Dopo 40 anni di carriera, ripartire da Kickstarter: Tom DeVesto e la sua Como Audio
Tom DeVesto, fondatore di Tivoli Audio prima (assieme a Henry Kloss, con cui aveva costruito importanti progetti negli anni '70 e 80 come Kloss e Cambridge Soundworks), dopo aver venduto la società si è preso un anno sabbatico ed è ripartito da zero nel 2016 con un progetto su Kickstarter. Da lì è nata la sua nuova avventura, Como Audio. L'abbiamo incontrato per scoprire meglio la sua storia
di Roberto Colombo pubblicato il 26 Giugno 2018 nel canale Audio VideoComo Audio
Dopo 40 anni di carriera, ripartire da Kickstarter
Non è da tutti dopo 40 anni di carriera nel mondo audio ripartire da zero con un nuovo progetto. Non è soprattutto da tutti interpretare, dopo così tanti anni, il mutato mondo e le sue dinamiche. Questo è uno degli aspetti che maggiormente mi ha colpito nella mia chiacchierata con Tom DeVesto, fondatore di Tivoli Audio prima (assieme a Henry Kloss, con cui aveva costruito importanti progetti negli anni '70 e 80 come Kloss e Cambridge Soundworks) e ora della giovane Como Audio. Il primo progetto nasceva nei primi anni 2000, in quel periodo si è concentrato in modo netto sul design elettronico per risolvere un problema: la ricezione della radio FM, soprattutto in aree congestionate, come quelle metropolitane. Grazie a questa caratteristica e a un attento design dei componenti interni, finalizzato a massimizzare la resa audio nonostante le dimensioni compatte, i prodotti Tivoli Audio hanno avuto negli anni grande diffusione. Il successo è stato tale che Mr. DeVesto ha poi venduto l'azienda, mettendo in cassaforte una bella cifra.
La passione per il bel suono e la musica ha portato Tom ha pensare un nuovo progetto sul tema, partendo da quelle che erano le sue esigenze personali, per altro comuni a molte persone. Oggigiorno la radio FM non è - spesso - più in cima alle statistiche di utilizzo, superata in molti casi dai servizi di streaming illimitato e dall'utilizzo della rete Wi-Fi per ascoltare i propri brani - siano essi memorizzati sul NAS, sul PC o sullo smartphone. Con il moltiplicarsi delle sorgenti spesso è lo smartphone a divenire il centro dell'ascolto musicale, con i sistemi audio Hi-Fi a ricoprire il ruolo di semplici periferiche di riproduzione. "A volte voglio poter fare a meno dello smartphone e voglio semplicemente far partire la mia musica dal sistema Hi-Fi, senza dover cercare e aprire App" - questa la molla che ha fatto scattare in Tom DeVesto la voglia di ripartire con un nuovo progetto, sfociato poi nei prodotti Como Audio. 'Semplicità nella complessità moderna, unita al piacere di ascoltare musica di qualità': potrei riassumere così la filosofia alla base del pensiero e dei progetti di Mr DeVesto. "Voglio far partire la mia musica direttamente dal sistema audio: per questo abbiamo integrato tasti e display. Una volta fatta la prima configurazione per collegare servizi, inserire password e connettere reti, basta premere un pulsante e ascoltare la nostra musica da Spotify e Tidal, oppure accendere la radio FM e iniziare la riproduzione di un CD". L'idea è effettivamente decisamente condivisibile: quante volte vi capita di prendere in mano il cellulare per far partire la riproduzione musicale sul vostro altoparlante connesso e poi trovarvi invischiati tra notifiche di email, Whatsapp, chat e Facebook? A me troppo spesso e le serate tranquille per sedersi sul divano e rilassarsi con la musica si riducono a ore passate coi gomiti sul tavolo a rispondere a email di lavoro o spulciare sulla bacheca Facebook degli amici.
Why Como Audio?
"Perchè ho una casa a Como, amo la città e il lago, ci ho vissuto molti anni, ci sono nati i miei figli: non aveva molto senso chiamare il mio nuovo progetto con il nome di qualche altra città o luogo nel mondo. Qui (a Como) ci sono anche i miei designer e i colleghi che vivono con me questa avventura". Il marchio Tivoli Audio aveva avuto una genesi diversa: il padre di Tom DeVesto era emigrato dall'Italia verso gli Stati Uniti e il richiamo a Tivoli era un omaggio alle sue origini italiche, che qui in Italia era 'Di Vasto'. All'arrivo in USA fu registrato con uno spelling non proprio perfetto.
Tom è uno di quei personaggi con cui è veramente un piacere parlare: aperto e sincero nel rispondere alle domande, riesce a trasmettere la sua grande passione, unita alla grande intelligenza imprenditoriale. Sì perché il successo del giovanissimo marchio Como Audio deriva anche dalla perfetta lettura del nostro tempo. Come creare un marchio di successo ai tempi dei social e della condivisione? Partendo, come i giovani ragazzi delle startup, da Kickstarter. "È uno strumento fantastico" - dice DeVesto - "ti permette un contatto con gli utenti incredibile, quando ancora il tuo progetto è solo un'idea, un prototipo. Ti permette di dialogare con loro, di ascoltare le loro esigenze e in caso anche di aggiustare il tiro prima di finalizzare il tuo progetto. Inoltre, se gestisci al meglio il rapporto con gli utenti e hai un'idea valida, può creare un passaparola incredibile, in grado di fare da solo la visibilità che un tempo avrebbe richiesto imponenti campagne marketing. Inoltre crea un interesse meno filtrato di quello della pubblicità, più genuino, visto che scaturisce dall'entusiasmo degli utenti nel raccontare quel progetto interessante che hanno visto su Kickstarter". Considerato che DeVesto è un uomo sulla settantina, non è proprio una cosa scontata avere una sensibilità così spiccata per gli strumenti che appartengono a un'era decisamente diversa da quella in cui lui ha mosso i primi passi come imprenditore.
Dal rapporto con gli utenti su Kickstarter sono nati i primi due prodotti Solo e Duetto, che hanno in comune l'attenzione per la multimedialità, per la connettività, per il design essenziale e i materiali come il legno. "Multiroom sembra la parola del momento, ma a me sembra solo un modo che i brand usano per venderti più oggetti" - l'idea di Tom su uno dei trend del momento è chiara. "Io voglio avere un oggetto bello e funzionale per ascoltare al meglio la mia musica, non un sacco di altoparlantini sparsi per casa". L'ascolto della musica come rito, che richiede anche il suo spazio è un po' alla base della concezione di Tom: "Anche i miei sono oggetti connessi e puoi fare il multiroom, ma non è quella la ragione per cui te li vendo. Anche io a volte voglio ascoltare la tua musica sul terrazzo o in un'altra stanza, ma per quello ho creato Amico (protagonista della seconda campagna Kickstarter), che ha una batteria e può essere preso e spostato ovunque. Se vuoi lo puoi portare anche in vacanza nella casa al mare o in montagna".
Estetica e suono sono al centro quindi dei prodotti Como Audio. Le due funzioni si uniscono nell'uso del legno per i corpi di speaker e sistemi Hi-Fi integrati. In particolare DeVesto e il suo team hanno optato per l'MDF per la costruzione, laminato con finitura laccata colorata o effetto legno con venature: "L'MDF è solido, inalterabile e suona bene, è un materiale molto utilizzato in campo audio ed è stata anche la nostra scelta".
Ha nostalgia dei tempi dell'analogico?
"Per quanto riguarda i componenti audio, rispetto ai miei progetti del passato, oggigiorno è più semplice creare un suono potente con piccoli amplificatori digitali, ci sono meno vincoli anche sul fronte del design. Ciò mi permetto oggetti perfetti per riprodurre musica, ma anche per essere oggetti d'arredamento belli, ma non troppo ingombranti".
Come ascolta la musica Tom DeVesto? I CD diventeranno una nicchia come è successo coi vinili?
"Lo streaming via internet ha rivoluzionato la fruizione musicale e i miei prodotti Como Audio abbracciano in pieno questa rivoluzione: grazie al Bluetooth e alla connessione Wi-Fi possono riprodurre musica da cellulari, PC, Internet Radio e servizi come Tidal, Deezer e Spotify, ma ho voluto mantenere la radio FM come punto fermo e inserire - a grande richiesta del pubblico - su un prodotto come Musica anche il lettore CD". La forte richiesta da parte del pubblico di inserire su almeno un prodotto il lettore CD racconta di come questo tipo di supporti non solo sia ancora molto diffuso, ma anzi stia tornando in voga, dopo l'abbuffata di musica compressa a cui ci hanno abituato gli mp3. "Nell'ascoltare musica mi piace avere la possibilità di scegliere, per questo ho messo pulsanti fisici e display sui prodotti Como Audio: a seconda del momento scelgo la musica sfruttando le varie opportunità".
Nel mese di maggio DeVesto ha lanciato la sua terza campagna Kickstater, con protagonista SpeakEasy, il fratello Smart di Amico, che integrerà anche i comandi vocali e Google Assistant, che cambia un po' la filosofia degli altri prodotti e di affida a un solo display LED numerico al posto dello schermo LCD. Ha mancato di poco l'obiettivo della raccolta fondi, ma sarà comunque a catalogo entro il mese di novembre 2018, sul sito è infatti in preorder. In Italia i prodotti Como Audio sono distribuiti da Audiogamma.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSei in buona compagnia.. anche a me sfugge il senso. Se si tratta di un modo per collegare stereo e telefono, io ho risolto con un adattatore bluetooth RCA da 20 euro..
bene bene, è la volta che faccio sto acquisto !
L'aggeggio integra al suo interno le app quali Spotify et simila, così che non si debba connettere lo smartphone in nessun modo ma solo configurare lo strumento per la connessione ad internet via WiFi e gli account delle App di riproduzione.
Lo smartphone si connette, tramite app dedicata, solo per fungere da remote controller.
fra l'altro se voglio spulcio la biblioteca che ho sul server direttamente dal marantz .. o apple tv.. sul serio serve un aggeggio dedicato ?
Avere tutti comandi sull'apparecchio dovrebbe semplificare l'uso a chi non ci capisce una ceppa di cellulari, cartelle di rete e tecnicismi vari. Non per niente esteticamente sembrano vecchie radio o compattini col lettore cd anni 90.
Uso tutti i giorni un sistema 4.1 della cambridge soundworks che ha ormai 15 anni, mai un problema.
Il sistema vuole essere Smarpthone INDEPENDENT, ovvero non serve lo smartphone per riprodurre i contenuti.
L'aggeggio integra al suo interno le app quali Spotify et simila, così che non si debba connettere lo smartphone in nessun modo ma solo configurare lo strumento per la connessione ad internet via WiFi e gli account delle App di riproduzione.
Lo smartphone si connette, tramite app dedicata, solo per fungere da remote controller.
e che vantaggio avrebbe? Secondo me è addirittura più scomodo
Il sistema vuole essere Smarpthone INDEPENDENT, ovvero non serve lo smartphone per riprodurre i contenuti.
L'aggeggio integra al suo interno le app quali Spotify et simila, così che non si debba connettere lo smartphone in nessun modo ma solo configurare lo strumento per la connessione ad internet via WiFi e gli account delle App di riproduzione.
Lo smartphone si connette, tramite app dedicata, solo per fungere da remote controller.
Si l'ho letto e continuo a non capire. Il tizio dice esplicitamente che gli danno fastidio le notifiche e che vuole usare lo smartphone mentre ascolta musica senza per questo rovinare l'ascolto. La soluzione ovvia è di usare un altro dispositivo, come un tablet, non quella di creare un impianto apposito che fra X anni non sarà più supportato dagli sviluppatori delle app. Da cui la mia perplessità.
Capisco la necessità ma la soluzione mi sembra stupida. Io ho attaccato un tablet vecchio al mio ottimo ampli e ho risolti senza spese né prodotti dedicati. Per altro fa le stesse identiche cose nello stesso modo, manca giusto il controllo remoto ma tanto non ho una casa di 500 metri quadri che mi richiede tanta fatica per arrivare allo stereo e cambiare canzone.
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