Gibson in concordato preventivo: quale futuro per la divisione cuffie Philips?
Gibson - l'azienda produttrice di chitarre - non riesce più a sostenere il peso delle sue acquisizioni e rischia di crollare. Le cuffie a marchio Philips e la quota acquisita in TEAC verso la vendita
di Riccardo Robecchi pubblicata il 03 Maggio 2018, alle 14:21 nel canale Audio VideoPhilips
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer moltissimi è il simbolo della chitarra elettrica, sicuramente un'icona senza tempo.
Spero che riescano in qualche modo a risolvere.
Riguardo al discorso delle vendite delle chitarre: possono pure chiudersi i locali ma il movimento di vendita è lo stesso imponente. La rete offre la possibilità di autoproduzione e per un locale che chiude ci sono 1000 autodidatti che si promuovono in altro modo e le chitarre le comprano eccome.
Solo se andate su youtube troverete una generazione di giovani con una tecnica da far paura ed è gente che non va a suonare al momenti in piccoli locali o simili come potevamo fare un tempo.
E' semplicemente cambiato il mondo. E per Gibson purtroppo è cambiato anche il fatto che adesso di marchi validi ce ne sono a bizzeffe, anche le produzioni economiche (grazie alla meccanizzazione) non sono più scadenti come un tempo e i prezzi sono decisamente aggressivi.
Una Les Paul seria non si trovava a meno di 1400 euro prima che Gibson producesse le faded (a mio parere troppo tardi, ha lasciato il segmento cruciale in mano ad altri). Ma sotto 1400 euro puoi trovare chitarre di altissimo livello e non contiamo l'usato nel mezzo.
Tempi duri purtroppo per G.
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