Come scegliere una soundbar per sfruttare al meglio l'audio in casa

Come scegliere una soundbar per sfruttare al meglio l'audio in casa

Attraverso una soundbar è possibile ottenere una più coinvolgente esperienza nella visione di film e video, migliorando l'audio della propria TV: vediamo quali siano gli elementi da seguire per la migliore scelta

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Audio Video
SharpDolby AtmosDolby
 

Il periodo di lockdown e le trasformazioni del nostro vivere sociale di tutti i giorni generati dalla pandemia globale hanno portato ad un cambiamento degli spazi all'interno delle nostre case. Non è una sorpresa il constatare come nella prima metà del 2020 molti consumatori abbiano scelto di aggiornare il proprio TV di casa, complice il maggior tempo trascorso tra le mura domestiche e la volontà di passare con un po' di svago i tempi di forzata convivenza domestica.

Da questo una spinta non solo alle vendite di TV, dalla diagonale sempre più grande e ricercati nelle caratteristiche tecniche, ma anche una diffusione dei differenti servizi di streaming video disponibili nel territorio nazionale che possono essere sfruttati al meglio grazie alla diffusione di connettività a banda larga. Altra conseguenza diretta della pandemia è stata una ricaduta sui sistemi di connettività, con accessori in grado di migliorare la copertura del segnale WiFI tra le mura di casa che sono diventati sempre più richiesti dai consumatori sino al passaggio ai più efficaci e completi sistemi con satelliti Mesh collegati tra di loro.

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Più intrattenimento domestico, quindi, generato da uno stato di necessità ma che è diventato per molte famiglie una via preferenziale per spendere il tempo libero nel corso della giornata. Nuovo TV, connettività web sempre più sfruttata dai servizi di streaming video e copertura capillare del segnale WiFi nell'abitazione utile ovviamente non solo per intrattenersi ma anche per garantire le migliori condizioni per lavoro e studio da remoto. Scenari ai quali nel periodo pre-pandemia non eravamo di certo abituati, quantomeno come collettività, ma che tenderanno a restare a nostra disposizione anche quando l'emergenza sanitaria sarà definitivamente superata.

L'esperienza di intrattenimento è però generata da due dei nostri sensi: alla vista, che richiede uno schermo di grande dimensione e dalla qualità ove possibile elevata, si affianca l'udito sempre più coinvolto soprattutto nella fruizione dei contenuti video in streaming. Delegare la riproduzione audio al solo TV è però molto spesso limitante: l'esperienza che ne si ricava non è all'altezza di quanto offerto da soluzioni dedicate, soprattutto pensando all'audio multicanale.

Soundbar: un accessorio diventato indispensabile

Il mercato propone varie soluzioni, tra le quali spiccano le soundbar: sono divenute così popolari che in alcuni casi i produttori di TV le integrano direttamente all'interno dei propri TV, oppure ne forniscono una in bundle. L'esperienza finale che se ne ricava è in effetti così differente, in termini di maggiore coinvolgimento, che difficilmente se ne può fare a meno una volta sperimentata.

Le soundbar superano inoltre i limiti di posizionamento propri dei sistemi audio multicanale: i kit standard richiedono il posizionamento di 5 o più canali più subwoofer nell'ambiente domestico, con la necessità di stendere i cavi di segnale e in alcuni casi provvedere all'alimentazione con corrente. La soundbar è un blocco unico che integra tutti i diffusori richiesti, a seconda del modello anche per un'esperienza multicanale, richiedendo il solo abbinamento ad un subwoofer che in alcuni casi riceve il segnale via connessione wireless. Una volta predisposta l'alimentazione dei componenti con il collegamento alla rete domestica è spesso necessario servirsi di un solo collegamento alla TV via cavo HDMI per poter rendere operativa una soundbar. Qualora il collegamento avvenga con una porta HDMI ARC il volume di riproduzione audio della soundbar sarà regolato dal telecomando della TV, senza dover intervenire su quello fornito in dotazione.

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soundbar 2.0 Slim Sharp HT-SB95

Le potenzialità di una soundbar non sono però limitate al solo collegamento con la TV: a seconda del modello sono presenti anche altre tipologie di connessione ma non manca in pressoché nessuna quella Bluetooth per il pairing con dispositivi mobile. Ecco che lo smartphone, sempre più di frequente utilizzato quale centro dei nostri contenuti multimediali soprattutto se legati alla musica, può venir facilmente collegato alla soundbar sfruttando quest'ultima per la riproduzione della musica anche e non solo attraverso uno dei vari servizi in streaming audio. In questo modo la soundbar diventa la periferica di riferimento per la riproduzione di qualsiasi tipo di contenuto audio, unendo TV e dispositivo musicale (spesso lo smartphone, ma non necessariamente solo quest'ultimo) e rendendo la fruizione della componente audio più completa e immersiva a prescindere da quale ne sia la sorgente. A seconda dei modelli troviamo anche altre possibilità di collegamento con dispositivi audio, che vanno dai classici connettori RCA a porte USB sino a connessioni digitali ottiche: i produttori offrono quanta più flessibilità possibile, così da rendere la soundbar un sistema audio che si adatta facilmente a diverse sorgenti e non solo limitata alla TV.

Le soundbar non sono tutte uguali

Come distinguere e scegliere tra le tante soundbar in commercio? Il numero dei canali che mettono a disposizione è uno degli elementi di scelta iniziali, non fosse altro perchè all'aumentare del loro numero cresce il costo d'acquisto complessivo. I modelli più semplici sono quelli 2.0, nei quali quindi trovano posto altoparlanti per il canale sinistro e per quello destro; passando allo standard 2.1 troviamo anche il subwoofer che affianca segnale stereofonico, rafforzando la riproduzione delle note più basse. I modelli 3.1 aggiungono un canale centrale, specificamente dedicato alla riproduzione dei dialoghi. Una soundbar 5.1 introduce due canali audio posteriori, sinistro e destro, introducendo al mondo dell'audio surround, mentre in un sistema 7.1 si aggiungono due canali ulteriori che riproducono suoni laterali così da rafforzare quanto generato dagli altoparlanti posteriori. Vi sono poi configurazioni identificate da 3 numeri: il primo indica il numero totale dei canali frontali e posteriori, mentre il secondo identifica il subwoofer. Il terzo numero, come nella configurazione 7.1.2, identifica il numero dei canali da soffitto dedicati ad aumentare la spazialità della riproduzione audio.

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Sharp HT-SBW800, soundbar 5.1.2 con supporto Dolby Atmos

Una soundbar integrerà un numero di canali audio corrispondente allo standard per la quale sia stata sviluppata, in modo speculare a quanto ottenibile con un tradizionale setup con più diffusori fisici senza ovviamente la complessità di installazione tipica di quest'ultimo. Dimensione e posizione degli altoparlanti nella soundbar saranno quindi funzione dello standard: i canali posteriori saranno replicati utilizzando speaker montati lateralmente alla soundbar, mentre altoparlanti rivolti verso l'alto saranno quelli dedicati ai canali da soffitto per incrementare la spazialità della scena sonora.

Nell'immagine vediamo la costruzione della soundbar Sharp HT-SBW800, un modello di tipo 5.1.2 dotato di supporto alla tecnologia Dolby Atmos: nella parte frontale trovano posto i due altoparlanti per segnale stereofonico (destro e sinistro) assieme a due diffusori per il canale centrale. Sui due lati, non visibili, sono presenti due diffusori che replicano i canali posteriori mentre nella parte superiore sono presenti i due canali per l'audio da soffitto. Non visibile il subwoofer, collegato alla soundbar attraverso un canale wireless dedicato.

Dolby Atmos è un sistema sviluppato da Dolby Laboratories per i cinema, che dal 2014 è stato adattato anche per l'implementazione in impianti audio per l'home cinema. A differenza dei sistemi precedenti, basati su canali (come quello 5.1 che abbina due canali frontali, due posteriori, uno centrale e il subwoofer), Dolby Atmos è basato sugli oggetti sonori, ciascuno dotato di proprie caratteristiche sonore con una posizione nello spazio tridimensionale che può mutare nel tempo. L'implementazione per sistemi di home cinema è stata ovviamente semplificata rispetto a quella per le sale cinema: è basata quale minimo su 5.1.2 canali composti da un tradizionale setup 5.1 (frontali, posteriori, centrale e subwoofer) con l'aggiunta di 2 altoparlanti da soffitto. Le soundbar più complete in commercio sono compatibili con questo standard, assicurando una riproduzione dell'audio dei filmati compatibili che tenga conto non solo dell'effetto surround ma anche della tridimensionalità., con uno sviluppo dell'audio che si sposti tanto in orizzontale come in verticale rispetto al punto di ascolto.

Come posizionare la soundbar all'interno del nostro ambiente domestico? A differenza di un impianto audio multicanale una soundbar trova collocazione pressoché immediata subito sotto il TV, in posizione centrale frontalmente rispetto al punto di ascolto. Dovremo prestare unicamente attenzione all'altezza complessiva della soundbar, tipicamente ridotta, rispetto alla distanza dello schermo dalla base di appoggio: se si utilizza un tradizionale mobile TV i piedi sui quali è poggiato lo schermo dovranno essere superiori in altezza rispetto alla soundbar, così da evitare che quest'ultima possa coprire una parte dello schermo. Se invece lo schermo è attaccato alla parete con una struttura di tipo VESA potremo appoggiare la soundbar su un eventuale mobile posizionato sotto la TV, o fissarla direttamente a parete poco sotto lo schermo sfruttando le apposite predisposizioni.

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Nell'immagine una possibile installazione di soundbar: il TV da 65 pollici di diagonale è fissato alla parete con una piastra VESA, mentre la soundbar - il modello HT-SBW800 di Sharp, nello specifico - è posta sul mobile alla base della televisione. Il segnale audio è così allineato allo schermo e può diffondersi lungo l'ambiente domestico. Se viene utilizzata, come in questo caso, una soundbar multicanale il segnale dei canali posteriori e di quelli superiori eventualmente presenti viene gestito interamente dalla soundbar: sarà sufficiente collegare l'alimentatore alla rete elettrica e il TV via porta HDMI.

È preferibile optare per una soundbar che sia per dimensioni complessive bilanciate con quelle del TV e dell'ambiente domestico nel quale è posizionato. Da questo anche un'attenzione alla potenza audio complessiva: un valore elevato rappresenta un'ottima riserva di potenza a disposizione ma non è necessario dotarsi di una soundbar eccessivamente potente quando l'ambiente domestico magari non permette di sfruttarne al massimo tutte le potenzialità.

Passiamo al subwoofer, responsabile delle frequenze più basse che caricano di effetti la visione di un film d'azione e arricchiscono la gamma sonora nella riproduzione di musica. I modelli forniti in abbinamento alle soundbar possono variare per dimensione ma in genere non sono mai eccessivamente ingombranti: il suo posizionamento è tipicamente ai lati del TV, appoggiati a terra contro la parete ad una distanza laterale che può essere di almeno 1 metro dal TV.

Tutte le soundbar permettono di intervenire con un trattamento del suono attraverso un telecomando fornito in dotazione, lasciando incrementare o diminuire il volume dei suoni più basso e di quelli più acuti a seconda delle preferenze personali e dell'ambiente d'installazione. Oltre a questo, sono presenti dei preset audio specificamente sviluppati per il tipo di contenuto video e/o audio che viene riprodotto, che comprendono in genere una modalità per il cinema e una per la musica con altre opzioni quali ad esempio una modalità specifica per l'ascolto notturno a volume contenuto. Operano intervenendo con specifiche equalizzazioni del segnale audio, enfatizzando quelle frequenze che hanno un impatto più definito e importante con lo specifico contenuto audio che viene riprodotto. Il consiglio, una volta installata la nuova soundbar, è quello di sperimentare con le differenti impostazioni così da ricercare il suono finale che si preferisce. Una via rapida potrebbe essere quella di impostare manualmente, partendo dalla modalità di default, una sorta di loudness: implica aumentare di alcuni dB il volume dei toni bassi e dei toni alti, così da conferire maggiore enfasi soprattutto quando si preferisce (o si deve) utilizzare un volume complessivo non particolarmente elevato.

Per chi è più attento ad avere un ambiente domestico che sia sempre smart può essere infine interessante optare per una soundbar che sia compatibile con connettività di rete Wi-Fi, così da offrire un audio multiambiente sfruttando Amazon Alexa o Google Home. In questo modo la soundbar viene trasformata in un vero e proprio altoparlante smart, sul quale riprodurre la musica con un semplice comando vocale.

Come abbiamo visto sono tanti gli elementi da tenere in considerazione nella scelta di una soundbar da abbinare al proprio televisore, a partire dalle indubbie considerazioni legate al costo. Il risultato finale varia a seconda del modello ma quello che se ne ricava, anche con la soundbar più semplice dal punto di vista tecnologico, è un'esperienza di fruizione dei contenuti audio e video che è ben più coinvolgente e gradevole che con i soli diffusori integrati nel proprio TV.

Una soundbar per tutte le esigenze: la proposta di Sharp

Gran parte delle feature qui analizzate vengono proposte da Sharp nella sua innovativa gamma di soundbar. Il già citato modello HT-SBW800 è quello che ci ha colpiti maggiormente: parliamo di un sistema 5.1.2 con supporto ai segnali audio multicanale Dolby Atmos.

Si tratta di un sistema dalle dimensioni generose che, tuttavia, si inserisce perfettamente nell'ambiente casalingo affiancando gli schermi più ampi  - nella nostra prova risalente allo scorso maggio l'avevamo abbinato a un TV da 65 pollici. La formula concepita da Sharp prevede un'installazione semplice e rapida: basterà posizionare la soundbar e il relativo subwoofer, alimentare entrambi i dispositivi e collegarli al televisore.

La soundbar Sharp HT-SBW800 risponderà alle esigenze del grande pubblico, ma si dimostrerà particolarmente adatto agli appassionati di film (riprodotti in streaming o su supporto ottico), così come agli amanti della musica, che potranno usufruire dell'interfaccia Bluetooth per la riproduzione musicale da un dispositivo mobile, magari sfruttando servizi streaming quali Spotify e Tidal.

10 Commenti
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Leopardo da Vinci15 Settembre 2020, 12:27 #1
ok sono comode, ma 150 euro di casse suonano meglio di una soundbar da 600. se volete risparmiare spazio, ci sono le soundbase
piani15 Settembre 2020, 16:51 #2
Infatti, una soundbar da 600 euro, ha parecchie alternative!!
azi_muth15 Settembre 2020, 17:46 #3
Le soundbar superano inoltre i limiti di posizionamento propri dei sistemi audio multicanale:


Ma non li superano a livello di qualità di riproduzione. Il costo a livello di qualità di riproduzione è elevato se confrontato con un paio di casse tradizionali di pari prezzo.
Si possono prendere in considerazione se lo spazio è molto limitato, non piace vedere altoparlanti in giro e non si hanno aspettative levate sull'audio.

Come posizionare la soundbar all'interno del nostro ambiente domestico? A differenza di un impianto audio multicanale una soundbar trova collocazione pressoché immediata subito sotto il TV, in posizione centrale frontalmente rispetto al punto di ascolto.


Ecco quella è la posizione peggiore per una soundbar... il rischio di aumentare le risonanze con il mobile è elevato dal momento che i mobili moderni sono fatti quasi sempre di tamburati e sono vuoti sotto.
Va decisamente meglio se attaccata SOPRA la tv con delle staffe o al muro.
pipperon16 Settembre 2020, 01:03 #4
Soundbar: un accessorio diventato indispensabile


questa e' l'unica frase di tutto l'articolo che ha senso:
Le TV di nomi strambi in odore di far fexxi i consumatori con il gelato in fronte delle etichette evitano di mettere i normali altoparlanti sul TV risparmiando un bel 50E e rischiando che il peone di turno poi sganci 400E per riaverli.


in alcuni casi i produttori di TV le integrano direttamente all'interno dei propri TV


quindi tutti i tv degli anni 80 e 90 avevano una soundbar. WoW


Le soundbar superano inoltre i limiti di posizionamento propri dei sistemi audio multicanale

certo, sono mono che posizionamento vuoi fare.
La spari vicino al tv monco e gli ridai quello che non hai verificato che avesse l'incauto acquisto.

standard richiedono il posizionamento di 5 o più canali più subwoofer nell'ambiente domestico, con la necessità di stendere i cavi di segnale e in alcuni casi provvedere all'alimentazione con corrente.


immagino che altri apparecchi funzionino ad energia divina e non necessitino di cavi...?


La soundbar è un blocco unico che integra tutti i diffusori richiesti, a seconda del modello anche per un'esperienza multicanale, richiedendo il solo abbinamento ad un subwoofer


La soundbar e' MONO, e non possiede un subwoofer non avendo essa un woofer a cui possa seguire un subwoofer.

Siccome il peone dopo tutte le sigle strambe sul tv (hdr, 4k, led. led tostati, le con led, turbo, qpak, quack e ulllala') in genere vuoel anche puxxanate sull'altoparlante ed ecco i "tantivatti" e il "subbowofero" che altro non e' che un mid basso molto nasale MONO.

"la soundbar diventa la periferica di riferimento per la riproduzione di qualsiasi tipo di contenuto audio


dopo non lamentiamoci che qualunque supposta BT venga infilaOPS, provata, sembrera' bellissima (qualcuno ha detto apple o amazzon?)



Come distinguere e scegliere tra le tante soundbar in commercio? Il numero dei canali che mettono a disposizione è uno degli elementi di scelta iniziali


Piu' sono e piu' vi prendono per il rame lutezio.



Una soundbar integrerà un numero di canali audio corrispondente allo standard per la quale sia stata sviluppata, in modo speculare a quanto ottenibile con un tradizionale setup con più diffusori fisici senza ovviamente la complessità di installazione tipica di quest'ultimo.....i canali posteriori saranno replicati utilizzando speaker montati lateralmente alla soundbar....


quindi tutti gli studi ha hanno portato alla creazione degli impianti, gli amar bose, i Ray Dolby, Gli Allison e persino mr Lansing con il suo paragon (LA soundbar vera) tutti idixti e ribaxbiti?
molto interessante: picchi li un giocattolino e tutte le minacce alla stereofonia e al posizionamento del suono come la diffrazione, i tempi di arrivo, i riverberi e la forma d'emissione sono volati via MAGICAMENTE come nuvole in una bella giornata.

forse a volare via sono i neuroni.


È preferibile optare per una soundbar che sia per dimensioni complessive bilanciate con quelle del TV .


L'estetica ringrazia.
il suono meno.

Da questo anche un'attenzione alla potenza audio complessiva: un valore elevato rappresenta un'ottima riserva di potenza a disposizione ma non è necessario dotarsi di una soundbar eccessivamente potente quando l'ambiente domestico magari non permette di sfruttarne al massimo tutte le potenzialità.


scusate, di cosa stiamo parlando?
potenza?
di un affare che se ci da buono misurato continuo con spettro iec e sotto l'1%thd sara' sui 3Wch?
3W riserva di potenza?
clipping selvaggio continuo!
Che caxxo di potenza eccessiva stiamo parlando?
un TV di marca degli anni 90 svernicia clamorosamente questi giocattoli.
Questo e' l'audio del mivar, magari vibrera' meno, ma e' l'audio popolare del mivar.
Non che ci sia niente di male, ma sembra che stiamo parlando di un onkio integra da 200W e 30Kg di ampli, non dell'audio sfixa del mivar.


Passiamo al subwoofer,


le soudbar generamente (certamente quelle di queste dimensioni) non hanno subwoofer.
Fine
(uno scatolo che peggiore l'audio non e' un sub e' qualcosaltro una boombox o un largabanda, per es.)

Tutte le soundbar permettono di intervenire con un trattamento del suono attraverso un telecomando fornito in dotazione, lasciando incrementare o diminuire il volume dei suoni più basso e di quelli più acuti a seconda delle preferenze personali e dell'ambiente d'installazione.


Per una serie di ragioni lunghe da descrivere gli impianti HT generlmente non hanno la possibilita' di variare la risposta.
L'audio del mivar invece....

Operano intervenendo con specifiche equalizzazioni del segnale audio, enfatizzando quelle frequenze che hanno un impatto più definito e importante con lo specifico contenuto audio che viene riprodotto.


Traduzione: disintegrano la risposta in frequenza... ricordate vero le supposte BT da 15E con tutti quei tastini pop, rock, dance, sordi, tazzauri, panini...


Una via rapida potrebbe essere quella di impostare manualmente, partendo dalla modalità di default, una sorta di loudness: implica aumentare di alcuni dB il volume dei toni bassi e dei toni alti, così da conferire maggiore enfasi soprattutto quando si preferisce (o si deve) utilizzare un volume complessivo non particolarmente elevato.


forse non e' molto chiaro come funzione il loudness e che razza d'impatto puo' avere su un sistema gia' compromesso come questo
http://allarovescia.blogspot.com/20...ncone-2728.html

quello che e' chiaro e' che e' una marchetta, e ci puo' stare in tempi di magra.

Quello che non ci sta e' parlare delle soundbar come se fossero multicanale in out o parlare di potenze come se questi affari avessero ampli enormi...
notiziola: se pesa 1,4Kg e' al massimo 3Wx2, alla fisica non interessa il dover mostrare i muscoli.

alla fine le casse non hanno avuto molte evoluzioni negli ultimi 50 anni. Non e' una caso che tannoy vada avanti con il suo westminster da prima di tutti noi, immagino.
Poco e' stato inventato negli ultini 3 decenni perché poi basta mettere una sigla sul "coso" perché i deboli d'intelletto ci credano.
Peggio della religione

Cosa sono gli altoparlanti?
http://allarovescia.blogspot.com/20...toparlante.html
sempre quelli
da 40 anni almeno
piani16 Settembre 2020, 09:58 #5
Capisco il rifiuto verso le soundbar, ma state un po' esagerando.

Non si parla solo di potenza, e visto come vengono costruiti gli attuali appartamenti, non ne serve tanta. Qui è soprattutto un discordo di provenienza del suono.

Io stesso ho realizzato una soundbar (MDF e speaker ciare) 10-15 anni fa, abbinata ad un sintoamplificatore Yamaha con microfono Ypao, che era il fulcro del progetto. Senza microfono che calibrava le 5 vie, la soundbar non serviva a nulla. Bene durante la visione dei film tutti ci guravamo a destra o a sinistra per la provenienza dei suoni.

Sostituire una soundbar Atmos (che contiene algoritmi di ritardo ect..) con un sistema stereo non offre la stessa esperienza di ascolto. Se parliamo solo di volume, vi do ragione, ma per il resto no.

Una soundbar atmos, dovrebbe avere almeno 4 canali, 2 frontali e 2 verso il soffitto che di rimbalzo daranno l'impressione di far provenire il suono da dietro. Molto probabilmente ci sarà anche il canale centrale, percio siamo a 5. Se ci sono i laterali diventano 7.

A bassa frequenza, i 7 altoparlanti emetteranno all'unisono con un bel movimento d'aria e non è necessario il sub. Se c'è è meglio.

Ascoltate le soundbae in casa è ben posizionale, per carità non posizionate ad angolo nella stanza ma a metà della parete. E non ascoltatele ai centri commerciali senza riflessioni sul soffitto (altissimo) e senza riflesioni delle parete laterali.

Per i driver, o speaker o altoparlanti usati, c'è stato molto progresso anche li, basta ascoltare il progresso degli smartphone....

Buon ascolto!
pipperon16 Settembre 2020, 12:07 #6
Originariamente inviato da: piani

Non si parla solo di potenza, e visto come vengono costruiti gli attuali appartamenti, non ne serve tanta.


Se mi leggi sai che quando parlo di potenza, spesso, irrido i mostrilglioni di "watti".

Esiste pero' un problema di efficienza: un superwoofer (non si chiamavano ancora sub) EV con 20W suona molto forte, un black banana diamond (e' il nome di un coso giapponese che rizza la banana, ma va bene per la maggior parte dei cosi da pompa) per ottenere la stessa quantita' parliamo di 10KW, di fatto impossibili negli ambiti previsiti.
Infine esiste una cosetta chiamata clipping: se clippi addio localizzazione del suono (=mono). Con 3W, radiolina di fantozzi a pile, sei sempre in clipping anche con il TG.

per forma e costruzione questi giocattoli sono per forza sordi.

Qui è soprattutto un discordo di provenienza del suono.

Io stesso ho realizzato una soundbar (MDF e speaker ciare) 10-15 anni fa, abbinata ad un sintoamplificatore Yamaha con microfono Ypao, che era il fulcro del progetto. Senza microfono che calibrava le 5 vie, la soundbar non serviva a nulla. Bene durante la visione dei film tutti ci guravamo a destra o a sinistra per la provenienza dei suoni.


innanzi tutto avrai lasciato tweeter SERI a "vista".
Poi hai connesso un ampli con un enorme DSP e hai fatto la calibrazione per quella specifica stanza con quegli specifici mobili.
Faccio notare che l'ampli piu' economico, vado a memoria, che ha un DSP cosi' elaborato e' sui 500E solo lui e dotazioni appena sufficienti di swing.
Sentire "da sinistra" qualcosa a caxxo non e' "stereofonico" Negli anni 50 esistevano affari mono con "cose che cosavano a destra e sinistra"

Inoltre capiamo la differenza fra
"mono"
"stereo"
"5 vie definizione THX" (aka sourround)

Mono non siamo in grado di capire la direzione del suono-

Stereo siamo in grado di avere una direzione tridimensionale del suono: destra, sinistra, DIETRO, a lato.
In pratica hai una scena audio davanti a te con una discreta tridimensionalita'
Dubito molto che se non stiamo parlando del PARAGON o una sua imitazione tu sia in grado di farlo con una sound bar.
Diciamo che sei con un altoparlante MONO dotato di molta ariosita'.

Se la stereofonia e' in grado di fare tutto cio', perche il multicanale?
Il problema della stereofonia che che ha una fruizione ristretta e non sempre il POSIZIONAMENTO degli altoparlanti e' perfetto (leggi mai).
Inoltre molti altoparlanti hanno un'emissione molto chiusa, come le control jbl o peggio le i caricamenti a tromba divenendo precisissimi.

Questo, soprattutto se pensiamo alla dimensione di un cinema o alla mania WAF di nascondere, non permette di avere una scena perfettamente inchiodata e la cosa che percepiamo piu' errata e' l'oscillazione orizzontale delle voci.
Ecco il canale voci per inchiodare la questione (non ha caso va messo dietro lo schermo, nei tv che non sono fonotrasparenti sotto.
Capiamo che su un emettitore largo 80cm non ha molto senso.

il canale posteriore (che sul sourrond normale ha 2 altoparlanti ma e' uno solo il segnale) serve alla medesima cosa.
Si parte da un'errata posizione delle casse. Il "posteriore" e la sua localizzazione e' dato, nella stereofonia, dalla fase. Il problema che per funzionare le casse devono essere alla medesima distanza dal fruitore senza avere TW che hanno problemi (per esempio incassati), senza avere TW montati male perche' carini... senza diffrazioni asimmetriche.

Capiamo che e' un problema, che si risolve facile piazzando dietro 2 casse.
Bonus pack e' che se abbiamo le casse posteriori ad una quota superiore e il segnale e' giusto e ben riprodotto riusciamo anche a gestire la verticalita'.

In pratica il sourrond altro non e' che una stereofonia migliorata e piu' facile da ottenere SOPRATTUTTO IN AMBITO CINEMA dove nessuno in sala e' nel posto corretto.




Una soundbar atmos, dovrebbe avere almeno 4 canali, 2 frontali e 2 verso il soffitto che di rimbalzo daranno l'impressione di far provenire il suono da dietro. Molto probabilmente ci sarà anche il canale centrale, percio siamo a 5. Se ci sono i laterali diventano 7.


Seguendo il discorso e' chiaro che per una sala con 40 altoparlanti e 100 astanti il ricalcolo del segnale con atmos e' molto piu' chiaro e semplice, nulla serve ad un ambiente controllato come una singola stanzetta con divano, peggio ancora se con un singolo altoparlante.


A bassa frequenza, i 7 altoparlanti emetteranno all'unisono con un bel movimento d'aria e non è necessario il sub. Se c'è è meglio.


il sub serve per rendere piu' piccoli i satelliti, e' un compromesso, non una magia risolutiva di un problema.
Un altoparlante ha o non ha dei bassi. Se non li ha, anche se ne faccio andare 10 assieme, non li avra' comunque (anche se il volume complessivo aumenta). Persino le 801/901 di Amar Bose non scendono nonostante tutto
Come dice Nelson Pass, non io poveraccio, a questo proposito "purtroppo la dimensione e' tutto": non puoi scendere a 30Hz con un altoparlante da bambole, salvo stranezze (che poi paghi salato in altra maniera) ma almeno un 30cm lo devi avere. Se hai un 10 cm non hai bassi, fine e stop.

Per i driver, o speaker o altoparlanti usati, c'è stato molto progresso anche li, basta ascoltare il progresso degli smartphone....


quindi il fatto che adesso usano driver in camera di compressione e' per te una cosa nuova? Cavolo si fa dagli anni 50, dagli 80 in risonanza: proprio una cosa nuovissima. Aspetta me la segno.

Consiglio di vedere come e' fatta una tannoy, proveniente da un epoca dove non esistevano le calcolatrici, non esisteva ne reflex ne sospensione pneumatica e non esistevano certo tante cose.
Eppure e' di una semplice efficace eleganza che e' costosa perche' non si poteva fare altrimenti nel 1945.
Si puo' fare di meglio e soprattutto economico, certo, ma non perche' ho infilato nel rame un DSP sperando di raddrizzare banane.
Un paio di tannoy ricreano una scena tridimensionale incredibile.

Guardando lo spaccato con pazienza non e' difficile capire perche nel 1945 esisteva la stereofonia a nel 2020 abbiamo le merxacce mono con input a 12 canali con il ciuffo pixeloso

Con i DSP puoi barare, e questo aiuta, ma avere l'asso in tasca e' una cosa, cercare di farlo senza neppure una carta in mano che non sia l'asso estratto dalla manica e' da selfista megapixeloso led turbo...
Pino9016 Settembre 2020, 13:16 #7
Forse sono un po' tardo io ma questa cosa delle soundbar non la capisco. Suonano di m**** come le casse della televisione, o se suonano meglio suonano POCO meglio costando un'ira di Dio. Secondo me meglio spendere per un buon 2.1 o impianti home cinema avendo i soldi.
Io non ho spazio ed ho appeso le casse al muro avendo cura di isolarle sia dal muro sia dal ripiano che le tengono. Il sub ovviamente a terra.
Zappz16 Settembre 2020, 14:19 #8
Io a casa ho un impianto 5+1 Denon, ma anche 2 soundbar Sony e secondo me sono prodotti adatti ad esigenze completamente diverse, la soundbar si prende per questioni di spazio/arredamento mentre l'ht per la qualità/potenza.

Del resto mi trovo molto bene anche con le soundbar, sopratutto considerando che fanno anche da hub hdmi e la cosa mi e' parecchio comoda, poi devo dire che le Sony fanno egregiamente il loro lavoro.
piani16 Settembre 2020, 14:43 #9
Originariamente inviato da: pipperon
... cut


Tante belle cose che un audiofilo della mia età conosce benissimo!!

Purtroppo per te, i film, non quelli scaricati, non hanno solo 2 tracce.

Mi sembra che insisti nel dire che il dolby non è altro che uno stereo modificato con un DSP, forse mi sono perso nella tua prolissità.

Che un impianto hi-fi o hi-end se ben posizionato e tarato offra una esperienza tridimensionale è un dato di fatto. Ma tranne qualche per qualche realizzazione di Allison, un sistema di altoparlanti stereofonico deve essere posizionato ben lontano dalle parete per offrire un'espereienza stereofonica.
Considera anche l'ingombro dell'ampòlificatore o di un 2 telai.

Ma se colleghiamo l'impianto hi-fi classico (senza DSP) per la visione di un film, cosa succede?

Per i woofer o subwoofer di piccolo diametro, c'è sempre l'equalizzazione attiva, che se ben fatta, non fa ricoltare nella tomba alcun guru.

Tornando ad un discorso più concreto, io lo spazio per in sintoamplificatore non ce l'ho, e non voglio neanche vederlo. Poi se è slim, sarà anche in classe D!!!

Perciò lo step sucessivo all'audio della TV (che diventano sempre più sottili) è una soundbar decente. Pace.
pipperon16 Settembre 2020, 17:22 #10
Originariamente inviato da: piani
Purtroppo per te, i film, non quelli scaricati, non hanno solo 2 tracce.


e allora, il player non fa il downmix?

Mi sembra che insisti nel dire che il dolby non è altro che uno stereo modificato con un DSP, forse mi sono perso nella tua prolissità.


il dolby nasce come una versione migliorata della stereofonia che, come noerai da tante cose, e' fondante per la riuscita di un impianto multicanale.

Ma tranne qualche per qualche realizzazione di Allison, un sistema di altoparlanti stereofonico deve essere posizionato ben lontano dalle parete per offrire un'espereienza stereofonica.


non direi, anzi le casse da casa nascono SPESSO proprio per essere appoggiate al fondo: dalle umili canton alle mostruose tannoy da 60Kg.

Considera anche l'ingombro dell'ampòlificatore o di un 2 telai.


42x5x20cm?

Ma se colleghiamo l'impianto hi-fi classico (senza DSP) per la visione di un film, cosa succede?


downmix > stereo?

Per i woofer o subwoofer di piccolo diametro, c'è sempre l'equalizzazione attiva, che se ben fatta, non fa ricoltare nella tomba alcun guru.


ni
se il sistema a la risonanza a 100Hz (scelta per arrivar li) per arrivare li a 90Hz e' in caduta libera (la pendenza dipende da tante cose e se e' gia' in caduta o arriva bella piana e poi crolla).
Puoi cercare di equalizzare, come effetto collaterale ti serviranno potenze quadratiche ed ESCURSIONI del cono altrettanto importanti che causeranno distorsione e riscaldamento.
Questo ti portera' a motori piu' pesanti e meno efficienti che porteranno a potenze piu' alte.
Questo ti portera' a motori piu' pesanti e meno efficienti che porteranno a potenze piu' alte.
eccetera...

Quindi, alla fine, si equalizza piu' per linearizzare l'ultimo tratto che per guadagnare discesa altrimenti si rischia di cadere nel baratro
buttar dentro ad una ruchiesta di 30W pochi Hz di un B4 vuol dire passare a 500W di ampli con escursioni di diversi centimetri e un suono costoso e pessimo.
Cose che ottieni identiche con un cabinet poco piu' grande e un 25% in piu' di diametro del cono con prezzi di poco superiori.

Tornando ad un discorso più concreto, io lo spazio per in sintoamplificatore non ce l'ho, e non voglio neanche vederlo. Poi se è slim, sarà anche in classe D!!!

ho un 2 telai del 79 che e' spesso in tutto 12cm circa e ci starebbe dietro il tv avendo i trasfo toroidali e il telecomando.
Non e' un classe D, poco diffuso all'epoca, ma AB

Perciò lo step successivo all'audio della TV (che diventano sempre più sottili)


Volere stoltamente la tv sottile come una fettina di formaggio non e' furbo, anche se e' come tate cose: il consumatore lo vuole.

Fino a quando la gente compra oggetti perche' da spenti sono piu' belli avremo sempre problemi, no?

Oltretutto non capisco petche non metterlo dietro e attorno un'eventuale soundbar. Sai che differenza avere 150litri di caricamento quasi invisibili rispetto ad una radiolina appoggiata davanti?

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