4box annuncia la presa shuko con caricatore integrato: porta USB type-C e fino 3.0 A
Si chiama P40 USB3.0 ed è una classica presa shuko nella quale è stato integrato un caricatore USB con corrente massima di 3.0 A: una soluzione impiantistica che viene incontro a tutte quelle situazioni dove è primaria l'esigenza di ricaricare dispositivi USB senza dover per forza occupare una presa elettrica magari necessaria per altri utilizzatori
di Carlo Pisani pubblicata il 09 Luglio 2020, alle 08:21 nel canale Casa4box
L'azienda italiana 4box, specialista dei componenti per impianti elettrici, propone la sua ultima idea di presa elettrica aggiornata per soddisfare le moderne esigenze per la ricarica di dispositivi mobile.
Si chiama P40 USB3.0 ed è una classica presa shuko nella quale è stato integrato un caricatore USB con corrente massima di 3.0 A: una soluzione impiantistica che viene incontro a tutte quelle situazioni dove è primaria l'esigenza di ricaricare dispositivi USB senza dover per forza occupare una presa elettrica magari necessaria per altri utilizzatori.
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La sigla P40 indica una presa che somma lo standard tedesco, il cosiddetto shuko, con la presa da 10 e 16 A dello standard italiano, definitiva bivalente o bipasso, a questa base i tecnici di 4box hanno trovato spazio sufficiente a posizionare l'elettronica necessaria per offrire un caricatore con relativa porta USB Type-C posta in un angolino del frutto, mantenendo l'ingombro frontale di 2 moduli ed una profondità massima di 52 mm, compatibile con le principali scatole da incasso o da parete.
La presa 4box P40 USB3.0 sarà disponibile per le principali serie civili come bTicino Matix, Livinglight e Living Now, Vimar Plana e Arkè e Gewiss.
4box ha comunicato che la disponibilità di questa sua originale presa è in fase di distribuzione, su Amazon si trovano già varie inserzioni che indicano un prezzo nell'ordine di circa 25 € che varia a seconda di serie e finitura, adattatore da Type-C a Type-A femmina; per maggiori immagini e dettagli a riguardo vi invitiamo a visitare la pagina dedicata a questa ingegnosa presa.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerò costa molto più di un alimentatore esterno, non si può muovere, e si tratta di un trasformatore perennemente collegato alla corrente.
Al momento, secondo me, i contro sono maggiori dei pro.
Poi ci fanno venire i sensi di colpa per la lucina rossa sempre accesa...
Poi ci fanno venire i sensi di colpa per la lucina rossa sempre accesa...
L'assorbimento a vuoto di un alimentatore switching è trascurabile. Probabilmente parliamo di un decimo di W o giù di lì. Direi che non arriviamo ai 30 centesimi annui.
By(t)e
Piuttosto un alimentatore con presa passante, così come dovrebbero essere con presa passante i powerline e tanti altri accessori.
Certo, basta che a valle uno poi non metta una utenza da 2000W
By(t)e
Vedila in ottica di milioni di installazioni, poi vediamo quanti watt e quanto inquinamento si produce per generarli.
Poi come fanno notare è anche una questione di usura tenere in perenne tensione i dispositivi.
Poi come fanno notare è anche una questione di usura tenere in perenne tensione i dispositivi.
Esistono gia alimentatori usb in frutti da incasso e sono molto più diffusi ( e pratici ) di quello che si creda.
Certamente un sistema apri/chiudi ad inserimento del cavetto sarebbe un plus, ma certamente poco utile dato che si tenderà a lasciare il cavo di carica perennemente collegato
Poi come fanno notare è anche una questione di usura tenere in perenne tensione i dispositivi.
Io lascio perennemente gli alimentatori collegati. E come me milioni di persone. Una cosa del genere non avrebbe alcun impatto sui consumi e sull'inquinamento globale.
By(t)e
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