Wemo (Belkin) fa un passo indietro su Matter e ripensa l'approccio alla smarthome

Wemo (Belkin) fa un passo indietro su Matter e ripensa l'approccio alla smarthome

La società decide di sospendere lo sviluppo di dispositivi compatibili con lo standard Matter fino a quando non avrà ideato una adeguata strategia di differenziazione

di pubblicata il , alle 16:41 nel canale Casa
Belkin
 

Wemo, la divisione di Belkin dedicata ai dispositivi smarthome, ha deciso di sospendere lo sviluppo dei dispositivi con standard Matter. La società ha fatto sapere che, pur restando convinta che Matter avrà un impatto significativamente positivo sul settore smarthome, ha deciso di compiere un passo indietro per riorganizzare e ripensare il suo approccio alla casa intelligente, sottolineando che Wemo tornerà a proporre dispositivi Matter quando avrà individuato un modo per differenziarli dalla concorrenza.

Ricordiamo che Matter è lo standard che è stato sviluppato da un consorzio di aziende (tra le quali Amazon, Apple e Google) allo scopo di abbattere i muri tra ecosistemi smarthome diversi ed assicurare così la loro interoperabilità. Matter fu annunciato a Las Vegas, in occasione del CES 2022, e divenuto realtà nell'autunno dell'anno scorso.

Wemo ha all'interno del proprio catalogo alcuni prodotti che sono compatibili con Thread, il protocollo wireless che rientra nello standard Matter e che permette di controllare i dispositivi smart senza la necessità di una rete WiFi. Tuttavia questi prodotti (due interruttori smart, un dimmer, una presa di corrente) non supportano lo standard Matter. Sebbene i prodotti compatibili con Thread condividano diverse caratteristiche di Matter, resta un problema fondamentale che proprio Matter cerca di risolvere: questi dispositivi possono funzionare solo con Apple HomeKit.

Wemo ha citato la differenziazione: si tratta di una sottolineatura importante, poiché il mercato dei dispositivi smart è invaso da proposte a basso costo che, almeno apparentemente, sembrano compiere le stesse funzioni dei dispositivi di brand più blasonati e proposti a prezzi più elevati. E' naturale che il pubblico tenda ad orientarsi verso soluzioni più economiche a meno, appunto, di percepire un reale valore aggiunto per il quale è disposto ad un esborso maggiore.

Ma il passo indietro di Wemo probabilmente è sintomo di qualcosa di più sistemico riguardante Matter. Se realtà come Google, Samsung e Amazon stanno in qualche modo collaborando per rendere i rispettivi ecosistemi un po' più permeabili tra loro, Apple continua a restare invece piuttosto "protettiva" nei confronti del proprio HomeKit (nonostante abbia affermato in passato che è servita come base per lo sviluppo di Matter) permettendo, ad esempio, di poter sfruttare Siri su altri dispositivi solamente se all'interno del proprio ambiente è presente almeno un HomePod. 

La decisione di Wemo non è necessariamente una battuta d'arresto per Matter, ma è comunque l'indicazione che c'è ancora un po' di lavoro da compiere prima di giungere all'obiettivo di una smarthome popolata da dispositivi pienamente interoperabili.

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