Anche la cucina diventa smart

Anche la cucina diventa smart

L'abbondanza di sensori e tecnologie di comunicazione permette di contagiare anche la cucina con i connotati del mondo smart: in un domani nemmeno troppo lontano sarà possibile rivoluzionare il modo in cui si cucina, si mangia e si gestisce il cibo a tutto vantaggio della qualità della vita e dell'economia domestica, combattendo gli sprechi alimentari

di pubblicato il nel canale Casa
 

Vita più sana e lotta allo spreco alimentare

E' dall'avvento degli smartphone che il suffisso "smart" (intelligente) è via via entrato nel linguaggio comune estendendosi poi a tanti aspetti della vita quotidiana: oggi non è infrequente parlare di smartwatch, di smart-car e di smart-home. Il prossimo dominio che sta per essere anch'esso contagiato dal suffisso smart è quello della cucina: la smart-kitchen sarà un mercato in grado di muovere un volume d'affari di 10,1 miliardi di dollari entro il 2020.

L'avvento della smart-kitchen è possibile poiché si è ormai verificata tutta una serie di presupposti che permettono di concretizzarne il concetto: le nuove tecnologie, in particolare la sensoristica e la connettività, donano agli elettrodomestici e alla stoviglie la possibilità di raccogliere informazioni contestualizzate, elaborarle, condividerle tra loro per cambiare il modo in cui si vive e usa la cucina e per migliorare la qualità della vita, adottando uno stile di vita più sano.

Per esempio, cosa potremmo fare se fossimo capaci di "ascoltare" il cibo? E' la domanda che si pone Kevin Brown, CEO e co-fondatore della società Innit, che si definisce la prima "food connected company" al mondo. La sensoristica ci permette di cogliere delle caratteristiche del cibo che oggi non sono percepibili con i normali sensi, aiutandoci a meglio gestire le nostre scorte. Per esempio con un frigorifero dotato delle opportune capacità di calcolo e anlaisi, potremo sapere quale alimento si sta avvicinando alla data di scadenza, riuscendo a non gettar via anche quella confezione di zucchine finita in fondo al cassetto e sfuggita alla vista. Una prospettiva che non solamente ha delle ricadute positive sull'economia domestica, ma indubbiamente anche in proporzione più ampia sullo sforzo nel combattere gli sprechi alimentari, specie se si considera che ad oggi, nel mondo, circa 1/3 del cibo acquistato viene gettato via.

La capacità di ascoltare il cibo potrebbe poi essere declinata anche in forma più pratica nella quotidianità: anche in questo caso con gli opportuni sensori e tag di identificazione, potremo sapere ad esempio quale tipo di allergeni sono presenti nei cibi che si trovano nel frigorifero, oppure ancora farci suggerire in che modo combinare ciò che rimane per poter preparare un piatto in grado di sfamarci, quando ormai non abbiamo più modo di recarci al supermercato. La ricerca si sta concentrando ora sullo sviluppo di soluzioni e tecnologie in grado di percepire anche gli odori del cibo e di riuscire ad analizzare quest'ultimo anche dal punto di vista molecolare, così che sia possibile meglio comprendere e di conseguenza meglio sfruttare i processi di cottura.

Per organizzare un po' meglio la gestione della spesa ed evitare gli sprechi inutili non è comunque necessario attendere il frigorifero intelligente e nel quotidiano è già possibile affidarsi a qualche semplice soluzione capace però di cambiare in meglio le nostre abitudini. "Il problema è che spesso si compra troppo cibo, anche perché i supermercati ci invogliano a farlo" osserva il creatore di Eatby App, Steffen Lewis. Troppo cibo che finisce inevitabilmente per andare a male, qualche volta anche perché qualche alimento si nasconde nel frigo.

Eatby App è una app per smartphone che incrocia una lista della spesa e un inventario, così che sia sempre possibile tenere sotto controllo, direttamente in fase di spesa, di cosa abbiamo bisogno e cosa ancora è rimasto in dispensa o nel frigorifero, evitando così di incorrere in acquisti superflui. Attualmente la compilazione delle liste viene eseguita manualmente o effettuando lo scan del codice a barre di un prodotto, ma in futuro tramite tag RFID ed elettrodomestici "smart" l'operazione può essere automatizzata, spingendosi addirittura ad uno scenario in cui si potrà automatizzare anche la procedura di acquisto (un po' come accade con gli Amazon Dash Button) andando infine a rivoluzionare l'intera catena di approvvigionamento.

L'abbattimento degli sprechi è però solo uno degli aspetti positivi che è possibile raggiungere con la diffusione della smart-kitchen: la diffusione delle tecnologie in cucina potrà consentire a ciascuno di noi di fare cose che prima non erano alla nostra portata, approdando ad uno scenario di "guided cooking". Non solamente dispositivi facili da usare e quasi completamente automatci, ma anche soluzioni intelligenti che oltre a controllare lo stato del processo di cottura possano anche ricevere istruzioni da remoto, permettendo quindi all'utente di imparare, nel corso del tempo, l'arte culinaria.

E' l'idea alla base della nascita di Cuciniale (il cui nome è una crasi delle parole italiane cucinare e geniale), come spiega il fondatore Holger Henke: "Abbiamo immaginato di realizzare una soluzione che permettesse a chiunque di poter fare una ricetta completa, con il giusto grado di cottura di tutti gli alimenti, anche non avendo alcuna nozione di tecniche di cucina". Cuciniale è un insieme di strumenti che, coordinati da uno smartphone o un tablet, impartisce istruzioni precise all'utente su come gestire l'alimento in fase di cottura grazie alle informazioni che riceve da appositi sensori e da piani di cottura opportunamente equipaggiati.

Per certi versi opposta è, invece, l'idea alla base di CucinaBarilla come spiega il managing director del progetto, Matteo Gori: "L'idea è venuta da Ritorno al Futuro 2 e dal forno reidratante, abbiamo pensato di realizzare qualcosa che potesse cucinare al posto dell'utente, usando ingredienti veri". Il progetto CucinaBarilla, già in commercio, si compone di un forno "smart" con meccanismo di idratazione e dosaggio dell'acqua automatico e di un kit che contiene tutti gli ingredienti necessari per realizzare una ricetta, la quale è registrata con tutte le istruzioni passo-passo in un tag RFID che può essere letto dal forno. Il forno pertanto non contiene alcuna ricetta, ma esegue semplicemente una serie di istruzioni lette dal tag RFID apposto sul kit. Quest'ultimo non contiene semilavorati o ingredienti precotti: tutto viene processato al momento all'interno del forno. In questo modo le tempistiche necessarie sono le stesse come se si procedesse tradizionalmente, ma il vantaggio è quello di potersi occupare d'altro.

Certamente tutte queste cose un domani dovranno cercare di trovare posto nella cucina del futuro, così che tutti i benefici e vantaggi che la smart-kitchen può portare alla qualità della vita siano effettivamente apprezzabili da tutti. Tutto questo passerà inevitabilmente da un cambiamento dei modi con cui si progettano gli arredamenti e le dotazioni di cucina, che dovranno accogliere anche capacità di comunicazione e di interfacciamento alla rete. Già adesso, però, si avverte un'importante esigenza di semplificazione poiché troppe tecnologie operano su standard e protocolli proprietari, ostacolando quindi una piena interoperabilità che sarebbe invece auspicabile avere in uno scenario come quello della cucina, dove si potrebbero trovare a comunicare tra loro elettrodomestici e apparati di produttori diversi. Attualmente l'impostazione è quella di lavorare ad un linguaggio comune tramite interfacce software così che sia possibile armonizzare i vari standard esistenti e fare in modo che anche apparati di diverse tecnologie e protocolli siano in grado di comunicare ed interagire tra loro senza problemi.

9 Commenti
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PaulGuru23 Maggio 2016, 15:39 #1
Si e magari quando prende fuoco la casa per un malfunzionamento dell'elettrodomestico .......
Cappej23 Maggio 2016, 16:35 #2
certo, certo...
come insegna il grande Antonino (Canavacciuolo)
" in cucina ci vuole Amore e Tempo..."
Vendetele in America sta robaccia insieme al TTIP (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti)
basiliotec24 Maggio 2016, 07:33 #3
Mi dovete spiegare cosa c'è di smart o intelligente in una cucina radioattiva ? Questi americani ora hanno proprio rotto .... Se la mangino loro questa merda tecnologica ...
PaulGuru24 Maggio 2016, 08:03 #4
Originariamente inviato da: basiliotec
Mi dovete spiegare cosa c'è di smart o intelligente in una cucina radioattiva ? Questi americani ora hanno proprio rotto .... Se la mangino loro questa merda tecnologica ...


Penso che intendano ad esempio che puoi accendere il micro-onde o il forno prima che tu arrivi a casa, così poi trovi tutto pronto e caldo.
maxsy24 Maggio 2016, 09:07 #5
doppio
maxsy24 Maggio 2016, 09:10 #6
Originariamente inviato da: Cappej
certo, certo...
come insegna il grande Antonino (Canavacciuolo)
" in cucina ci vuole Amore e Tempo..."
Vendetele in America sta robaccia insieme al TTIP (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti)


Quel trattato sará il colpo di grazia per l'economia europea.
Indovinate un pò chi sará il primo paese a lasciarci le penne?

Per non farci mancare nulla, il neo ministro dello sviluppo economico calenda é pure un "alfiere" del TTIP.
Amen
FedericoP.199229 Maggio 2016, 15:46 #7
Ci stiamo allargando...
max50ddr30 Maggio 2016, 02:33 #8
Skynet ci prenderà per la gola
bio.hazard30 Maggio 2016, 08:50 #9
Attendiamo con ansia le mutande smart che aggiornano automaticamente il tuo stato su Fessobuc quando te la sei fatta addosso.

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