Bower & Wilkins acquisita dalla start-up Eva Automation
Lo storico produttore di diffusori audio è stato ceduto ad una start-up statunitense attiva solamente da due anni. Entrerà con maggiore decisione nelle smart-home?
di Nino Grasso pubblicata il 04 Maggio 2016, alle 17:31 nel canale Audio VideoBower & Wilkins
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFino a qualche anno fa fra un impianto hi fi degno di questo nome ed uno economico cera un abisso.
Oggi anche un impianto relativamente economico ( non mi riferisco alle cinesate da 50 euro) offre spesso una qualità più che dignitosa per andare sopra alla quale i prezzi salgono in modo esponenziale per miglioramenti sempre meno percepibili per i quali sempre meno gente e disposta a spendere.
Fino a qualche anno fa fra un impianto hi fi degno di questo nome ed uno economico cera un abisso.
Oggi anche un impianto relativamente economico ( non mi riferisco alle cinesate da 50 euro) offre spesso una qualità più che dignitosa per andare sopra alla quale i prezzi salgono in modo esponenziale per miglioramenti sempre meno percepibili per i quali sempre meno gente e disposta a spendere.
no la differenza tra un impianto hifi da 500 euro e uno da 2000 é sempre la stessa, cio ' che é cambiata é la musica,.
Oggi la qualità delle registrazioni é nettamente migliorata e per far uscire il suono da un pezzo non ti servono piu' impianti da audiofilo, il problema resta se ascolti vecchia musica, che per quanto mi riguarda rappresenta l'80% dell'ascolto
Il mercato si è saturato: chi voleva un hi FI lo ha già comprato, chi cambia si può rivolgere ad un vasto mercato dell'usato.
I giovani millennials non hanno l'ambiente (casa) sufficientemente grande per acquistare prodotti simili.
Gli HiFi non possono essere il core business, casse da pavimento e simili possono essere flagship products e poco più.
I prodotti su cui si possono fare margini sicuri sono impianti bluetooth integrati, i cui coni dopo pochi anni sono deformati (perché sottodimensionati) o comunque diventano obsoleti per batteria/standard etc
Io ascolto le mie klipsch rf15 dal 2006 e sinceramente non so proprio quando le cambierò.
Dall'altro lato i prezzi dell HiFi sono rimasti artificialmente alti per troppo tempo, mercati più competitivi come quello dei monitora (quello in crescita) mostrano prodotti dalle caratteristiche eccezionali a prezzi enormemente più bassi. Un paio di m audio bx8 costa 300 euro, per avere qualità paragonabile nel mondo HiFi bisogna spendere 1500 euro...
Oggi la qualità delle registrazioni é nettamente migliorata e per far uscire il suono da un pezzo non ti servono piu' impianti da audiofilo, il problema resta se ascolti vecchia musica, che per quanto mi riguarda rappresenta l'80% dell'ascolto
ehm, no, la qualità delle registrazioni fa mediamente PENA
Tutto corretto tranne che non puoi comparare casse monitor con casse da ascolto. Le monitor hanno si un suono "eccezzionale" ma non ti daranno mai l'appagamento di un paio di casse progettate e costruite per l'ascolto, appunto.
Oggi la qualità delle registrazioni é nettamente migliorata e per far uscire il suono da un pezzo non ti servono piu' impianti da audiofilo, il problema resta se ascolti vecchia musica, che per quanto mi riguarda rappresenta l'80% dell'ascolto
E c'è anche da dire che negli ultimi anni il mondo "Pro", fino a fine anni '90 una nicchia assoluta di mercato, unendo l'utile al dilettevole è entrato prepotentemente nelle case di moltissimi... Quando ho scoperto il mondo dell' audio "Pro" ho definitivamente abbandonato l'alta fedeltà classica. A prezzi quasi "irrisori" si può avere una qualità che nell'alta fedeltà classica è quasi sconosciuta... Decine di marchi storici e New entires oggi propongono Speaker bi/triamplificati e soprattutto ATTIVI e convertitori/Schede Audio di assluta qualità che non fanno rimpiangere due terzi del cosiddetto High-End salottiero... Meno pippe e più fatti, e questo grazie anche ai "cinesi" (T-Amp e derivati, HIVI, Edifier e compagnia) e ai vecchi e giovani leoni che dalle cantine degli studi di registrazione oggi si trovano su milioni di scrivanie in tutto il mondo...
Il problema degli audiofili è che si fanno tantissime pippe mentali, ma di elettronica capiscono poco....Mena che manco di acustica.... Un paio di Adam, Dynaudio, Tannoy, Jbl, Focal, Pioneer accoppiate ad un buon DAC/Scheda audio offrono risultiati sorprendenti a cifre ancora umane...e costringono anche ad ascoltare "piatto" e a farsi i primi rudimenti di acustica....
E c'è anche da dire che negli ultimi anni il mondo "Pro", fino a fine anni '90 una nicchia assoluta di mercato, unendo l'utile al dilettevole è entrato prepotentemente nelle case di moltissimi... Quando ho scoperto il mondo dell' audio "Pro" ho definitivamente abbandonato l'alta fedeltà classica. A prezzi quasi "irrisori" si può avere una qualità che nell'alta fedeltà classica è quasi sconosciuta... Decine di marchi storici e New entires oggi propongono Speaker bi/triamplificati e soprattutto ATTIVI e convertitori/Schede Audio di assluta qualità che non fanno rimpiangere due terzi del cosiddetto High-End salottiero... Meno pippe e più fatti, e questo grazie anche ai "cinesi" (T-Amp e derivati, HIVI, Edifier e compagnia) e ai vecchi e giovani leoni che dalle cantine degli studi di registrazione oggi si trovano su milioni di scrivanie in tutto il mondo...
Il problema degli audiofili è che si fanno tantissime pippe mentali, ma di elettronica capiscono poco....Mena che manco di acustica.... Un paio di Adam, Dynaudio, Tannoy, Jbl, Focal, Pioneer accoppiate ad un buon DAC/Scheda audio offrono risultiati sorprendenti a cifre ancora umane...e costringono anche ad ascoltare "piatto" e a farsi i primi rudimenti di acustica....
mazza se ne hai sparate di cazzate.
Hai visto il prezzo medio di una coppia di diffusori dynaudio? Ti ci compri le B&W con tanto di ampli integrato ....
Quando parlo di "cinesate" io parlo di casse wifi attive che oggi vanno tanto di moda.
Sound pompato da equalizzatori digitali e ampli integrati da 4 lire che fomentano bassi e alti facendo credere ad orecchie poco esperte che il suono sia di buona qualità, sicuramente sono appaganti, ma se uno é stato in sale di registrazione sa bene che quelle resa é assolutamente artefatta.
Prendo un esempio molto commerciale, i coldplay.
Basta ascoltare sullo stesso impianto Parachutes del 2000 e A Head Full of Dreams del 2015 per rendersi conto della netta differenza di sonorità.
Un disco del 2000 rende bene con un impianto da migliaia di euro, uno recente suona bene pure con una coppia di casse wharfedale da 200 euro.
Basta ascoltare sullo stesso impianto Parachutes del 2000 e A Head Full of Dreams del 2015 per rendersi conto della netta differenza di sonorità.
Un disco del 2000 rende bene con un impianto da migliaia di euro, uno recente suona bene pure con una coppia di casse wharfedale da 200 euro.
Vorrei tentare di correggere il tiro:
il fatto che un brano di musica commerciale del 2016 suoni bene sia su impianti hi-end che su compatti da supermercato che nelle cuffie da MP3 vuol solo dire che quel brano è stato fatto su misura per essere usufruito con questi ultimi mezzi, infatti in una catena di riproduzione tutto si livella al livello del pezzo più basso fra quelli che la compongono, e non è affatto indice di buona qualità, anzi alla fine è stato talmente elaborato, mixato, equalizzato, filtrato e compresso che del messaggio musicale originale (se mai ci fosse stato perché quando si parte da registrazioni in studio multitraccia dove ogni strumento è ripreso da solo e poi montato insieme non si può certo parlare di parametri come la musicalità o ricostruzione della scena che difatti non c'è proprio) rimane niente.
Per cui per poter valutare un impianto è necessario partire da registrazioni con dinamica piena, non filtrati e soprattutto ripresi il più possibilmente rispettando l'ambienza e la sonorità del punto di ripresa, quindi gruppi acustici o orchestre o comunque musica "unplugged" altrimenti non è possibile valutare la fedeltà di riproduzione di un impianto.
Detto questo, se si ascolta solo musica commerciale oggi per ottenere un suono soddisfacente basta acquistare un paio di casse amplificate e una sorgente che con meno di 1000 euro riusciamo a ricreare l'ambienza di un piccolo concerto rock, ma l'alta feldeltà che porta a buoni ascolti è ben altra cosa con Buonapace di tutti.
Tutto questo senza voler criticare le scelte di nessuno, ognuno ha le proprie esigenze e soprattutto ascolta la musica che gli piace per cui per ascoltare la musica commerciale basta un impianto da "Giostrai" per altra musica servono ben altri impianti.
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