Beyerdynamic DT 240 PRO: cuffie monitor portatili. Economiche ma professionali

Beyerdynamic DT 240 PRO: cuffie monitor portatili. Economiche ma professionali

Per rispondere alla domanda di cuffie monitor professionali da utilizzare anche fuori dagli studi di registrazione Beyerdynamic propone le sue DT 240 PRO. Piccole e leggere vogliono essere una sorta di sorelle 'fuori studio' delle più carrozzate DT 770 PRO, con un prezzo più competitivo. Le abbiamo messe alla prova durante il Mobile World Congress 2018, come monitor durante la registrazione dei nostri video e per il montaggio dei filmati in sala stampa

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Beyerdynamic DT 240 PRO: economiche ma professionali

Beyerdynamic DT-100

Ci sono nomi che nell'ambito audio sono iconici: Beyerdynamic è certamente tra questi. Le sue DT 100 sono un prodotto mitico, utilizzato da molti artisti - tra gli altri i Pink Floyd - durante le sessioni di registrazione in studio. Non solo, durante il tour di The Wall Roger Waters le ha utilizzate anche sul palco, come cuffie monitor per sentire in modo la click track per sincronizzare la performance live con i contenuti video del film.

David Gilmour e Roger Waters con le Beyerdynamic DT-100

Negli anni il marchio tedesco (ancora a conduzione 'familiare' nella sua sede di Berlino) ha immesso sul mercato una ampia gamma di cuffie, con modelli anche dedicati agli audiofili più esigenti per l'ascolto casalingo. Le cuffie monitor hanno però rappresentato sempre una delle ossature portati dell'offerta Beyerdynamic e l'azienda continua ad aggiornare il suo catalogo, cercando di intercettare le esigenze di un mercato in rapida mutazione. Negli ultimi anni, anche grazie allo sbarco delle funzionalità video professionali sulle macchine fotografiche reflex e mirrorless, è cresciuto il numero delle piccole produzioni, e dei free lance, a braccetto con la facilità di realizzare con attrezzature portatili contenuti di alta qualità anche fuori dagli studi.

Si sono alleggerite le fotocamere e le videocamere, i computer portatili, le luci, ma che dire delle cuffie? Proprio per rispondere a questa domanda il marchio berlinese ha presentato le sue nuove Beyerdynamic DT 240 PRO. Si tratta di cuffie portatili pensate per i professionisti audio/video che devono operare in esterna. Piccole e leggere vogliono essere una sorta di sorelle 'fuori studio' delle più carrozzate DT 770 PRO. Le abbiamo messe alla prova durante il Mobile World Congress 2018, come monitor durante la registrazione dei nostri video e per il montaggio dei filmati in sala stampa.

Beyerdynamic definisce queste cuffie "compact over ear"

Beyerdynamic definisce queste cuffie "compact over ear": con design circumaurale, ma con delle dimensioni e peso di un paio di cuffie on-ear. Pesano infatti sono 196 grammi e hanno un ingombro pari a quello delle cuffie che appoggiano il padiglione sopra l'orecchio. Pur essendo pensate per la mobilità, non dimenticano delle finiture di qualità, visto che potrebbero essere indossate a lungo: troviamo dei cuscinetti di forma rotonda in pelle molto morbida e un archetto ben imbottito caratterizzato dalla stessa finitura. A dire il vero non riescono a essere del tutto circumaurali e anche nel caso di orecchie non troppo grosse una parte del cuscino appoggia sl lobo. All'inizio questa caratteristica non dà fastidio, ma dopo una lunga sessione di utilizzo potrebbe iniziare a comparire un leggero indolenzimento dove le cuffie appoggiano. Sono una sorta di via di mezzo tra le circumaurali e le on-ear: offrono l'isolamento delle prime, gli ingombri delle seconde, anche se non riescono a replicare completamente il comfort delle over-the-ear. Anche utilizzate in contesti rumorosi filtrano molto bene i suoni in arrivo dall'esterno, permettendo di concentrarsi al meglio sull'audio in cuffia. A livello di attenuazione passiva del rumore non si sono comportate male nemmeno in aereo.

Il cavo singolo può essere collegato a scelta a entrambi i padiglioni

Tra le scelte orientate verso il pubblico professionale troviamo quella di avere un cavo singolo per il trasporto dell'audio alle cuffie, ma la possibilità di aggancio sia al padiglione destro sia a quello sinistro, in modo da trovare più facilmente il lato su cui è meno di intralcio. Il cavo è da 2,5mm dove entra nelle cuffie e offre jack da 3,5mm per la connessione a laptop, fotocamere e dispositivi audio portatili: nella confezione è incluso un adattatore con filettatura, per un aggancio più saldo al jack da 3,5mm, per ingressi da 6,3mm. Il cavo in dotazione è del tipo con parte centrale a spirale: non solo offre in un ingombro contenuto una buona lunghezza, ma perdona anche eventuali imprudenze se, come capita spesso se di gira per fiere o eventi molto affollati, si rimane impigliati da qualche parte durante l'uso. Per il trasporto offrono ua bustina in tessuto molto leggero: forse troppo poco protettiva per l'ambito di elezione delle cuffie. Per il trasporto i padiglioni possono essere ruotati e appiattiti. Anche la confezione tradisce il target professionale con pochi fronzoli.

Per il trasporto i padiglioni possono essere ruotati e appiattiti

Si tratta di cuffie studiate pe essere compatibili con dispositivi a bassa potenza come portatili, fotocamere, smartphone e tablet: hanno un'impedenza di 34 Ohm, che permette anche ai terminali meno potenti di pilotarle in modo corretto. La risposta in frequenza è molto ampia - pari a 5-35,000 Hz - soprattutto considerando che siamo di fronte a un paio di cuffie il cui prezzo di listino non supera i 100€.

Passando all'ascolta denotano un profilo audio leggermente V-Shaped, ossia con enfasi sui bassi e sugli alti, con medi un po' sacrificati. Sugli alti hanno quella risposta secca e veloce che si può riscontrare su altre cuffie del marchio, con grande precisione sulle percussioni. Questo tipo di risposta non perdona la minima imperfezione sugli alti e in fase di monitor e di montaggio evidenza anche il minimo rumore indesiderato, come ticchetti e frusci dei microfoni e le interferenze. In questa fascia di suoni fanno perfettamente il loro lavoro da cuffie monitor. Discorso simile può essere fatto sui bassi, dove ogni eventuale problema nella registrazione audio viene evidenziato in modo netto. La leggera debolezza sui medi non le candida a essere
cuffie piatte e prive di coloritura per trovare la perfetta equalizzazione audio in studio, ma per quella situazione ci sono molte altre alternative in casa Beyerdynamic e non solo quelle che abbiamo già citato. In sintesi sono ottime per la fase di registrazione, dove evidenziano in modo chiaro eventuali difetti dell'audio, buone nel montaggio, ma non perfette in fase di equalizzazione.

Abbiamo già citato il prezzo di listino di 99€ che, unito al peso e alle dimensioni contenuti, le candida a compagne ideali per chi cerca una seconda cuffia da utilizzare per le sessioni fuori dallo studio. La risposta in frequenze, buona per la fascia di prezzo, potrebbe tentare anche qualcuno alla ricerca di una buona cuffia cablata da utilizzare in mobilità, se è disposto a rinunciare a qualche decibel nella fascia dei medi e gradisce bassi ben presenti e alti secchi e precisi.

Qui sotto le mie impressioni direttamente dal Mobile World Congress 2018 di Barcellona, dove sono state le mie compagne sia durante le registrazioni video, sia in fase di montaggio e di viaggio.

[HWUVIDEO="2521"]Beyerdynamic DT 240 PRO: cuffie monitor per la mobilità[/HWUVIDEO]

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16 Commenti
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cagnaluia28 Marzo 2018, 20:04 #1
Per cortesia mi spieghereste il discorso Ohm/impedenza?
Non queste, ma altri modelli della stessa Beyerdynamic le vendono con impedenze di 32, 80, 250 e non so quante altre misure.

Credo di aver capito che per pilotare impedenze importanti servano degli amplificatori adeguati. Quanto adeguati per ogni impedenza?

Tutto qua? Esiste anche un discorso legato alla qualità del segnale e l'impedenza?


thx
\_Davide_/28 Marzo 2018, 22:19 #2
CI provo io, in un modo molto, MOLTO superficiale (se sbaglio correggetemi, io l'ho capita così:

Sai che il driver delle cuffie è composto da una membrana collegata ad una bobina con un magnete.
La membrana ha una posizione "fissa", e gli impulsi elettrici la fanno muovere avanti e indietro, creando le onde sonore.

Più l'impedenza è alta e più potenza serve a far muovere la membrana, ma al contempo più velocemente questa rientra nella sua "posizione iniziale" con il risultato che segue più fedelmente la forma d'onda registrata.

Proprio per questo si rende necessario un amplificatore apposito.

Se poi ti leggi qualche articolo sul www scoprirai anche che ci sono molti altri fattori in mezzo: io avevo iniziato ad informarmi per cercarmi un paio di cuffie da DJ, ed alla fine mi sono tenuto un paio di mezze cinesi che mi avevano regalato perché non ho ancora trovato nulla di professionale che mi piaccia. (Non che suonando conti qualcosa la qualità audio, però se le si usa anche per provare in casa inizia ad essere piacevole).
cagnaluia29 Marzo 2018, 08:34 #3
Originariamente inviato da: \_Davide_/
CI provo io, in un modo molto, MOLTO superficiale (se sbaglio correggetemi, io l'ho capita così:

Sai che il driver delle cuffie è composto da una membrana collegata ad una bobina con un magnete.
La membrana ha una posizione "fissa", e gli impulsi elettrici la fanno muovere avanti e indietro, creando le onde sonore.

Più l'impedenza è alta e più potenza serve a far muovere la membrana, ma al contempo più velocemente questa rientra nella sua "posizione iniziale" con il risultato che segue più fedelmente la forma d'onda registrata.

Proprio per questo si rende necessario un amplificatore apposito.

Se poi ti leggi qualche articolo sul www scoprirai anche che ci sono molti altri fattori in mezzo: io avevo iniziato ad informarmi per cercarmi un paio di cuffie da DJ, ed alla fine mi sono tenuto un paio di mezze cinesi che mi avevano regalato perché non ho ancora trovato nulla di professionale che mi piaccia. (Non che suonando conti qualcosa la qualità audio, però se le si usa anche per provare in casa inizia ad essere piacevole).



grazie, quella parte è interessante..
Nate Hatred29 Marzo 2018, 09:22 #4
Da profano, dopo essermi informato un pochino ho comprato un paio di DT770, se queste sono vagamente simili come qualità audio, a 98 euro sono un gran bell'acquisto!
jepessen29 Marzo 2018, 09:54 #5
Originariamente inviato da: cagnaluia
Per cortesia mi spieghereste il discorso Ohm/impedenza?
Non queste, ma altri modelli della stessa Beyerdynamic le vendono con impedenze di 32, 80, 250 e non so quante altre misure.

Credo di aver capito che per pilotare impedenze importanti servano degli amplificatori adeguati. Quanto adeguati per ogni impedenza?

Tutto qua? Esiste anche un discorso legato alla qualità del segnale e l'impedenza?


thx


Basicamente il discorso e' semplice.. Gli amplificatori sono progettati per essere collegati ad una impedenza esterna, che sarebbero le cuffie. Puoi pensare un amplificatore come un generatore di tensione o corrente (e' lo stesso nei casi non ideali con resistenza interna). Quando colleghi un carico (cioe' le cuffie), la corrente erogata dal generatore si distribuisce fra la resistenza interna e quella delle cuffie. Essendo le due resistenze in parallelo (nel caso della modellizzazione con generatore di corrente), piu' e piccola l'impedenza delle cuffie, piu' corrente passa. Per questo, a parita' di amplificatore, una cuffia con impedenza minore in genere si sente piu' forte, perche' passa piu' corrente.

Per quanto riguarda il discorso sulla qualita' del suono, quello dipende da molti fattori, che si riducono in due blocchi:

[LIST]
[*]l'impedenza delle cuffie non e' una resistenza perfetta, ma ha una parte capacitiva/induttiva (infatti si dice impedenza, non resistenza), che chiudendo l'amplificatore crea un diagramma in frequenza che arriva alle cuffie che dipende sia dal circuito amplificatore, sia da quello delle cuffie stesse (si tratta di basi dello studio elettrotecnico in frequenza);
[*]Entra il gioco la qualita' del trasduttore, e su come converte il segnale elettrico in segnale sonoro. Il trasduttore viene quindi modellizzato da un lato come impedenza, e viene tenuto in considerazione nell'impedenza delle cuffie, e la sua qualita' genera un segnale piu' o meno pulito una volta trasformato in onda sonora. Nel caso perfetto il diagramma in frequenza elettrico dovrebbe essere uguale a quello sonoro, ma in realta' non e' cosi.
[/LIST]

Si tratta quindi di un trade-off. Da un lato cuffie a bassa impedenza possono essere comandate da amplificatori poco potenti, quelle ad alta impedenza in genere sono collegati a trasduttori migliori quindi ad una conversione onda elettrica/sonora di qualita' migliore, ma il segnale e' piu' attenuato, e a parita' di potenza erogata senti ad un volume inferiore. Sei tentato ovviamente ad aumentare il volume, ma piu' aumenti la potenza erogata dall'amplificatore, piu' sei soggetto a distorsioni del segnale, per la natura degli amplificatori.

Questo in pratica e' quello che succede. Poi ovviamente dipende dalle singole cuffie.. Ci sono cuffie ad alte impedenze progettate male che senti malissimo, e cuffie a bassa impedenza che hanno una qualita' del suono non trascurabile. Ovviamente dipende anche da come vengono accoppiate all'amplificatore e da come e' progettato quest'ultimo, quindi ci saranno anche amplificatori progettati per funzionare al meglio con una specifica impedenza di uscita...

Comunque in genere si tratta di differenze che riesci a percepire con un orecchio allenato, e non e' sempre detto che le cuffie che suonano meglio sono le migliori, dipende dai casi... Cuffie splendide ascoltate in metro sono sprecate, I rumori esterni vanificano l'apprezzamento dell'alta fedelta', quindi in genere si preferiscono cuffie che suonano meno bene (tanto non apprezzeresti la differenza di qualita'), ma con altre caratteristiche, come cancellazione del rumore, e peso; invece a casa puoi preferire cuffie di qualita' migliore, ma che in genere sono poco trasportabili (veramente, dove vuoi andare con delle cuffie con amplificatore in marmo?) e piu' costose. Vale la pena spendere parecchi soldi in piu' (da poche centinaia a migliaia) di euro per una qualita' del suono maggiore? Riesci ad apprezzare la differenza? E soprattutto ha senso comprare 5000 euro di cuffie se poi le colleghi all'amplificatore da 500 euro (o viceversa)?

Deve essere insomma tutto proporzionato. Cuffie eccellenti tendono a farti sentire "esattamente" quello che esce dall'amplificatore, che puo' essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio se l'amplificatore non e' all'altezza.

Quindi se conviene puntare su roba economica o di qualita' dipende dai gusti personali, ma mescolare roba di scarsa qualita' con roba di alta qualita' e' solamente controproducente.
mentalrey29 Marzo 2018, 12:29 #6
Ci metterei anche un altro paio di considerazioni
I banchi mixer storicamente usavano connessioni bilanciate a 600 Ohm
e le cuffie da studio venivano vendute con quel tipo di impedenza anche
per poter essere connesse direttamente al banco, senza usare altri apparecchi.
Gli amplificatori Hi-Fi casalinghi hanno seguito un po' quel trend, con uscite
cuffie che si potevano permettere di pilotare senza eccessivi patemi
impedenze da 300/600 Ohm.

adesso con i lettori portatili e batterie che non erogano certo
la stessa potenza di un trasformatore toroidale da 3 chili connesso alla 220V,
sono cambiate le esigenze e la cuffia per la mobilità tendenzialmente
è un auricolare, o cuffietta da 16/32 Ohm, più facilmente gestibile da quegli apparecchi.
\_Davide_/29 Marzo 2018, 13:16 #7
E poi niente, comprano tutti le Beats
mentalrey29 Marzo 2018, 13:45 #8
Sono presenti sul sito della Apple, quindi sono ottime a prescindere
e "Devono" costare almeno il triplo delle altre,
anche se il marchio che le ha create si occupa di cavi di dubbia qualità
invece che di cuffie.
\_Davide_/29 Marzo 2018, 19:51 #9
Anni fa, quando non mi ero ancora informato e non ne sapevo niente di niente ho provato quelle che allora erano il top di gamma , da un amico che sosteneva fossero le cuffie migliori di sempre. Suono imbarazzante: preferivo di gran lunga i miei auricolari che costavano 10 volte meno

Dite che queste DT 240 PRO si troveranno da provare nelle catene?
mentalrey30 Marzo 2018, 10:08 #10
mmm... tendenzialmente mettono in prova quelle considerate consumer/hi-fi,
non mi pare di aver mai visto una cuffia da studio in esposizione
tra quelle da poter testare.

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