza alla corrosione e della maggiore lucidità che è possibile ottenere. Non c'è alcun effetto pratico derivante dall'impiego di questo materiale invece del "solito" acciaio 304 o 316L; Astell&Kern l'ha scelto per il maggior valore percepito. La conseguenza di questa scelta è però il peso, che è di ben 493 grammi. L'SE300 è invece realizzato in alluminio e vetro, con il solo lato destro in acciaio (ma il produttore non ne pubblicizza il tipo: è lecito pensare non sia 904L); il peso si ferma a "soli" 317 grammi. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a prodotti che sono assimilabili agli orologi svizzeri per la qualità e la cura della produzione e dell'assemblaggio.
Le dimensioni e il peso sono tali per cui è possibile usare l'SP3000 e l'SE300 in mobilità, mettendoli in tasca, ma non si tratta di una soluzione ideale; sono forse più da intendere come dispositivi da usare in casa in alternativa a sistemi da salotto o da scrivania, per cui è possibile godersi la musica con le proprie cuffie dal divano senza lunghi cavi o anche, ad esempio, a letto.
In entrambi i casi la manopola del volume è realizzata in metallo con una lavorazione molto complessa che le dona numerose scanalature, così da facilitare la presa; sotto di essa è presente un LED di stato che si illumina quando il lettore riproduce musica.
Il fronte ospita uno schermo IPS da 5,46 pollici con risoluzione Full-HD(1920x1080), di ottima qualità e con un'elevata luminosità massima che consente di usare entrambi i dispositivi anche alla piena luce solare. Purtroppo non è presente un sensore per la regolazione automatica della luminosità.
Sul lato superiore sono presenti le uscite audio: oltre alla normale uscita jack da 3,5 mm, ci sono due ulteriori uscite da 2,5 mm e 4,4 mm, entrambe bilanciate. Nel caso dell'SE300 troviamo anche il tasto di accensione (per l'SP3000 è la manopola del volume, che si può premere). Sul lato inferiore troviamo, invece, la porta USB per la ricarica e il trasferimento di dati, e uno slot per microSD.
La tecnologia applicata al suono
Ambedue i dispositivi usano un processore Qualcomm Snapdragon(che l'azienda indica come "6125", ma si tratta presumibilmente dello Snapdragon 665), accoppiato ad ampia RAM e a 256 GB di memoria interna. Completa il quadro lo slot microSD in grado di accogliere schede fino a 1 TB di capacità. Dal punto di vista della connettività troviamo sia il WiFi, che supporta fino allo standard WiFi 5, sia il Bluetooth, con supporto per i codec SBC, AAC, aptX HD e LDAC.
Dal momento che si tratta di oggetti che puntano a offrire l'eccellenza nel suono, Astell&Kern ha integrato al loro interno una serie di tecnologie che mirano a ottenere proprio tale risultato.
L'SP3000 impiega una serie di accorgimenti per garantire una qualità del suono eccellente: usa due chip AK4191EQ che si occupano di ridurre il rumore prima di inviare il segnale ai DAC, che sono due AK4499EX per canale. In totale abbiamo quattro DAC: due per il segnale bilanciato e due per il segnale sbilanciato; in questo modo l'azienda punta a offrire la massima qualità del suono indipendentemente dall'uscita desiderata. L'amplificazione è invece demandata al modulo Teraton Alpha, sviluppato specificamente da Astell&Kern. Il risultato di tutto ciò è un rapporto segnale/rumore di 130 dB, una distorsione armonica totale dello 0,0006% (sulle uscite bilanciate) e una potenza in uscita che arriva a 1.240 mW su 32 Ω per le uscite bilanciate. Abbastanza, insomma, per pilotare pressoché qualunque cuffia sul mercato agevolmente.
L'SE300 è per certi versi meno estremo, ma comunque degno di nota: il DAC è di tipo R2R, ovvero una catena di resistenze, implementato con resistenze individuali: non è dunque un chip, ma una serie di resistenze effettivamente presenti sulla scheda madre del dispositivo. Abbiamo in realtà due catene di 48 resistenze, una per ciascun canale, così da offrire un segnale realmente bilanciato. L'amplificazione è a cura, anche in questo caso, del modulo Teraton Alpha, con una potenza complessiva leggermente inferiore e che si attesta a 1.215 mW a 32 Ω.
Tutti e due i dispositivi offrono una durata della batteria superiore alle 10 ore quando riproducono contenuti ospitati sulla memoria interna o sulla microSD con un volume pari a circa un terzo del massimo: un risultato notevole.
Android, ma non proprio
Astell&Kern ha scelto di usare Android per i propri lettori multimediali, ma ha completamente stravolto il sistema operativo di Google per piegarlo alle esigenze specifiche di questo tipo di dispositivi. Non abbiamo dunque un'esperienza d'uso simile a quella degli smartphone, ma una che Astell&Kern ha specificamente progettato. La schermata principale raccoglie gli album presenti sul dispositivo, presentati con copertine inserite all'interno di custodie da CD, e da qui è possibile accedere alla raccolta completa così come alle impostazioni e alle varie applicazioni.
L'esperienza d'uso è molto fluida e veloce, come è d'altronde lecito attendersi da dispositivi di questa fascia di prezzo. Le modifiche apportate da Astell&Kern vanno effettivamente a migliorarla, grazie a opzioni specifiche e a una maggiore coerenza complessiva. La scelta di Android consente poi di usufruire delle varie applicazioni per effettuare lo streaming di contenuti come Spotify, Tidal e Qobuz. L'unico aspetto di cui tenere conto, da questo punto di vista, è che Astell&Kern ha deciso di limitare le applicazioni che è possibile installare: anche se si tratta di un dispositivo Android, non è possibile installare qualunque applicazione. Ciò può rappresentare un limite nel caso in cui si vogliano usare applicazioni non approvate da A&K, ma è nel complesso una limitazione accettabile vista la tipologia di dispositivo e l'uso per cui sono pensati.
Come suona un lettore da 5.000€?
La risposta è, senza troppe sorprese, che suona bene. Ma è difficile dire di più: visto che si tratta di dispositivi a stato solido, il suono che offrono è perfettamente neutrale e non è possibile percepire alcuna differenza rispetto ad altri dispositivi (anche molto, molto più economici).
Non è, di nuovo, una sorpresa: le misure dicono che entrambi i dispositivi hanno una risposta perfettamente lineare fino a frequenze che vanno ben oltre le possibilità dell'udito umano. Che non si riesca a sentire specifiche differenze è, dunque, del tutto atteso. Ed è anche desiderabile: dal momento che si tratta di oggetti che puntano alla cosiddetta alta fedeltà, se intervenissero sul segnale e offrissero un suono non neutrale andrebbero contro la propria ragion d'essere.
Comparando sia l'SP3000 sia l'SE300 ad altri dispositivi di cui sono in possesso, come l'ottimo SMSL DO400 (un DAC da scrivania con amplificatore per cuffie integrato) o l'amplificatore THX AAA 789, non riesco a percepire differenze. Non ne percepisco nemmeno confrontandoli con il ben più economico Hidizs AP80 PRO-X (dal costo di circa 200€), se non usando cuffie ad alta impedenza o planari che richiedono molta potenza in uscita.
Entrambi i dispositivi hanno la possibilità di effettuare l'upsampling dei contenuti verso un formato ad alta risoluzione (PCM 384 kHz o DSD) grazie a un FPGA dedicato; quest'opzione non ha tuttavia alcun effetto pratico sulla qualità del suono. Di nuovo, si tratta di un risultato atteso: per quanto questa funzione sia pubblicizzata come in grado di migliorare il livello di dettaglio della musica, un FPGA non può creare qualcosa che non c'è nel materiale in input, dunque appare già positivo che non vengano creati artefatti udibili.
Arriviamo, dunque, alla fatidica domanda: qual è il senso di questi dispositivi?In questo caso la risposta non è scontata. Ci sono diversi elementi di cui tenere conto: da un lato c'è una certa tendenza, nel mondo audiofilo, a voler trovare a tutti i costi differenze tra i dispositivi anche quando queste non sono presenti, ovviamente a vantaggio delle soluzioni più costose. Questo fenomeno è ben visibile nel mondo dei cavi: si arriva, ad esempio, agli eccessi dei cavi di rete da più di 1.000€ al metro, nonostante la completa inutilità all'atto pratico di tali soluzioni, come facilmente dimostrabile dall'analisi dei pacchetti trasmessi su tali cavi.
Dall'altro c'è un'effettiva capacità da parte dell'SP3000 e dell'SE300 di offrire una potenza in uscita molto elevata, che consente dunque di usare pressoché qualunque cuffia senza particolari limitazioni e consente dunque loro di sostituire dispositivi tradizionali da scrivania o salotto. Di fatto, sono un intero sistema che però può essere tenuto nel palmo di una mano.
C'è poi un ultimo aspetto, collegato con il primo: quello della percezione. Come citato in apertura, si tratta di oggetti di lusso. Spesso quest'ambito segue regole proprie, che vanno al di là delle considerazioni che si applicano ai normali prodotti. Questo caso non è differente: il prezzo elevato è dovuto a una combinazione di fattori tra cui la lavorazione eccellente, la cura nella progettazione sia dell'hardware sia del software, e anche l'esclusività che deriva da un investimento di questo tipo.
È proprio in virtù di questi aspetti che è difficile dire se l'Astell&Kern SP3000 e SE300 "valgano la pena". Sono dispositivi che puntano a oltrepassare i limiti tecnologici e riescono benissimo in quest'intento, con prestazioni di assoluto rilievo. Allo stesso tempo, però, queste prestazioni non si tramutano poi in differenze realmente percepibili. Se ciò abbia senso è un esercizio che lasciamo al lettore e al suo portafogli.
I nostri ringraziamenti a HEA Distribution per averci fornito in prestito i lettori oggetto della prova.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon sono riportate le cuffie utilizzate per le prove, se è stato fatto il rodaggio per i dap, quali file audio e a che risoluzione sono stati ascoltati, in pratica non si sa nulla delle condizioni delle prove di ascolto.
Se si ascoltano file mp3 a 128 kbps con cuffie da supermercato o da centro commerciale tipo Bose o simili concordo che è difficile trovare differenze rispetto a dap che costano un ventesimo, se invece si passa a file non compressi tipo flac o dsd e si utilizzano cuffie serie la differenza si sente eccome.
E' vero che l'aumento dei prezzi è esponenziale e non lineare rispetto alla qualità audio, diciamo che spendendo il doppio hai un 10-20% in più e qui dipende dalla passione e dalla disponibilità economica dell'utilizzatore.
Totalmente d'accordo.
si beh, puoi girare il mondo n-volte e non incrociare mai un proprietario di questi affaretti, anche solo per "lifestyle": 5k per un "ipod", nicchia già di suo andata (purtroppo) a morire, con quel prezzo si riduce a una nicchia incistata nella nicchia dei "riccanza"
immagino io, gente che magari gira anche con elicotteri e/o jet privati... buon per te se frequenti, diciamo un filino difficile incrociarli al venditore di hotdog in Times Square ecco
Mi piacerebbe fare un test in doppio cieco in proposito
Di solito finisce che se non sai cosa stai ascoltando non noti alcuna differenza a meno che tu non sia un cane o un pipistrello
THIS.
Di solito finisce che se non sai cosa stai ascoltando non noti alcuna differenza a meno che tu non sia un cane o un pipistrello
THIS.
Di solito finisce che se non sai cosa stai ascoltando non noti alcuna differenza a meno che tu non sia un cane o un pipistrello
A volte mi sono divertito a postare in gruppi di audiofili di quelli che sentono il suono dei cavi, dei brani rippati da CD in WAV e poi convertiti in FLAC e MP3 a 128-256-320 per cui dello stesso brano erano 5 file in ordine sparso, hanno scaricato i file più di 100 "audiofili" e solo 2 hanno azzeccato l'ordine esatto, molti hanno cannato clamorosamente e uno mi ha addirittura accusato di avere barato e di avere fornito 5 file uguali...
Non sono riportate le cuffie utilizzate per le prove, se è stato fatto il rodaggio per i dap, quali file audio e a che risoluzione sono stati ascoltati, in pratica non si sa nulla delle condizioni delle prove di ascolto.
Se si ascoltano file mp3 a 128 kbps con cuffie da supermercato o da centro commerciale tipo Bose o simili concordo che è difficile trovare differenze rispetto a dap che costano un ventesimo, se invece si passa a file non compressi tipo flac o dsd e si utilizzano cuffie serie la differenza si sente eccome.
E' vero che l'aumento dei prezzi è esponenziale e non lineare rispetto alla qualità audio, diciamo che spendendo il doppio hai un 10-20% in più e qui dipende dalla passione e dalla disponibilità economica dell'utilizzatore.
Ero pronto a scommettere che sarebbe arrivato un commento così e le mie aspettative non sono state deluse.
Una cuffia ce l'hai in foto: HiFiMAN Arya. Non esattamente una cuffia da supermercato, che dici? Ma se insisti per avere l'elenco completo, eccolo: HiFiMAN Arya, HiFiMAN HE-560, Spirit Torino Radiante, Sennheiser HD 650, AFUL MagicOne, Moondrop A8. Ti sembrano "serie" a sufficienza?
Ho usato quasi esclusivamente file FLAC ottenuti da CD, anche per testare le funzionalità di upsampling. Non c'è differenza alcuna tra i vari formati.
Il rodaggio è un mito, in particolare per l'elettronica, ma in ogni caso si tratta di unità che hanno sulle spalle diverse recensioni e sono dunque ampiamente "rodate". Intendiamoci: la cosa non ha importanza alcuna, come dimostrano tutti i test strumentali che siano mai stati fatti sull'elettronica (a meno che non si parli di apparati vecchi di decenni, in quel caso ci può essere un ammaloramento).
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