JBL Free X: auricolari True Wireless sportivi
Si tratta di auricolari pensate per gli utenti 'attivi' con certificazione IPX5 che garantisce l'uso anche con meteo avverso e resistenza al sudore. In confezione l'utente trova tre tipi di olive in silicone, ma anche due rivestimenti dello stesso materiale per il corpo degli auricolari: questi gusci permettono di regolare l'ingombro nell'orecchio e di trovare una vestibilità che unisca comfort e stabilità. Buono il suono, ma non eccezionale
di Roberto Colombo pubblicata il 10 Luglio 2019, alle 15:31 nel canale Audio VideoJBLHarman
Si tratta decisamente di un oggetto di tendenza, presente ormai nelle gamme di tutti i marchi, siano essi di storica provenienza dal mondo dell'audio o quelli che più recentemente si sono affermati nel mondo della telefonia. Parlo delle cuffie 'True Wireless', evoluzione delle classiche cuffie senza fili Bluetooth, ma che oltre ad aver eliminato il cavo che le connette allo smartphone (o tablet o lettore PMP o PC portatile), si sono liberate anche della connessione trai due auricolari stessi. La comodità è quindi quella di porter ascoltare musica e seguire in cuffia le proprie serie preferite senza l'impiccio di fili che, soprattutto in mobilità, hanno la brutta abitudine di agganciarsi a borse, zaini e quant'altro. Tra i prodotti che abbiamo recensito recentemente trovate le 1More Stylish True Wireless e le Pamu Slide. Negli scorsi giorni, poi, Sony ha lanciato la terza generazione delle sue TWS con cancellazione del rumore, che però si posizionano attorno ai 250€. Si tratta di una categoria di prodotto che esiste da diverso tempo, ma che ha visto la sua consacrazione presso il grande pubblico con il lancio delle AirPods di Apple. In scia alla casa di Cupertino si sono poi messi tutti i produttori di telefonini con una loro interpretazione e diversi marchi più storici del mondo audio.
Parlando di marchi storici dell'audio e di brand divenuti famosi a livello mondiale grazie ai telefonini, il prodotto di cui parlo oggi arriva da una situazione ibrida. Il marchio che portano impresso è quello di JBL, azienda che affonda le sue radici negli Stati Uniti del primo dopo guerra e che porta ancora le iniziali del fondatore James Bullough Lansing, ma che poi è divenuta di proprietà di Harman, che a sua volta oggi è controllata dal colosso dell'elettronica Samsung. Oggi l'azienda coreana pesca a piene mani dall'esperienza Harman Kardon/JBL per i suoi prodotti audio, ma continua a far vivere i marchi di vita propria. Viste le premesse, ci si aspetta molto da un prodotto come JBL Free X. Vediamo quindi come si comportano nella pratica
Si tratta di auricolari pensate per gli utenti 'attivi' con certificazione IPX5 che garantisce l'uso anche con meteo avverso e resistenza al sudore. A questo proposito, in confezione l'utente trova tre tipi di olive in silicone, ma anche due rivestimenti dello stesso materiale per il corpo degli auricolari: questi gusci permettono di regolare l'ingombro nell'orecchio e di trovare una vestibilità che unisca comfort e stabilità. La soluzione è interessante, ma altri design (come quelli delle recensioni citate in apertura) hanno dimostrato di funzionare meglio sotto entrambi i punti di vista. Io che tendo a perdere gli auricolari dalle orecchie ho optato per una soluzione che prediligesse la stabilità utilizzando il guscio in silicone più spesso. Le cuffie hanno dimostrato una stabilità attorno alla sufficienza, facendo denotare però un po' di fastidio alla lunga. La batteria integrata negli auricolari da 85 mAh garantisce circa 4 ore di autonomia e la custodia con aggancio magnetico offre ulteriori 1500 mAh per un'autonomia complessiva di circa 24 ore. Il dato è certamente interessante, ma l'esemplare in prova ha fatto registrare un tasso di autoscarica davvero eccessivo. Teoricamente quando vengono riposti gli auricolari si spengono e si ricaricano, ma lasciando la custodia carica 'a riposo' per qualche tempo mi è capitato più di una volta di trovare il sistema completamente scarico. La ricarica avviene tramite connettore Micro-USB.
Gli auricolari hanno un corpo molto semplice, caratterizzato da un solo pulsante fisico di generose dimensioni, con LED di segnalazione concentrico. I tasti permettono la gestione delle tracce audio e delle chiamate, ma non del volume. Delude (almeno per quanto mi riguarda) il fatto che le chiamate avvengano in modalità Mono, solo sull'auricolare destro. Tra le mancanze importanti si segnala anche il supporto al codec AptX a bassa latenza, che rende le cuffie buone per la musica e per i video, ma non adatte all'utilizzo videoludico.
Colpiscono positivamente fin dal primo utilizzo la scena sonora, che non sembra quella di auricolari in-ear, per di più wireless e la presenza dei bassi. Le cuffie riproducono in modo convincente le frequenze più basse, con una risposta molto corposa e mai distorta, in linea con lo stile dei prodotti JBL. Con brani non troppo complessi JBL Free offrono un ascolto abbastanza piacevole, anche se mancano un po' di dettaglio, ma d'altra parte non è forse l'aspetto da ricercare in cuffie wireless. Potrebbe essere migliore il comportamento sui brani più complessi: quando il rock si fa cattivo e sconfina nel metal le cuffie perdono chiarezza e anzi a volte danno l'impressione di prestare il fianco alla distorsione.
In sintesi mi aspettavo qualcosa di più da queste JBL Free X, ma va fatta una considerazione sul prezzo. Hanno un listino di 129€, che sarebbe eccessivo, ma con le attuali proposte online con lo street price a 69€ possono invece dire la loro in mezzo alla pletora di prodotti cinesi che inondano gli e-commerce. Il fatto di poterle indossare anche durante l'attività fisica, con la possibilità di adattarle tramite i gusci in silicone possono rappresentare una caratteristica importante per chi è magari già cliente JBL ma è alla ricerca di un nuovo paio di auricolari da utilizzare all'aperto da affiancare agli altri prodotti magari più dedicati a un ascolto di fino.
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