Sony Link Buds: 'Il buco con l'auricolare intorno'
Sony rivoluziona il mondo degli auricolari True Wireless Stereo e presenta il primo modello completamente aperto. Grazie a un trasduttore 'a ciambella', Sony Link Buds sono i primi auricolari 'con il buco'. Per gli amanti delle pubblicità anni '80 'Il buco con l'auricolare intorno'
di Roberto Colombo pubblicato il 15 Febbraio 2022 nel canale Audio VideoSony
Quello delle cuffie True Wireless Stereo è un mercato in continua crescita, che oggi vale 3,8 milioni di pezzi e nel prossimo anno supererà i 4 milioni, andando a cubare il 50% del mercato cuffie. Un settore 'premium' dove il peso del segmento con prezzi oltre i 100€ rappresenta il 75% del mercato a valore. Di fronte alla pletora di auricolari TWS, anche dai prezzi accessibili, sono dunque i prodotti premium a rappresentare il vero punto focale per i produttori.
Tra essi c'è certamente Sony, che gioca molte carte in questo settore, tra cui l'asso delle WF-1000XM4, regine incontrastate sul fronte della tecnologia Noise Cancelling. Recentemente abbiamo invece recensito un modello che Sony considera 'entry level' le WF-C500, a loro modo anch'esse interessanti.
Non tutte le ciambelle riescono col buco: Sony Link Buds, sì
Si pone a metà strada in termini di prezzo il prodotto che Sony presenta oggi e che abbiamo avuto modo di provare per qualche giorno in anteprima: Sony Link Buds. Qualcuno griderà al miracolo: finalmente un paio di cuffie Sony con un nome proprio e non identificate solo da un'asettica sigla.
Queste cuffie rappresentano un cambio di passo per Sony e sono decisamente rivoluzionarie. Il motto commerciale delle caramelle Polo negli anni '80 era: 'Il buco con la menta intorno'. In questo caso per le Sony Link Buds potremmo storpiarlo in 'Il buco con l'auricolare intorno'.
Caratteristica fondante di queste cuffie è proprio il fatto di essere le prime true wireless completamente aperte. Infatti il particolarissimo trasduttore a ciambella lascia un'apertura centrale di circa 3 millimetri, che lascia passare totalmente i suoni esterni.
Il concetto da cui sono partiti gli ingegneri giapponesi è: 'Se negli auricolari in-ear dobbiamo studiare tecnologie per reintrodurre i suoni esterni nell'orecchio - Modalità Trasparenza o Ambient Mode - perché non lasciarli direttamente entrare?'. Affronterò meglio il tema nelle impressioni d'uso, ma il concetto nella sua semplicità è molto efficace. Queste cuffie si indirizzano a un pubblico che vuole la comodità delle TWS, ma anche restare sempre connesso con il mondo circostante, potendo parlare con amici e colleghi senza togliere le cuffie e parimenti ascoltare i suoni della strada o gli annunci in stazione e aeroporto.
L'esatto contrario della bolla creata dal Noise Cancelling o dall'isolamento passivo generalmente creato dagli auricolari in ear
I buchi con l'auricolare intorno fanno della vestibilità uno dei loro punti di forza. La forma, che ricorda vagamente un'arachide, trova spazio facilmente nell'orecchio e la vestibilità è personalizzabile con 5 tipi di inserti in silicone (XS, S, M, L, XL) che ne ottimizzano la presa all'interno del padiglione. Una volta trovato l'inserto giusto (per me di due misure diverse a seconda dell'orecchio), anche grazie al peso di soli 4,2 grammi, gli auricolari possono essere portati a lungo senza fastidio e utilizzati anche in attività sportive. La protezione dall'acqua con certificazione IPX4 permette di utilizzarle senza problemi anche nelle attività intense che potrebbero esporle al contatto con il sudore e all'aperto. Anche la custodia è stata miniaturizzata e, grazie al peso di 35 grammi e alla forma arrotondata, trova spazio in tutte le tasche, anche quelle dell'abbigliamento sportivo.
Nonostante il peso piuma, l'autonomia messa a disposizione dagli auricolari arriva a 5,5 ore, 17,5 totali sfruttando le ricariche della custodia. Gli auricolari non mettono a disposizione - naturalmente, per conformazione fisica - tecnologie di Noise Cancelling, ma 'rubano' il V1 Processor alle sorelle maggiori WF-1000XM4. La potenza del processore viene utilizzata per ottimizzare la cattura della voce, sfruttando anche algoritmi avanzati allenati dal Machine Learning per minimizzare i rumori di fondo e dare maggiore risalto al nostro parlato durante le chiamate telefoniche e le videochiamate. Presente anche la funzione Speak-to-Chat che, se attivata dal menu, mette in pausa la musica non appena cominciamo a parlare, in modo da porter conversare con le persone attorno a noi senza dover agire sui comandi per fermare la riproduzione musicale.
A proposito di comandi, sulle Sony Link Buds non ci sono né tasti, né comandi a sfioramento: Sony ha implementato un particolare sistema di controllo che rileva, probabilmente attraverso i microfoni, il tocco del dito nella zona appena davanti al trago. Con un doppio o triplo tocco a destra o sinistra (il singolo al momento non è disponibile, probabilmente per evitare i 'falsi positivi' e i comandi indesiderati al minimo tocco) è possibile gestire l'avanzamento delle tracce e il volume, oppure assegnare i comandi al richiamo dell'assistente vocale o alla gestione della playlist di Spotify. Come sulle top di gamma troviamo un sensore di prossimità sulle cuffie, che disattiva la riproduzione quando le si toglie e la riavvia quando le si indossa nuovamente.
A proposito di volume, il processore V1 mette a disposizione anche il controllo adattivo automatico del volume. Non creando isolamento passivo, infatti, l'ascolto con le Sony Link Buds è molto sensibile al livello di rumore esterno. Il controllo è fin troppo sensibile al variare del volume dei rumori esterni e nell'uso ho preferito disabilitare questa funzione e in caso agire sul volume con il comando manuale, che per altro non prevedendo l'utilizzo di superfici touch o tasti è possibile utilizzare anche con le mani bagnate.
Sony Link Buds: il buco c'è, ma non nell'acqua
Dopo qualche giorno di utilizzo, devo dire che le Sony Link Buds mi hanno convinto e in alcuni scenari sono diventate le mie cuffie preferite. Due su tutti: i caricamento serale della lavastoviglie e l'utilizzo al PC in smartworking casalingo. Nel secondo caso la leggerezza permette di indossarle a lungo senza fastidi e di parlare con chi è in casa senza doverle togliere. Discorso simile per il noioso momento serale dello sparecchiare la tavole e caricare la lavastoviglie: le cuffie permettono di avere un sottofondo musicale, senza però perdere contatto con il mondo esterno e con il resto della famiglia, in quel frangente in cui magari c'è anche necessità di interazione nella preparazione dello zaino per la scuola da parte delle bambine.
Le ho trovate, poi, le uniche cuffie indossabili mentre si cucina. Non è solo una questione di sentire o meno i rumori attorno a sé (forno a microonde, timer del forno tradizionale, ventola della cappa, sfrigolio della padella), ma è soprattutto il posizionamento dei suoni. Con le cuffie che isolano e poi reimmettono digitalmente il suono all'interno dell'orecchio, si possono 'udire' i suoni attorno a sé, ma perdendo praticamente del tutto il loro posizionamento nello spazio. Guardare una pentola in cui frigge l'olio e sentire un suono che non sembra provenire dalla padella è un'esperienza un po' straniante e fastidiosa. O ancora, è importante percepire che alla nostra destra c'è un padella che sfrigola, per evitare di girarsi di scatto proprio in quella direzione e rischiare scottature, fatto che può accadere se si è sovrappensiero e non si ha la percezione dei suoni attorno a noi. Con le Link Buds invece questo problema è del tutto assente, in quanto è come non averle addosso.
Ottimo anche il comportamento come cuffie da passeggio o da corsa, per lo stesso motivo: anzi, soprattutto nel secondo caso, il corretto posizionamento dei suoni nello spazio è fondamentale. Il veicolo che si avvicina alle nostre spalle, un clacson o il rumore del tram: sono tutti suoni di cui è fondamentale percepire anche la direzione e in modo naturale il volume.
Sony Link Buds non sono invece cuffie molto adatte al commuting sui mezzi pubblici o all'utilizzo in contesti affollati e rumorosi, dove il volume necessario per percepire bene la musica in riproduzione diventa troppo alto e un paio di cuffie con isolamento passivo o attivo sono molto più indicate.
360 Reality Audio assume un nuovo senso
Il processore V1 porta in dote anche la compatibilità con il formato audio 360 Reality Audio di Sony. Anzi, su queste cuffie il formato posizionale a 360° assume ancora più senso. Se l'esperienza con le cuffie in-ear o con le circumaurali chiuse è buona e interessante (a seconda della bontà del remix e della rimasterizzazione), con questi auricolari aperti e di natura trasparenti ai suoni a 360°, l'ascolto delle tracce rimasterizzate in 360 Reality Audio offre una sensazione molto naturale, di fusione quasi perfetta tra la musica e i suoni della realtà che ci circonda. Mi viene quasi da dire che, su queste Link Buds, 360 Reality Audio assume finalmente un senso.
Pregi e difetti
Difetti? Come detto, non sono delle cuffie adatte a tutte le situazioni: in contesti rumorosi molto meglio un paio di WF-1000XM4. Una mancanza, che ho trovato nel mio personale caso importante, è quella della connessione Multi-Point, ad esempio per utilizzare le cuffie contemporaneamente sul portatile e per rispondere alle chiamate sul cellulare. C'è da dire che senza togliere le cuffie è possibile parlare al telefono appoggiandolo (quasi) all'orecchio, oppure mettendo 'sopra' delle cuffie circumaurali.
Manca poi il supporto ai formati ad alta risoluzione su codec LDAC, ma probabilmente non sono considerate cuffie da ascolto Hi-Fi. A questo proposito, il suono è insospettabilmente corposo, nonostante il driver a ciambella. Di default hanno un suono coi i medi un po' troppo evidenti e un po' impastati, ma il controllo tramite l'app Headphones di Sony permette di personalizzare l'equalizzatore e trovare il giusto compromesso, con una resa finale decisamente sopra le aspettative.
Valgono un soldo bucato?
Certamente costano più di 'un soldo bucato': il prezzo di listino di 180 € le fa giocare nella fascia medio alta del mercato, dove troviamo anche le cuffie TWS premium di precedenti generazioni. Di certo si tratta di un prodotto unico nel suo genere (l'esperienza 'aperta' di auricolari come i Samsung Galaxy Buds Live non è nemmeno paragonabile in termini di contatto con il mondo esterno e anche di reale vestibilità), perfetto per alcune situazioni, ma meno adatto ad altre.
Sony Link Buds, per chi se lo può permettere, possono diventare il perfetto complemento per WF-1000XM4; possono anche essere le cuffie perfette per chi non vuole perdere mai 'il contatto con il mondo' e non è interessato a crearsi una bolla di silenzio durante l'ascolto musicale. Se odiate il rumore del treno o dell'aereo, non sono certamente il prodotto per voi.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSolo a me sembra un esempio assurdo?
Cioè se sto facendo le faccende di casa con la famiglia o preparando lo zaino di scuole per le bimbe quale sarebbe la necessità di ascoltare musica sulla quale comunque non mi concentrerei?
Personalmente per avere musica+mondo esterno (ed è una situazione che mi fa comodo ogni tanto in bicicletta e di corsa) ho trovato la quadra con le Aftershokz a conduzione ossea; le indosso, c'è la musica mentre sono da solo in bicicletta ma con le macchine che arrivano da dietro non ho problemi. Poi nelle stradine isolate senza macchine mi "godo" la musica pedalando. Ma in casa onestamente mi sembrerebbe assurdo metterle per ascoltare musica mentre magari parlo anche con qualcuno.
Cioè se sto facendo le faccende di casa con la famiglia o preparando lo zaino di scuole per le bimbe quale sarebbe la necessità di ascoltare musica sulla quale comunque non mi concentrerei?
Personalmente per avere musica+mondo esterno (ed è una situazione che mi fa comodo ogni tanto in bicicletta e di corsa) ho trovato la quadra con le Aftershokz a conduzione ossea; le indosso, c’è la musica mentre sono da solo in bicicletta ma con le macchine che arrivano da dietro non ho problemi. Poi nelle stradine isolate senza macchine mi “godo” la musica pedalando. Ma in casa onestamente mi sembrerebbe assurdo metterle per ascoltare musica mentre magari parlo anche con qualcuno.
Anch’io uso le Aftershokz ma le uso soprattutto a casa (praticamente le indosso al mattino e le tolgo prima di andare a letto), così posso ascoltare podcast, rispondere al telefono e fare videoconferenze, il tutto senza isolarmi dal mondo esterno. Ad esempio con delle cuffie normali non sentirei se il corriere suona al citofono… e non uso gli altoparlanti per non disturbare la mia convivente che magari sta facendo una videoconferenza nella stanza accanto.
Adesso aspetto che qualcuno li faccia in una fascia di prezzo in cui sono disposto a comprare e me ne prendo un paio: 180€ per delle cuffiette wireless mi sembra un prezzo fuori dal mondo. Certo ce ne sono di più costose ma è comunque un prezzo fuori dal mondo...
Certo, quello ci sta. Anche io spesso a casa uso le cuffie per non rompere le balle alla morosa (ma io in casa uso cuffie grosse e con ANC) ma non mi verrebbe mai in mente di metterle per ascoltare musica mentre preparo lo zaino per la fglia (se l'avessi) o mentre sistemo casa magari chiacchierando con mia morosa...
A parte la qualitá sonora che trovo eccellente per me il "TRANSPARENT HEARING" funziona divinamente cioé quando i mcrofoni delle cuffie amplificano e replicano i rumori esterni!
Queste Sony quindi cosa danno di piú rispetto al TRANSPARENT HEARING?
Queste Sony quindi cosa danno di piú rispetto al TRANSPARENT HEARING?
Che non hanno bisogno di un “finto” transparent hearing, in quanto tu senti i VERI suoni che sono attorno a te, e NON i suoni presi dai microfoni e amplificati
Ovvio c'è un buco.
Senti i rumori esterni perfettamente ma non hai isolamento acustico.
E anche se il TRANSPARENT HEARING è una sorta riproduzione del mondo esterno simulata dai microfoni delle Earbuds 1 milione di volte meglio avere isolamento acustico + riproduzione sonora dell'esterno dai microfoni degli auricolari piuttosto che percepire tutti i rumori esterni ma non avere isolamento acustico quando serve.
Per me sono oggettume inutile queste Earbuds.
A livello sonoro fanno pena proprio a causa dei disturbi sonori circostanti.
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