Google Pixel Buds A: ora a 99€ sono un'ottima scelta! La recensione

Google Pixel Buds A: ora a 99€ sono un'ottima scelta! La recensione

Arrivano anche in Italia i nuovi auricolari Pixel Buds serie A di Google. Sono molto simili ai fratelli maggiori: non posseggono la cancellazione del rumore attiva, e hanno meno autonomia, ma per il resto sono in pieno stile Google con Assistente Vocale, traduzione simultanea e soprattutto un prezzo di 99€. La recensione.

di pubblicato il nel canale Audio Video
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Partiamo subito col dire che i nuovi Google Pixel Buds A sono il modello più economico dei Pixel Buds visti lo scorso anno. Posseggono driver da 12 mm, hanno l’audio adattivo ma come i precedenti non posseggono la cancellazione del rumore attiva anche se, come vedremo, Google ci mette del suo in questo. L’autonomia è sempre di almeno 5 ore solo cuffie che passa a 24 ore con la custodia e poi il prezzo: 99€ ossia 100€ in meno rispetto al modello dello scorso anno e diciamo subito che c’è differenza ma l’azienda di Mountain View di certo ha lavorato molto bene sulla qualità di questi nuovi auricolari. 

Quello che di certo colpisce di questi nuovi Google Pixel Buds A non è tanto l’aspetto estetico che, sostanzialmente non si discosta poi troppo dalla precedente versione se non per la peculiarità della doppia colorazione ma anche per il rivestimento della cuffia questa volta lucido e non opaco come lo scorso anno. Per il resto diventano un pochino più leggeri con la dimensione della custodia che rimane identica mentre gli auricolari guadagnano qualche millimetro divenendo più comodi una volta indossati. 

Sono la risposta ai vari AirPods di Apple ma anche alle FreeBuds di HUAWEI o ancora alle Enco di OPPO o le Galaxy Buds di Samsung per non parlare di altri brand. Google decide di rendere più accessibili i propri auricolari anche ad un pubblico che non vuole spendere troppo ma che comunque desidera raggiungere un ottimo comfort a livello acustico anche senza la soppressione del rumore attiva. Qui non c’è come non c’era nella versione dei Pixel Buds dello scorso anno ma di fatto l’azienda propone la capacità, a livello automatico, di adattare la musica come anche il volume in base al rumore esterno. 

Sono tanti gli aspetti che premiano questi Google Pixel Buds A rispetto ad altri auricolari. In primis il prezzo che si abbassa notevolmente rispetto ai Pixel Buds di 100€ e li rende davvero molto appetibili al pubblico che non desidera spendere cifre importanti. Come vedremo il design è parte fondamentale per il successo di questi auricolari visto che una volta indossati praticamente rimangono a filo del padiglione auricolare non dando fastidio anche durante allenamenti o movimenti bruschi. Va da sé anche la comodità di un auricolare poco pesante, piccolo di dimensioni e con un’alta vestibilità grazie anche all’archetto tipico delle cuffie Google che stabilizza sul padiglione. E chiaramente c’è anche la qualità audio che viene esaltata da un buon livello di bassi e l’intelligenza degli auricolari che grazie all’Assistente di Google si animano rispondendo a qualsiasi domanda o leggendo le notifiche senza dover prendere in mano lo smartphone. 

DESIGN: piccoli bottoni leggerissimi

Cosa cambia nel design di questi nuovi Google Pixel Buds A? A dir la verità non molto almeno in un primo sguardo, a custodia chiusa. Aprendo il coperchio e prendendo in mano i nuovi auricolari però scopriamo che sono stati rifiniti non solo con una nuova colorazione ma anche con un policarbonato completamente lucido rispetto a quello opaco della precedente versione. Una particolarità che mi era piaciuta molto lo scorso anno e che continua a piacermi oggi anche con questa nuova serie A dei Pixel Buds è senza dubbio la loro dimensione e conformazione. Sono auricolari piccoli e questo garantisce loro di essere decisamente comodi nell’uso e allo stesso tempo di mantenere relativamente piccola la custodia di trasporto e ricarica. 

I Pixel Buds A sono piccoli bottoni bombati con l’ormai classico materiale ''gommoso'' che ha caratterizzato da molto tempo i prodotti di Mountain View e che continua ancora una volta a farli distinguere dalla massa. Sono a tutti gli effetti degli auricolari wireless con l’assenza però di uno stelo, cosa che invece è presente in qualche auricolare di altri brand. Qui una volta presi in mano, indossati e accuratamente posizionati sul padiglione auricolare, praticamente scompaiono grazie ad un’aderenza praticamente perfetta con la linea del viso dell’utente. In questo sono davvero imbattibili rispetto ad altri auricolari della concorrenza. 

C’è chiaramente un piccolo bulbo in silicone che permette di sigillare l’auricolare perfettamente nel cavo del padiglione. Google, come altri, nella confezione ne pone di tre misure e dimensioni tali da permettere a chiunque di trovare la migliore indossabilità. Come nella versione dello scorso anno rimane il comodo arco stabilizzatore che permette di assicurare nella parte superiore del padiglione auricolare i Pixel Buds A. E questo chiaramente anche durante lo sport o i movimenti più importanti. 

Esternamente in questo caso rimangono bianchi mentre internamente, come detto, esiste questa versione Bianca divenuta iconica per Google che in questo caso tende leggermente al grigio chiaro. Oppure c’è una versione verde oliva leggermente più scura che cambia decisamente i connotati degli auricolari dando un tocco di colore e stile. A livello dimensionale parliamo di un paio di auricolari dalle dimensioni davvero esigue: per gli auricolari si parla di 20.7 x 29.3 x 17.5 mm mentre per la custodia di ricarica 63 x 47 x 25 mm con un peso di 5.06g ad auricolare e di 52.9 g per la custodia gli auricolari al suo interno. 

E proprio per quanto concerne la custodia di ricarica sappiate che questa possiede una spia di stato esternamente che permette di capire lo stato della carica residua della stessa. E non solo perché c’è anche un singolo LED interno che segnala la carica di entrambi gli auricolari.  Oltre a questo chiaramente presente in basso una porta USB-C che permette appunto la ricarica rapida e sappiate che a differenza delle Pixel Buds questa nuova serie A non è in possesso della ricarica wireless. Infine un piccolo pulsante per la connessione con gli smartphone, anche se come vedremo in prima configurazione tutto avviene in modo istantaneo non appena si apre il coperchio della custodia. 

VESTIBILITÀ: comodi quasi da dimenticare sull'orecchio

Quando prendiamo in considerazione degli auricolari wireless dobbiamo per forza di cose analizzare la loro vestibilità ossia come effettivamente stanno una volta indossati. Inutile girarci troppo intorno perché gli auricolari di Google sono davvero comodi. Il motivo è presto detto visto che di certo le esigue dimensioni non fanno altro che giocare a loro vantaggio. Ecco che l’auricolare non esce mai troppo al di fuori del padiglione auricolare ma soprattutto pesa poco e si adatta con molta facilità all’orecchio. Come detto, Google come anche altri, pone in confezione tre diverse dimensioni dei bulbi in silicone permettendo di avere praticamente auricolari universali per tutti. In questo caso comodo risulta il sistema di ventilazione che permette di non avere quella sensazione di orecchio ostruito che a molti dà fastidio anche se le Pixel Buds A risultano delle cuffie in ear. 

Utilizzare le Google Pixel Buds A è praticamente come usare quelle della precedente generazione. Il tutto è davvero molto semplice ed immediato: si apre la custodia, si sganciano con una leggera pressione gli auricolari, visto che sono calamitate. Quindi si inseriscono nel padiglione auricolare facendoli roteare per posizionarli al meglio con l’archetto stabilizzatore e sono pronti per riprodurre musica o altro. Ci piace di questi auricolari il fatto che non diano problemi di stanchezza dell’orecchio anche dopo qualche ora di utilizzo continuativo. Da questo punto di vista la progettazione da parte di Google sui Pixel Buds A è stata davvero esemplare in ottica al comfort. 

E se facciamo sport o attività fisica la stabilità degli auricolari è comunque incredibile. I Pixel Buds A di Google difficilmente fuoriescono dal padiglione auricolare: sono davvero stabili, sempre nella stessa posizione di quando vengono inseriti e questo li rende efficaci anche per chi è abituato ad ascoltare musica durante sessioni di allenamento di un certo livello. Oltretutto c’è la classica resistenza all'acqua di grado IPX4 secondo lo standard IEC 60529. Questo significa non una condizione permanente e dunque con immersione totale in acqua ma sicuramente la possibilità di utilizzarli senza problemi per allenamenti in esterna con la pioggia o anche contro il sudore. 

Come sempre Google decide di semplificare al massimo la configurazione anche per questi  Pixel Buds A. C’è il cosiddetto Fast Pair su Android che sostanzialmente non fa altro che notificare l’accoppiamento tra cuffie e smartphone con un semplice popup che appare non appena si apre per la prima volta la custodia degli auricolari. Abilitato il Bluetooth su di un device Android basterà aprire la custodia degli auricolari e automaticamente apparirà una notifica che ci permetterà di creare l’accoppiamento. La procedura guidata ci indirizzerà al download dell’applicazione Pixel Buds che darà poi la possibilità di avere tutte le informazioni sugli auricolari come la loro carica residua, le preferenze dell’Assistente di Google ma anche i controlli touch e le impostazioni come il suono adattivo e il rilevamento dell’indossabilità che vedremo a breve.

QUALITÀ AUDIO: comodo il volume ''adattivo''  

Parliamo ora però della qualità audio di questi nuovi Google Pixel Buds A. Tecnicamente troviamo qui driver dinamici da 12 millimetri e questo significa che da questo punto di vista non troviamo differenze con quelli dei Pixel Buds. In questo caso concentrandoci più sulle sensazioni uditive che sulle specifiche notiamo come i Google Pixel Buds A offrono un suono bello pieno con qualsiasi tipo di musica o contenuto multimediale sintomo che a livello algoritmico il lavoro realizzato dall’azienda di Mountain View è davvero ottimo. Se ascoltiamo la musica notiamo che gli strumenti si individuano bene nella scena musicale e il tutto risulta piuttosto avvolgente e positivo nel giudizio.  

Cosa manca però in questi auricolari? Purtroppo la cancellazione attiva del rumore. Google non la propone, come non la propone nemmeno nel modello più costoso, e le cuffie una volta indossate chiaramente non permetteranno l’isolamento completo dall’esterno. Ora la qualità audio è comunque molto buona così come il volume capace di aiutare l’utente nell’ascolto non solo musicale ma anche di contenuti parlati come possono essere i podcast o anche gli audiolibri. Non c’è alcuna personalizzazione dell’equalizzatore del suono ma di fatto sia per il costo ma anche e soprattutto per la filosofia di Google, l’idea è quella di garantire immediatezza nell’uso degli auricolari e non troppi tecnicismi. 

Quello invece di cui Google impreziosisce i suoi auricolari è l’intelligenza artificiale. Quella sì che ce n’è in abbondanza e permette di garantire all’utente di avere tra le mani un paio di auricolari veramente smart. Ecco che i Google Pixel Buds A, come i fratelli maggiori, posseggono il suono adattivo ossia la possibilità di regolare il volume in automatico in base al rumore presente nell’ambiente circostante. Non c’è qui bisogno di regolare il volume manualmente, anche se lo si può fare, ma basta lasciar fare a Google. È senza dubbio una cosa di grande utilità questa soprattutto negli spostamenti dal silenzio magari di casa verso un luogo più rumoroso, come la strada o il treno. Ammettiamo che il tutto funziona molto bene e capita molto spesso di non dover usare lo smartphone o la voce per regolare manualmente il volume visto che ci pensa l’algoritmo a fare tutto. 

Chiaramente gli auricolari hanno una superficie touch che garantisce agli utenti di avere il controllo anche con le dita. Qui basta un solo tocco per avviare la riproduzione o mettere in pausa, un doppio tocco per avanzare di un brano mentre il triplo tocco per farlo ricominciare. Il volume si regola facendo scorrere il dito sulla superficie. Importanti i due microfoni beamforming che si focalizzano sulla voce mentre gli accelerometri rilevano le vibrazioni del parlato per capire quando lo si sta facendo. L’audio in tal senso è nitido proprio durante le chiamate e chi ci ascolta riesce a percepire molto bene la voce.


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E non dimentichiamoci chiaramente l’Assistente di Google. Qui possiamo davvero renderci conto di quanto possa essere utile perché può essere attivato tramite i comandi vocali o anche tenendo premuto uno dei due Pixel Buds A andando a fare la richiesta voluta. Si può chiedere dalle informazioni generiche alla richiesta di riprodurre un brano, un podcast o rispondere ad un messaggio. Ma quello che ci piace è la possibilità non solo di farlo tramite la voce ma soprattutto avere anche la lettura delle notifiche senza dover prendere in mano lo smartphone. E poi c’è anche il traduttore simultaneo. Qui Google ha messo tutta la sua esperienza in questo campo permettendo di avere un traduttore in tempo reale tramite l’app del traduttore di Google. In questo caso basterà avviare una conversazione semplicemente dicendo ‘’Ok Google, aiutami a capire l’inglese’’ e gli auricolari ascolteranno chi parla in inglese e lo tradurranno in tempo reale. C’è ancora da affinare il tutto ma ammettiamo che rispetto allo scorso anno quando l’abbiamo provato per la prima volta con i Pixel Buds, l’azienda di Mountain View ha migliorato il funzionamento. 


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Parliamo anche dell’autonomia perché sappiamo quanto sia importante in un paio di auricolari senza cavi. Qui i Google Pixel Buds A non fanno che confermare le ottime autonomie che realizzano anche i fratelli più grandi. Le prove a cui abbiamo sottoposto gli auricolari ci hanno permesso di confermare un’autonomia continuativa che supera le 5 ore e che in alcuni casi arriva anche alle 6 ore. Basta poi riporle nella custodia ed è possibile superare con facilità la giornata di 24 ore. Nessun problema anche per la ricarica che in questo caso avviene esclusivamente con cavo classico Type-C e che garantisce in 15 minuti fino a 3 ore di ascolto di autonomia.  

CONCLUSIONI

Google Pixel Buds A sono dunque i nuovi auricolari dell’azienda di Mountain View che costa 99€. Sono auricolari intelligenti pronti a sfidare la valanga di cuffie true wireless già presenti sul mercato. Qui però a farla da padrona c’è intanto una costruzione esemplare, materiali plastici sì ma di qualità e anche un aspetto oltre che molto giovanile anche fortemente comodo. Sì, perché sono poco ingombranti, comodi e soprattutto suonano bene seppur non siano in possesso di alcuna cancellazione attiva del rumore.

Però c’è il suono adattivo che funziona bene regolando il volume in base a quello che è il rumore esterno. E non dimentichiamo che come il modello più costoso, anche questa serie A di Pixel Buds permette di tradurre in tempo reale una conversazione e soprattutto di utilizzare l’assistente di Google per qualsiasi tipo di informazione o altro. Ed è questa una delle funzionalità che possono rendere questi auricolari davvero utili e smart rispetto alla concorrenza. 

2 Commenti
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ninja75004 Giugno 2021, 10:05 #1
il traduttore simultaneo che diamo quasi per scontato era fantascienza fino a pochi anni fa, speriamo venga sempre più affinato
amd-novello04 Giugno 2021, 15:31 #2
madonna che copioni

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