Il Ministro della Cultura propone una legge anti-Netflix: tre mesi tra lancio al cinema e in streaming
Il Ministro della Cultura Bonisoli propone una legge che ostacoli Netflix e protegga i cinema: i film italiani dovranno essere lanciati nelle sale e dovranno passare 90 giorni prima di poterli vedere in streaming
di Riccardo Robecchi pubblicata il 22 Novembre 2018, alle 10:01 nel canale Audio VideoNetflix
Fa molto discutere la proposta del Ministro della Cultura Alberto Bonisoli di impedire la diffusione dei film prodotti in Italia sui servizi di streaming prima (o senza) che vengano inseriti nei palinsesti dei cinema. La misura punta a proteggere i cinema dall'assalto dei servizi di streaming come Netflix e Amazon.
La proposta riportata da AFP prevede un limite di 105 giorni tra il lancio nei cinema e quello sui servizi di streaming - con il lancio nei cinema che diventa passaggio obbligatorio - con un abbassamento a 60 giorni nel caso i film vengano mostrati in meno di 80 cinema o visti da meno di 50.000 persone nelle prime tre settimane.
Come ha dichiarato Bonisoli, "con questo decreto stiamo spingendo alcuni film direttamente, o più facilmente, verso una commercializzazione più semplice. È importante proteggere i cinema, che per continuare a operare necessitano di film che garantiscano un introito".
L'Italia si allinea dunque, almeno a livello di proposta e di principio, alla Francia: oltralpe hanno infatti stabilito che dovranno passare ben tre anni dal momento di uscita di un film al cinema al momento in cui i servizi di streaming potranno inserire il titolo nel proprio catalogo. La legge francese è la più restrittiva del mondo.
Queste misure, però, sembrano voler proteggere un mondo che sta andando verso la naturale estinzione a causa dei cambi culturali e a causa delle differenze in termini di disponibilità e prezzi dell'accesso ai contenuti. Sono però soprattutto i primi ad aver causato il progressivo declino dell'affluenza nei cinema negli ultimi vent'anni, e non sarà possibile convincere le persone a tornare al vecchio modello per legge. Con le dovute differenze, la situazione non è dissimile da quella di Blockbuster e del noleggio di DVD e videocassette, schiacciati dallo streaming e a loro volta causa di un calo di affluenza nei cinema.
Come ha dichiarato Francesco Rutelli, presidente di Anica, "i giganti dello streaming come Netflix fanno molti soldi in Italia senza creare posti di lavoro, mentre la loro politica di investimenti è tutt'altro che trasparente. Ma pensare di bloccare il percorso di Netflix o di altre piattaforme, che non faranno che crescere, è sia illusorio che inutile". Fermare il progresso - che si veda questa parola hegelianamente in senso positivo o no - non è possibile.
50 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infole produzioni italiane sono gia' abbastanza scadenti, non credo nessuno si strappera' i capelli per qualche settimana in piu' prima che siano disponibili in streaming...
Se il progresso deve portare ad un abbassamento della qualità in generale,
ad uno svilimento delle opere e ad un mercato basato solo su contenuti
"di consumo", per me fanno bene ad intralciare il "progresso". Che poi tanto
progresso non è.
Mi sembra giusto rispettare certe "scadenze", prima il cinema, poi streaming/tv a pagamento, poi sulla tv libera, con tempistiche scaglionate.
Più che altro la gente va meno al cinema perché ormai è davvero costoso ed assomigliano sempre più a centri commerciali con 20 minuti id pubblicità.
Senza contare la bassa qualità della produzione italiana.
Il cinema dalle mie parti costa 10€ a persona (con mezz'ora di pubblicità dopo che hai pagato così tanto), netflix costa meno e dà molta più qualità... spero vivamente che non passi quest'obrobrio o mi toccherà prendere una buona VPN e cambiare account per lo streaming (servizio che pago regolarmente e su cui prendono tasse stì balordi)
o si decide che è giusto licenziare tutti gli addetti dei cinema e rovinare anche quel settore o, se vogliamo mantenere quei posti di lavoro, vanno tutelati
A parte il fatto che delle produzioni italiane non gliene frega quasi a nessuno. A parte questo, lo streaming consentirebbe una maggior diffusione, delle due. Sembra quasi una legge per proteggere l'industria dei cinema. Non vedo come questa mossa possa andare a favore del consumatore.
Sono le solite mosse protezioniste, che creano l'effetto contrario a quello voluto.
Speriamo che non arrivino a vietare direttamente Netflix in Italia per salvare i cinepanettoni
considera i blockbuster che passano al cinema.
Ma va? Non è un mercato malavitoso ed è la parte fondamentale della settima arte.
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