Google Home funziona anche in italiano: imminente l'arrivo sul nostro mercato?

Google Home funziona anche in italiano: imminente l'arrivo sul nostro mercato?

I prodotti della famiglia Home di Google possono ricevere adesso comandi anche in lingua italiana, nonostante non siano ancora venduti sul nostro mercato

di pubblicata il , alle 14:41 nel canale Audio Video
Google
 

Annunciato nella prima metà del 2016, Google Home ha dato i natali ad una nuova tipologia di prodotti per la società di Mountain View. Si tratta di uno speaker "intelligente" capace di recepire comandi esclusivamente attraverso la voce e, proprio per questo, la sua disponibilità nei vari mercati è legata alla localizzazione delle tecnologie di assistenza vocale presenti. E, ovviamente, è l'ottimo Google Assistant il sistema di riferimento utilizzato nei prodotti di Google per la casa.

Google Home

Sebbene sia disponibile da tempo in italiano, l'assistente di Google non era ancora stato tradotto sui prodotti della famiglia Home; almeno fino ad oggi. Negli scorsi giorni i colleghi di Smartworld hanno infatti scoperto che lo speaker domestico di Big G parla anche in italiano, nonostante il prodotto non sia ancora stato ufficialmente immesso nei canali di vendita dello Stivale. Considerando la localizzazione del prodotto, tuttavia, potrebbe essere solo questione di tempo.

Quanto tempo? Ad oggi è difficile dirlo, anche perché l'attuale implementazione dell'italiano non è completa. Alcuni comandi vocali funzionano in maniera ineccepibile, altri molto meno: manca ad esempio una buona parte dei controlli per la domotica, ed alcuni richiedono ancora oggi la dettatura in lingua inglese, con la risposta dello speaker che invece avviene in italiano. A poco meno di due anni dall'annuncio è però lecito attendersi un'espansione nella disponibilità dei prodotti Home.

Google potrebbe annunciarla durante la conferenza Google I/O, o anche prima non appena lo sviluppo verrà finalizzato e la feature sarà pronta per nuovi mercati. Attualmente la famiglia si compone di tre dispositivi smart, pensati per implementazioni differenti: Google Home è il modello intermedio, il primo annunciato; e poi ci sono Google Home Mini, il più economico e basilare, e Google Home Max, pensato per gli amanti della musica e con la qualità audio in primo piano.

5 Commenti
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]Rik`[19 Marzo 2018, 15:07 #1
considerando quant'è limitato l'assistente vocale in italiano rispetto a quello inglese...
vdu19 Marzo 2018, 15:14 #2
Ho paura che il limite non sia solo dovuto alla lingua, ma anche legato a fattori di privacy o altro per lo scambio di dati necessario fra google e tutti gli altri account legati a dispositivi che dovrebbe pilotare (luci tipo philips hue o lifx, se non nest o netatmo etc etc). Infatti anche solo usando alexa o google home in inghilterra, l'esperienza e' nettamente piu' limitata che in america.
Una curiosita' che magari non tutti hanno notato: se si imposta l'assistenza di google in americano, e si configurano tutte le periferiche in vs possesso per lo uso con l'assistente di google, quando poi tornate in italiano, se date i comando in inglese (tipo "turn off the lights in the living room" o "set the temperature to xx degrees" l'assistente risponde in italiano corretto gia' da un po' di tempo. Anzi, finalmente da un po' dicendo "Spegni le luci" viene dato un avviso che i controlli per la casa intelligente non sono ancora supportati, segno pero' che ha capito che volevamo dare un comando.
zappy19 Marzo 2018, 18:56 #3
Originariamente inviato da: ]Rik`[
considerando quant'è limitato l'assistente vocale in italiano rispetto a quello inglese...


per forntuna...
la nuova frontiera dello hard-spyware...
floc20 Marzo 2018, 21:27 #4
Originariamente inviato da: vdu
Ho paura che il limite non sia solo dovuto alla lingua, ma anche legato a fattori di privacy o altro per lo scambio di dati necessario fra google e tutti gli altri account legati a dispositivi che dovrebbe pilotare (luci tipo philips hue o lifx, se non nest o netatmo etc etc).


la privacy di per sè non c'entra nulla, se correttamente regolamentata secondo la normativa la raccolta dei dati in questione è assolutamente compatibile con questo tipo di servizi. E' questione di lingua, complessità e opportunità di mercato
ComputArte22 Marzo 2018, 11:51 #5

....UNA SPIA DENTRO CASA!!!

....certo leggere che la privacy non inerisce in quanto la raccolta dati è regolamentata...fa un pò sorridere a fronte del fatto che NON è rogolamentato il BROKERAGGIO successivo dei dati scaturiti dalla PROFILAZIONE INCROCIATA ....proprio quello che è accaduto con il caso ( esploso a tempo controllato... ) di Cambridge analytica!

cmq mettersi dentro casa un QUALSIASI oggetto "smart" per come è concepito ( OS, apps e relative modalità di controlli hw ) significa far diventare casa un ACQUARIO!

QUESTA Tecnologia è ingegnerizzata per spiare!
Nello specifico la decodifica del fonema avviene lato server ed il microfono è ALWAYS ON....e se volete credere alla fiaba della possibilità di limitare gli "automatismi" tramite la spunta di funzioni privacy, siete pronti a credere che gli asini volanti superino la velocità della luce

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