Signify presenta SpaceSense: le luci si accendono da sole quando le lampadine sentono perturbazioni nel segnale Wi-Fi
SpaceSense fa le stesse cose di un sensore di presenza, ma senza il sensore di presenza. Le lampadine connesse WiZ sfruttano infatti la tecnologia Wi-Fi per la connessione e la tecnologia è in grado di rilevare le perturbazioni della rete e stabilire così la presenza, o meno, di persone nella stanza
di Roberto Colombo pubblicata il 17 Settembre 2022, alle 14:01 nel canale CasaSignify
In questo momento storico di rialzo dei prezzi dell'energia sono tornati molto in voga molti comportamenti virtuosi che quelli della mia generazione hanno imparato da piccoli, quando un lampadina a incandescenza consumava facilmente 100 Watt, ossia la semplice azione di spegnere la luce quando si esce da una stanza.
Il taglio dei consumi delle luci LED ha portato molti a dimenticare questa buona pratica, ma oggi, visto che ogni Wh torna ad avere un costo più sensibile, è buona cosa tornare alle buone e vecchie abitudini.
Le funzioni della smart home possono venirci sicuramente in aiuto e ormai spesso è possibile spegnere una luce anche dalla stanza accanto coi comandi vocali. Ma la smart home ci ha anche abituato a una forte automazione e tolto dalla testa alcune routine. Una soluzione molto pratica è quella di avere dei sensori di presenza all'interno delle stanze, che accendano la luce solo quando effettivamente c'è qualcuno dentro.
Nell'uso sono certamente comodi, ma richiedono un'installazione e un acquisto separati, con una penetrazione all'interno delle case non così elevata a conti fatti.
WiZ SpaceSense: il sensore di presenza senza sensore di presenza
Signify promette però di portare una piccola rivoluzione nel settore, con l'innovazione sviluppata da WiZ, marchio che l'azienda (precedentemente nota come Philips Lighting) controlla.
SpaceSense, questo il nome della tecnologia, fa le stesse cose di un sensore di presenza, ma senza il sensore di presenza. Le lampadine connesse WiZ sfruttano infatti la tecnologia Wi-Fi per la connessione e il controllo e la tecnologia SpaceSense è in grado di rilevare le perturbazioni della rete e stabilire così la presenza, o meno, di persone nella stanza.
SpaceSense: il sensore di presenza virtuale basato sulle perturbazioni del Wi-Fi
Possiamo immaginare che l'ingresso di una persona all'interno di una stanza in cui è presente una rete Wi-Fi sia paragonabile all'ingresso in piscina, situazione in cui il nostro corpo a contatto con le molecole d'acqua crea delle onde che perturbano la superficie, altrimenti piatta e liscia, della piscina stessa. Il nostro corpo crea un perturbazione dei segnali Wi-Fi mentre è presente e si muove in una stanza e il sistema SpaceSense è in grado di rilevare queste perturbazioni sfruttandole alla stregua di un sensore di presenza.
Il vantaggio, a differenza dei sensori di presenza che sono direzionali, è che la perturbazione è omnidirezionale, per cui ogni punto della stanza è virtualmente coperto, senza coni d'ombra.
Per sfruttare la tecnologia sarà sufficiente avere almeno due lampadine connesse per stanza e avere la versione più aggiornata dell'app di controllo WiZ App V2. Dall'applicazione sarà anche possibile regolare la sensibilità del sistema ed evitare i falsi positivi dovuti all'ingresso nella stanza di piccoli animali domestici. Naturalmente si tratta di un servizio opzionale e gli utenti potranno continuare a usare le lampadine nel modo tradizionale, senza utilizzare il sensore di presenza virtuale.
La nuova versione dell'app, con la possibilità di attivare la tecnologia SpaceSense, dovrebbe essere rilasciata verso la fine del mese.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, 25 milioni di spettatori nel giorno del lancio: come vederlo con Amazon Prime Video! |
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon mi sembra un gran vantaggio. Servirebbe semmai una tecnologia che individuasse una persona anche se sta ferma per qualche secondo.
Non so com'è fatta la relativa app, ma in genere puoi sempre settare un periodo orario di attivazione.
Non mi sembra un gran vantaggio. Servirebbe semmai una tecnologia che individuasse una persona anche se sta ferma per qualche secondo.
Un tipo di individuazione non facile da fare con materiale a basso costo...
Io quando monitoro il segnale wifi in un certo punto vedo che esso varia da solo, quindi che possa essere usato per vedere se ci sono persone, la vedo molto dura !
Lo Zigbee, pur sfruttando la stessa frequenza radio del Wifi base, è fatto in modo da non risentire di disturbi e aggirare la propagazione del segnale, il tutto usando meno energia possibile...Quindi si presta male all'individuazione delle perturbazioni...
Per le Hue ci dobbiamo accontentare del sensore infrarosso.
Io quando monitoro il segnale wifi in un certo punto vedo che esso varia da solo, quindi che possa essere usato per vedere se ci sono persone, la vedo molto dura !
basta ad esempio monitorare le risposte ai beacon frame
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".