Dalla berlinese Teufel Cinebar 11, la soundbar con 8 altoparlanti a 399 euro
CINEBAR 11 sfrutta due tweeter da 20 mm e sei altoparlanti midrange da 45 mm, ognuno pilotato da un amplificatore indipendente. A essi si aggiunge il particolare subwoofer wireless dal design orizzontale, che con 12 cm di altezza è studiato anche per essere posizionato sotto il divano e regalare un'esperienza di visione dei contenuti ricchi di bassi più coinvolgente
di Roberto Colombo pubblicata il 12 Marzo 2021, alle 20:41 nel canale Audio VideoTeufel
Gli appassionati di audio conoscono bene il marchio Teufel: l'azienda tedesca, il cui nome in tedesco vuole dire 'Diavolo', è infatti nata nel 1979 a Berlino e negli anni si è contraddistinta per diversi prodotti in grado di unire qualità audio, cura dell'estetica e dei materiali a costi accessibili anche al grande pubblico. Il marchio è sbarcato ufficialmente e direttamente (con il sito teufelaudio.it) dal finire del 2020 nel nostro paese.
Appartiene alla schiera dei prodotti dal buon rapporto qualità/prezzo anche l'ultima delle novità che Teufel ha deciso di presentare anche in Italia: CINEBAR 11. Parliamo di una soundbar di ampie dimensioni, ma alta soli 6 centimetri, caratterizzata da ben 8 altoparlanti integrati. In particolare CINEBAR 11 sfrutta due tweeter da 20 mm e sei altoparlanti midrange da 45 mm, ognuno pilotato da un amplificatore indipendente. A essi si aggiunge il particolare subwoofer wireless dal design orizzontale, che con 12 cm di altezza è studiato anche per essere posizionato sotto il divano e regalare un'esperienza di visione dei contenuti ricchi di bassi più coinvolgente.
A proposito di immersività del suono, la soundbar integra Dynamore, tecnologia proprietaria di casa Teufel che sfrutta i diffusori a emissione laterale per ampliare la spazialità del suono e avvolgere lo spettatore anche senza la necessità di canali posteriori fisici. In una chiacchierata in occasione del lancio dei prodotti sul mercato italiano avevo chiesto come mai non ci fosse il Dolby Atmos sui prodotti in gamma. In sintesi i motivi sono molteplici: da un lato il fatto che la tecnologia proprietaria di virtualizzazione funziona bene, è apprezzata dai clienti e non richiede che l'audio sia codificato in formati particolari; dall'altro il fatto che non è sempre scontato che avere la tecnologia sulla soundbar permetta di sfruttare il formato Dolby Atmos, che richiede una certa larghezza di banda sull'HDMI, che non tutti i TV sul mercato offrono, soprattutto nella fascia di prezzo in cui si vanno a posizionare le soundbar di questo tipo. In ogni caso i tecnici berlinesi sono al lavoro e quando tutta la filiera Dolby Atmos sarà utilizzabile da tutti senza intoppi, il bollino apparirà anche sui prodotti Teufel.
Parlando di immersività, citiamo anche i prezzi, visto che uno dei due kit in vendita mette a disposizione anche gli altoparlanti posteriori wireless per il pubblico più esigente: la nuova CINEBAR 11 è disponibile sul sito ufficiale Teufelaudio.it nelle colorazioni bianco e nero al prezzo di 399,99€ (per due settimane in promozione con un codice sconto del valore di € 40 sull’acquisto), ma anche in versione CINEBAR 11 "set 4.1" in cui è inclusa una coppia di altoparlanti a due vie posteriori wireless EFFEKT, al prezzo complessivo di 699,99€.
La soundbar può essere utilizzata anche a TV spento per godere della musica da smartphone, PC o tablet, grazie alla connessione Bluetooth 5.0 con aptX: grazie alla presenza dell'NFC anche le fasi di accoppiamento dei dispositivi sono facilitate. CINEBAR 11 dispone di HDMI 2.0a (1 IN e 1 OUT) con HDCP 2.2, 4K Pass-Through, HDR, Dolby Vision, 3D, supporto ARC per connessione semplice tramite cavo unico e CEC per il funzionamento con il telecomando del televisore. Completano gli ingressi un’entrata per cavo digitale ottico, per collegare ad esempio una console di gioco, e un ingresso AUX con jack da 3,5 mm.
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3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOk il solito altoparlantino mono 1.0 da 99E con tante sigle inutili.
quindi si può tranquillamente installare il sub ove più aggrada.
quindi si può tranquillamente installare il sub ove più aggrada.
peggio ancora.
Il problema di quando progetti un sub, quelli veri non la radiolina di fantozzi come questo, e' che il posizionamento diviene parte dei calcoli.
Per esempio se scelgo un posizionamento appoggiato alla parete di fondo, come il 90%, o da mettere sotto il divano il risultato sara' del 50%.
CINQUANTA PRECENTO DI ERRORE.
Prova a farti dare il 50% in meno di stipendio, poi ne parliamo.
Alcuni altoparlanti sono famosi per sfruttare posizionamenti ben precisi (Klipsh) per sfruttare in maniera profonda il posizionamento.
Il fatto che io possa mettere il midrange sotto il divano o altrove non fa che decretarne la pessima qualita', come del resto il fatto che si parli di atmos con solo un box.
Capisco che il poco informato o lo stolto amino le etichette "impossibili" come hdr o 4k e adesso sbavino per atmos.
Devo ancora finire d leggere le incasinate specifiche, ma una cosa e' chiara: non e' un'altoparlantino mono o un semplice set di 5 casse che e' in grado di gestire l'atmos.
Per usarlo correttamente serve non solo almeno 9 canali, ma 4 segnali debbono giungere dal soffitto.... ed essere tarati con MOLTA cura.
Quindi, di fatto, poco probabili in un salotto che non sia dedicato in maniera esclusiva a quello.
In parole povere:
questo fa pena ed e' mono e non ha un sub
se scrivono molto di atmos e' mono.
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