Bonus domotica ed Ecobonus 2020: tutto quello che dobbiamo sapere
Con il Decreto Rilancio è stato introdotto l'Ecobonus, una detrazione fiscale del 110% alle spese sostenute per migliorare l'efficienza energetica delle abitazioni. Il credito d'imposta potrà essere recuperato in 5 anni o ceduto a terzi
di Alberto Falchi pubblicata il 29 Maggio 2020, alle 18:01 nel canale CasaSmart Home
Con la nuova Legge di Bilancio e il recente Decreto Rilancio sono stati introdotti alcuni importanti sgravi fiscali, a partire dall'Ecobonus, che prevede una detrazione fiscale del 110% su interventi di riqualificazione energetica. Il Bonus Domotica, invece, permette di detrarre il 65% delle spese destinati a sistemi smart per la gestione del riscaldamento.
Ecobonus: detrazione fiscale sino al 110%, ma solo a certe condizioni
Una delle norme più interessanti previste dal Decreto Rilancio è relativa all'ecobonus al 110%, che dà diritto a una detrazione del 110% per le spese di efficientamento energetico o di prevenzione antisismica sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Rientrano nella casistica gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali (sono esclusi gli interventi come l'installazione di doppi vetri, per capirci) e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio stesso. In questo caso, la detrazione al 110% si applica al totale delle spese per un importo massimo di 60.000 euro per ciascuna unità immobiliare dell'edificio.
Gli interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione che permettono di arrivare a un efficienza energetica pari alla classe A possono essere invece detratti fino a un massimo di 30.000 euro, sempre per ogni singola unità abitativa. In queste spese rientrano anche le spese da sostenere per lo smaltimento o la bonifica del precedente impianto.
Alle misure dedicate ai condomini se ne affiancano altre per gli edifici unifamiliari. Su questi il bonus è riconosciuto per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all'installazione d’impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo. Attenzione: non significa che si potrà detrarre l'acquisto del solo impianto fotovoltaico: la possibilità verrà riconosciuta solo se affiancati agli altri interventi. Anche in questo caso, la spesa detraibile al 110% non può superare i 30.000 euro.
Va considerato che questi sgravi si calcolano solamente sull'abitazione principale. Per le seconde case, la detrazione è ammessa solo se si tratta di unità condominiali. La villetta al mare o in montagna, insomma, è esclusa.
La detrazione al 110% è assicurata solamente nel caso gli interventi portino un incremento minimo di due classi energetiche. L'importo dei lavori effettuati genera un credito d'imposta che potrà essere recuperato nell'arco di 5 oppure, ed è questo uno degli aspetti più interessanti, ceduto a terzi.
Fondamentalmente, un condominio può cedere il credito d'imposta alla ditta che si occupa dei lavori, che potrà poi recuperarlo o cederlo ulteriormente, per esempio a una banca. Anche i proprietari di casa indipendenti possono cedere il credito di imposta. Esclusi, invece, i proprietari di appartamenti all'interno di un condominio, per i lavori che effettuati sulla singola unità abitativa.
In pratica, questo significa che chi effettuerà questo tipo di lavori, non solo non dovrà spendere un euro, ma non dovrà nemmeno anticiparlo: si limiterà a cedere il credito di imposta alla ditta che si occupa di effettuare i lavori. Quest'ultima a sua volta valuterà se godere del credito d'imposta o cederlo a una banca e ottenere quindi liquidità.
Considerati i numerosi requisiti per accedere all'ecobonus, è consigliabile farsi assistere da professionisti specializzati, che garantiscano che i lavori vengano effettuati a norma di legge e non rischiare di vedersi negato il credito d'imposta.
Va sottolineato che mancano ancora i decreti attuativi, quindi alcuni dettagli potrebbero cambiare nei prossimi giorni.
Cosa è il Bonus domotica 2020?
Il Bonus Domotica è previsto dall'ultima Legge di Bilancio e garantisce una detrazione al 65% per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative.
Il bonus è riconosciuto a:
- proprietari di appartamenti
- condomini
- titolari di reddito d'impresa
- professionisti
- dichiarazione di un tecnico abilitato o del direttore dei lavori, che permetta di dimostrare che l’intervento realizzato sia conforme ai requisiti tecnici richiesti;
- attestato di prestazione energetica (APE) finalizzato ad acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio. La certificazione è prodotta dopo l’esecuzione degli interventi (questo documento non è necessario, oltre che per altri interventi, anche per l’acquisto e per l’installazione di dispositivi multimediali);
- scheda informativa relativa agli interventi realizzati
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoResta poi da capire se è effettivamente necessario dover fare interventi per guadagnare DUE classi energetiche. Una cosa non certo da poco viato che per una cosa del genere non basta il cappotto ma devi attaccarci anche serramenti e sitema di riscaldamento.
In soldoni per quei quattro gatti che avranno accesso al bonus si parla comunque di lavori per almeno 100k euro a fronte di un bonus di 60K.
Per carità, non è da buttare, ma non è certo il bonus rilancio che mi aspettavo.. direi piuttoto che è la fotocopia slavata del quadro più pessimistico.
A mettere tutto sul piatto direi che è più conveniente il già esistente incentivo al 65% per le migliorie energetiche.
Che pagliacciata.
Questo è un ulteriore punto di primaria importanza.
Anche se hai la possibilità di fare il lavoro devi trovare chi è disposto a farlo..
Buono per gli evasori e poco per il resto del paese?
Speriamo ci abbiano pensato....
Inutile chiedere ora alle banche, aspettano le direttive ABI.
Cercate un professionista che conosca il suo lavoro e ricordate che sarà obbligato ad un polizza fidejussoria con massimale pari all'importo dei lavori, la cui congruità sarà sotto la sua responsabilità. Tutto viene asseverato e trasmesso in via telematica.
P.S.: È prevista l'aggiunta del sistema d'accumulo ad impianto fotovoltaico esistente. Non sono consentiti impianti ad isola, perché c'è l'obbligo di connessione alla rete elettrica e la cessione gratuita del surplus. Quindi occhio a contratti esistenti.
Se ad esempio cambio la vecchia caldaia a gas esterna con una a condensazione da mettere internamente, che gia da sola scalda la stanza dove e' presente, in teoria solo questo intervento farebbe risparmiare un buon 30% in bolletta. Come si puo dimostrare, e convertire in classi energetiche?
Se ad esempio cambio la vecchia caldaia a gas esterna con una a condensazione da mettere internamente, che gia da sola scalda la stanza dove e' presente, in teoria solo questo intervento farebbe risparmiare un buon 30% in bolletta. Come si puo dimostrare, e convertire in classi energetiche?
Se casa tua non ha già una classificazione energetica devi farne fare una allo stato attuale ed una simulata allo stato di progetto per vedere se i cambiamenti consentono il salto prestazionale necessario.
NOTA:
ti dico già che il semplice cambio di caldaia non è sufficiente fa fare un salto di due classi. Neanche di una temo.
La differenza prima che con la caldaia la fai proteggendo l'edificio dalle dispersioni, quindi cappotto e serramenti.
Se ad esempio cambio la vecchia caldaia a gas esterna con una a condensazione da mettere internamente, che gia da sola scalda la stanza dove e' presente, in teoria solo questo intervento farebbe risparmiare un buon 30% in bolletta. Come si puo dimostrare, e convertire in classi energetiche?
Tieni anche presente che caldaia e infissi non sono "trainanti" senza lavori strutturali più importanti (ad esempio il cappotto), quindi non avresti comunque diritto al 110.
Riguardo la problema del credito d'imposta ne parlavo con un amico impresario edile, mi diceva che accettarla sarà l'unico modo per poter lavorare, conta quindi che nei decreti attuativi ci siano precisazioni su come procedere, in caso contrario i piccoli e medi saranno morti e ne beneficeranno solo gruppi di grandi dimensioni.
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