Samsung: arriva anche per l'Italia il momento dell'8K
'In un mondo di contenuti che spesso sono fermi ancora alla vecchia Standard Definition 768×576 pixel, ha senso parlare di 8K?' Per Samsung la risposta è 'Sì'. Upscaling e contenuti nativi i 8K sono alla base della strategia del colosso coreano
di Roberto Colombo pubblicata il 17 Ottobre 2018, alle 16:21 nel canale Audio VideoSamsung8K
La parola d'ordine per Samsung in ambito TV ora è 8K. Dopo il lancio a IFA, ora arrivano ufficialmente anche in Italia i nuovi televisori della serie QLED 8K Q900R disponibili nei tre formati da 65, 75 e 85 pollici.
La domanda che tutti si fanno è naturalmente: 'In un mondo di contenuti che spesso sono fermi ancora alla vecchia Standard Definition 768×576 pixel, ha senso parlare di 8K?'
Per Samsung la risposta è 'Sì'. La tendenza ad acquistare schermi sempre più grandi è affermata anche sul mercato italiano e nel prossimo futuro saranno i televisori da più di 65" a fare la parte del leone, con numeri importanti anche sui tagli da 75" e 85". Secondo le ricerche mostrate da Samsung ieri sera all'evento di presentazione, sono molti gli italiani (e in generale i clienti a livello mondiale) che puntano a fare un upgrade del proprio TV, con l'idea di passare a un prodotto maggiormente 'Premium'.
Due le parole che in questo senso stuzzicano maggiormente la fantasia dei consumatori: 8K e OLED. Visto che Samsung non ha sposato la tecnologia degli Organic Light Emitting Diode per i suoi TV e che arriverà con la sua tecnologia a LED attivi MicroLED su mercato consumer solo in futuro, è logico che per poter soddisfare le voglie dei consumatori abbia puntato sul tema 8K.
Sul tema dei contenuti l'approccio di Samsung è semplice 'Creare il futuro coi contenuti del presente', come dichiarato sul palco da Marco Hannappel, Vice President di Samsung Electronics Italia. Protagonista di questa 'creazione' è il Processore AI Quantum 8K che Samsung ha integrato nei suoi nuovi televisori e che promette un upscaling (il processo che renderizza a risoluzione superiore contenuti nativamente caratterizzati da minore risoluzione, come 4K, Full HD, HD) di grande qualità.
Il processore si occupa del compito di front end sul televisore, ma buona parte del lavoro sull'upscaling è in realtà stato già compiuto da Samsung nei suoi laboratori. 'Attualmente i sistemi di upscaling utilizzano un solo 'filtro' per gestire l'interpolazione di contenuti a più bassa risoluzione, ma i nuovi TV Samsung ne hanno memorizzati ben 256'. Questi 256 filtri sono il frutto di un lungo lavoro compiuto dai tecnici Samsung. I tecnici sono partiti da migliaia di contenuti nativi in 8K e li hanno 'degradati' abbassandone la risoluzione e introducendo dei difetti, come quelli che derivano dal rumore o dalla compressione. Hanno poi messo al lavoro il loro 'Q Engine' per riportare i contenuti degradati alla risoluzione 8K tramite 3 passi fondamentali: la ricreazione dei dettagli, la riduzione del rumore e la ricostruzione dei bordi.
Tramite il machine learning il sistema ha ottimizzato i parametri per l'upscaling dei diversi tipi di contenuti, individuando 256 pattern tipici in grado di coprire tutte le esigenze. Questi filtri vengono caricati su ogni televisore e poi il processore interno si occupa di scegliere quello giusto in ogni situazione in cui viene richiesto di riprodurre sul display 8K un contenuto nato a risoluzione inferiore. Il processore si chiama AI Quantum 8K, ma l'intelligenza artificiale in realtà è stata utilizzata solo nei laboratori Samsung, sui TV si occupa solo (per quanto riguarda l'upscaling' di scegliere e applicare il filtro giusto. L'upscaling è applicabile a ogni sorgente, sia esso il decoder TV, la chiavetta USB, il lettore Blu-Ray e qualsiasi sorgente collegata alla presa HDMI.
Non solo upscaling comunque. Samsung ha messo in campo uno sforzo non indifferente per creare da zero nuovi contenuti nativi in 8K, avvalendosi della collaborazione di Chili e di Magnitudo per una serie di documentari su alcuni dei più importanti artisti, opere d'arte e monumenti italiani. In arrivo poi altri contenuti a tema naturalistico, con 'Alaska: spirit of the wild' e scientifico con Lunar City, un originale documentario con immagini esclusive dello spazio in 8K, secondo capitolo di una trilogia dedicata allo spazio e realizzata in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana e la NASA.
Una domanda che tutti si faranno è quella relativa al prezzo. Ebbene, il costo dei nuovi TV è più contenuto rispetto a quanto visto in passato con l'annuncio di un salto tecnologico. Il modello QLED TV 8K Q900R sarà disponibile in Italia nei tre formati da 65, 75 e 85 pollici a partire da 4.999€ per il modello da 65".
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer il resto, credo che un BR upscalato a 4k dalla TV sia migliore di un 4k nativo supercompresso in streaming e lo stesso ragionamento può essere esteso all'8k.
Ben vengano comunque queste soluzioni, che fanno avanzare la tecnologia (non solo per l'home entertainment, ma anche per tutta una serie di altre applicazioni meno "domestiche"
con 8k forse avvicinandoci ci accorgiamo anche dei brufoli
Anche a me non viene in mente un posto dove piazzare un 85', ma ci sono fasce di utenti con ville e piscine che probabilmente ne piazzeranno diversi in casa; non si tratta certo di un prodotto destinato alle masse, ma di un buon apripista.
Secondo me si sta facendo lo stesso errore del passato ...
Ho visto la Guerra del Mhz nei computer, poi ci si è spostati sugli Hz dei video ... sono tante le cose da tenere in considerazione, la risoluzione è solo una di queste.Una volta ho letto che da una distanza superiore a 1.5x la diagonale il nostro occhio non distingue, fisicamente, I pixel FullHD.
Non voglio dire che tutto sembra uguale ma dico che oltre alla risoluzione altri fattori giocano un ruolo, forse primario:
a. processore video
b. gestione dei colori
c. gestione delle transizioni
d. sincronizzazione audio/video
e. gamma dinamica
Io guardo la TV da circa 3 metri (46" comprato 12 anni appena uscito, Sony 46W2000) e dalla stessa distanza, ogni tanto, tiro giù lo schermo da due metri di base su cui proietto con il mio JVC X35 (Full HD) e ho scoperto un mondo del tutto nuovo quando, anni fa, ho aggiunto alla catena (VPR soltanto) il processore video Darbree che ha tirato fuori contrasto e dettagli che non conoscevo ...
Bye
questo è dovuto all'elettronica tipica dei TV sony, che è in grado di esaltare adeguatamente i dettagli dei video.
Su un TV più economico, la differenza si sarebbe notata molto di più, fidati.
tutto vero.
Dipende tutto dalla dimensione e a che distanza si guarda il tv/proiettore.
Io seguo il punto fermo di guardare i miei film dalla distanza che NON deve essere inferiore alla stessa larghezza (base) del tv/proiezione (ma non troppo oltre per non perdere i dettagli a causa della troppa distanza):
ho il proiettore che genera un video 16/9 con base di 3mt (135pollici di diagonale).... il mio divano sta a 3 metri dal muro.
Meno di così avrei il brutto effetto di dover girare la testa per guardare da un lato all'altro.
Da questa distanza però il fullaccaddì non basta, sarebbe ottimo un buon proiettore 4K (aspetto un dlp nativo 4k sotto i 2000€.
Un 8k sarebbe già troppo.
Per quanto riguarda la qualità, ovviamente non posso darti torto neanche su cosa si deve dare in pasto al proiettore.....
......se tu prima ci attaccavi un dvd/br standalone è ovvio che adesso con un processore video noti differenze notevoli.
Io ho attaccato al proiettore direttamente il pc, usando MPCHC con MadVR....praticamente anche meglio di qualsiasi processore esterno! E riesce anche a convertire come si deve i video HDR sul proiettore che non lo è di suo!
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