Samsung S95B QD-OLED: fa tremare la concorrenza
Samsung porta finalmente sul mercato i suoi primi televisori con tecnologia a base organica: le prestazioni sono di altissimo livello, grazie anche al connubio con la tecnologia Quantum Dot
di Andrea Bai pubblicato il 25 Ottobre 2022 nel canale Audio VideoSamsung
Se n'è parlato spesso lo scorso anno, è stata protagonista al CES di Las Vegas e ora sta arrivando concretamente sul mercato, adottata da diversi produttori: stiamo parlando di QD-OLED, la tecnologia di nuova generazione che in un certo senso rappresenta l'abbinamento di due già ben conosciute e collaudate: OLED e Quantum Dot.
A gennaio, in occasione della fiera americana, la tecnologia QD-OLED è stata annunciata a bordo dei televisori Sony con l'impiego di pannelli prodotti da Samsung Display. Sony, lo ricordiamo, che già da tempo fa uso su diverse linee dei propri prodotti della nota tecnologia W-OLED prodotta da LG Display.
Il paradosso è che Samsung Electronics ha invece mostrato una iniziale titubanza a presentare televisori basati su questa tecnologia principalmente per via delle rese produttive limitate e per i prezzi finali elevati. E' servito forse il pungolo da parte di un concorrente per spingere l'azienda coreana, a marzo, a togliere il velo alla linea di televisori S95B che segnano l'ingresso per la prima volta in gamma Samsung di televisori dotati di tecnologia a base organica.
Dopo un primo rapido contatto con la tecnologia QD-OLED avuto a marzo con un televisore Sony A95K, abbiamo ora a disposizione il modello da 55 pollici della famiglia S95B di Samsung. Prima di procedere con l'analisi andiamo però velocemente a rinfrescare la memoria su cosa sia la tecnologia QD-OLED e le differenze con la collaudata W-OLED.
W-OLED, dove la W sta per White, cioè bianco, è la tecnologia a cui ci si è sempre riferiti implicitamente parlando genericamente di televisori OLED. Si tratta, ricordiamo, della tecnologia brevettata da LG che prevede uno strato di pixel autoilluminanti a base organica che emettono luce bianca, la quale viene filtrata nei subpixel rosso, verde e blu per la modulazione dei colori a cui si aggiunge un subpixel bianco a vantaggio della luminanza del pannello. Nella tecnologia W-OLED la luce bianca viene quindi creata tramite la sovrapposizione di vari materiali emettitori, e successivamente filtrata nei subpixel colorati. Va da sè che in questo modo una parte della luce emessa dal pixel "si perde" durante la filtrazione, con il rovescio della medaglia che i colori a piena saturazione hanno una luminanza inferiore all'ottimale, anche per via del fatto che il subpixel bianco non viene utilizzato in queste circostanze.
Un dettaglio ingrandito dei pixel dei pannelli QD-OLED, con la caratteristica disposizione a triangolo
Samsung Display nello sviluppo della tecnologia QD-OLED ha preferito percorrere una strada differente. I pixel autoilluminanti in questo caso sono caratterizzati da un'emissione luminosa che si colloca nella regione del blu: essa viene sfruttata direttamente per quanto concerne il subpixel blu, mentre per le componenti rossa e verde si utilizzano gli altrettando ben collaudati Quantum Dot che assorbono la radiazione luminosa della luce blu e la emettono a loro volta: questo processo di assorbimento e ri-emissione ha l'effetto di cambiare la lunghezza d'onda della radiazione, per altro in maniera molto precisa, consentendo quindi di ottenere emissioni rosse e verdi particolarmente accurate. La tecnologia QD-OLED promette quindi valori di luminanza più elevati (il bianco in questo caso è ottenuto sommando l'emissione dei tre subpixel) sia sul bianco, sia per i colori a piena saturazione.
La serie S95B di Samsung è stata particolarmente attesa, proprio perché rappresenta il debutto della casa sudcoreana nel campo dei televisori OLED. I televisori di questa famiglia sono proposti di fatto come dei top di gamma: oltre quindi alle primizie tecnologiche Samsung ha riservato anche una particolare attenzione all'estetica del televisore, che andiamo ad apprezzare con il modello S95B da 55 pollici giunto nei nostri laboratori.
Samsung sceglie la strada dell'essenzialità con questo televisore, com'è ormai d'abitudine trovare su tutti i modelli, anche della concorrenza, dedicati alla fascia alta del mercato. Impostazione semplice, cornici ridottissime - quasi inesistenti - spessore estremamente contenuto assieme a rifiniture e materiali di pregio che contribuiscono ad elevare la qualità percepita del prodotto.
Il televisore S95B offre un'impostazione a piedstallo centrale, caratterizzato da una particolare forma angolata che conferisce maggior stabilità all'intera struttura. La colorazione predominante è il nero, con elementi di contrasto ad effetto acciaio spazzolato. L'ingombro complessivo del televisore, considerando anche il piedistallo, è di 1225,4 x 774,5 x 288,2 millimetri. Vale però la pena osservare che il corpo del televisore racchiude l'elettronica di controllo solo nella parte inferiore, con uno sviluppo di circa 4 centimetri, mentre la parte superiore del corpo è esclusivamente pannello con uno spessore inferiore al centimetro. Impostazione estetica e costruttiva che Samsung chiama "Laser Slim Design".
A differenza di altri modelli di televisori di casa Samsung dedicati alla fascia alta del mercato, sulla serie S95B non troviamo la connect box esterna: tutta l'elettronica è integrata nel televisore, con le porte posizionate posteriormente e con un sistema di gestione dei cavi che aiuta a mantenere ordinato lo spazio in cui si collocherà il televisore.
La disposizione delle porte di connessione nella parte posteriore del televisore segue una collocazione "ad angolo" nella zona sinistra (destra, se osservato frontalmente) e prevede un totale di 4 connettori HDMI (una con supporto eARC), due porte USB 2.0, un connettore ottico per l'audio digitale, una presa LAN per le operazioni di rete cablata e i coassiali per satellite e digitale terrestre. A destra (sinistra se osservato frontalmente) si trova il connettore del cavo di alimentazione: esso può correre trasversalmente lungo il corpo del televisore grazie ad un apposito incavo che serve per instradare il cavo verso un convogliatore attraverso il quale possono passare anche i cavi di connessione a dispositivi esterni.
Scendendo sul tecnico, S95B è un televisore 4K, con pannello come detto QD-OLED nativo a 10 bit che supporta gli standard HDR10, HDR10+ e HLG ma, come accade con gli altri televisori HDR di Samsung, non troviamo compatibilità con Dolby Vision: una mancanza che, allo stato attuale del panorama tecnologico e dell'intrattenimento, continua a sembrarci una grave ostinazione da parte del produttore sudcoreano.
Sotto la scocca, a governare gli algoritmi di elaborazione del segnale, troviamo il processore Neural Quantum 4K: come accade già da un paio di generazioni di TV Samsung fa uso di Intelligenza Artificiale e reti neurali (qui ne troviamo ben 20) per gli algoritmi di upscaling dei contenuti e, in generale, per il miglioramento dell'immagine. Con il processore Neural Quantum 4K i contenuti sono analizzati in tempo reale tenendo conto di diversi aspetti: il contenuto stesso, il segnale, la sorgente che lo trasmette, le caratteristiche dell'immagine e sulla base di ciò viene scelta la modalità pià adatta per elaborare nel modo migliore l'immagine. Ritroviamo poi, già incontrata nel Neo QLED 8K analizzato nel corso dell'estate, anche la tecnologia Real Depth Enhancer: l'immagine viene analizzata così da identificare quali siano gli elementi di primo piano e di sfondo e su questi applicare un velo di sfocatura per aumentare il senso di profondità percepito e dare maggior tridimensionalità alla scena.
Anche il telecomando lo abbiamo incontrato, identico, nel Neo QLED 8K: impostazione minimalista, forse anche troppo, per un dispositivo di piccole dimensioni che offre solamente una corona circolare con tasto centrale per la navigazione nell'interfaccia smart e nei menu, i pulsanti di scorrimento per la regolazione del volume e per i canali televisivi, e i quattro pulsanti per l'accesso diretto a Netflix, Disney+, Prime Video e Samsung TV Plus. Ci sono poi altri 6 pulsanti per l'accesso ad alcune funzioni come l'attivazione dei comandi vocali, il menù delle impostazioni, la riproduzione di contenuti e via dicendo. Ritroviamo il pannellino solare per la ricarica delle batterie, ma anche il rassicurante connettore USB-C per ricaricare il telecomando alla bisogna. Oggettino carino, ma come già detto dal minimalismo un po' estremo: perché obbligare l'utente a scorrere i canali o a digitare i numeri su una tastiera virtuale, o ad usare i comandi vocali? L'aggiunta di un semplice tastierino numerico avrebbe reso il telecomando più funzionale.
Ci sono altri elementi di questo S95B 55 pollici in comune con gli altri televisori di gamma Samsung: l'interfaccia Smart HUB è una di questi e anch'essa l'abbiamo già conosciuta con il già citato Neo QLED 8K. E' un'interfaccia basata su sistema proprietario Tizen, organizzata in maniera molto simile a quanto siamo abituati a vedere anche in altri frangenti: la disposizione di contenuti e servizi si è in qualche modo "standardizzata" anche tra produttori diversi, così che l'utente non si possa trovare disorientato nell'utilizzo. Rispetto a quanto avevamo visto però in precedenza, su S95B l'interfaccia ci è parsa non così reattiva come ricordavamo, con qualche impuntatura di troppo non solo nella parte smart, ma talvolta anche nella navigazione dei menu di impostazione, oltre ad una generale sensazione di ritardo nella ricezione dei comandi del telecomando.
Samsung QD-OLED alla prova del colorimetro: non teme confronti
Ma passiamo ora ad osservare più da vicino le prestazioni di questo televisore, andando a scrutare il comportamento dei suoi pixel grazie alle analisi strumentali condotte impiegando gli strumenti i1Pro e i1Display pilotati dalla potente suite Calman.
Sul televisore S95B si trovano quattro profili preimpostati, Standard, Dinamica, Film e Filmmaker, che vengono proposti sia in modalità HDR, sia in modalità SDR. Come sempre i profili Standard e Dinamica esagerano, andando spesso a violentare l'immagine non solo per quanto riguarda l'aspetto tonale (aprendo troppo le ombre, ad esempio), ma anche dal punto di vista cromatico con saturazioni irrealistiche e dominanti esageratamente fredde.
Non solo, in questi profili troviamo attive anche una serie di funzionalità che avrebbero lo scopo di rendere più fluida l'immagine e di migliorare i contenuti a bassa risoluzione: in questo caso si ricade forse nella soggettività, ma a nostro avviso si tratta di espedienti che nulla aggiungono alla qualità di immagine, anzi spesso hanno l'effetto di rendere la scena e i movimenti innaturali ed artefatti. Tali funzionalità si trovano in forma più moderata anche nel profilo Film, che però risulta molto più equilibrato e corretto dal punto di vista tonale e cromatico. La nostra preferenza, anche per l'approfondimento sulle misurazioni che vi mostriamo tra poco, è per il profilo Filmmaker che, con l'obiettivo di riproporre il contenuto fedelmente e rispettoso delle intenzioni dei creatori, disattiva tutti gli automatismi e cerca di offrire il maggior equilibrio possibile.
Per poter misurare il pannello al pieno delle sue potenzialità abbiamo dovuto disattivare le funzioni di risparmio energetico e la regolazione automatica della luminosità in relazione all'illuminazione dell'ambiente. A tal proposito vale la pena notare un comportamento che già avevamo riscontrato con il modello Q800N 8K. Le voci per la gestione del risparmio energetico e della luminosità adattiva si trovano all'interno del menù demandato alla gestione del risparmio energetico, mentre al contrario dei profili d'immagine che si trovano all'interno del menù "Immagine": per quanto i due menù siano separati e gerarchicamente allo stesso livello, le impostazioni di risparmio energetico e luminosità adattiva variano a seconda del profilo d'immagine selezionato ed è quindi necessario verificare ogni volta che le due voci siano disattivate.
Bilanciamento RGB
Curva di gamma
Gamut
DeltaE
Il profilo Filmmaker in modalità SDR offre una buona compostezza d'immagine: ogni aspetto è ben controllato, con una luminanza massima di 250 candele su metro quadro, una profondità del nero propria di un pannello OLED, un'ottima estensione del gamut, con saturazioni ben gestite e una valida precisione cromatica che, come si vede dalle misurazioni specifiche, è caratterizzata da un Delta E medio inferiore a 2. Vediamo per il bilanciamento della scala di grigi qualche leggera deviazione dal riferimento: in realtà si tratta di un comportamento di fatto impercettibile ad occhio nudo (e difatti anche il punto di bianco non viene condizionato in maniera significativa) che può essere efficacemente corretto con una veloce passata dal menù "Bilanciamento del Bianco a 2 punti" - a patto di essere provvisti di colorimetro e software dedicato. Insomma, nel complesso un comportamento molto buono, che assicura una visione piacevole, corretta e fedele dei contenuti SDR.
Bilanciamento RGB
Curva di gamma
Gamut
DeltaE
Sempre il profilo Filmmaker mostra anche in HDR un comportamento non lontano dall'eccellenza. Due cose in particolare balzano all'occhio: il picco di luminanza a 1067 candele su metro quadro e il gamut rilevato che va a coprire quasi interamente (siamo pignoli, ma di fatto è comparabile ad una copertura al 100%) lo spazio colore DCI-P3 di riferimento del cinema digitale. Anche qui troviamo la neutralità della scala di grigi strumentalmente non impeccabile, ma esattamente come nell'analisi SDR si tratta di uno scostamento pressoché ininfluente (anzi, qui è ancor più contenuto). Riprova del comportamento di alto livello è, come sempre, la verifica della fedeltà cromatica che pure in questo caso ci permette di strappare un valore inferiore a Delta E 2.
Abbiamo voluto sottoporre questo televisore alle due prove di "endurance" sui 3 minuti e di tracciamento della luminanza rispetto all'area del campione utilizzato, che già avevamo condotto con l'analisi di due televisori OLED che sono passati recentemente nei nostri laboratori LG OLED evo 55 C2 e Hisense A9H.
Analizzando il comportamento di Samsung S95B accanto a LG OLED Evo 55C2 e Hisense A9H 65 vediamo come il nuovo televisore QD-OLED di Samsung riesca effettivamente a far registrare livelli di luminanza superiori in quasi tutte le circostanze, scendendo a livelli comparabili con gli altri due televisori solamente quando l'area del campione supera il 50%. A pieno schermo la luminanza massima ottenuta è di 215 candele su metro quadro, comunque superiore a quella di entrambi i modelli a confronto.
Piuttosto interessante anche il comportamento del test di "durata", per verificare l'andamento della luminanza nel corso di tre minuti consecutivi in cui mandiamo a schermo un segnale per la riproduzione del bianco su un'area del 10% dello schermo. Si tratta di un test particolare, tendenzialmente da non eseguire a casa e/o comunque da effettuare per periodi di tempo limitati, pena il possibile danneggiamento del pannello, e che ha lo scopo di verificare come, quando e con che forza intervengano i sistemi di protezione dal surriscaldamento e dal burn-in. In questo test Samsung S95B si comporta complessivamente meglio degli altri due televisori a confronto, anche questa volta con un maggior livello di luminanza a testimonianza di un surriscaldamento più controllato che consente al bianco non solo di arrivare più in alto, ma anche di mantenersi a tali livelli senza particolari problemi.
Veniamo ora al comparto audio, che vede un sistema da 60W complessivi in configurazione 2.2.2 canali. I diffusori sono organizzati secondo lo schema in figura. Troviamo il supporto a Dolby Digital Plus, con il televisore che inoltre mette a disposizione le tecnologie Active Voice Amplifier, Object Tracking Sound, Q-Symphony ed Adaptive Sound+. Un po' come accade con la qualità di immagine, anche le tecnologie audio hanno lo scopo di ottimizzare la scena sonora, enfatizzando alcuni aspetti. In generale però il comparto audio si comporta piuttosto bene con un valido equilibrio timbrico ed una suggestiva spazialità. Sorprese, in positivo, dalle frequenze più gravi che riescono a ritagliarsi una discreta presenza nella scena sonora nonostante i diffusori integrati. Spingendo in alto col volume l'ascolto rimane piacevole e privo di distorsioni, e non appaiono nemmeno vibrazioni anomale, sintomo di una buona cura costruttiva. Come sempre l'eventuale aggiunta di una soundbar e di un sub-woofer dedicato donerà maggior risalto al comparto sonoro, ma con questo televisore l'esigenza di aggiunte sul piano audio si fa sentire meno rispetto ad altri modelli sia di casa Samsung, sia dei concorrenti.
Com'è ormai lecito attendersi, in special modo quando si ha a che fare con un televisore di fascia alta, anche S95B di Samsung offre un pacchetto di funzionalità e tecnologie a vantaggio dei videogiocatori. Abilitando la modalità Gioco si attiva un'interfaccia dedicata, dove i giocatori possono avere rapido accesso alle funzioni e impostazioni di loro maggior interesse come l'input lag o la frequenza di aggiornamento variabile. Abbiamo provveduto ad effettuare un rapido test di Input Lag a 60Hz, ottenendo valori attorno ai 10ms a seguito dell'attivazione della modalità Gioco, laddove in condizioni normali il televisore fa segnare circa 70ms.
Samsung S95B con tecnologia QD-OLED: finalmente!
E' innegabile che vi fossero aspettative elevate per questa nuova serie di televisori Samsung, per quanto il primo contatto con i pannelli QD-OLED tramite i televisori pre-release di Sony avvenuto nei mesi passati ci aveva fatto capire di che pasta fosse fatta questa tecnologia.
In generale Samsung S95B offre un comportamento generosamente positivo, su tutti i fronti: luminanza elevata, saturazioni intense ma "educate", ottimo rapporto di contrasto grazie ad un nero "davvero nero" ed elevata fedeltà dei colori. La visione di contenuti è davvero piacevole: non solo per quanto riguarda i segnali a risoluzione 4K, ma anche per quelli a risoluzioni inferiori grazie ad un egregio lavoro degli algoritmi di upscaling. Qualche disappunto nasce dalla mancanza del supporto allo standard Dolby Vision per i contenuti HDR, ed è davvero un peccato davanti ad un pannello che è in grado di mostrare questo carattere.
Anche ciò che si trova "dietro" al pannello ha mostrato prestazioni interessanti, pur con qualche precisazione. Come già detto il processore d'immagine lavora molto bene quando si tratta di effettuare upscaling di contenuti, dando modo di godere di una buona visione anche degli spettacoli televisivi e, più in generale, di contenuti non a risoluzione 4K nativa. Per quanto riguarda, invece, gli algoritmi demandati all'ottimizzazione delle immagini in movimento e della nitidezza, non si può dire non siano efficaci, però l'effetto "telenovela" in questi casi rischia sempre di essere piuttosto evidente. La nostra preferenza, del tutto soggettiva, va per la loro disattivazione.
Il televisore Samsung S95B integra anche alcune funzionalità proprie dei televisori con pannello a base organica: ci stiamo riferendo a quegli accorgimenti "anti burn-in" pensati per evitare che un'immagine statica troppo a lungo sullo schermo possa "stamparsi", andando quindi a creare aloni e "fantasmi" anche quando sullo schermo vengono visualizzate altre immagini. Chiaramente nello spazio di una recensione non è possibile giudicare la qualità di questi accorgimenti relativamente al loro scopo, ci limitamo a verificare che la loro attivazione non comporta alcun compromesso percepibile in termini di qualità dell'immagine o dell'intensità luminosa. Considerando che permettono di preservare il pannello televisore, suggeriamo di lasciarli attivi.
Infine una parola sulla funzionalità di calibrazione automatica, Smart Calibration. Abbiamo voluto metterla nuovamente alla prova, per avere la conferma che è meglio lasciarla dove sta. Del resto non c'è, per l'utente comune, una reale necessità di calibrare questo televisore: il profilo Filmmaker, come abbiamo visto, permette già di ottenere una qualità d'immagine di alto livello senza che si debba "pastrugnare" in maniera compulsiva tra le impostazioni. Chi vorrà per necessità o diletto calibrare questo pannello disporrà inevitabilmente degli strumenti e delle conoscenze adeguate per poterlo fare.
Tirando le somme: la tecnologia QD-OLED conferma senza riserve le impressioni maturate in precedenza, testimoniando la capacità di offrire prestazioni molto elevate in grado di andare ad impensierire concretamente le tradizionali tecnologie W-OLED. Relativamente al televisore S95B oggetto dell'analisi, ci troviamo davanti ad un prodotto di buona fattura dal punto di vista costruttivo, vicino all'eccellenza da quello delle prestazioni e qualità d'immagine, con un comparto audio abbastanza sorprendente per equilibrio e di una buona completezza generale. L'abbiamo già detto: peccato per la mancanza di Dolby Vision.
Veniamo ora al portafoglio: S95B nelle dimensioni da 55 pollici si trova in commercio ad uno street price tra i 1600 e i 1700 euro andando a battagliare direttamente con l'altro colosso coreano LG: dal nostro punto di vista sono i televisori C2 e G2 da 55 pollici della serie OLED Evo i naturali avversari della proposta Samsung.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuesto oled Samsung a detta di tutti é un prodotto tirato fuori in fretta e furia ed ha diversi difetti di gioventù, credo convenga aspettare la prossima generazione.
Ora ci riprovano xò personalmente credo siano troppo immaturi. Il burn-in se non è correttamente mitigato sarà un bella rogna. Da service LG anche gli attuali OLED si possono sparare a luminosità pazzesche salvo poi strinarli.
Samsung non è più brava xkè li manda "più forte", se lo fà avranno calcolato tot rischi...o forse no...
Samsung non è più brava xkè li manda "più forte", se lo fà avranno calcolato tot rischi...o forse no...
E' proprio questo il punto, quando samsung ha messo in commercio questa TV con la prima versione del firmware sparavano quasi 1200nits di picco e siccome a pensare male spesso ci si azzecca, direi che lo hanno fatto per dimostrare a sony e ad lg che questa TV poteva fare di piu' dei due altri top di gamma.
Dopodiché sapendo che il pannello non puo' sopportare una luminosità del genere l'hanno limitata con i successivi aggiornamenti del firmware facendo incaxxare tutti gli utenti che lo avevano comprato e che si sono ritrovati con un prodotto "castrato", che certamente resta luminoso, ma non come al day 1.
I successivi aggiornamenti poi sono serviti a correggere diverse magagne che erano frutto di un prodotto immaturo e fatto uscire di corsa per non lasciare a sony l'esclusiva dell'unico tv qd-oled del mercato che tra l'altro usa un pannello samsung.
Il qd-oled sulla carta dovrebbe consentire di raggiungere picchi di luminosità maggiore grazie ai subpixel quantum dot, ma all'atto pratico nel 2022 la TV oled piu' luminosa é la lz2000 di panasonic che usa un woled di LG.
Penso che l'anno prossimo questa nuova tecnologia potrà esprimere meglio il suo potenziale, per ora la usano solo due TV e quella che ha piu' senso comprare secondo me costa davvero troppo per quello che offre.
Detto questo per il burn-in c'é poco da fare, il problema resta anche se é sempre meno frequente e vale per tutti gli oled.
...e ricordo come fosse ieri dei primi "televisori a schermo piatto" visti in una rivendita all'ingrosso (quindi +iva e + ricarico...) se non ricordo male erano oltre i 30 milioni di lire! plasma o lcd non ricordo...
Il qd oled rispetto al woled non ha solo una migliore luminosità teorica, ha anche uno spazio colore piu' vasto e grazie ai quantum dot che assorbono la luce diretta riflette pochissimo, che per quanto mi riguarda é il piu' grande vantaggio di queste tv per chi come mé ha una stanza luminosa con le finestre dietro esposte a sud.
Per il resto concordo, sono differenze tecniche che lasciano il tempo che trovano, tutto poi dipende sempre da quello ci mettono dietro al pannello in termini di elettronica e di algoritmi di gestione delle immagini.
Per il resto concordo, sono differenze tecniche che lasciano il tempo che trovano, tutto poi dipende sempre da quello ci mettono dietro al pannello in termini di elettronica e di algoritmi di gestione delle immagini.
esatto sono nella tua stessa situazione e per questo l'anno scorso ho dovuto rinunciare agli oled tradizionali, prendendo un Sony x90j che per quello che l'ho pagato mi stà regalando grandi soddisfazioni
quando tra 4-5 anni lo cambierò spero che questa tecnologia sia matura
A parità di pannello compratevi un Sony che almeno lo ha (ed è anche Android)!
A parità di pannello compratevi un Sony che almeno lo ha (ed è anche Android)!
Eh si certo, uno pero' costa 1200euro con il cashback samsung e l'altro 2300, quindi la scelta non é cosi' scontata.
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