Technics: rinasce il mitico giradischi a trazione diretta con SP-10R
Dopo aver rinverdito l'eredità dei giradischi a trazione diretta con la serie SL-1200, ora rinnova anche la serie di altissima gamma con Technics SP-10R, che rappresenta quello che ai tempi avrebbe potuto essere SP-10 Mark IV
di Roberto Colombo pubblicata il 31 Agosto 2017, alle 11:01 nel canale Audio VideoTechnicsPanasonic
Panasonic ha resuscitato il marchio Technics proprio qui a IFA pochi anni fa. L'operazione ha avuto grande successo, arrivando in un periodo in cui la voglia di audio di alta qualità era tornata ai grandi fasti.
A tre anni di distanza Panasonic prova un'ulteriore operazione di richiamo al passato, rispondendo a una precisa richiesta da parte dei audiofili appassionati dello storico marchio: dare un erede ai famosissimi giradischi a trazione diretta SP-10, i capostipiti di questa tecnologia di movimento del piatto.
Dopo aver rinverdito l'eredità dei giradischi a trazione diretta con la serie SL-1200, ora rinnova anche la serie di altissima gamma con Technics SP-10R, che rappresenta quello che ai tempi avrebbe potuto essere SP-10 Mark IV. Si tratta di un prodotto di altissima gamma che Technics inserisce nella sua Reference Class, che racchiude le serie più esclusive.
Oltre al nuovo motore a trazione diretta privo di nucleo e alla trazione con doppio rotore laterale, già presenti in SL-1200G, il nuovo SP-10R è anche dotato di bobine dello statore su entrambi i lati del rotore per incrementare la dinamica e l’accuratezza del suono.
Per ottenere un rapporto segnale rumore ancora più basso, Technics ha scelto di separare l'alimentazione dal corpo del giradischi. Technics intende introdurre SP-10R entro l’inizio dell’estate 2018 e il nuovo giradischi sarà intercambiabile con le soluzioni previste per gli storici SP-10MK2 (introdotto nel 1975) e SP-10MK3 (1981).
23 Commenti
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Che sia un prodotto di alta qualita' non ci sono dubbi, che sia un prodotto per audiofili secondo me un po' meno...
E cosa sarebbe?
E' il famoso circuito RIAA per ovviare al problema della larghezza del solco in sua mancanza.. https://it.wikipedia.org/wiki/Equalizzazione_RIAA
Per quanto riguarda il rapporto S/R credo sia più giusto dire che se ne cerchi uno più ALTO che uno più basso (che sarebbe peggiore..)
Non confondiamo le nostre abitudini di ascolto (o altro) per qualita' oggettiva.
Che sia un prodotto di alta qualita' non ci sono dubbi, che sia un prodotto per audiofili secondo me un po' meno...
Al tempo ascoltai lo stesso album (brothers in arms) sullo stesso impianto sia in vinile che in cd.
Tralasciando che l'impianto completo aveva un costo elevato (nell'85 circa 8 milioni delle vecchie lire) non ho notato affatto quello che dici, anzi sugli alti il vinile era molto più definito.
Se poi mi parli di musica odierna be la differenza la puoi notare solo sulle registrazioni di concerti di musica classica dato che le traccie sono limitate sia in alto che in basso per non far sfigurare gli impiantini tutte lucette che hanno una scarsa qualità.
E anche i cd hanno ancora un senso?, con il tablet seleziono tutta la musica che voglio senza alzarmi dal divano.
ovvio che si trova ancora materiale 'puro', ma non è la stessa cosa, non fosse altro per la disponibilità limitatissima di titoli
il tutto fermo restando che il fine dell'ascolto è la musica, e non come si sente (sembra un dettaglio ma non lo è
e fermo restando che il prodotto in oggetto è vagamente elitario, con spruzzatine di 'celodurismo'...
ps: il vinile sta 'resistendo' proprio per le ragioni sopra, anche se appunto con disponibilità di titoli troppo limitante. anche se, beh, se si ha una collezione di roba 'vecchia', cambia...
Tralasciando che l'impianto completo aveva un costo elevato (nell'85 circa 8 milioni delle vecchie lire) non ho notato affatto quello che dici, anzi sugli alti il vinile era molto più definito.
E certo ai tempi il vinile era all'apice dello sviluppo e il cd agli inizi, sia i lettori che i dischi digitali confronto a quelli di oggi facevano schifo.
Dovresti rifare la prova oggi con musica registrata bene per avere un'idea di quanto il digitale abbia fatto progressi.
Concordo la qualità della musica commerciale oggi è orientata agli ascolti con i lettori portatili e le cuffiette per cui dinamica compressa e alti/bassi limitati per non mandarli in crisi.
Quindi da quello che ho capito acquistare un giradischi al giorno d'oggi è utile solo per quelli che hanno già una buone dose di vinili di "vecchia fabbricazione"?
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