Come suonano le Warwick Acoustics Bravura, cuffie da oltre 6.000€: la nostra recensione
Abbiamo provato le Warwick Acoustics Bravura, un sistema di cuffie elettrostatiche che si posiziona nella fascia alta del mercato, e non solo per via del prezzo: le prestazioni sono fantastiche
di Riccardo Robecchi pubblicata il 30 Agosto 2024, alle 15:41 nel canale Audio VideoWarwick Acoustics
È un fatto accettato nel mondo della tecnologia che per migliorare le prestazioni bisogna innovare, qualunque sia l'ambito in cui si opera: è per questo che l'innovazione è diventata quasi un obiettivo di per sé, perché innovare spesso significa migliorare e, di conseguenza, ottenere un prodotto che compete meglio sul mercato. Ciò non è vero soltanto nel mondo di CPU e GPU, ma anche in quello delle cuffie. Warwick Acoustics ha sviluppato una tecnologia innovativa per produrre cuffie elettrostatiche ed è arrivata alla seconda generazione con le Bravura, dal nome italiano ma interamente prodotte nel Regno Unito.
L'azienda aveva presentato nel 2019 le sue prime cuffie, le Sonoma M1, come sistema completo di cui faceva parte anche un energizzatore. Dobbiamo aprire una parentesi su come funzionano le cuffie: quelle che si usano normalmente impiegano un cono, ancorato al telaio tramite una sospensione e chiuso alla base, sulla cui punta viene inserita una bobina di filo; tale bobina è circondata da un magnete permanente ed è libera di muoversi avanti e indietro. Quando viene attraversata da una corrente, la bobina genera un campo magnetico che interagisce con quello del magnete e ciò la fa muovere: è proprio questo movimento che produce poi il suono. Questa tecnologia, che è chiamata "diffusore dinamico", ha diversi limiti, tra cui il fatto che il cono tende a essere "lento" (ovvero a continuare a vibrare anche dopo che l'impulso di corrente è terminato), che tende a distorcersi e che c'è un'alta variabilità tra le diverse unità.
Le cuffie elettrostatiche usano un principio simile, ma in maniera differente: anziché usare coni, impiegano un diaframma piatto (da cui il nome di "diffusori planari elettrostatici") rivestito di un materiale conduttivo e che viene attraversato da una corrente. Da entrambi i lati di questo diaframma vengono posizionate delle griglie che vengono caricate elettricamente con una tensione molto alta (solitamente tra 350 e 500 V) ma con una corrente molto bassa (nell'ordine dei milliampere). Come spiegato dalle equazioni di Maxwell, le griglie creano non solo un campo elettrico molto forte, ma anche un campo magnetico, che interagisce con quello creato dalla corrente nel diaframma. Quest'ultimo vibra, producendo così il suono. Il vantaggio di questo approccio è che i diaframmi sono leggerissimi e quindi molto "veloci", e sono quindi in grado di produrre dettagli finissimi.
Lo svantaggio è che non è possibile usare i normali amplificatori per cuffie, perché è necessario caricare elettricamente le griglie: è per questo che servono degli apparati noti come "energizzatori", che fungono sia da amplificatori del segnale audio, sia da sorgente di tale carica che consente alle cuffie di funzionare.
La novità delle cuffie di Warwick Acoustics sta nel fatto che la tecnologia che ha sviluppato usa non due, ma una sola griglia. Ciò rende i diffusori più leggeri e compatti, con ovvi vantaggi per le cuffie che devono essere quanto più leggere possibile. Lo svantaggio di questo approccio, però, è che l'azienda ha dovuto allontanarsi dallo standard del settore usando una tensione pari a 1.350 V. Le sue cuffie, dunque, non sono compatibili con gli energizzatori presenti sul mercato e compatibili con i modelli di altri produttori come Stax, HiFiMAN, Audeze e altri ancora.
Torniamo quindi alle Bravura, che sono un'evoluzione delle Sonoma M1 e sono compatibili con lo stesso energizzatore, che funziona anche da DAC: è, insomma, un dispositivo "tutto in uno" che si può collegare a un computer, un lettore CD o un altro apparecchio senza necessità di altri dispositivi (ha infatti un ingresso USB. uno ottico, un connettore coassiale, due connettori RCA e un ingresso per jack da 3,5 mm). Un'altra particolarità sta nel fatto che il diaframma viene diviso in sezioni, ciascuna delle quali ha una risposta in frequenza specifica; per quanto il diaframma sia uno solo, quindi, è come se ce ne fossero molteplici, ciascuno specializzato in una componente del suono.
Il risultato di tutto questo è che le Warwick Acoustics Bravura spariscono quando le si usa per ascoltare la musica: è come se non ci fossero. "Ma come?", direte voi, "voglio ascoltare le mie cuffie!". Ma questo è proprio il risultato significativo raggiunto dagli ingegneri dell'azienda: produrre delle cuffie con un suono tanto naturale che sembra quasi di sentire gli strumenti dal vivo. Il Sacro Graal (che, in quanto tale, è irraggiungibile) del mondo audiofilo è infatti un sistema, sia esso di altoparlanti o di cuffie, che riproduce perfettamente un'esecuzione dal vivo e che dunque "sparisce": non apporta alcun contributo proprio alla musica e la riproduce esattamente com'è.
Per cercare questo Graal gli audiofili spendono cifre significative, talvolta pari o superiori all'acquisto di immobili di pregio. Anche le Bravura hanno un prezzo significativo, pari a circa 6.000€ per il sistema composto da cuffie ed energizzatore. Tale prezzo consente però di ottenere cuffie in grado di riprodurre la musica con un livello di dettaglio e sofisticazione ben al di là delle capacità di qualunque cuffia "normale". Quando s'indossano le Bravura, gli strumenti appaiono tutto intorno a sé, in uno spazio ampio; è come se si fosse in una grande stanza, in cui i musicisti sono accanto a sé e il suono riverbera in questo spazio ampio. E ciascuno strumento è percepibile come un'unità a sé; è possibile seguirne l'evoluzione come se suonasse da solo, anche in brani molto complessi e stratificati.
Come dicevamo prima, le cuffie devono essere quanto più possibile leggere così da favorire il comfort. Le Bravura sono realizzate in una lega di magnesio e in plastica, con le imbottiture in pelle; il risultato è un comfort assoluto, al punto che (e ritorna il leitmotiv) sembra quasi che spariscano quando le si indossa.
L'innovazione di Warwick Acoustics serve dunque al suo scopo. Il risultato che l'azienda britannica è riuscita a ottenere è un sistema eccezionale, di una raffinatezza squisita, di cui è possibile apprezzare tanto la componente tecnica e tecnologica, quanto quella puramente sensoriale di piacere dell'ascolto. Il prezzo è indubbiamente un fattore importante, che limita la diffusione possibile di un sistema del genere, ma è in realtà allineato alle alternative presenti sul mercato.
A questo proposito, c'è da fare una considerazione che intende anticipare alcune critiche: così come ci sono persone che spendono migliaia di euro per costruire un PC in grado di esprimere le massime prestazioni possibili in un dato momento, così avviene anche nel mondo delle cuffie. Come sempre avviene, il meglio del meglio ha costi elevati, che si parli di computer, di automobili o di cuffie. E le Warwick Acoustics Bravura sono tra le migliori cuffie che si possano oggi reperire sul mercato, senza "se" e senza "ma".
49 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoVedermi queste recensioni, personalmente mi da solo fastidio, dato che c'eravate allora fatemi la recensione di una bella Aston Martin Valkyrie o di una Bugatti La Voiture Noire visto che trattate ormai anche la cucina alternativa.
Vedermi queste recensioni, personalmente mi da solo fastidio, dato che c'eravate allora fatemi la recensione di una bella Aston Martin Valkyrie o di una Bugatti La Voiture Noire visto che trattate ormai anche la cucina alternativa.
Vedo che, purtroppo, la chiusura non è servita. Secondo la stessa logica, sono pochissimi a godere effettivamente delle risoluzioni e delle frequenze di aggiornamento più elevate. Quindi è inutile spendere 2.000€ per una GPU quando ne basta una di fascia media per il Full-HD a 60 FPS. Non ricordo però di aver letto tue lamentele sulle GPU di fascia alta.
Il dettaglio e la linearità della risposta in frequenza si percepiscono a qualunque età: tanto per fare un esempio, mio nonno, a oltre 90 anni, era in grado eccome di distinguere tra cuffie di scarsa qualità e di fascia elevata. Quello che non percepisci con l'avanzare dell'età sono le frequenze più alte, ma ciò non ha nulla a che vedere con il resto.
Vedermi queste recensioni, personalmente mi da solo fastidio, dato che c'eravate allora fatemi la recensione di una bella Aston Martin Valkyrie o di una Bugatti La Voiture Noire visto che trattate ormai anche la cucina alternativa.
Non sei obbligato né a comprare cuffie né a leggere le recensioni...
Esistono anche delle vie di mezzo dai
Cosa pensi delle Hifiman economiche, hanno senso secondo te?
Si, ma non credere...
Ho anche cuffie da 20-30€, ma gli preferisco ancora il suono delle Vido da 2€.
Infatti si trovavano spesso consigliate come "cuffie da battaglia" sui forum di audiofili...
P.s. non avete citato le nuance di certe frequenze e i bassi setosi
Questa tecnologia fa percepire la sua superiorità con diciamo Spotify e simili?
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