Gibson in concordato preventivo: quale futuro per la divisione cuffie Philips?
Gibson - l'azienda produttrice di chitarre - non riesce più a sostenere il peso delle sue acquisizioni e rischia di crollare. Le cuffie a marchio Philips e la quota acquisita in TEAC verso la vendita
di Riccardo Robecchi pubblicata il 03 Maggio 2018, alle 14:21 nel canale Audio VideoPhilips
Gibson è un nome certamente noto per la sua storia nel mondo della musica: le sue chitarre sono tra i simboli più famosi del mondo del rock e del blues. L'azienda ha però diversificato nel tempo le sue attività ed è responsabile della creazione delle cuffie a marchio Philips. Con la crisi che la sta consumando da qualche anno, però, l'azienda è arrivata a richiedere un concordato preventivo con i creditori, con l'intenzione di focalizzarsi sulla produzione di strumenti musicali e di disfarsi quindi delle attività collaterali.
Gibson Brands ha richiesto la protezione del Capitolo 11 della legge americana sulla bancarotta: l'obiettivo è ristrutturare l'azienda affinché i settori meno remunerativi vengano venduti. L'azienda deve 500 milioni di dollari ai suoi creditori pe, in larga parte dovuti agli investimenti per creare la divisione Gibson Innovations costituita dalla produzione di cuffie da marchio Philips e a una quota in TEAC, oltre che a una forte collaborazione con Onkyo.
Le cuffie Philips Fidelio sono note tra gli audiofili (e non solo) per la loro buona qualità, tanto che le Fidelio X2 sono ta le cuffie economiche più apprezzate.
Quale sarà il destino della divisione Gibson Innovations non è ancora noto: l'azienda la venderà, ma non sonoancora emersi dettagli su possibili compratori e sull'evoluzione del marchio in futuro.
Il detto recitava chi troppo vuole nulla stringe, e sembra particolarmente adatto a questo caso.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoBeh, in un mercato in cui per prodotti di gamma alta si arriva a spendere migliaia di euro (per restare su un marchio abbastanza conosciuto, ad esempio le PS2000e della Grado) 140 euro è decisamente un prezzo "economico". Che poi quei 140 euro li valgano (in sé o rispetto alla concorrenza in qualla fascia) è un altro discorso.
ah, ok, ho fatto il raffronto con quelle PC, in effetti non ho idea di quanto costino cuffie per il mercato della musica, che cmq, essendo di nicchia, aggredire con un prodotto economico dove c'è la passione è un doppio errore, voglio dire, un musicista se vuole fare buona musica deve per forza comprare buoni strumenti, inoltre un DJ presumo necessiti di ottime cuffie
ma il punto è che i volumi in questi settori sono molto risicati, un conto è vendere chitarre dal valore di migliaia di euro un conto delle cuffie, se investi poi in R&D in una tecnologia che non conosci non ti ripagherai mai la spesa
Mi spiace molto per loro, avrebbero dovuto innovare sulle chitarre e basta. Cuffie da 140 euro sono decisamente economiche per il segmento in cui si pongono, le mie AKG K701 molti anni fa le pagai circa 600€ senza contare le grado RS 125 anche queste circa 250€ e poi iem come le AKG 3003 900€ o le Sennheiser SR80 circa 300€ e potrei andare avanti molto altro tempo, ma solo per spiegare che il marchio Fidelio cercava di scalfire quote di mercato di prodotti come quelli qui sopra puntando su un fattore economico. Ecco perche nell'articolo si dice economico.
Molto più infelice la frase di chiusura che se chi ha scritto l'articolo si fosse informato meglio saprebbe che la diversificazione del marchio Gibson fu soprattutto causa di un ristagno delle vendite del loro core business e quindi un modo per cercare ti rimanere a galla. Il fatto che le scelte siano state decisamente opinabili questo è un altro discorso, tuttavia entrambe i marchi acquisiti erano comunque grandi realtà dei rispettivi settori.
In effetti hai ragione: avendo a che fare con prodotti di fascia alta per il mercato audiofilo, il mio punto di vista non è obiettivo e i circa 160€ di prezzo delle Fidelio X2 mi sembrano pochi, relativamente ad altre cuffie ben più costose. In senso assoluto non lo sono affatto, però!
Conosco bene la storia di Gibson; il problema, però, nasce da politiche sbagliate nel core business che hanno portato al suo ristagno. Anziché cambiare politiche, Gibson ha preferito cercare di differenziare facendo, però, il passo più lungo della gamba. Avrei personalmente preferito che le cose fossero andate diversamente, ma cerco di vedere le cose con obiettività...
Verissimo, come non quotarti, dovevano continuare con gli strumenti.
A giudicare dal numero anche eccessivo di chi si crede un musicista solo perché sa fare un giro di accordi, per poi andare a farsi una cover band dei Nirvana direi che questo é abbastanza falso.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".